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1° MAGGIO/ Comunicato contro rai3 da Gradisca + report libertario

Data: 01 maggio 2011 20.31.21 GMT+02.00
A: tgr fvg <tgrfvg@rai.it>
Oggetto: Gradisca
Capisco  che è bene esser ossequiosi con il partito trasversale degli affari, anche i rappresentanti politici di destra e sinistra lo sono,proprio come voi, ne è prova evidente lo starnazzare di costoro dopo che Moretti, ad delle ferrovie, ha definito la TAV in FVG un opera inutile.Da Tondo alla Seracchiani c’è stata una protesta unanime…bella roba!
Oggi a Gradisca erano presenti, assieme a noi che ci battiamo contro la TAV, i rappresentanti dei principali comitati regionali, presenza evidentissima sia attorno al palco che durante il corteo, con numerosi striscioni e bandiere NO TAV. Comitati e gruppi composti da persone che son venute anche dalla Carnia per sostenere la nostra battaglia. Voi non avete mostrato neppure un immagine, proprio voi che dovreste essere al servizio del cittadino al primo maggio vi  rivelate fiancheggiatori dei potenti. Un bel schifo…
Liviana Andreossi

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Processione più che corteo il 1° maggio a Gradisca d’Isonzo. Unico spezzone colorato e vociante quello dei comitati (NO TAV isontini, Insieme per il Tagliamento, Per altre strade, il comitato contro l’autostrada Gemona Sequals e il comitato per la difesa del friuli rurale).
Oltre a 300 copie del volantino NO TAV diffuso dai comitati, i compagni del coordinamento libertario isontino e dell’USI-AIT hanno diffuso il nuovo numero di Germinal e un volantino di presentazione del sindacato (fronte, retro).

1° MAGGIO/ foto dal corteo di Trieste

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1° MAGGIO/ foto dal corteo di Trieste e Aurisina

Trieste, foto del settore dei movimenti all’interno del corteo

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Aurisina

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1° MAGGIO/ Torino: aggressione PD allo spezzone antimilitarista

Torino 1 maggio.

Il PD aggredisce lo spezzone contro la guerra.


Il servizio d’ordine del PD ha tentato di fermare lo spezzone contro la guerra e il militarismo, promosso da Federazione Anarchica Torinese, Federazione Anarchica del Monferrato, Perla Nera, Zabriskie Point Novara, Collettivo Anarchico Studentesco Torinese. In piazza Vittorio, alla partenza del corteo, il servizio d’ordine degli squadristi democratici del PD ha assaltato il furgone d’apertura degli anarchici. Hanno frantumato il parabrezza e rubato le chiavi del mezzo. Quando gli antimilitaristi, dopo un lungo scontro con i democratici, sono riusciti a riprendersi le chiavi, le hanno trovate spezzate. Gli stalinisti poi, temendo di essere riconosciuti, hanno aggredito un manifestante che stava fotografando il corteo, spaccandogli a pugni la macchina fotografica. Nonostante la violenza incontrata, nonostante il furgone fuori uso, lo spezzone è partito lo stesso per terminare numeroso in piazza San Carlo. Diffusa la notizia dell’aggressione, lo spezzone del PD è stato duramente contestato, insultato e anche schiaffeggiato dai manifestanti. Poi l’azione intimidatoria e repressiva del PD è continuata fuori dal corteo. Un compagno di Alessandria infatti, tornando alla propria auto, si è ritrovato chiodi e viti intorno alle ruote. Questi sono i mezzi adoperati da un partito ora all’opposizione, ma poco tempo fa al potere, che ha sostenuto e finanziato guerre in Afganistan, Iraq e nella ex Jugoslavia. Metodi già utilizzati a Torino nel 1999, quando era presidente del consiglio Massimo D’Alema, per reprimere il dissenso di chi si opponeva ai bombardamenti. Oggi, 1 maggio 2011, non potendo disporre delle truppe dello Stato, hanno assoldato picchiatori prezzolati in divisa rossa e bianca. Dopo questa giornata, resta solo la miseria politica e morale di chi ha il coraggio di scendere in strada il 1 maggio, quando tutto l’anno difende i profitti dei padroni e le guerre degli stati.


