REPRESSIONE/ Presidio a Trieste 12 aprile ore 9.30

Sabato 12 aprile Presidio solidale

davanti al Tribunale di Trieste

con Maurizio Alfieri, Valerio Crivello

e detenuti/e in lotta

 

 

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San Giorgio di Nogaro/ 200 persone all’assemblea sulle fontane

Rassegna stampa MV 11 aprile 2014

 

mv-11-04-2014

 

 

Fontane, Regione sotto accusa

San Giorgio, annunciate manifestazioni contro la “strozzatura” dei pozzi

SANGIORGIO DI NOGARO

Il “Popolo delle fontane” è in rivolta

contro la Regione: si annunciano

manifestazioni di

piazza e una raccolta di firme

contro la “strozzatura” dei pozzi.

Oltre 200 persone hanno partecipato

alla assemblea dell’altra

sera, convocata dal Coordinamento

di Difesa ambientale

della Bassa friulana. Dopo l’introduzione

del portavoce del

Comitato, Paolo De Toni, che

ha comunicato un’ulteriore vittoria

per i rimborsi del canone

di depurazione, questa volta riguardanti

gli utenti degli

“sfioratori” (341 a San Giorgio e

385 a Torviscosa) e le modifiche

al regolamento di fognatura

che eliminano la previsione della

vasca condensa grassi per gli

edifici esistenti, si è passati al tema

caldissimo della serata,

quello relativo alla “strozzatura

delle fontane”.

E’ stato sottolineato che la situazione

prospettata dal verbale

della IV commissione regionale

del 15 gennaio scorso appare

ancora più grave di quanto

fino ad ora emerso. Infatti, nel

verbale della commissione si

legge la frase: “La commissione

condivide pertanto le misure

proposte all’articolo 50, tendenti

alla limitazione delle portate

prelevate dai pozzi, mediante

l’apposizione di dispositivi di

regolazione del flusso atti ad

impedire l’esercizio a getto continuo.

La commissione inoltre

valuta che i tempi di adeguamento

di cui alcomma 2 possano

essere accorciati e che il limite

di utilizzo medio giornaliero

di cui al comma 4 sia ulteriormente

ridotto all’effettivo fabbisogno

auspicando, comunque,

il coinvolgimento degli enti locali

nella fase di consultazione

pubblica. Si propone anche l’installazione

di contatori permonitorare

l’effettivo consumo.”

Sono intervenuti i consiglieri

regionali Cristian Sergo dei grillini

e Mauro Travanut del Pd.

Sergo si è trovato nella situazione

di dover giustificare il voto

positivo in commissione. Travanut

si è reso conto della gravità

della situazione e ha garantito

un immediato interessamento

e un coinvolgimento del sindaco

dei Cervignano anche per ottenere

in Regione una moratoria

dell’articolo 50 e stoppare

l’impostazione in atto, giudicata

fortemente penalizzante per

gli utilizzatori dei pozzi artesiani.

Molti interventi fra il pubblico,

sia sul tema delle fontane

che su quello dei canoni di acquedotto,

scarico e depurazione.

Come anticipato, sono da

attendersi iniziative per il prossimo

futuro: manifestazioni di

piazza e una raccolta di firme,

oltreché costringere i sindaci

ad esprimersi su questo problema.

Francesca Artico

NO OGM: comunicato del coordinamento per la biodiversità del FVG

Sentenze del Tar del Lazio e del Tribunale di Udine in materia di OGM

Riflessioni e considerazioni

 
I vari provvedimenti legislativi di volta in volta emanati dalle nostre Istituzioni sulla questione degli OGM, non finiscono mai di stupirci per la loro profonda contraddittorietà.

In questo caso ci riferiamo alle recenti sentenze della Magistratura che riguardano due vicende: una è il ricorso al TAR del Lazio contro il Decreto Interministeriale 187 del 10 agosto 2013 emanato dal Governo, che vieta in Italia la coltivazione degli OGM per diciotto mesi e l’altra è il processo del Tribunale di Udine a un agricoltore friulano che aveva seminato mais transgenico nel 2011.

La stretta relazione tra le due vicende giudiziarie è particolarmente evidente, tenuto conto dell’imminente avvio della nuova annata agraria, caratterizzata da una serie di dichiarazioni da parte di alcuni agricoltori che annunciano la volontà di seminare varietà transgeniche determinandone la loro diffusione, con conseguenze gravi e irreversibili sull’ambiente, l’agricoltura e la salute.

La decisione del Tar di rinviare la sentenza sul suddetto Decreto Interministeriale di quarantacinque giorni, (di là dei risultati che prevediamo a favore del ricorrente), ci appare ispirata dal buonsenso e volta ad impedire l’aggravarsi della deriva transgenica per l’anno in corso. Invece, non è stata così oculata la decisione della magistratura locale di emanare, nello stesso giorno, la pur scontata assoluzione dell’agricoltore friulano.

Al solito, come le contraddizioni emerse lo scorso anno, tra la Regione FVG e il Governo nazionale, hanno favorito la coltivazione e il raccolto dei primi campi transgenici in Italia, ugualmente le attuali contraddizioni tra Magistratura locale e nazionale, continuano a incoraggiare le criminali provocazioni di quel manipolo di produttori, favorevoli all’introduzione di colture ottenute con tecniche transgeniche, al soldo delle multinazionali.

