Copertina fronte-retro della Caraula n.5 a cura del Collettivo Makhno
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Marzo 18th, 2017 — Collettivo Makhno, General
Marzo 18th, 2017 — CIE = Lager, General
da Il Piccolo del 13 settembre 2014
GRADISCA Il Cie di Gradisca non riaprirà. Non si contano le volte in cui negli ultimi anni il territorio isontino, la sua gente, i suoi amministratori hanno sognato di sentire questa affermazione. Ebbene, il Cie non riaprirà. A confermarlo è il governo stesso. Ma la politica, si sa, è fatta di sfumature. E questa affermazione in realtà ne potrebbe celare un’altra, come in una matrioska. Va tradotta, esplicitata, interpretata. Il Cie di Gradisca non riaprirà come Cie, ovvero non sarà piu’ una struttura di detenzione amministrativa per immigrati irregolari. Ma all’occorrenza – leggasi in caso di emergenze – l’ex caserma Polonio potrebbe essere utilizzata come Cda, ovvero centro di accoglienza. Ecco perche’ la notizia, anziché farla gioire, fa tremare Gradisca. E con la Fortezza, un po’ tutto l’Isontino. La conferma che il Cie di Gradisca non riaprirà i battenti come Centro di identificazione ed espulsione è arrivata dal sottosegretario all’Interno Domenico Manzione che, rispondendo ad un’interrogazione del deputato Giorgio Brandolin (Pd), ha fornito non pochi elementi di riflessione sulle ipotesi di riapertura del Cie. Il funzionamento del Cie è temporaneamente sospeso a partire dal mese di novembre scorso, per lavori di ripristino dopo le rivolte che lo devastarono nell’estate dello scorso anno. «Attualmente – ha spiegato il sottosegretario in risposta alle richieste di Brandolin – sono in fase di completamento i lavori necessari per ripristinare l’agibilità della struttura, al fine di un suo eventuale riutilizzo, in via eccezionale, come Centro di accoglienza (Cda) per far fronte agli sbarchi di profughi sul territorio nazionale». «Come era stato più volte annunciato – commenta Brandolin – arriva la conferma che il Cie non riaprirà e il vicino Cara non sarà ampliato: i lavori attualmente in corso sono solo di riparazione in vista di una eventuale apertura (solo in casi eccezionali) come Cda a supporto dell’attuale Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) che già ora ha anche funzioni di Cda”.Lo scorso luglio il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, di cui Brandolin è vicepresidente, aveva ascoltato la relazione del sindaco di Gradisca Linda Tomasinsig, che aveva esposto un’elaborata relazione sulla situazione del centro, spiegando quali sono le pressioni a cui il territorio deve rispondere. Nel corso dell’audizione si era ribadito quanto il Ministro dell’Interno aveva messo per iscritto, ovvero che il Cie non riaprirà e sul Cara “non si prenderanno decisioni non condivise da Comune e Regione”. La stessa Tomasinsig commenta con prudenza le parole del sottosegretario. “Prendiamo atto della possibile non riapertura del Cie. Ma ora bisogna capire quali siano le condizioni per un suo riutilizzo come presunto Centro di accoglienza in caso di emergenze. A noi sembra peraltro – afferma decisa Tomasinsig – che in piena emergenza-immigrazione ci siamo da tempo. Il vicino Cara ha gia’ funzioni anche di Cda ed attualmente ospita piu’ di 200 persone richiedenti asilo».
Ancora una piccola schiarita nella complessa situazione dei dipendenti del Cie e del Cara. Dopo l’anticipo dell’80% degli stipendi da luglio a dicembre 2013, per il quale poi nelle scorse settimane era stato reperito il denaro per erogare il restante 20%, è arrivato negli scorsi mesi sempre dalla Prefettura la corresponsione di un’ingente somma da utilizzare per il pagamento del personale e dei prestatori d’opera che permettono il funzionamento della struttura per migranti di Gradisca. È questa la buona notizia riferita dal sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, all’interrogazione del deputato Giorgio Brandolin in merito alla grave situazione economica di lavoratori dell’ex Cie, gestito come il Cara dal consorzio Connecting People di Trapani. La risposta è stata che la Prefettura «ha provveduto a corrispondere, in due tempi, l’80% delle retribuzioni previste da luglio a dicembre 2013, comprese le tredicesime» e che «inoltre, nei mesi giugno e luglio scorsi, ha corrisposto un’ingente somma all’ente gestore, quale corrispettivo dei servizi resi». Il Sottosegretario ha inoltre voluto assicurare che «la vicenda è seguita con la massima attenzione dalla Prefettura, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori che prestano servizio al centro, e allo stesso tempo, garantire adeguati standard di accoglienza».
