Marzo 19th, 2017 — General, Gruppo Anarchico Germinal
Germinal – “giornale anarchico e libertario di Trieste, Friuli, Isontino, Veneto, Slovenia e …”
E’ uscito il n. 122 di maggio 2015.
Ancora “Germinal”!
Fondato a Trieste nel 1907, continua la pubblicazione del “giornale anarchico e libertario di Trieste, Friuli, Isontino, Veneto, Slovenia e …” con il n. 122 di maggio 2015. Su questo numero trovano spazio numerosi articoli di approfondimento sulle pratiche e il dibattito nel movimento libertario, , nonché alcuni pezzi che riguardano l’ampia area di un nord-est sconfinato. Gli argomenti trattati spaziano dall’antimilitarismo – la lotta contro il MUOS – allo smascheramento dei funambolismi truffaldini dell’Expo, dalla rivoluzionaria sperimentazione attuata nel territorio kurdo della Rojava all’eredità viva di Murray Bookchin attraverso le parole della figlia Debbie, dai temi ecologici – OGM e rigassificatori – alle questioni legate ai generi e al sessismo, dalla manipolazione attraverso la musica alla denuncia dei nuovi modelli coercitivi dopo la chiusura dei manicomi psichiatrici giudiziari.
Un’attenzione speciale è dedicata al lavoro, con una severa e puntuale critica del Jobs Act e all’economia, con la proposta di forme solidali di fuga dal “mercato”. Una riflessione sul rifiuto di arrendersi al presente riporta ad una quotidianità che va profondamente trasformata: due esempi sono una nuova occupazione libertaria a Koper/Capodistria e l’attività pedagogica di una piccola realtà locale in crescita che intende riappropriarsi di pezzi di vita in un ambito collettivo.
Completano il panorama le variegate suggestioni di diverse recensioni e la bella storia di un tentativo di rivolta nella Slovenia occupata dallo stato italiano agli albori del fascismo.
Il costo di una copia, 32 pagine a due colori, è di 2 euro. L’abbonamento annuo –due numeri con sottoscrizione- è di 10 euro. Chi desidera più copie per la distribuzione può scriverci: germinal@germinalonline.org
Per i versamenti utilizzare: conto BancoPosta IBAN IT55 I076 0102 2000 00016525 347
o il ccp 16525347. Va specificata la causale.
Entrambi sono intestati a Germinal c/o Centro studi libertari – Trieste; va specificata la causale.
In regione viene diffuso dai gruppi e realtà anarchiche e libertarie (vedi pagina contatti del sito).
Marzo 19th, 2017 — General, Manifestazioni
Alcuni video:
https://www.youtube.com/watch?v=rbmP1wMAA48&feature=youtu.be
http://www.youreporter.it/video_Gorizia_antifascisti_contro_raduno_di_Casa_Pound
http://www.youreporter.it/video_Italiani_sloveni_e_austriaci_contro_Casa_Pound
https://www.youtube.com/watch?v=nlK9Zwfd6Fw&feature=youtu.be
tgr delle 19,30
http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/basic/PublishingBlock-cea42243-992b-482c-b385-32bcf35835b4.html
Alcune foto del corteo e in particolare della presenza anarchica e libertaria. Di seguito l’articolo che apparirà su Umanità Nova















Gorizia. In piazza contro il fascismo e il militarismo
Né guerra né fascismo
Al termine della prima parte del corteo, in Piazza della Vittoria (uno dei tanti toponimi amaro lascito della Prima Guerra Mondiale) si canta insieme “O Gorizia, tu sei maledetta”, uno dei canti contro la guerra più conosciuti, che racchiude in poche strofe tutta la follia e la tragicità della Prima Guerra. La pioggia ha smesso di cadere da poco, siamo più di mille, intervenuti da Gorizia, da tutto il Friuli Venezia Giulia e anche da Slovenia e Croazia, per ribadire che la guerra può essere solo ricordata perché non accada mai più e in nessun modo celebrata, vuoi da CasaPound, vuoi dallo Stato. Lentamente ci si prepara a tornare indietro, convinti – senza presunzione – di aver fatto quanto possibile per costruire una presenza che non fosse vista come un’invasione, ma un atto doveroso e irrinunciabile.