Federazione Anarchica Torinese – FAI, Federazione Anarchica del Monferrato – FAI, laboratorio anarchico Perla Nera di Alessandria, circolo Zabriskie Point Novara, Collettivo Anarchico Studentesco Torinese

 

Repubblica 2 maggio

Torino, anarchici contro Pd: danni in dieci sedi

Torino, anarchici contro Pd: danni in dieci sedi

Scritte sui muri e vetrine rotte: durante il corteo del Primo maggio, uomini del servizio d’ordine del partito avrebbero tentato di fermare gli autonomi. La  rivendicazione della Fai su Indymedia/ FOTO

1° MAGGIO/ Rassegna stampa

Messaggero Veneto del 03/05/11

 

In corteo pure contro gli ogm e il nucleare

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CERVIGNANO Anche quest’anno alla manifestazione organizzata a Cervignano in occasione della Festa del Lavoro non sono mancati i rappresentanti dei comitati che hanno partecipato al corteo aperto dai trattori. Dal nucleare, alla privatizzazione dell’acqua passando per la Tav e gli ogm, centinaia di cittadini e lavoratori hanno portato in piazza le principali problematiche del territorio. Prima della partenza del corteo, il portavoce dei comitati, Paolo De Toni, ha tenuto un comizio sul nucleare ricordando come venticinque anni fa, sempre a Cervignano, in occasione del Primo Maggio, era stata organizzata una protesta contro il nucleare proprio mentre la nube di Chernobyl passava sopra il Friuli Venezia Giulia. «Invito il consiglio regionale – ha detto l’ambientalista De Toni di fronte a centinaia di persone – ad esprimersi molto chiaramente contro l’ipotesi di insediamento di una centrale nucleare nella nostra regione». In merito alla Tav i comitati hanno fatto riferimento in particolare alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, il quale, nei giorni scorsi, aveva spiegato l’interesse del gruppo a realizzare l’alta velocità nella tratta Venezia-Milano escludendo quella a Est di Mestre. «Moretti ha stilato un certificato di morte per la Tav Venezia Trieste – ha spiegato il coordinamento regionale No Tav – ora la sua posizione non può essere smentita». De Toni ha sottolineato che quest’anno i comitati hanno scelto di manifestare in tutta la regione «per contestare il progetto complessivo della linea Venezia Trieste. A Gradisca – ha concluso l’ambientalista – abbiamo manifestato contro l’elettrodotto, le casse di espansione e l’autostrada Carnia-Cadore. A Trieste, oltre alla Tav, il tema caldo è stato il nucleare mentre a Cervignano siamo scesi in piazza contro la Tav, contro gli ogm e per difendere l’acqua che è di tutti. Tanti cittadini hanno anche approfittato per chiedere informazioni sui rimborsi dei canoni di depurazione»

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MARTEDÌ, 03 MAGGIO 2011 Pagina 33 – Provincia

Lavoro, acqua e Tav: la Bassa in piazza

In migliaia alla manifestazione del Primo maggio a Cervignano. L’allarme dei sindacati: la crisi non è ancora finita

