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30 anni zapatisti a Pordenone!

il Circolo Libertario E. Zapata compie 30 anni di attività in città e vuole festeggiarli con i tanti amici, simpatizzanti e compagni incontrati lungo la strada e conoscerne di nuovi.
Una biblioteca di quartiere con oltre 2000 volumi, centinaia di incontri, conferenze, dibattiti, mostre, concerti e sperimentazioni in completa autogestione e rigorosamente autofinanziati sono la nostra ricchezz30annizapinfoactiona, il miglior investimento per il futuro.
Siamo convinti, oggi più che mai, che una cultura libertaria sia il miglior antidoto alle prevaricazioni, allo sfruttamento e alle ingiustizie. Seminare dubbi lungo le carreggiate del pensiero unico, raccontare le diversità dentro l’omologazione globale, immaginare un’altra società: libera, ecologica e solidale.

30 ANNI ZAPATISTI A PORDENONE (1° evento)
Sala “T. Degan”, Biblioteca Civica P.zza XX Settembre Pordenone
Sabato 19 novembre 2011 ore 18.00
presentazione attività + aperitivo
ore 19.30 ballate di china
ERICA BOSCHIERO e PAOLO COSSI

spettacolo tra musica e disegno dal vivo

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A KANISH

E’ con sincero cordoglio che abbiamo appreso la notizia della morte di Kanish Mvudisa ed esprimiamo la nostra più sentita vicinanza alla famiglia, ai suoi cari. Come anarchici abbiamo condiviso molte delle battaglie antirazziste assieme, dall’ottenimento del Centro Multietnico esede dell’associazione Immigrati di Via Piave ai percorsi di emancipazione dei migranti che lo hanno veduto sempre in prima linea, una presenza costante e determinata affinchè i pregiudizi e le discriminazioni in città, in regione e in Italia trovassero una cosciente opposizione di “fratelli” disposti alla solidarietà per un modo più giusto e libero.

Non possiamo che continuare verso questa strada nel comune immaginario di una patria che altro non può essere che il “mondo intero” di modo che il suo impegno sociale e la sua storia di clandestino, lavoratore, migrante, come molti dei nostri padri e nonni, trovino nel senso comune del nostro lottare la forza per continuare più determinati di prima.

Ciao Kanish!


Circolo Libertario E. Zapata, Iniziativa Libertaria – Pordenone

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Messaggero Veneto, 19/01/2011

Il Circolo Zapata ricorda Kanish Mvudisa

CORDOGLIO Anche il Circolo Libertario Zapata ha voluto ricordare la figura di Kanish Mvudisa, scomparso domenica scorsa per una grave malattia in Belgio, dove si era recato a trovare suo fratello. «Abbiamo condiviso molte delle battaglie antirazzista assieme – ha detto del vicepresidente dell’Associazione immigrati il circolo – dall’ottenimento del centro multietnico e sede dell’Assoimmigrati di via Piave ai percorsi di emancipazione dei migranti che lo hanno veduto sempre in prima linea. Non possiamo che continuare verso questa strada, nel comune immaginario di una patria che altro non può essere che il “mondo intero”».

PORDENONE: Loperfido attacca ancora lo Zapata!

Dal Messaggero Veneto

23/09/10

«Priorità ai sodalizi rispettosi dei valori nell uso delle sedi»

 

«Nell’attribuzione delle sedi comunali, l’amministrazione deve dare precedenza a quelle associazioni che operano quotidianamente per il bene della comunità, nel rispetto dei concittadini e delle istituzioni». In questo modo il consigliere del Pdl, Emanuele Loperfido, ritorna sulla questione dell’assegnazione di uno spazio al circolo Zapata. Sollevata con una interrogazione, ha risposto l’assessore alle Politiche sociali, Gianni Zanolin, «il quale – commenta Loperfido – pontificando al sottoscritto lezioni sulla democrazia, circa l’esistenza di diversi punti di vista e la necessità delle istituzioni di dare voce alle diverse posizioni, ha bellamente dimenticato come l’interrogazione parta proprio da episodi in cui i suoi protetti regolarmente impediscono alle istituzioni, ovviamente solo di centro-destra, di parlare». Relativamente alla richiesta di intervento per fatto personale, dopo il botta e risposta col sindaco sull’attenzione rispetto alla commemorazione del militare morto in Afghanistan, Loperfido rimarca «che la sede sovrana per un atto di questo tipo era proprio il consiglio comunale».

