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CORMONS/ Giù le mani dalla Resistenza!

mancino

Giù le mani dalla Resistenza!

Conferenza Assemblea Pubblica organizzata dall’Osservatorio Regionale Antifascista con la partecipazione del Gruppo di “Resistenza Storica”, Claudia Cernigoi, Alessandra Kersevan e Marco Barone. 

 

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San Giorgio di Nogaro/ Debunking Antifa 19 maggio

Ottima riuscita dell’assemblea di San Giorgio di Nogaro del 19 maggio.

Circa cento persone hanno partecipato all’iniziativa antifascista.

sala antifa

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GORIZIA/ Presidio Contro la Xa Mas …

Raggiunte le 900 visite a questa pagina

striscione

Gorizia 16 gennaio mattina. Circa 40 persone hanno partecipato al presidio, con interventi al microfono, musica e slogans, contro i fascisti della Xa MAS, davanti al Municipio; … e “ci scappa” il saluto romano sotto gli occhi protettivi e compiaciuti di polizia e carabinieri.

Ottimo, quindi, il risultato politico del presidio, peraltro ottenuto senza molto sforzo; i/le fascistoni/e ci sono cascati/e come pere mature.

Nota. Infine quei fessacchiotti di casapound parlano di “corteo che si è rivelato un flop”, ma quale corteo!? Non era stato indetto alcun corteo, ma solo un presidio; alle 9.30 di mattina poi ….

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GORIZIA/ 10 febbraio Convegno storico antifascista

locandinaa

Accade a Gorizia:

si legittima il fascismo e si censura l’antifascismo

Gravissimo!

E’ stato revocato il permesso di utilizzo di una sala della Provincia (Presidente Enrico Gherghetta PD) per una conferenza antifascista sulle foibe.

 

L’iniziativa si svolgerà

al Bar Aenigma

mercoledì 10 febbraio

alle ore 16.00

 

 

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ANTIFASCISMO OGGI/ Torviscosa, speriamo che la questione sia chiusa

Intervento di Paolo De Toni San Giorgio di Nogaro

Come se non avessi nient’altro da fare, personalmente ho dovuto dedicare molte ore al giorno per  5 giorni consecutivi, da venerdì a martedì, ad un problema che ritengo da un lato gravissimo, ma allo stesso tempo demenziale, se peraltro penso che si è trattato del cosiddetto “fuoco amico”. Va detto che il Comune di Torviscosa ha veramente una storia particolare che non starò qui a raccontare (rimando al sito del comune), talmente particolare che alla fine questo Comune si è trovato, in seguito alla lotta vincente della popolazione  contro il cementificio (2007) ad avere, dopo 60 anni di amministrazioni asservite alla dittatura della fabbrica post-fascista ma fascista di fatto, una Giunta comunale “alternativa” . Nell’odierna amministrazione c’è anche il compagno Settimo (cognome) Mareno (nome). Un compagno, si intende in senso generico, ma sicuramemnte antifascista e ambientalista, che capeggiava una lista di opposizione, fino alle elezioni post cementificio vinte dall’alleanza di due liste civiche (in carica fino al 2016). Settimo non ha voluto fare il Sindaco e neanche l’Assessore all’Ambiente, ma si è preso l’assessorato alla Cultura, dimostrando in questo modo di volersene stare fuori dai problemi più scottanti dell’area, dopo che per anni se ne era occupato, stando all’opposizione. Era anche noto il suo interesse per la Storia di Torviscosa che pare abbia ricostruito con dovizia e da qui nasce il pasticcio: è andato a risollevare anche TROPPO questa Storia, senz’altro molto di più di quanto gliene importi al cittadino medio ed inoltre, senza accorgersene, è andato anche contro la stessa storia recente di questo Paese. Infatti sulla questione principale cioè di riportare la Piazza fascista, di un cittadina costruita ex novo dal fascio, secondo il suo schema architettonico autoritario e gerarchico, agli antichi “splendori”, ha cozzato contro modifiche involontariamente trasfiguranti, come un pozzo finto nel centro della Piazza (anni cinquanta), e tre, ora enormi cedri, (anni ottanta) che “oscurano” le visuali; modifiche promosse da amministrazioni precedenti e totalmente asservite al potere della fabbrica. Semmai, per continuare, ora volontariamente, sulla strada dell’attenuazione dell’archittettura fascista si poteva piantare, per ragioni di simmetria, anche il cedro mancante e render il pozzo vero anzichè finto, in onore della vera caratteristica della bassa friulana che è l’acqua. Invece l’Architetto Settimo Mareno ha partorito una e più idee da far rabbrividire; che sia in buona fede o meno, politicamente ha nessuna importanza, un amministratore fascista tout court non avrebbe saputo fare una proposta più fascista di quella della Giunta torviscosina. Per il momento non mi dilungo, ne ha parlato molto la stampa locale, spero che alla fine il risultato sia quello riportato nell’articolo odierno (11 giugno) del Messaggero Veneto, ma nutro ancora dei dubbi in merito. Altre cose si potrebbero aggiungere sui voltafaccia della Giunta torviscosina (per esempio oggi il referente regionale del Sindaco Fasan è nientemeno che Piero Paviotti!) per cui, per concludere, voglio solo nuovamente riflettere e far riflettere, sul fatto che entrare nel gioco del potere anche se piccolo e locale, porta, per un motivo o per l’altro, ma con certezza, fuori strada.