CERVIGNANO Migliaia di persone, da tutta la Bassa friulana ma non solo, hanno preso parte alla manifestazione organizzata in piazza Indipendenza in occasione della Festa del Lavoro. Tanti i trattori scesi in piazza, ventinove in tutto, e tante le bandiere italiane, un tributo al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Un evento all’insegna della coesione sociale e della preoccupazione per la grave crisi economica che ha investito il territorio. In primo piano, anche la disoccupazione giovanile. Questi i temi principali della Festa del Primo Maggio, condivisa da numerose amministrazioni comunali della Bassa friulana, dai sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Cia) e dalle associazioni di categoria. Centinaia i rappresentanti dei comitati che hanno partecipato al corteo, aperto dai trattori e partito da via Garibaldi. Una quindicina i sindaci che hanno sfilato per le vie del centro. «La crisi non è passata e crea ancora problemi sociali ed economici pesantissimi – ha detto Ferdinando Ceschia, in rappresentanza dei  sindacati – La ricetta facile per uscire da questa situazione non c’è ma uno degli ingredienti fondamentali è che il popolo friulano ricordi di essere stato unito». Il sindaco di Cervignano ha ricordato che la Festa del Primo maggio è nata come rivendicazione dei diritti dei salariati, del mondo agricolo, dei mezzadri e dei lavoratori della terra. «Il  momento che stiamo attraversando – ha affermato – è difficile non soltanto dal punto di vista economico ma anche etico e morale. L’emergenza economica e sociale denunciata dalle statistiche sulla disoccupazione e precarietà giovanile ci indicano che il percorso di modernizzazione deve investire sul futuro anche dal punto di vista generazionale». Franco Clementin, in rappresentanza della Cia, ha sottolineato invece che gli agricoltori sono i protagonisti del territorio. «Sentiamo la responsabilità di offrire ai cittadini prodotti sani e genuini – ha spiegato – Chiediamo più attenzione per il nostro territorio e meno burocrazia che soffoca l’agricoltura, a partire dalla direttiva nitrati». Oltre al sindaco e al rappresentante della Cia ha preso la parola anche Enrico Panini, segretario nazionale Cgil, che ha parlato anche a nome di Csl e Uil e che ha dedicato la manifestazione ai morti sul lavoro, alle donne e ai giovani. «Nel nostro Paese c’è troppa disoccupazione – ha dichiarato – ci vogliono più investimenti nella ricerca, nello sviluppo economico, nella sicurezza e nella scuola pubblica. Per noi l’articolo 1 della Costituzione non è soltanto un pezzo di carta, è la sostanza dell’unità e la moralità del nostro Paese. Cgil, Cisl e Uil considerano grave che ad alcuni lavoratori del commercio venga impedito di festeggiare la giornata dedicata al lavoro tenendo aperti gli esercizi commerciali». Panini ha ricordato che oggi 2 milioni di persone sono ufficialmente disoccupate mentre un milione e mezzo di lavoratori non cercano nemmeno un’occupazione perché non hanno fiducia nel futuro. A scendere in campo in difesa dei lavoratori è stato anche il segretario regionale dell’Anpi, Luciano Rapotez. Successo di pubblico per l’esibizione della banda mandamentale di Cervignano e per il concerto del gruppo vicentino “Gli idraulici del suono”, organizzato, nell’ambito di “Musica ribelle”, dal circolo Arci Sandro Pertini. Particolarmente apprezzato anche il mercatino dell’usato allestito dalla Pro Loco di Cervignano in via Marcuzzi e in piazza San Girolamo. Elisa Michellut

 

Il Piccolo 3 maggio 2011

 

In tremila al corteo

per la festa del lavoro

«Uniti contro la crisi»

Alla tradizionale manifestazione provinciale di Cervignano
è mancata la partecipazione della Coldiretti