 

21/09/10

Soldato morto in Afghanistan, bagarre in consiglio

 

Bagarre in consiglio comunale, ieri sera, sulla mozione di Emanuele Loperfido (An-Pdl) relativa alle contestazioni degli anarchici davanti al monumento il 25 aprile scorso e sulla mancata commemorazione del soldato caduto Alessandro Romani. Il consigliere aveva chiesto chiarimenti sui termini della concessione della sede in via Pirandello al circolo Zapata: «Il contratto d’affitto è rispettato – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Giovanni Zanolin –, i soci si comportano bene, sono pacifici e non hanno alcun procedimento penale. La storia d’Italia mette insieme diverse sensibilità, di grandi movimenti politici che si rapportano con le istituzioni, di altri che non lo fanno». Del resto, ha chiosato, «usciamo da un’estate in cui alcuni hanno dato uno spettacolo avvilente sul rispetto delle istituzioni». Loperfido nella replica si è detto «molto insoddisfatto», aggiungendo che «un gruppo che alloggia in una sede comunale e impedisce alle istituzioni di parlare non è democratico. Gli anarchici di Pordenone sono “imborghesiti”, prendono la sede dallo Stato, ma non lasciano parlare solo quelli del centro-destra», riferendosi alla contestazione rivolta al vicepresidente della Provincia, Eligio Grizzo, il giorno della Liberazione. Poi ha aggiunto: «Tutte le istituzioni hanno commemorato il soldato caduto in Afghanistan, il consiglio comunale di Pordenone no». Nel dibattito s’è inserito il sindaco Sergio Bolzonello: «Non può permettersi di accusarci di questo, il soldato è stato commemorato quando abbiamo appreso la notizia. Se qualcuno l’avesse proposto avrebbe avuto un sì convinto». “Duello” politico sul fatto che Loperfido potesse replicare nuovamente o meno, voto del consiglio (presidente Vincenzo Romor contestato, “discussione” anche tra sindaco e Alessandro Corazza, Idv), opposizione d’accordo (con Bolzonello e Francesca Cardin, Pd), maggioranza no (ma tre non hanno votato), proposta respinta. Interrogazione di Francesco Ribetti (da ieri capogruppo del Pdl costituitosi formalmente in consiglio con 11 membri di An, Fi e Gdl) sui concerti in notturna, oltre le 23.30, e, nello specifico, sul no al Summerend festival. «Il tipo di festival – ha replicato il sindaco – non è compatibile con il quartiere che già ospita gli eventi legati alla fiera. Si possono fare delle deroge, basta chiederle (e il vicepresidente della Regione Luca Ciriani ha parlato di eventi negati, quando mai risulta abbia presentato domande formali), le valuteremo e di volta in volta decideremo». In apertura di seduta, il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità la costituzione della Fondazione istituto tecnico superiore per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (partenza prevista il 30 settembre) per la quale il Comune di Pordenone parteciperà con 2 mila euro, e consegnato al primario di pediatria dell’ospedale Roberto Dall’Amico 49 mila 898 euro frutto della raccolta fondi per i terremotati di Haiti.

PORDENONE: Giù le mani dal Circolo Zapata!

Questi i link ai comunicati integrali dei compagni/e sotto gli articoli dei giornali.

http://zapatapn.wordpress.com/2010/05/06/loperfido-insiste-fa-il-dotto-e-accumula-figuracce/

 

http://zapatapn.wordpress.com/2010/05/06/loperfido-di-an-attacca-il-circolo-zapata-la-vecchia-smania-fascista-di-chiudere-le-sedi-ai-dissidenti/

Dal Messaggero Veneto del 05/04/10

 

Il Circolo Zapata a Loperfido: «Illiberale volerci sfrattare per le idee che professiamo»

 

La polemica Un atteggiamento illiberale e intollerante. In questo modo il circolo Zapata giudica la richiesta al Comune, formalizzata con una interrogazione da Emanuele Loperfido (An), di revocare la concessione in uso dei locali in via Pirandello all’organizzazione dopo i fatti del 25 aprile. Precisando che circolo Zapata e Iniziativa libertaria non sono sovrapponibili, il primo rimarca che «al contrario di altre associazioni vicine alla destra che ricevono tutti gli anni decine di migliaia di euro, noi non prendiamo un becco di un quattrino da 30 anni e paghiamo regolarmente l’affitto aprendo una biblioteca di oltre 2 mila volumi al quartiere, svolgendo innumerevoli conferenze, dibattiti, attività artistiche e culturali sul pensiero libertario ed in modo autogestito. Inoltre da anni viene data ospitalità ad almeno altre quattro associazioni che, altrimenti, non avrebbero un posto dove riunirsi». Considerando legittima la contestazione al vice presidente della Provincia, Eligio Grizzo, il circolo nega di aver contestato l’inno di Mameli nel 2004 «bensì coloro che equiparavano nazifascisti e partigiani. Prendiamo atto – aggiunge il circolo Zapata – del fatto che al novello pidiellino l’alleanza delle poltrone con la Lega che in questi anni ha accumulato numerose denunce per vilipendio della bandiera non dispiace poi molto. Evidentemente meglio prendersela con gli anarchici che avere il coraggio delle proprie idee: i soldi e il potere fanno gola a tutti ma non a noi e questa è la vera offesa che Loperfido non riesce a digerire. Nel ventennio la chiusura delle sedi dei dissidenti, spesso incendiate e devastate, era pratica diffusa dal regime fascista: cambiano i tempi ma quest’attitudine illiberale e intollerante non riescono a togliersela»