CasaPound aveva annunciato agli inizi di aprile un corteo nazionale a Gorizia, per celebrare l’”esempio luminoso” di chi nelle trincee “sacrificò se stesso” (leggi: il massacro di migliaia di soldati mandati al macello) e “marchiare” il proprio radicamento in Friuli. La città isontina naturalmente non era stata scelta a caso: fu infatti l’unica conquistata con le armi, al costo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell’intera città – l’8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali trentamila abitanti. Dopo la fine della guerra Gorizia conobbe la prima deportazione razzista a danno degli sloveni, che erano circa la metà della popolazione iniziale.
Ma questa scelta rispecchia anche il diffondersi, in questi anni, di un seme nazionalista e razzista, che nelle realtà più piccole e di confine trova purtroppo terreno fertile.
In risposta al corteo di CasaPound, e allo stesso tempo per contrastare lo stampo nazionalista e militarista delle celebrazioni istituzionali, molte realtà, associazioni e individualità della regione, di differenti aree politiche e culturali, hanno iniziato a pianificare una presenza antifascista e antimilitarista in contemporanea all’iniziativa neofascista.
Si sono ritrovate sotto il cappello dell’Osservatorio antifascista regionale, realtà già presente sul territorio per il monitoraggio di tutti quei gruppi e associazioni che portano avanti la propaganda fascista, anche sotto la copertura di associazioni culturali o pseudo-storiche.
Dopo un mese e mezzo di riunioni, assemblee e appelli, si è delineato un percorso che prevedeva un corteo nel centro della città, che, partendo dalla Stazione, attraversasse Piazza del Municipio e si concludesse in Piazza della Vittoria. La Questura ha scoperto le proprie carte solo a pochissimi giorni dalla manifestazione, spostando sia il percorso del corteo antifascista che quello di CasaPound in zone decentrate, eccezion fatta per la parte conclusiva.
Il fatto che i fascisti non abbiano avuto tutto il centro città a disposizione è stato uno dei risultati della giornata, riuscita anche grazie alla costruzione di un percorso di avvicinamento, che ha visto le realtà antifasciste essere presenti nell’ultimo mese nelle piazze dei vari centri della regione, nonchè il sabato precedente nella stessa Gorizia, dove sono state poste più di un centinaio di croci in legno, a simboleggiare l’orrore della guerra.
Un risultato positivo quindi, considerato anche che CasaPound gode chiaramente dei favori del governo locale, come testimonierà anche la presenza di un assessore del Comune di Gorizia sul palco vicino a Iannone.
L’area anarchica e libertaria, in tutte le sue componenti, è stata fra le realtà più attive nell’organizzazione della giornata fin dall’inizio, ha propagandato l’iniziativa e ha fatto fruttare le ottime relazioni con i compagni e le compagne della Slovenia, che sono intervenuti in maniera massiccia e organizzata al corteo compresa una delegazione croata.
Sabato 23 maggio Gorizia appariva una città fantasma. Pochissima gente in giro e molti negozi chiusi (con alcune piacevoli eccezioni). Merito del terrorismo mediatico scatenato dai giornali cittadini e dalla Questura, soprattutto riguardo al corteo antifascista. Nonostante questo, nel piazzale antistante la stazione si sono ritrovate almeno cinquecento persone, in attesa di partire in corteo. Partenza che è stata ritardata a causa del fermo prolungato del pullman su cui viaggiavano le compagne e i compagni slovene. La polizia italiana al confine li ha infatti schedati uno per uno e ha sequestrato le aste delle bandiere e degli striscioni (diventati poi ridicolmente sulla stampa i “bastoni” dei “facinorosi”). Dopo il loro arrivo il corteo è partito, con in testa uno striscione che affermava “Né guerre né confini né fascismi” in italiano, sloveno e friulano. Lo spezzone libertario era aperto dallo striscione “Contro la crisi del capitalismo, lotta di classe antifascismo” e complessivamente era partecipato da almeno duecento compagne e compagni (di sicuro lo spezzone specifico più grosso della manifestazione) con molte bandiere e tanti slogan lungo il percorso.
Da segnalare fra gli altri all’interno del corteo anche la presenza di uno spezzone queer (promosso da alcun@ nostr@ compagn@), aperto dallo striscione “Voi Legione – Noi leGine”. La partecipazione di alcune attiviste e attivisti lgbtqi è stata molto significativa anche perché ben di rado si vede in un contesto non direttamente legato a queste specifiche istanze.
Lungo il percorso il corteo si è ingrossato fino ad arrivare a sfiorare – e forse superare – i mille partecipanti. Sotto il Comune è stato chiarito l’inaccettabile ruolo del sindaco e della giunta nella vicenda. Ancora non sapevamo della presenza dell’assessore al welfare, Silvana Romano, sul palco di CasaPound, ma non occorreva questa prova per avere chiaro il rapporto di favore con i “fascisti del III millennio”.
