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PORDENONE: striscione solidale con le lotte in Francia

franciaPNCONTRO LA PRECARIETÀ E LO SFRUTTAMENTO
SOLIDARIETÁ CON LA LOTTA IN FRANCIA!
NO LOI TRAVAIL NO JOBS ACT!
Esprimiamo solidarietà alla legittima ribellione contro l’attacco del liberismo sfrenato, da parte di un governo cosiddetto socialista, che vuol smantellare le principali tutele nell’ambito lavorativo, facendosi ubbidiente interprete degli ordini del “comitato di affari europei”, come lo stesso governo Renzi insegna in Italia. Quello che si sta mettendo in atto in tutta Europa e non solo, è la legalizzazione dello sfruttamento e della precarietà.Sosteniamo la giusta lotta dei compagni e delle compagne francesi, per rilanciare la nostra lotta contro il Jobs Act. Contro la repressione per la giustizia sociale!
INIZIATIVA LIBERTARIA

PORDENONE: comunicato del Circolo Zapata dopo le dichiarazioni di Loperfido

A seguito dichiarazioni del consigliere Loperfido (FdI) riportate sul
edizione odierna del Gazzettino, inviamo il seguente comunicato.

 

Il Circolo Zapata paga da più di 20 anni un affitto come tutte le altre
associazioni al Comune di Pordenone. Di agevolato in città ci sono
sono gli amici di Loperfido e Ciriani come l’associazione Eureka
che s’è fatta comprare una sede (200.000 €) dalla regione grazie
ai Ciriani brothers e dopo che nel più becero nepotismo hanno
sistemato in provincia gli amici degli amici e dato appalti e
consulenze ad ex Alleanza Nazionale. Che Loperfido, quello che ha portato a Pordenone Prosperini, il
condannato per traffico d’armi e corruzione e arrestato in diretta
TV, faccia paragoni vergognosi accostando un gruppo di neofascisti con
una storica associazione libertaria che ha compiuto da poco 30 anni
dimostra solo la sua simpatia fascista malcelata da quel finto
liberalismo da destra italica. Come si suol dire “un elefante in
una cristalleria”.

Circolo Libertario E. zapata 

Tavan, la sorella si schiera: «No all’intitolazione del park»

dal Messaggero Veneto del 7 novembre 2014.

 

Tavan, la sorella si schiera: «No all’intitolazione del park»

Maria Grazia rompe il silenzio: «Mai stata d’accordo, ma nessuno me l’ha chiesto». Aneddoti sul poeta e una preghiera: «Basta dipingere un Federico che non esiste»di Cristina Savi

 

 

 

PORDENONE. Maria Grazia Tavan è la sorella di Federico. Il poeta. Che mercoledì avrebbe compiuto 65 anni e che esattamente un anno fa moriva, ad Andreis, nella casa in cui viveva dal 2005.

Molti non sanno nemmeno che esista, Maria Grazia. Del resto è scritto nero su bianco, in alcuni saggi critici, che Tavan era “senza famiglia”. Perché, come dice Maria Grazia, «la leggenda voleva che il poeta fosse solo, abbandonato, emarginato».

E già da queste prime parole – che la sorella di Federico pronuncia per la prima volta, decisa a parlare per vedere se «il dolore che mi tengo dentro da anni» si scioglie – si intuisce che non saranno dichiarazioni di circostanza.

La incontriamo nella sede del Circolo libertario Zapata di Pordenone.

Ha voluto esserci anche lei alla festa di compleanno per Federico. Nel pomeriggio ha fatto «un salto su», ad Andreis, insieme a Massimo Masolini, del Circolo, nella casa «dove tutto è ancora da sistemare». E dove sul comodino, in camera da letto, c’è il libro che il poeta stava leggendo in qui giorni di novembre, “Petrolio”, del suo amatissimo Pasolini.

Maria Grazia ha dunque scelto. Condivide le posizioni dichiarate dagli anarchici pordenonesi e da quanti si collegano all’esperienza culturale di Usmis, il collettivo friulano che Federico frequentò dal 1989 al 1995, facendo emergere la potenza rivoluzionaria della sua poesia.

E anche lei chiede che sia annullata l’intitolazione del parcheggio di via Vallona a Tavan (per essere precisi a una sua poesia) e che siano rimosse le fotografie del fratello.

«Non sono mai stata d’accordo. Ma nessuno mi ha mai cercato per chiedermelo. Del resto è una delle tante rimozioni di cui è costellata la vicenda di Federico. Io ci sono stata solo nei primi anni della sua vita pubblica, poi c’erano la psichiatra di Federico, l’amica di Federico, l’amministratore di Federico, il giornalista, l’intellettuale. Non sono più esistita. E hanno continuato, e continuano, a scrivere sciocchezze. Ma come si permettono, per esempio, di entrare nella storia della mia famiglia e definire duro e autoritario mio padre? Mio padre era semplicemente un uomo dei suoi tempi che non aveva gli strumenti per capire Federico. Un uomo che avrebbe voluto un figlio più normale e che non sapeva come gestirlo».