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Dal Messaggero Veneto del 06/05/10

 

Loperfido: anarchici imborghesiti se vogliono la sede del Comune

 

«Quelli del circolo Zapata sono ormai anarchici imborghesiti dato che, in dissonanza con il loro primo principio, ovvero il disconoscimento di ogni forma di autorità e dello Stato, non hanno alcuna remora ad accettare la sede data loro in gestione dal “nemico”». Il consigliere comunale di An, Emanuele Loperfido, ribadisce la richiesta al Comune di togliere all’organismo lo stabile di via Pirandello e conferma le accuse, ovvero che «da diversi anni impediscono il regolare svolgimento delle cerimonie del 25 aprile. Nel 2004, oltre a fischiare l’inno, come dimostrano gli archivi dei quotidiani locali, in seguito ai tafferugli da loro provocati ci furono anche delle condanne emesse dai giudici nei loro confronti, per resistenza a pubblico ufficiale. Ennesimo episodio che palesa quale sia il loro rispetto nei confronti delle istituzioni». Da qui l’appello al sindaco affinché intervenga, «altrimenti verrebbe da pensare che forse qualcuno all’interno del Comune è più che concorde con i toni e i modi con i quali usano esprimersi gli anarchici».

 

PORDENONE: vieni avanti savoia!

brescipn

 

Messaggero veneto del 01/05/2010

 

Amedeo di Savoia accolto dagli anarchici

 

«Vai avanti, Savoia, che a me non viene da ridere». Il volantino-sfottò degli anarchici di Iniziativa libertaria è finito dritto nelle mani di Amedeo di Savoia-Aosta, ieri sera a “PordenonePensa”. Volantinaggio irriverente sul corso Garibaldi, ma Sua Altezza non ha perso l’humor. «Conosco l’anarchico Mazzucchelli, ho memoria di Gaetano Bresci» ha affermato il rappresentante di casa Savoia ai ragazzi, guardati a vista da carabinieri e digos. Convergenze esplosive tra monarchia e anarchia. Alla fine, i libertari hanno chiuso il blitz: «Sei un grande, duca». Ci sa fare il quinto duca d’Aosta, principe della Cisterna e di Belriguardo, marchese di Voghera e conte di Ponderano con il titolo di duca di Savoia sospeso sulla questione dinastica (contestato dal cugino Vittorio Emanuele: la controversia è stata oggetto di un pronunciamento ufficiale della Consulta dei Senatori del Regno). Ha riempito la sala consiliare del palazzo della Provincia, incalzato dalla serpentina di domande del giornalista-amico Fabio Torriero sul filo tematico “Avanti Savoia”. Sangue blu, buone maniere da uomo di mondo che fa della correttezza la spina dorsale, e pagella ai politici nazional-popolari: Sua Altezza ha tirato di fioretto. Il presidente Napolitano? «Mi piace – ha confessato Amedeo di Savoia – Ho promesso di passare a salutarlo al Quirinale». Berlusconi? «Ha un ruolo difficile, è più semplice fare il sindaco di un piccolo paese». Il governo? «Abbiamo un governo di destra che ha una postura di sinistra». La Lega Nord di Bossi? «É un partito che ha aspetti positivi ed è riuscito a offrire nuovi contenuti a una parte di ex-comunisti». E vai sul calendario delle emozioni in pillole, spalmate sulla storia. «Il 25 aprile? Significa la Resistenza nelle sue molteplici forme: non soltanto partigiane». Il primo maggio? «Una festa del lavoro sacrosanta, tanto che Pio XII fece benissimo ad elevarla a festa di precetto». Il 2 giugno 1946? «Il referendum tra Repubblica e monarchia, nell’ombra di brogli elettorali». L’8 settembre? «Una data tristissima, per una decisione affrettata che, come dice il presidente Ciampi, ha portato alla non esistenza dell’Italia per qualche giorno». E ancora: le piace questa Italia? «L’Italia mi piace comunque, anche se oggi mancano i valori della patria, l’orgoglio popolare». Va riformato lo Stivale? «Certo va studiato un piano serio, fatto da tecnici». Sulla “dinasty” di casa Savoia, il duca cala la cortina. «Da un paio d’anni non c’è conversazione con Vittorio Emanuele e considerata la causa in corso sull’uso del cognome, non ne parlo». E il principe Filiberto sul palco di Sanremo? «Avrà seguito una vocazione, ma è fuori dall’asse ereditario». Ci fossero dubbi, il duca li fuga sotto l’occhio attento della consorte, la nobildonna siciliana Silvia Paternò di Spedalotto: «Il capo di casa Savoia, sono io». Chiara Benotti