In questi giorni, subito dopo la sentenza friulana, abbiamo osservato un trattore che stava seminando sullo stesso campo che l’anno scorso era  stato coltivato a OGM dal proprietario.

Se si trattasse ancora di una semina transgenica, in quel campo come in altri di chiunque altro, noi lo segnaleremo e verificheremo presto se le Istituzioni locali avranno il coraggio di applicare coerentemente i disposti legislativi, seppur deboli e temporanei, che vietano la coltivazione di mais MON810 ( ad es. la moratoria  della Regione FVG), distruggendo immediatamente le colture e sanzionando i responsabili di quelle semine.

Lo ripetiamo da mesi, da anni, è assolutamente necessario impedire la diffusione di coltivazioni transgeniche su tutto il continente europeo (e a livello globale) modificando il contorto e contraddittorio sistema normativo che regola la diffusione degli OGM a favore della libertà di scelta degli Stati membri, a difesa della sovranità alimentare e per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile in stretta relazione con il territorio e la produzione di cibo sano.

Nel frattempo, è necessario che le nostre Istituzioni resistano alle pressioni delle multinazionali e alle attuali ingerenze della Commissione europea, emanando norme di divieto generalizzato su tutto il territorio nazionale, abbandonando definitivamente ogni riferimento alla coesistenza o alla definizione di sole zone ogm free, come invece intendono fare.

Infatti, sia la “nuova” modifica della LR del FVG ( che il neo ministro all’agricoltura, Maurizio Martina,  vuole adottare a livello nazionale), sia le direttive della Commissione Agricoltura girate agli europarlamentari italiani, sono orientate verso quel tipo di provvedimenti. Altri Stati, come recentemente la Francia, stanno dimostrando molta più coerenza e determinazione. Speriamo possano servire da esempio.

 

COORDINAMENTO TUTELA BIODIVERSITÀ FVG

ROMA/ La violenza squadrista della Polizia. “credevo fosse uno zainetto”

 Più chiaro di così! Squadrismo di Stato!!

 a quanto pare i cretini ( definizione del capo della Polizia, Pansa) sono più di uno

 

nuovo video

 

 http://video.repubblica.it/edizione/roma/roma-manganellate-e-calci-al-manifestante-spunta-un-altro-video/162903/161393?ref=HREA-1

 

 

 

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Roma. Squadrismo di Stato. Brutalità stop and goCariche a fondo e caccia all’uomo. Almeno una decina di compagni a terra. 80 fermi. Questo il risultato di una…
TGVALLESUSA.IT

 

 

 

 

Che ridere!

 

repubblica 14 aprile


Roma, si presenta in questura l'agente che ha calpestato ragazza dopo la carica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma, si presenta in questura l’agente
che ha calpestato ragazza dopo la carica

Fotosequenza  – video – Foto: gli scontri 
Saviano: “Va sospeso”. Pansa: “Un cretino”
Foto I due abbracciati video – Danni – Blu bloc foto

 

 

 

Repubblica on line 13 aprile

Roma, polemiche dopo le violenze -   foto     Fotosequenza  L'agente in borghese    colpisce la ragazza a terra  -   Il video

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma, polemiche dopo le violenze – foto 
Fotosequenza L’agente in borghese 
colpisce la ragazza a terra – Il video 

Foto I due giovani abbracciati video – I danni 
La scia dei ‘blu bloc’ in fuga foto 

 

Mobilitazioni anticarcerarie fino al 20 aprile

http://www.inventati.org/rete_evasioni/wp-content/themes/suffusion/images/calred.png) no-repeat;”>apr142014

 

Giù mura jukebox

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RIGASSIFICATORE: pietra tombale sul rigassificatore di Trieste?