di Elena Placitelli
CERVIGNANO
Migliaia in corteo, ma il fronte
sindacale scricchiola nonostante
l’appello a restare uniti contro
la crisi. Alla manifestazione del
Primomaggio di Cervignano,un
lungo serpentone si è snodato in
centro dietro ai 29 trattori della
Confederazione italiana agricoltori.
C’erano 3mila persone per
gli organizzatori, metà per le forze
dell’ordine. E le polemiche
non sono mancate. Prima, quando
il corteo doveva ancora partire.
Al segretario di Rc, Kristian
Franzil, non è piaciuto l’atteggiamento
di Cisl e Uil: «Ci hanno
imposto di togliere lo striscione
per lo sciopero generale del 6
maggio appena esposto. L’abbiamo
tolto solo per mantenere
unita la piazza». Ma a far scricchiolare
gli equilibri è stata soprattutto
l’assenza della
Coldiretti, per quanto la presidente
provinciale, Rosanna
Clocchiati, avesse precisato che
la decisione sia dipesa da «problemi
di organizzazione interna
». Se per la prima volta al corteo
hanno preso parte le cooperative,
affiancatesi agli artigiani
dellaCnae di Confartigianato, la
Coldiretti (l’anno scorso era presente)
è stata l’unica a non aver
aderito all’appello lanciato dagli
organizzatori (Cgil, Cisl, Uil, Cia,
Comune di Cervignano). Tra le
cause,unasvista sul documento
di adesione, recapitato negli uffici
della Coldiretti venerdì Santo.
Ma la decisione potrebbe essere
dipesa anche dal mancato coinvolgimento.
«Nella riunione preparatoria
l’avevamo invitata – risponde
Paolo Fantin della Cia –.
E pur a ridosso di Pasqua, il documento
è stato inviato a tutti».
Per la Uil «il caso è sintomatico
di una coesione che tarda ad arrivare.
Credo sia stato un problema
di mancato coinvolgimento
dettato dai tempi e dalle relazioni
– dice il segretario provinciale
Ferdinando Ceschia -. Ci spiace,
manon vi sono motivi di separazione
».Ela Cgil: «L’importante –
dice il segretario provinciale
Alessandro Forabosco – è che rimanga
unito il mondo del lavoro
dipendente. La crisi non è finita
e dalla Regione urgono nuove
politiche industriali».
Capofila dei 16 sindaci della
Bassa, Pietro Paviotti che puntualizza:
«La Coldirettinonè che
non ha aderito, semplicemente
nonha risposto. Lasua presenza
mi avrebbe comunque fatto piacere
visto il tentativo di unire le
forze per rilanciare lo sviluppo».
C’erano anche i NoTav, che hanno
dato per morta la tratta
Venezia–Trieste, dopo le dichiarazioni
di Mauro Moretti, ad di
Ferrovie dello Stato: «Ora occhio
al nucleare – dice il portavoce
Paolo de Toni – che potrebbe essere
realizzato nella Bassa».
Presenti
il senatore Carlo Pegorer, il
consigliere regionale Mauro Travanut
e il sindaco di Udine Furio
Honsell. Il segretario confederale
della Cgil, Enrico Panini, s’è
appellato alle parole del presidente
Napolitano per ribadire il
valore del lavoro.

 

MILANO/ Croce celtica in un commissariato

Fascisti e Polizia: un binomio sempre attivo

Nel commissariato una croce celtica -   Foto   la protesta viaggia su internet

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REPRESSIONE ANTIANARCHICA/ Retate cilene a Firenze

Soidarietà alle compagne e ai compagni colpiti dalla repressione
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Il profilo Facebook
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Rassegna stampa
Repubblica

Anarchici, 22 provvedimenti a Firenze – Foto
Violenze. Sabotaggi a bancomat e telecamere

Operazione scattata all’alba contro appartenenti alla compagine denominata “Spazio Liberato 400 Colpi”. Danni a sistemi di videosorveglianza e a sedi di partiti e istituzioni

CRONACA

Blitz contro gli anarchici
22 misure cautelari

Operazione scattata all’alba contro appartenenti all’area anarchica che fa riferimento agli ambienti studenteschi e alla compagine denominata “Spazio Liberato 400 Colpi”

di LAURA MONTANARI

Studenti, incensurati, quasi tutti fiorentini. L’operazione della polizia contro gli esponenti del gruppo anarchico “Spazio Liberato 400 colpi” è in corso a Firenze dall’alba. Il Gip Rocchi ha emesso 22 misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta della procura che vede indagate 78 persone. Sono per lo più ragazzi che fanno riferimento a un gruppo anarchico che si riuniva in alcune stanze di proprietà dell’università, nel centro storico. I locali sono ora sotto sequestro.

Le misure cautelari riguardano 19 toscani, un napoletano, uno di Ancona e uno Nuoro. I destinatari dei provvedimenti hanno tutti tra i venti e trenta anni e sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione istigazione a delinquere, occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata.