 

 

MV 11 giugno 2015

mv-11-giugno-2015

 

Formato testo dell’articolo del MV

Alla fine saranno i cittadini a decidere sulla riqualificazione del centro storico della città di fondazione. Lo faranno attraverso le assemblee pubbliche che saranno di volta in volta indette, dove ognuno potrà dire la sua e gli amministratori trarne le conclusioni. Mentre la doppia toponomastica sarà sostituita da pannelli esplicativi che ricordino la storia e la nascita di Torviscosa. Questo alla fine è quanto promesso dal sindaco Roberto Fasan e dall’assessore alla cultura Mareno Settimo all’assemblea pubblica tenutasi martedì sera alla presenza di un centinaio di persone. I due amministratori si sono detti fortemente indignati dalla polemica scoppiata sul progetto di doppia toponomastica proposta per vie e piazze che vede la riproposizione dei nomi del Ventennio. L’assemblea si è “accesa” alla fine con gli interventi da parte dei presenti che diligentemente avevano ascoltato la dettagliata spiegazione di come venivano descritti Torviscosa e il suo fondatore Franco Marinotti, nei documenti trovati da Settimo nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti di Washington. Lapidari nei confronti di Marinotti, mentre per la città ci si rifaceva al suo apparato industriale. Due gli interventi di spicco: quello del presidente dell’Anpi provinciale Dino Spanghero e quello dell’ex consigliere comunale Marcello Gobessi. Il primo ha chiarito che la sua posizione è decisa. «Un nome che venga esso aggiunto o sottotitolato – ha detto – fa correre il rischio di urtare la sensibilità di molti e noi dobbiamo tenerne conto. La storia non si cancella e che Torviscosa sia nata in periodo fascista non ci piove. Ma la storia va spiegata affinché sia lezione di vita. Sul fascismo ci dev’essere un’opinione sola, non c’è fascismo buono o cattivo: lo abbiamo combattuto. Questo non vuol dire rinnegare la storia. Per cui installare cartelli che la spieghino mi pare la soluzione: comunque questo è un problema reale che richiede risposte concrete». Gobessi non ha criticato le scelte dell’amministrazione, ma che a farle sia stato Settimo, noto per la sua battaglia sul quadro (copia di un Marinetti) che rappresentava “l’apologia del delitto Matteotti” che si trovava al Cid e che è stato tolto. (f.a.)

ANTIFASCISMO OGGI/ Casapound ha fatto flop. Il “fiume in piena” è l’astensionismo

Dopo la prima elezione di un nazi-fascio (tale Bonazza) a Bolzano, i casapoundini si erano un bel pò eccitati fino ad autodefinirsi un “fiume in piena”. Ma è stato proprio il caporione Simone Di Stefano a fare un plateale flop nelle elezioni regionali in Umbria con un misero 0.65%. Certo i “fascisti del terzo millennio” cercano di consolarsi con qualche risultatino qua e là, in qualche comune minore, ma niente di che; di loro, non resterà traccia in questa tornata elettorale.

fascio-flop

 