In Piazza della Vittoria, oltre ai canti, vi sono stati diversi interventi che hanno ribadito il ruolo dei fascisti per lo stato e il militarismo, manifesto non solo di questi ultimi ma anche delle istituzioni cosiddette democratiche.
Inoltre sono stati ricordati i disertori e tutti quei soldati ammazzati dai plotoni di esecuzione dei loro stessi eserciti o condannati ad anni e anni di carcere solo per avere scritto in una lettera di essere stanchi di una guerra mai voluta.
Al ritorno il corteo ha costeggiato il Parco della Rimembranza, dove i fascisti stavano finendo i loro comizi. Qui si sono avuti dei momenti di tensione, senza che il corteo perdesse il suo intento comunicativo.
E’ stata una bella giornata, in cui i valori antifascisti e antimilitaristi sono emersi in una città sicuramente non abituata a tanto. Il carattere comunicativo della manifestazione è stato indubbiamente utile alla buona riuscita, superiore alle nostre aspettative, di una manifestazione sicuramente non facile né da costruire né da realizzare. Se guardiamo ai numeri, CasaPound ha portato in piazza neanche mille persone da tutta Italia, investendo su questa giornata tutto e di più, oltre a fiumi di denaro per stampare decine di migliaia di manifesti e organizzare i pullman.
La nostra è stata una manifestazione regionale (a cui va sommato il prezioso contributo delle compagne e dei compagni sloveni) costruita dal basso, autofinanziata, in cui i partiti che hanno contribuito hanno sfilato in fondo, e ha superato i numeri messi in piedi da un partito molto più ricco e favorito, che sparava l’arrivo di 5000 persone.
Da questa manifestazione partono le basi per l’azione futura, perché l’antifascismo, come ha ricordato un compagno in piazza, deve essere pratica quotidiana e permanente.
L’osservatorio regionale antifascista, nato ben prima del 23 maggio allo scopo di monitorare e contrastare l’attività fascista, continuerà a esistere e anzi esce rafforzato e consolidato. Ma sarà anche compito di ogni singola realtà, e in particolare di quelle anarchiche e libertarie, impedire che i germi fascisti si propaghino.
red_ts
Marzo 19th, 2017 — General, Informazione
Di che colore è la tua bandiera quando brucia? Venerdì 8 maggio a Udine sono state perquisite tre abitazioni con il pretesto di un tricolore bruciato da mani fortunatamente ignote il 24 aprile. Come spesso accade il mostro da sbattere in prima pagina sono stati gli anarchici. Molte anime belle si sono precipitate a condannare l’episodio
poiché in quei giorni l’italica bandiera assurge a feticcio per celebrare una liberazione tradita, chiedendo punizioni celeri e l’immancabile incremento di sorveglianza e telecamere. A loro rispondiamo con il
motto di molti che misero a rischio o persero la vita durante la resistenza: “Non per la patria, ma per la Libertà”. Detto questo, appare chiaro l’intento intimidatorio
dell’operazione, sia per il dispiegamento di forze (in un caso in 10 per un’abitazione),
sia per l’arroganza con cui si sono comportati (che per altro
constatiamo senza troppo stupore). L’occasione è servita per appropriarsi di computer, telefoni,
volantini, opuscoli, manifesti…e fare le solite domande inopportune per sapere qualcosa in più sulle nostre vite. Nell’esprimere la nostra solidarietà e vicinanza ai compagni
perquisiti, ribadiamo che non ci faremo intimidire poiché chi agisce in nome dello Stato e della Patria ben poco può ottenere reprimendo chi vive per la Libertà. “in the white flames of burning flags we found a world worth dying for” – tra le bianche fiamme delle bandiere che ardono abbiamo trovato un mondo per cui vale la pena morire – (Rise Against)
Anarchiche, anarchici e solidali di Udine e del Friuli
Marzo 19th, 2017 — General, Repressione diffusa
Udine, avviso orale a un anarchico
Il 19 maggio 2015 è stata verbalizzata convocazione in questura a un anarchico di Udine, per notificargli lì il giorno dopo, il 20, un avviso orale, procedimento propedeutico all’emenazione del decreto di sorveglianza speciale, in caso di ulteriore/ulteriori denuncia/denunce, in quanto soggetto pericoloso socialmente (pericoloso per la sicurezza e la tranquillità pubblica, art. 1 D. lgs 159/2011)
Marzo 19th, 2017 — General, Manifestazioni
Elezioni del 31 maggio: flop di casapound, il “fiume in piena” è l’astensionismo
Dopo la prima elezione di un nazi-fascio (tale Bonazza) a Bolzano, i casapoundini si erano un bel pò eccitati fino ad autodefinirsi un “fiume in piena”.