Marzo 18th, 2017 — General, No OGM
Gli interventi legislativi e le loro applicazioni non sono sufficienti a salvaguradare la biodiversità.
Nelle ultime settimane sembra che il fronte pro-ogm stia incassando diverse sconfitte, mentre i contrari stiano ottenendo delle vittorie di cui molti si danno i meriti. Secondo noi la questione non sta proprio così. Per prima cosa, il coordinamento tutela biodiversità FVG non ritiene di aver vinto niente. Diamo, naturalmente, una valutazione positiva agli interventi legislativi effettuati nei gironi scorsi dall’amministrazione regionale, avvenuti anche a seguito delle numerose mobilitazioni popolari che hanno posto in evidenza i limiti della coesistenza. Ma riteniamo anche che gli strumenti legislativi non siano sufficienti. Infatti, essi devono ancora essere vagliati e valutati dal consiglio europeo e le recenti notizie provenienti dall’Efsa, non preannunciano nulla di buono. La scorsa primavera la Francia, aveva vietato la coltivazione del mon 810, anche alla luce delle ricerche del dott Gilles-Eric Séralini, biologo molecolare dell’Università di Caen, in Normadia, le quali dimostrano la nocività del transgenico. l’Efsa, ai primi di settembre ha comunicato il respingimento della richiesta della nazione cisalpina di vietare le colture ottenute con tecniche transgeniche. Non dimentichiamo, poi, la minaccia proveniente dai TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) il cui scopo primario è l’eliminazione delle barriere normative, viste come limiti di profitto dalle multinazionali. Tali barriere rappresentano degli standard orami consolidati in ambito europeo come le normative ambientali, i diritti dei lavoratori, le norme di sicurezza alimentare, comprese la restrizione sugli OGM, i regolamenti sull’uso di sostante chimiche tossiche, etc. Accordi che sono presi senza informare l’opinione pubblica, e non è un caso! Inoltre, ricordiamo che in Europa sono importati tonnellate di soia, colza e mais ottenuti da semi transgenici coltivati nel continente americano da cui si ottengono mangimi destinati agli allevamenti intesivi. Inoltre, è in scadenza il Dlgs del 10 agosto 2013, di cui non si sa nulla su come il Parlamento abbia intenzione di pronunciarsi. Tutto questo ci dimostra, che i soli interventi legislativi non sono sufficienti nel lungo periodo sul piano ecologico, essi sono solo delle toppe. Lo diciamo fin dall’inizio della nostra costituzione, e lo abbiamo ribadito in ogni nostro comunicato stampa e iniziative, per noi è fondamentale un cambiamento nel paradigma della produzione del cibo. Nei media locali si parla di rottura del fronte pro-ogm, ma noi non esultiamo di fronte a certe notizie, poiché quegli agricoltori hanno rinunciato non per una presa di coscienza sulla questione del transgenico e di fare agricoltura, ma bensì per paura di effetti sul piano legale. Finché ci saranno imprenditori agricoli e non contadini, nessun avrà vinto.
Consideriamo assurde e ridicole le provocazioni le recenti provocazioni di seminare il mais a settembre e crediamo che ci sia bisogno di interventi da parte di qualche assistente sociale per aiutare certe persone che sembrano aver perso il lume della ragione.
Desideriamo un mondo migliore, desideriamo nuove forme di relazioni sociali, desideriamo un altro modo di fare agricoltura, dichiariamo il nostro no agli Ogm perché diciamo NO all’agroindustria del profitto a discapito della fertilità della terra.