«Negli ultimi dieci anni di vita di mio fratello – continua Maria Grazia – tutta questa gente che gli stava attorno ha fatto blocco unico e io non contavo niente. Oppure ero il mostro che dopo la Bacchelli avrebbe voluto portare Federico in una struttura più vicina a casa mia (Maria Grazia vive a San Michele al Tagliamento), perché sono convinta, pur nel rispetto di chi lo ha seguito, che ad Andreis non ha ricevuto l’assistenza adeguata. Se dicessi che è soltanto grazie all’insistenza di mia zia di 90 anni che lo hanno ricoverato in ospedale per una polmonite? Ma la leggenda voleva che il poeta morisse a casa sua, nella sua Andreis».

«E’ finita che ho mollato – conclude – mi sono sentita annientata e mi sono arresa. Ora però vorrei che si smettesse di dipingere un Federico che non esiste. Si attinga dai suoi scritti, non da chi che pensa di essere custode delle sue memorie. E lasciatelo volare in pace, sulla sua nâf spaziâl».

PORDENONE: Autogestione dei territori e dei saperi/FOTO

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Il 27 e 28 ottobre si svolgeranno a Pordenone, nel quartiere di Villanova presso il Pefabbrikato di Via PIrandello 22, due giornate intense e particolari: le giornate dell’AUTOGESTIONE DEI TERRITORI E DEI SAPERI. L’intento è quello di mettere assieme l’agire e il pensare libertario, ecologista e solidale attraverso l’incontro, il confronto e la condivisione di esperienze e saperi sul/del territorio. Territorio che diventa plurale, perché “i territori” sono luoghi di vita dove la natura e la storia di uomini e donne cambiano e determinano la società a 360°. Il nostro proposito è proprio quello di cambiare radicalmente questa stessa società che partendo dall’utilizzo del territorio come ambiente da sfruttare, come luogo di produzione e di consumo finisce per fondarsi sul “dominio” dell’uomo sulla natura stessa, dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla donna.
Esistono già pratiche autogestionarie, orizzontali e collettive qui e ora nel nostro paese. Si tratta di dargli visibilità, metterle in rete e diffonderle nei territori lasciando piena autonomia di sperimentazione.

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PORDENONE: report giornate dell’AUTOGESTIONE

autoge09A Pordenone, nel Prefabbrikato di Villanova, si sono concluse due giornate intense di incontri, confronti, scambi, mangiate, bevute e musiche: le giornate dell’Autogestione dei territori e dei saperi.

Un esperimento, un primo tassello di un mosaico tutto da costruire, un tentativo di mettere in gioco percorsi individuali e collettivi facendo incontrare in carne ed ossa i protagonisti di storie diverse, storie di lotta ma anche di progettualità sia come immaginario di un mondo nuovo ma soprattutto come metodo di condivisione, decisione e costruzione di questo mondo.

 

Come abbiamo premesso nella presentazione di queste giornate “l’intento è quello di mettere assieme l’agire e il pensare libertario, ecologista e solidale attraverso l’incontro, il confronto e la condivisione di esperienze e saperi sul/del territorio. Territorio che diventa plurale, perché “i territori” sono luoghi di vita dove la natura e la storia di uomini e donne cambiano e determinano la società a 360”. Continue reading →

PORDENONE: un saluto a pugno chiuso per Mario

Un saluto a pugno chiuso per Mario

 

Se n’è andato Mario Bettoli, partigiano, compagno e amico. Per chi a Pordenone fa attivismo politico a difesa dei più deboli per un futuro di libertà ed eguaglianza è stato inevitabile incrociare Mario che, fin da giovanissimo, si è speso contro gli orrori del fascismo e ha cercato poi per vie istituzionali, come deputato, consigliere e sindaco, di cambiare in meglio le cose.

Da anarchici e libertari pur non condividendo parte delle sue scelte politiche il rispetto, la stima e la simpatia non sono mai venute meno. Dotato di un carattere forte e deciso ricordiamo la sua generosità e onestà proprio nei confronti di chi aveva altre idee, sempre disponibile a mettere a disposizione la “casa del popolo” di Torre di Pordenone, simbolo di quel quartiere antifascista che dalle barricate ha saputo regalarci l’orgoglio di appartenere a questa storia collettiva che è anche la nostra storia.

 

Ed è proprio da presidente della Casa del Popolo, negli ultimi anni screditata come “baracca” dagli eredi di quel ventennio infausto, che vogliamo ricordarlo: presente, attento, disponibile, sincero e antifascista fino alla fine. Un abbraccio alla sua famiglia.

 

Ciao Mario, ci mancherai!