Ma è stato proprio il caporione Simone Di Stefano a fare un plateale flop nelle elezioni regionali in Umbria con un misero 0.65% (continua)
————————————–
29 maggio. Repressione a Gorizia
Adesso qualcuno dovrebbe capire il perchè di tante precauzioni nel dissuadere incontri
ravvicinati” con gli sbirri.
La questura non apettava altro e ci ha teso più di una trappola nella quale voleva farci cadere.
E’ così arrivata la montatura poliziesca (dopo quella del coltellino dei compagni sloveni). Non poteva andare liscia: il braccio legale di casapound ce l’ha messa tutta, ma pur di trovare qualcosa ha perfino inventato un nuovo sport olimpionico: il lancio della transenna!!
Si può capire che il tipo con il soprabito rosso mattone quando è arrivato a casa, sua moglie si è incazzata perché ha visto la racassata che aveva nella schiena, ma insomma da qui a inventarsi una cosa di questo genere, sinceramente ce ne vuole. Potevano magari dire, come già fatto in passato, che è stata lanciata una bottiglia di birra, che si è infranta nel palo di un segnale stradale e che un frammento è penetrato dentro il casco di un celerino e che gli si è infilato in un occhio, ma questa della transenna proprio non la beve nessuno.
Continue reading →
Marzo 19th, 2017 — General, Storia ed attualità
Dopo la prima elezione di un nazi-fascio (tale Bonazza) a Bolzano, i casapoundini si erano un bel pò eccitati fino ad autodefinirsi un “fiume in piena”. Ma è stato proprio il caporione Simone Di Stefano a fare un plateale flop nelle elezioni regionali in Umbria con un misero 0.65%. Certo i “fascisti del terzo millennio” cercano di consolarsi con qualche risultatino qua e là, in qualche comune minore, ma niente di che; di loro, non resterà traccia in questa tornata elettorale.

La tattica di entrismo istituzionale, attraverso il cavallo di troia della Lega Nord è senz’altro furbesca, ma per ora non ha dato grandi risultati. In realtà il vero insuccesso del fascio-leghismo, nonostante Salvini gridi vittoria, sta nell’astensionismo, quello sì un “fiume in piena”. Avevano gioco facile, ma non sono stati capaci di attrarre, in maniera massiccia, un elettorato che pure è ideologicamemnte sensibile alla demagogia razzista dello stop all’invasione, del radere al suolo i campi rom, del prima gli italiani, dei 35 euro al giorno ai “clandestini” e via discorrendo. Un elettore su due non ha votato e questo è il dato rilevante, eppure la cosiddetta “offerta politica” è oggi molto varia, più di così non è possibile a meno che il prossimo colpo non si presenti il partito marziano, o veramente l’edizione aggiornata di cetto laqualunque, perchè la prima è già superata dalla realtà degli impresentabili che vincono le elezioni. Fatta questa premessa, qual’è lo stato del neo-fascismo in questa Italia che il fascismo non lo ha mai veramente sconfitto? La vicenda della manifestazione nazionale di Casapound a Gorizia del 23 maggio è stato un ottimo laboratorio e banco di prova dei rapporti di forza in atto, ma anche dei regolamenti di conti all’interno delle varie bande neofasciste. Si tenga infatti presente che contemporaneamente alla manifestazione goriziana, nella Città di Udine si svolgeva un convegno nazionale con Roberto Fiore per forza nuova assieme ad altre formazioni per fondare il “fronte nazionalista”; ebbene non c’erano più di 60 persone. Quindi vuol dire che casapound ha prosciugato le altre formazioni neofasciste. Da anni sosteniamo che il fascismo virulento e veramente pericoloso è quello dei varii Jannone, Antonini e Di Stefano. Sosteniamo anche che costoro siano finanziati e, soprattutto, coperti dagli apparati statali. Se poi è vero che Salvini è una creazione di Renzi per avere un avversario che, per quanto forte, non può fare alleanze vincenti a centrodestra, allora nel calderone ci sta anche un contestuale sdoganamento per casapound che, da destra a manca, viene legittimata nel gioco politico. Quindi se abbiamo di fronte un neofascismo che nel più classico degli stili gattopardiani si presenta nella formulazione “di lotta e di governo”, l’antifascismo si sposta anch’esso più sul piano della controinformazione e della mobilitazione di massa, che su quello