Marzo 18th, 2017 — Centri Sociali, General
Mercoledì 17 settembre per l’occupazione della ex caserma osoppo + resistenza a pubblico ufficiale (fatti del 2013)
Imputati i compagni Paolo De Toni e Andrea Di Lenardo
(udienza fitro)
http://www.info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2093:udine-opla-e-arrivato-il-sequestro&catid=131:no-repressione
http://www.info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2080:udine-sbirri-di-continuo&catid=131:no-repressione
http://www.info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2029:udine-nuovo-spazio-sociale-avvisaglie-di-repressione&catid=131:no-repressione
Giovedì 9 ottobre processo No Tav per la contestazione alla Serracchiani (fatti del 10 settembre 2011 al parco del Cormor)
Imputato il compagno Paolo De Toni
(deposizione testi del PM)
http://www.info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=1277:no-tav-udine-sabato-10-settembre-volantinaggio-contro-il-pd&catid=82:noi
Giovedì 16 ottobre Processo per resistenza a pubblico ufficiale (fatti del 13 novembre 2014)
Imputato il compagno Alberto Casonato
(udienza filtro)
http://www.info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2261:udine-kabu-libero-repressione-sempre-peggio&catid=96:repressione-diffusa
Marzo 18th, 2017 — General, Informazione
Venerdì 19 settembre ore 20.30 a Trieste
al Germinal, Via del Bosco 52a
Sabato 20 settembre ore 17.30 a Udine
presso Affinità libertarie, via Tolmezzo 87
Marzo 18th, 2017 — General, Regione
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Leggi sotto il report che apparirà su Umanità Nova. |
Marzo 18th, 2017 — General, Mare
Il Piccolo 17 settembre 2014
L’amministrazione cittadina chiama in causa la Regione per sapere quanto l’impianto sia ritenuto strategico per la politica energetica del Fvg
Marzo 18th, 2017 — Clima e Potere, General
L’anarchismo di fronte alla catastrofe climatica
Vediamo una recente fotografia della
situazione sui mutamenti climatici e
sull’Anthropogenic Global Warming,
da parte della scienza ufficiale.
Il 9 settembre 2014 il WMO (World
Meteorological Organization) ha emesso
il comunicato stampa n. 1002
dal titolo “Record Greenhouse Gas
Levels Impact Atmosphere and Oceans”
http://www.wmo.int/pages/mediacentre/press_releases/pr_1002_en.html
Ginevra, 9 settembre 2014 (WMO) –
La quantità di gas serra nell’atmosfera
ha raggiunto un nuovo record nel 2013,
spinta da un aumento dei livelli di anidride
carbonica.
Le osservazioni della rete Global
Atmosphere Watch (GAW) del
WMO hanno mostrato che i livelli di
CO2 sono aumentati di più tra il 2012 e
il 2013 che durante ogni altro anno dal
1984. I dati preliminari hanno indicato
che questo è probabilmente legato al
ridotto assorbimento di CO2 da parte
della biosfera terrestre, oltre al costante
aumento delle emissioni di CO2.
Le dichiarazioni di Michel Jarraud
segretario generale del WMO contenute
nel comunicato
“Sappiamo senza alcun dubbio che
il nostro clima sta cambiando
e sta diventando sempre più estremo a
causa di attività umane, come la combustione
di combustibili fossili”
“The Greenhouse Gas Bulletin mostra
che, lungi dal cadere, la concentrazione
di anidride carbonica nell’atmosfera
è effettivamente aumentata
lo scorso anno al tasso più veloce per
quasi 30 anni.
Dobbiamo invertire questa tendenza
riducendo le emissioni di CO2 e di altri
gas ad effetto serra su tutta la linea”
“Il tempo è agli sgoccioli.”
“L’anidride carbonica rimane nell’atmosfera
per molte centinaia di anni e
nell’oceano ancora più a lungo. Le
emissioni di CO2 del passato, presente
e futuro avranno un impatto
cumulativo sia per il riscaldamento che
l’acidificazione globale degli oceani . Le
leggi della fisica non sono negoziabili”
“Il Bollettino Greenhouse Gas fornisce
una base scientifica per il processo
decisionale. Abbiamo la
conoscenza, abbiamo gli strumenti
per tentare di mantenere l’aumento
della temperatura entro i 2 ° C, per dare
al nostro pianeta una possibilità e per
dare ai nostri figli e nipoti un futuro. Implorare
l’ignoranza non può più essere
una scusa per non agire”
Le dichiarazioni di Wendy Watson-
Wright, segretario esecutivo della Commissione
oceanografica intergovernativa
dell’UNESCO, contenute nel comunicato
“L’inclusione di una sezione sulla
acidificazione degli oceani in questo numero
del Bollettino gas serra del WMO
è appropriata e necessaria. Ora l’oceano,
come driver primario del clima del
pianeta e attenuatore del cambiamento
climatico, diventa un elemento centrale
delle discussioni sul cambiamento climatico
stesso”
“Se il riscaldamento globale non è
una ragione abbastanza forte per ridurre
le emissioni di CO2, l’acidificazione degli
oceani dovrebbe esserlo, dal momento
che i suoi effetti si fanno già sentire
e aumenteranno per molti decenni a
venire. Mi unisco preoccupazione del
WMO Segretario Generale Jarraud –
Siamo a corto di tempo”.