Presidio studentesco davanti alla polizia, guarda le foto
“Ma quali anarchici, molti di noi sono solo studenti”

Corriere 4 maggio

Firenze, arrestati ventidue anarchici

08:32 CRONACHE Colpita l’organizzazione denominata «Spazio liberato 400 colpi», indagate nel complesso 78 persone. Le accuse: associazione a delinquere, violenza privata, occupazione abusiva

 

le accuse: associazione a delinquere, violenza privata occupazione abusiva di edifici

Firenze: arrestati 22 anarchici

Colpita l’organizzazione denominata «Spazio liberato 400 colpi», indagate nel complesso 78 persone

le accuse: associazione a delinquere, violenza privata occupazione abusiva di edifici

MILANO – È in corso a Firenze una vasta operazione della polizia contro appartenenti all’area anarchica che fa riferimento agli ambienti studenteschi e della compagine locale denominata «Spazio liberato 400 colpi». Sono 22 le misure cautelari in corso di esecuzione da parte della Digos fiorentina coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-Ucigos. L’indagine è stata svolta con il contributo informativo dell’Aisi, l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna.

INDAGINE – L’indagine vede complessivamente indagate 78 persone ed è stata costantemente coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Ucigos. I destinatari delle misure cautelari – 19 toscani, un napoletano, un nuorese e un anconetano, la cui età oscilla tra i venti e trenta anni – sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione istigazione a delinquere, occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata.

Corriere della Sera Redazione online
04 maggio 2011

CIE DI GRADISCA: nuovi arrivi da Lampedusa

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Messaggero Veneto del 04/05/11

Venti profughi arrivati al Cie di Gradisca

 

GRADISCA D’ISONZO Continua l’arrivo di immigrati in Friuli Venezia Giulia. La seconda ondata di trasferimenti dall’isola di Lampedusa (circa 1500 gli immigrati che hanno lasciato l’isola siciliana solo ieri), come ha annunciato lunedì il capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, ha interessato anche il Cie (centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo, dove ieri appunto sono stati trasferiti una ventina di clandestini, tutti tunisini. Un numero di ingressi necessariamente ridotto quello che ha interessato la struttura isontina, dove sono ancora in corso i lavori di adeguamento e messa in sicurezza partiti a seguito delle rivolte e degli incendi dello scorso febbraio. Al momento attuale, infatti, il complesso di via Udine vanta una disponibilità limitata a soli 85 posti (a fronte di una capienza massima di 248 posti) e sole 7 stanze agibili sulle 27 totali. Ad autorizzare il trasferimento, in realtà, sono state le partenze registrate al Cie di Gradisca negli ultimi giorni, da dove sono stati dimessi una quindicina di immigrati per decorrenza dei termini di trattenimento amministrativo (6 mesi), con l’obbligo cioè di abbandonare con mezzi propri il Paese entro 5 giorni. Nessuno di loro, tuttavia, ha ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo (riconosciuto, invece, a 49 immigrati tunisini a metà aprile, al pari di una quarantina di altri ospiti della struttura gradiscana, tutti con precedenti penali). Una decina, invece, i clandestini per i quali la Prefettura di Gorizia, dopo essere riuscita a ricostruirne l’identità, è in attesa dei lasciapassare dei consolati di competenza per procedere all’espulsione. Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca dove, nonostante le nuove partenze e i nuovi arrivi registrati in questi giorni, la situazione continua a restare sotto controllo, senza registrare particolari tensioni. Intanto, Regioni, a eccezione dell’Abruzzo, dovranno prevedere una disponibilità totale fino a diecimila posti per l’accoglienza dei profughi. È quanto ha chiesto il capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli nel corso di una riunione che si è tenuta a Roma e alla quale hanno partecipato i soggetti attuatori nominati dai presidenti delle regioni e delle province autonome per la gestione dell’accoglienza sul territorio dei migranti. Nel corso della riunione, in cui è stato fatto il punto sui modelli di accoglienza messi in campo dagli enti locali, Gabrielli ha anche spiegato come verranno ripartiti tra le Regioni i primi cinque milioni, destinati alla copertura delle spese di accoglienza sostenute a livello locale. Marco Ceci

NO VAT: Aquileia blindata per il Papa

da Il Messaggero Veneto

Aquileia blindata per il Papa

Una task force con oltre 300 persone e anche tiratori scelti

 

UDINE. Dai tiratori scelti alla scorta di motociclisti intorno alla “papamobile”, dagli artificieri agli uomini della protezione civile, e ancora, dalle forze dell’ordine nei checkpoint ai cani antisabotaggio: la complessa macchina organizzativa che, da mesi, si sta mettendo a punto per garantire massima sicurezza sabato, in occasione della visita del Papa ad Aquileia, è pressoché definita e sarà fissata in ogni dettaglio oggi, nel corso di un tavolo tecnico.