La tattica di entrismo istituzionale, attraverso il cavallo di troia della Lega Nord è senz’altro furbesca, ma per ora non ha dato grandi risultati. In realtà il vero insuccesso del fascio-leghismo, nonostante Salvini gridi vittoria, sta nell’astensionismo, quello sì un “fiume in piena”. Avevano gioco facile, ma non sono stati capaci di attrarre, in maniera massiccia, un elettorato che pure è ideologicamemnte sensibile alla demagogia razzista dello stop all’invasione, del radere al suolo i campi rom, del prima gli italiani, dei 35 euro al giorno ai “clandestini” e via discorrendo. Un elettore su due non ha votato e questo è il dato rilevante, eppure la cosiddetta “offerta politica” è oggi molto varia, più di così non è possibile a meno che il prossimo colpo non si presenti il partito marziano, o veramente l’edizione aggiornata di cetto laqualunque, perchè la prima è già superata dalla realtà degli impresentabili che vincono le elezioni. Fatta questa premessa, qual’è lo stato del neo-fascismo in questa Italia che il fascismo non lo ha mai veramente sconfitto? La vicenda della manifestazione nazionale di Casapound a Gorizia del 23 maggio è stato un ottimo laboratorio e banco di prova dei rapporti di forza in atto, ma anche dei regolamenti di conti all’interno delle varie bande neofasciste. Si tenga infatti presente che contemporaneamente alla manifestazione goriziana, nella Città di Udine si svolgeva un convegno nazionale con Roberto Fiore per forza nuova assieme ad altre formazioni per fondare il “fronte nazionalista”; ebbene non c’erano più di 60 persone. Quindi vuol dire che casapound ha prosciugato le altre formazioni neofasciste. Da anni sosteniamo che il fascismo virulento e veramente pericoloso è quello dei varii Jannone, Antonini e Di Stefano. Sosteniamo anche che costoro siano finanziati e, soprattutto, coperti dagli apparati statali. Se poi è vero che Salvini è una creazione di Renzi per avere un avversario che, per quanto forte, non può fare alleanze vincenti a centrodestra, allora nel calderone ci sta anche un contestuale sdoganamento per casapound che, da destra a manca, viene legittimata nel gioco politico. Quindi se abbiamo di fronte un neofascismo che nel più classico degli stili gattopardiani si presenta nella formulazione “di lotta e di governo”, l’antifascismo si sposta anch’esso più sul piano della controinformazione e della mobilitazione di massa, che su quello dell’azione militante, che peraltro resta indispensabile. Oggi è fondamentale dare risposte non minoritarie, ma, quanto più possibile partecipate, cioè bisogna invogliare la gente ad aderire alle menifestazioni antifasciste rafforzando quello che è un principio basilare e cioè che il fascismo non ha diritto di esistere. L’abitudine alla convivenza, agli sdoganamenti, e alle pacificazioni del passato, hanno creato un abbassamento delle difese immunitarie e molti giovani non percepiscono perchè si debba essere antifascisti e credono che i casapoundini fascisti siano una delle tante opzioni politiche sul mercato. Questo è il punto fondamentale, sul quale si deve lavorare perchè altrimenti si rischia di trovarsi di fronte ad una situazione irreversibile almeno in certi ambiti urbani e territoriali. Per ora la situazione è meno preoccupante di quello che ci si poteva aspettare, ma proprio l’esperimento goriziano, nel senso della risposta che è stata data in termini di manifestazione determinata, ma pacifica, è la strada che dobbiamo seguire. Ciò non toglie che l’Antifascismo Militante sia un fatto costitutivo del movimento, necessariamente da sviluppare anche in termini pratici. Il punto delicato della questione però è che spetta proprio agli antifascismi militanti organizzare anche l’antifascismo di opinione, di cittadinanza, di territorio, di normale manifestazione di protesta, se non altro perchè oggi come oggi, nessuno neanche si pensa di scendere in piazza a manifestare e a fare un contro-corteo come brillantemente si è realizzato a Gorizia, mentre, si ricordi che a Udine l’8 novembre 2014, contro Forza Nuova non si riuscì a fare nulla di tutto questo, anche se un corteo sarebbe stato in linea di principio realizzabile. Per quanto riguarda il livello regionale, trovare critiche pesanti alla manifestazione di Gorizia, perchè non ha soddisfatto le istanze di antagonismo frontale, latenti nel corteo, peraltro fortemente minoritarie, vuol dire semplicemente non avere i piedi per terra, ogni discussione è sempre utile, ma bisogna fare necessariamente i conti con la realtà ed essere in grado di sviluppare una strategia politica ed una continuità di iniziativa valide e realizzabili per questa Regione.

Paolo De Toni

ANTIFASCISMO/ 7 febbraio 1945: L’assalto alle carceri di Udine

Oltre sessanta persone hanno partecipato all’iniziativa.

Ringraziamo vivamente Alessandra Kersevan per il suo bell’intervento.

Per quanto riguarda la comparsa del Sindaco di Udine Furio Honsell,

poi ha capito che era indesiderato e ha tolto il disturbo.

manzin striscione

A settanta anni esatti dall’assalto alle carceri di Udine

ad opera dei “Diavoli Rossi”.

1

Superate

le 800 visite

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Evento facebook

friuli antifa

 

Udine

Via Spalato

7 febbraio 2015

inizio ore 17.00

Presidio

Antifascista

di

commemorazione 

e di

lotta

 

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Presentazioni del libro “Le schiere nere contro il nazismo”

schierenere

 

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ANTIFASCISMO/ No alla “Marcia del Don”

 No alla “marcia del Don”

mv-18-01-14 titolo

 

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ANTIFASCISMO/ “La Ritirata di Russia”

La documentazione sulla rievocazione fascista che hanno tentato di attuare

testata 21 01 15

  

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