Siamo a corto di tempo??
Per quanto catastrofiche possano apparire
queste dichiarazioni provenienti della
scienza ufficiale, in realtà non lo sono
abbastanza; per quanto possano apparire
oneste, esse fanno comunque parte
della tragedia-farsa sul clima.
Esattamente trenta anni fa quando
avemmo l’occasione di fare dei seminari
con Murray Bookchin sull’ecologia
sociale,
http://www.ecologiasociale.org/pg/seminario.html
lo slogan caratterizzante
quel periodo era “Se non faremo
l’impossibile vedremo l’incredibile”.
Il test di sensibilità sulla percezione di
questo problema lo facemmo proprio
sul movimento anarchico che reagì in
maniera smorta, sorda, abbastanza
ignorante e, talvolta, perfino demenziale.
Assunta l’ipotesi di lavoro che
comunque l’anarchismo costituisce il
migliore dei movimenti, la conclusione
non poteva che essere “l’impossibile
non si può fare, per cui attendiamo
serenamente l’incredibile”.
Oggi, negazionisti alla Franco Battaglia
permettendo, la scienza ufficiale
dice che il tempo sta scadendo e che è
urgente agire per ridurre drasticamente
le emissioni di CO2 e gas serra in
generale.
Il 21 settembre è la giornata mondiale
contro i mutamenti climatici ed i capi
di stato si incontreranno a New York.
Inutile dire che, come sempre, verrà
recitata una farsa alla quale seguirà un
nulla di fatto.Agire oggi contro i mutamenti
climatici in un sistema economico
capitalista, o comunque fondato sulla
logica della crescita infinita e con uno
standard culturale diffuso che ignora le
leggi della termodinamica (quelle sì che
non sono negoziabili) è semplicemente
impossibile.
Che fare quindi? Certamente è comunque
meglio limitare il più possibile
le emissioni di gas serra, certamente è
utile cambiare gli stili di vita individuali e
collettivi, certamente rimane fondamentale
le Lotta di Classe contro il Capitalismo
e la Lotta Antiautoritaria contro il
Militarismo, lo Stato, le Religioni, e via
dicendo, ma tutto questo messo assieme
è insufficiente per fermare la catastrofe
globale che è già incominciata.
Resta una sola possibilità; sviluppare
un grande movimento, ancora prima
culturale che politico, che deve rivisitare
(almeno) gli ultimi 200 anni di storia e
ripercorrere gli errori che sono stati fatti
fino ad ora.In particolare è necessario
entrare con forza nel dibattito in corso
sulla “Sustainability Science”.
Dentro questo dibattito l’anarchismo ha molto
da dire e in linea di principio potrebbe
essere perfino in grado di orientarne lo
sviluppo, avendo già ben chiarito, grazie
a Bookchin, che esistono le “Epistemologie
del Dominio”, ma che, allo stesso
tempo, esiste una variegata e ricca
possibilità di “Razionalità Libertaria”
che oggi può trovare un’eccezionale
diffusione. Per quanto ci riguarda, andremo
nella direzione di riagganciarci
alla tradizione degli Atenei Libertari, ma
con l’intento esplicito di dare un’impostazione
direttamente legata alla crisi/
catastrofe globale e studiarne tutti gli
aspetti.
Paolo De Toni
Gruppo Ecologia Sociale
Friuli
Marzo 18th, 2017 — Bassa friulana, General
Pagina facebook
https://www.facebook.com/aghedipompe
Oltre 200 persone in assemblea oltre 10.000 firme raccolte
San Giorgio di Nogaro Domenica 21 settembre ore 17.00 in Piazza della Fontana in caso di pioggia in Villa Dora
Marzo 18th, 2017 — General, Storia ed attualità