CIE DI GRADISCA: nuovi arrivi da Lampedusa

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Messaggero Veneto del 04/05/11

Venti profughi arrivati al Cie di Gradisca

 

GRADISCA D’ISONZO Continua l’arrivo di immigrati in Friuli Venezia Giulia. La seconda ondata di trasferimenti dall’isola di Lampedusa (circa 1500 gli immigrati che hanno lasciato l’isola siciliana solo ieri), come ha annunciato lunedì il capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, ha interessato anche il Cie (centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo, dove ieri appunto sono stati trasferiti una ventina di clandestini, tutti tunisini. Un numero di ingressi necessariamente ridotto quello che ha interessato la struttura isontina, dove sono ancora in corso i lavori di adeguamento e messa in sicurezza partiti a seguito delle rivolte e degli incendi dello scorso febbraio. Al momento attuale, infatti, il complesso di via Udine vanta una disponibilità limitata a soli 85 posti (a fronte di una capienza massima di 248 posti) e sole 7 stanze agibili sulle 27 totali. Ad autorizzare il trasferimento, in realtà, sono state le partenze registrate al Cie di Gradisca negli ultimi giorni, da dove sono stati dimessi una quindicina di immigrati per decorrenza dei termini di trattenimento amministrativo (6 mesi), con l’obbligo cioè di abbandonare con mezzi propri il Paese entro 5 giorni. Nessuno di loro, tuttavia, ha ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo (riconosciuto, invece, a 49 immigrati tunisini a metà aprile, al pari di una quarantina di altri ospiti della struttura gradiscana, tutti con precedenti penali). Una decina, invece, i clandestini per i quali la Prefettura di Gorizia, dopo essere riuscita a ricostruirne l’identità, è in attesa dei lasciapassare dei consolati di competenza per procedere all’espulsione. Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca dove, nonostante le nuove partenze e i nuovi arrivi registrati in questi giorni, la situazione continua a restare sotto controllo, senza registrare particolari tensioni. Intanto, Regioni, a eccezione dell’Abruzzo, dovranno prevedere una disponibilità totale fino a diecimila posti per l’accoglienza dei profughi. È quanto ha chiesto il capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli nel corso di una riunione che si è tenuta a Roma e alla quale hanno partecipato i soggetti attuatori nominati dai presidenti delle regioni e delle province autonome per la gestione dell’accoglienza sul territorio dei migranti. Nel corso della riunione, in cui è stato fatto il punto sui modelli di accoglienza messi in campo dagli enti locali, Gabrielli ha anche spiegato come verranno ripartiti tra le Regioni i primi cinque milioni, destinati alla copertura delle spese di accoglienza sostenute a livello locale. Marco Ceci