A fare il punto della situazione dalla Questura di Udine, cabina di regia dell’intera operazione che impegnerà circa 300 persone coinvolgendo forze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia provinciale, Protezione civile, 118, Croce Rossa, Vigili del fuoco e Polizia municipale di Aquileia e Cervignano, è il capo Ufficio di gabinetto, dottor Giovanni Belmonte.

Benedetto XVI arriverà all’aeroporto di Ronchi alle 16.15 e, a bordo della papamobile, percorrerà la statale 14 per attraversare gli abitati di San Canzian d’Isonzo, Papariano, Villa Vicentina per poi svoltare verso la strada provinciale 8 e arrivare in piazza Capitolo ad Aquileia dove saluterà i fedeli. Alle 17 è previsto il suo ingresso in basilica per celebrare la funzione religiosa cui potranno assistere dalle 600 alle 800 persone. La partenza è prevista alle 18 con l’arrivo all’eliporto, dove il pontefice partirà alla volta di Venezia a bordo dell’elicottero.

«Per la tutela del Pontefice – spiega il dottor Belmonte – è stata prevista la scorta formata dall’ispettorato vaticano che precederà e seguirà il Papa in moto, il servizio sanitario del Papa farà parte del corteo, che sarà seguito dall’alto da un elicottero della Polizia di Stato. Lungo il percorso che va da Ronchi alla basilica saranno istituiti presidi fissi composti da agenti della Polizia e Protezione civile. Gli ultimi due chilometri della statale saranno transennati e interdetti al traffico a partire dalla tarda mattinata, mentre nell’area della basilica saranno allestiti checkpoint che permetteranno l’accesso solo a chi sarà dotato di tre diversi tipi di pass».

Complessivamente saranno 2.500 le persone che potranno accedere a tre diverse aree: l’area A comprende l’interno della basilica, la zona B esterna con posti a sedere riservata ai fedeli che potranno vedere il papa dal vivo, la zona C per coloro che avranno accesso all’area esterna dei maxi schermi. I tre diversi tipi di pass potranno essere ottenuti solo previa richiesta alle parrocchie di competenza. In ogni caso i blocchi alla circolazione stradale, i controlli e le deviazioni scatteranno sin dalla tarda mattinata, quando nei diversi presidi le forze dell’ordine faranno passare solo gli autobus (che saranno convogliati ai parcheggi allestiti nella zona industriale di Aquileia) e le vetture di coloro che saranno dotati di pass.

La cabina di regia cui affluiranno tutti i soggetti interessati, sarà allestita nella sala operativa della Protezione civile, dalla quale saranno dirette tutte le operazioni. Oggi quindi, nel corso del tavolo tecnico, verranno concordati i dettagli e verificate le rispettive competenze, in collaborazione anche con la questura di Gorizia. Complessa anche l’opera di bonifica sul territorio che precederà l’arrivo del Pontefice.

«Saranno sigillati tutti i tombini, controllati i cassonetti e i cestini dei rifiuti – sintetizza il dottor Belmonte – con un dispiegamento di forze di cui farà parte personale specializzato, artificeri, tiratori scelti, oltre ai cani antisabotaggio. Ogni singolo particolare dovrà essere verificato per evitare contrattempi o incidenti di percorso».

NO TAV/ Report+Volantino per lo sciopero del 6 maggio ad Udine

Udine, No Tav + studenti al corteo dello sciopero generale. Bella riuscita: uno spezzone di corteo combattivo, slogans incisivi, antifascismo militante, controinformazione a tutto campo

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particolare

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