dell’azione militante, che peraltro resta indispensabile. Oggi è fondamentale dare risposte non minoritarie, ma, quanto più possibile partecipate, cioè bisogna invogliare la gente ad aderire alle menifestazioni antifasciste rafforzando quello che è un principio basilare e cioè che il fascismo non ha diritto di esistere. L’abitudine alla convivenza, agli sdoganamenti, e alle pacificazioni del passato, hanno creato un abbassamento delle difese immunitarie e molti giovani non percepiscono perchè si debba essere antifascisti e credono che i casapoundini fascisti siano una delle tante opzioni politiche sul mercato. Questo è il punto fondamentale, sul quale si deve lavorare perchè altrimenti si rischia di trovarsi di fronte ad una situazione irreversibile almeno in certi ambiti urbani e territoriali. Per ora la situazione è meno preoccupante di quello che ci si poteva aspettare, ma proprio l’esperimento goriziano, nel senso della risposta che è stata data in termini di manifestazione determinata, ma pacifica, è la strada che dobbiamo seguire. Ciò non toglie che l’Antifascismo Militante sia un fatto costitutivo del movimento, necessariamente da sviluppare anche in termini pratici. Il punto delicato della questione però è che spetta proprio agli antifascismi militanti organizzare anche l’antifascismo di opinione, di cittadinanza, di territorio, di normale manifestazione di protesta, se non altro perchè oggi come oggi, nessuno neanche si pensa di scendere in piazza a manifestare e a fare un contro-corteo come brillantemente si è realizzato a Gorizia, mentre, si ricordi che a Udine l’8 novembre 2014, contro Forza Nuova non si riuscì a fare nulla di tutto questo, anche se un corteo sarebbe stato in linea di principio realizzabile. Per quanto riguarda il livello regionale, trovare critiche pesanti alla manifestazione di Gorizia, perchè non ha soddisfatto le istanze di antagonismo frontale, latenti nel corteo, peraltro fortemente minoritarie, vuol dire semplicemente non avere i piedi per terra, ogni discussione è sempre utile, ma bisogna fare necessariamente i conti con la realtà ed essere in grado di sviluppare una strategia politica ed una continuità di iniziativa valide e realizzabili per questa Regione.
Paolo De Toni
Marzo 19th, 2017 — General, Repressione diffusa
Udine: denunce, processi, sequestri, diffide verbali, fogli di via, continua limitazione del diritto di manifestare, …
5 giugno: nuove prescrizioni provocatorie per un presidio davanti al tribunale: “niente davanti … e niente impianto di amplificazione …”
nota. Il processo a Maurizio Alfieri è stato sospeso su richiesta della difesa.

Continue reading →
Marzo 19th, 2017 — General, Scioperi

Nuove Compagnie, vecchi copioni
Non è una novità legger la notizia che una fabbrica, vedi Nuova Infa di Aviano del Gruppo Sassoli, ceda un ramo di azienda per formare una nuova compagnia, la Sigma Re. Come non è nuovo che in queste fusioni una parte dei lavoratori siano dichiarati in esubero. Probabilmente suona anche familiare che si costringano i 40 lavoratori in esubero a firmare la rinuncia all’impugnazione del licenziamento, pena il
non mantenimento del resto degli occupati, ovvero 52 tra operai e impiegati. Tutto nella normalità, del resto dal 2006 i posti di lavoro persi sono 150. Per rilanciare l’azienda l’unica soluzione trovata in mesi di trattativa è quella di buttarne fuori altri 40, perché di
piano industriale e di reali progetti non se ne parla, almeno non ora. Per il momento l’unico obbiettivo è quello di mettere i lavoratori stessi, e le loro famiglie, in lotta gli uni contro gli altri. Noi questo non lo accettiamo, l’unica lotta che noi riconosciamo è quella dei lavoratori contro i padroni, che costringono ad elemosinare un lavoro a scapito di diritti, tutele e,
ormai troppe volte, di dignità. Solidarietà ai lavoratori ed alle lavoratrici della Nuova Infa.
Iniziativa libertaria – Pordenone
Marzo 19th, 2017 — Auto-organizzazione, General

Koper, Slovenia
Lavoratori del porto in festa
Sabato 6 giugno si è svolta, nei dintorni di Koper (Slovenia), l’annuale festa del più forte sindacato dei portuali di Koper, lo SZPD (Sindikat Žerjavistov Pomorskih Dejavnosti).