 


 

Circolo Libertario E. Zapata, Iniziativa Libertaria Pordenone

PORDENONE: manifesti astensionisti al vaglio della Digos

Dal Messaggero Veneto

MARTEDÌ, 19 FEBBRAIO 2013

Pagina 19 – Pordenone

IL CASO

Voto, manifesti segnalati alla digos

Provocazione di Alternativa libertaria. Per la legge tutto in regola

Ha suscitato una certa curiosità, a Pordenone, la comparsa di manifesti elettorali – regolarmente affissi negli spazi di propaganda – che paragonano il voto al postespletamento di necessità fisiologiche utilizzando i coriandoli. Non sono mancate le segnalazioni alla polizia municipale che, a sua volta, ha girato il fascicolo alla Digos. I manifesti sono affissi negli spazi della propaganda indiretta riservati ai “fiancheggiatori” dei partiti e dei candidati, in questo caso prenotato, e regolarmente assegnato, dall’associazione Alternativa libertaria. Posto che non si possono togliere o rimuovere manifesti di propaganda elettorale, a maggior ragione affissi in spazi regolari, le forze dell’ordine si sono poste il quesito se sia accettabile o meno il tono usato. Specie quando questi manifesti sono affissi in tabelloni antistanti luoghi sensibili.

Frà Sanpietrino: calendario 2012!


frasanpietrino

Finalmente in arrivo la prima edizione del Calendario Frà Sanpietrino! Voi che avete sempre invidiato i devoti clerical-pagani oggi non avrete più nulla da temere potendo ostentare 12 mesi di rubriche sfiziose, centinaia di date da ricordare della storia dell’emancipazione umana e dell’anarchismo, chicche di degustazioni enologiche e moniti sui luoghi infimi da evitare ecc. Il tutto amabilmente e spregiudicatamente accompagnato dai disegni di Paolo Cossi.

 


Per festeggiare i 30 anni d
i attivismo del Circolo Libertario E. Zapata a Pordenone abbiamo pensato di produrre questo Calendario, augurandoci possa piacere a tanti compagni e compagne di strada, ai simpatizzanti e ai liberi pensatori: si dia il via alle sottoscrizioni!

 

 

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TERREMOTO: raccolte di solidarietà a Pordenone, Trieste e Monfalcone

 

VIDEO SULLA DISTRIBUZIONE DEGLI AIUTI

terremotozapata


Il Circolo Libertario E. Zapata di Pordenone, il Gruppo Anarchico Germinal e l’USI-AIT di Trieste e il Coordinamento Libertario Isontino si attivano come centri di raccolta materiali di prima necessità,

in solidarietà e supporto alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna. 


SERVONO SOPRATTUTTO: Acqua, acqua e ancora acqua, olio di oliva, olio di semi, detersivi per i piatti e per il bucato a mano, prodotti per igiene personale, salviette umidificate per igiene intima e multiuso, omogeneizzati ESCLUSIVAMENTE alla frutta. Sono molto carenti di queste cose e sono le più richieste, per cui se è possibile concentriamoci su questo.

E’ poi possibile contattare telefonicamente il circolo al 333.4866588 (Stefano) oppure al 339.6812954 (lino), RECARSI IL GIOVEDI’ DALLE 17.00 ALLE 24.00.
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PORDENONE: continua la raccolta materiali per i terremotati

DA PORDENONE RACCOLTA MATERIALI DI PRIMA NECESSITA’

Il Circolo Libertario E. Zapata si attiva come centro di raccolta materiali di prima necessità, mettendo a disposizione la sede, in solidarietà e supporto alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna.

1-10-24 giugno e 8 luglio

SERVONO SOPRATTUTTO: Acqua, acqua e ancora acqua, olio di oliva, olio di semi, detersivi per i piatti e per il bucato a mano, prodotti per igiene personale, salviette umidificate per igiene intima e multiuso, omogeneizzati ESCLUSIVAMENTE alla frutta. Sono molto carenti di queste cose e sono le più richieste, per cui se è possibile concentriamoci su questo.

E’ poi possibile contattare telefonicamente il circolo al 333.4866588 (Stefano) oppure al 339.6812954 (lino), RECARSI IL GIOVEDI’ DALLE 17.00 ALLE 24.00.
Sabato mattina saremo anche presenti con un banchetto e raccolta spesa fuori da un supermercato di cui daremo notizie a breve.

Domenica 8 luglio ripartirà un’ altra carovana di furgoni per portare il materiale raccolto direttamente a Modena, alla Libera Officina via Tirasegno 7 che è APERTA TUTTI I GIORNI dalle 18 alle 21 nella raccolta e smistamento del materiale da portare nelle zone terremotate. Oltre a chiedere l’aiuto di tutti/e chiediamo a chi è interessato di partecipare direttamente alla raccolta e al viaggio di domenica verso Modena.
La solidarietà, il mutuo appoggio e la trasparenza nel fare rete è il miglior modo per sostenere le popolazioni e arginare ulteriori speculazioni sulla pelle dei terremotati.