dal Piccolo

2014-04-16, 20 Nazionale

IL RIGASSIFICATORE A UN SOLO PASSO DALLO STOP DEFINITIVO

di Silvio Maranzana Dopo anni di pericolosi tiraemolla, stavolta è proprio finita: il rigassificatore di Trieste muore prima di nascere. «Il procedimento avviato dal Ministero dell’Ambiente presumibilmente si chiuderà con la revoca della Valutazione d’impatto ambientale positiva a suo tempo adottata e conseguentemente il Ministero dello Sviluppo economico dovrà rigettare la domanda di autorizzazione alla costruzione dell’impianto». È la risposta data ieri dal sottosegretario del Mise Claudio De Vincenti alla deputata di Sel Serena Pellegrino che oltre un anno fa, per la precisione il 9 aprile 2013, aveva presentato un’interpellanza sull’impianto di Zaule. Il 17 ottobre, il direttore generale del ministero dell’Ambiente Mariano Grillo aveva annunciato che il suo dicastero era sul punto di revocare il decreto di compatibilità ambientale, a Gas Natural a cui dava dieci giorni per replicare. Poi da Roma solo silenzio con in mezzo il passaggio dal Governo Letta al Governo Renzi. Resta in piedi soltanto la causa intentata da Gas Natural dinanzi al Tar del Lazio per invalidare la sospensione di sei mesi al decreto di compatibilità decretata dall’ex ministro Clini. All’udienza del 18 marzo però è stata la stessa società di Barcellona a chiedere un rinvio. «Lo schema del decreto di revoca – ha riferito ieri De Vincenti – era già stato firmato dall’ex ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e inoltrato il 13 febbraio per la firma del ministro per i Beni culturali, ma essendo nel frattempo mutata la compagine governativa lo stesso decreto è stato restituito al ministro dell’Ambiente ora in carica (Gian Luca Galletti, ndr.) che sta procedendo ai controlli e agli approfondimenti procedurali e amministrativi prima della firma». Non ci fosse stato il cambio di governo, pare di capire, la domanda sarebbe già stata rigettata. E per l’impianto di Gas Natural non vi è alcuna speranza nemmeno in siti alternativi. «La delocalizzazione dell’impianto – ha specificato infatti il sottosegretario – poteva essere valutata dal ministero dell’Ambiente alla scadenza del termine, cioé il 18 ottobre, in funzione del verificarsi o meno di una delle due circostanze alternative previste nel decreto ministeriale, cioé lo spostamento dell’impianto in altra località da parte della società proponente o la revisione del Piano regolatore portuale per renderlo compatibile con la presenza dell’impianto». «Ma nessuna delle due ipotesi – si sottolinea più avanti – si è realizzata e il ministro dell’Ambiente ha avviato il procedimento di revoca». In una nota, Serena Pellegrino ha sottolineato come «l’azione di Sinistra Ecologia Libertà abbia ottenuto una fondamentale presa di posizione da parte del ministero dello Sviluppo economico». De Vincenti ha anche comunicato che «proseguono i lavori del Tavolo di coordinamento trilaterale (Italia, Slovenia, Croazia) di tutte le iniziative infrastrutturali dell’Alto Adriatico nel corso dei quali sono esaminati anche i progetti di terminali di rigassificazione in Slovenia, nel porto di Capodistria e nell’isola di Veglia in Croazia». Se il progetto di Capodistria avanzasse per Trieste sarebbe un’autentica beffa. 

Iniziative antifasciste a Pordenone

25 aprile 2014 pordenone

Campagna Antifascista, No Tav, Contro il Carcere e la Repressione

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Foto 25 aprile 2014 Udine Piazza Libertà

25-aprile-2014-03

 

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PORDENONE: comunicato del coordinamento antifascista sui divieti del questore

Una mattina mi son svegliato…ed ho incontrato il questor!

Apprendiamo dalla stampa che la questura ha messo il divieto di cantare “Bella ciao” durante la commemorazione del 25 aprile a Pordenone. Nell’attesa che il questore vieti anche di studiare a scuola, mangiare a pranzo e pisciare al bagno, è bene precisare che non accettiamo alcun divieto e che canteremo, come ogni anno, “Bella ciao” in piazzale Ellero.

Comunichiamo fin d’ora che saremo in molti a cantarla e che non intendiamo accettare questo ennesimo atto di censura e repressione nei confronti di libere manifestazioni ed espressioni. Infatti, questo assurdo e inaccettabile divieto arriva dopo che è stato negato il presidio pacifico a Vivaro di domenica 6 aprile al coordinamento biodiversità FVG, così come con ogni probabilità sarà negato anche il presidio di Cordenons del 26 aprile contro Forza Nuova e Fiamma Tricolore presso la sala consigliare del Comune, presidio notificato ancora martedì 22 aprile.

Perché durante la visita della ministra Kienge al Comune di Pordenone non c’è stato alcun problema di ordine pubblico e fu “garantito” al manipolo di fascisti di Forza Nuova, Fiamma Tricolore e Casapound di protestare, presidiare, lanciare fumogeni e urla?

Come mai signor questore esistono due pesi e due morali quando si tratta di garantire libertà di espressione ad alcune parti politiche rispetto ad altre?

Non era mai successo negli ultimi anni che la questura intervenisse in modo così repressivo e riteniamo il vaso ormai colmo.

Ciriani, Grizzo o chicchessia potranno trovare facilmente alleati presso istituzioni compiacenti come prefettura e questura ma non troveranno certo succubi e sottomessi cittadini.

Abbiamo di fatto cacciato i nostalgici di Azione Giovani ancora 7 anni fa da piazzale Ellero, quando con una sfilata vergognosa volevano commemorare anche i morti fascisti mistificando il 25 aprile, ora a distanza di anni il questore vorrebbe farli parlare dal palco zittendo ogni dissenso e umiliando chi si riconosce nella resistenza negandogli il canto che più di tutti la rappresenta?

Signorno!

Coordinamento Antifascista Antirazzista Pordenonese

Trieste, 25 aprile. Grave provocazione della polizia

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Il 25 aprile un gruppo di solidali con i quattro compagni arrestati in Val Susa con l’accusa di terrorismo hanno esposto uno striscione di fronte alla Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio in Italia, e distribuito volantini alle persone dirette alle celebrazioni per la festa della liberazione.

 

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