La festa si è sviluppata lungo tutta la giornata, dalla tarda mattinata fino all’alba del giorno dopo, e ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Oltre ai portuali sloveni e alle loro famiglie, erano presenti lavoratori del porto da tutta Europa, intervenuti per i forti legami di solidarietà stretti negli anni e per gli obiettivi comuni. Infatti lo SZPD fa parte dell’International Dockworkers Council, una confederazione internazionale di sindacati portuali basata su metodi assembleari e conflittuali e sul principio dell’internazionalismo, che riunisce associazioni sindacali di tutto il mondo.
Oltre ai lavoratori del porto, l’invito a partecipare è stato esteso anche ad altre categorie, come ad esempio i minatori sloveni, che attualmente stanno conducendo una lotta contro la chiusura delle miniere e il licenziamento dei lavoratori.
La festa è stata interamente finanziata tramite la cassa del sindacato, che vive solo grazie alle quote degli iscritti e non gode di sovvenzioni statali né da privati.
Alla festa sono stati espressamente invitati anche l’USI-AIT e il gruppo anarchico Germinal di Trieste, grazie alle proficue relazioni costruite in questi ultimi anni. Ad esempio nel 2013 alcuni aderenti allo SZPD sono intervenuti a Trieste per raccontare la propria lotta contro la privatizzazione del porto di Koper e per scambiare esperienze e prospettive, e successivamente hanno partecipato anche al corteo triestino del Primo Maggio, all’interno dello spezzone libertario.
Quello di sabato è stato un bel momento conviviale, che ha visto il rafforzamento delle relazioni e della stima reciproca, in una prospettiva internazionalista e di solidarietà attiva.
Come agisce il Sindikat Žerjavistov Pomorskih Dejavnosti?
Lo SZPD nasce nel 2006, e viene formalizzata come associazione sindacale nel 2007.
Al suo interno non vi sono presidenti né rappresentati pagati. Le decisioni vengono prese solo in assemblea e vi sono sei portavoce (che non hanno diritto di voto all’interno dell’assemblea) delegati a trattare con la direzione secondo quanto stabilito dall’assemblea stessa.
Coloro che devono sostenere delle spese vengono naturalmente rimborsati ma non vi è alcun funzionario pagato: tutte le quote sono destinate alla lotta.
Nel 2011, di fronte alla volontà dello stato sloveno di avviare la privatizzazione della propria quota di proprietà del porto di Koper, i lavoratori si organizzano e il sindacato cresce: centinaia di dockers prendono la tessera e si mobilitano, riuscendo a evitare la privatizzazione e i licenziamenti e anzi ottenendo tre posti (su nove) nel consiglio di amministrazione e la maggioranza nel consiglio dei lavoratori.
Attualmente ha più di 400 iscritti (su circa un migliaio tra operai e personale amministrativo).
Attraverso le lotte i lavoratori hanno ottenuto paghe più alte della media slovena, straordinari pagati e maggiore sicurezza sul lavoro, oltre a un peso notevole nelle decisioni di gestione e organizzazione del porto.
Autogestione e conflitto
In Slovenia non vi è una lunga storia sindacale di lotta contro il padronato e le classi dirigenti. Il modello jugoslavo di sindacato statale è ancora troppo vicino e le grandi organizzazioni sindacali attive nel piccolo paese (sono due, Zveza Svobodnih Sindikatov Slovenije e la più piccola Konfederacija Sindikatov 90) non si sono mai smarcate da quel modello. Perciò è estremamente positivo che esistano sindacati conflittuali e autogestionari attivi e partecipati da parte dei lavoratori, e benché attualmente le esperienze di questo tipo siano limitate, stanno con il tempo crescendo e acquisendo peso e fiducia tra i lavoratori. Anche per questo rafforzare le relazioni internazionali e il confronto non può che fare bene, così come far conoscere queste esperienze anche all’esterno è un contributo alla loro crescita e sviluppo.
r.v.
Questo articolo apparirà su Umanità Nova di questa settimana


Marzo 18th, 2017 — General, Manifestazioni
 |
 |
 |
 |
Udine,
sabato 21 marzo
PRESIDIO
CONTRO LA REPRESSIONE
dalle 17.30 alle 19.30
in Viale Europa Unita, angolo con Via Roma
|
 |
segue testo del volantino
Continue reading →