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TRIESTE/ Presidio di solidarietà con Kabu

 

Presidio contro la repressione e di solidarietà a Kabu

 

Cogliamo l’occasione della costrizione ai domiciliari

 

del compagno di Udine per riflettere sulla repressione.

 

SABATO 23 LUGLIO

 

ORE 17:00

 

PIAZZA ORTIS, TRIESTE

 

Cogliamo l’occasione anche per esprimere vicinanza al compagno di Venezia

 

colpito da richiesta di sorveglianza speciale.

 

Solo continuare la lotta può dare un senso alla solidarietà verso i nostri compagni reclusi.

 

tratto da

 

https://alcunianarchiciudinesi.noblogs.org/post/2016/07/21/trieste-23-7-16-iniziativa-in-solidarieta-ad-anarchico-di-udine-ai-domiciliari-a-trieste/

 

 

TRIESTE: una festa senza confini

sangiacomo6 Quella di sabato 2 aprile è stata una bella giornata antifascista e antirazzista nel popolare quartiere di S.Giacomo. Grazie anche al clima mite, per oltre cinque ore l’iniziativa promossa da Trieste Antifascista – Antirazzista ha animato la piazza in un’atmosfera serena e gioiosa. Con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia si è partiti con un ricco pranzo sociale, che ha visto i contributi gastronomici di vari partecipanti, tra cui alcuni rifugiati.

 

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TRIESTE/ Presidio Antifa 20 febbraio-Foto e report

Superate le 700 visite a questa pagina
triesteantifaborsa-3 Almeno 200 persone, di tutte le età, triestini ma anche immigrati e richiedenti asilo, hanno partecipato al presidio in piazza della borsa questo sabato. Un piazza colorata e animata con musica, banchetti e tabelloni informativi, striscioni, bevande, interventi al microfono e il torneo di calcio antirazzista. Sicuramente un buon risultato specie se si considera l’organizzazione in meno di una settimana e la partecipazione unicamente dalla città senza “rinforzi” da fuori. Fallimentare invece il corteo dei fascisti (ormai lanciato da due settimane) che, nonostante le presenze dal resto della regione e probabilmente anche dal veneto, ha raccolto non più di un centinaio di razzisti. Sempre troppi. ovviamente, ma è un segnale che al momento le formazioni esplicitamente fasciste non riescono ad aggregare attorno a sé quel malcontento razzista diffuso che invece vede soprattutto nella lega il suo riferimento politico.

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Cariche contro gli antirazzisti a Trieste

Superate le 1800 visite a questa pagina

salvinitriesteupim

COMUNICATO DI TRIESTE ANTIFASCISTA-ANTIRAZZISTA

 

Martedì 26 gennaio si è tenuta la prima visita ufficiale di Matteo Salvini a Trieste , una visita lampo in città e sul confine per saggiare il terreno in vista delle vicine elezioni comunali.

E’ così per l’occasione si è riattivata “Trieste Antifascista-Antirazzista”, assemblea cittadina nata per promuovere la manifestazione a Gorizia dello scorso 23 maggio contro Casa Pound e che al suo interno vede coinvolte numerose realtà e singole persone (anarchici, centri sociali, collettivi di studenti medi e universitari…). Dopo un’ assemblea cittadina si è deciso di creare una giornata di mobilitazione che, oltre a trovare forme di contestazione diretta alla Lega, promuovesse un momento di piazza informativo e centrato sui contenuti che ogni giorno le diverse realtà portano avanti, cercando di costruire una città aperta e solidale. Si voleva portare in piazza non solo il rifiuto delle politiche razziste e xenofobe, ma anche di quelle omofobe e sessiste che da sempre hanno nella Lega una delle forze politiche promotrici. L’appuntamento pubblico di Salvini era alla 15 in un bar in una via pedonale del centro cittadino. Già da ore numerosi cellulari della celere di Padova, assieme a Carabinieri e Guardia di finanza, blindavano il tratto di strada in questione.

 

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Comunicato di Trieste Antifascista-Antirazzista sulla giornata contro la Lega

Martedì 26 gennaio 2016, “Trieste Antifascista-Antirazzista” è scesa in piazza per contestare la rapida visita pre-elettorale del leader della Lega Salvini, uno dei principali seminatori d’odio e paure connesse alla propaganda retrograda e violenta di politiche razziste, xenofobe, omofobe, sessiste e generalmente discriminatorie.

Alle ore 15 – all’iniziare dell’adunata leghista – alcune decine di attivisti si sono dati appuntamento in prossimità della via San Nicolò, armati di pericolose trombette e di un temibile striscione, con l’intento di contestare l’evento e di sostenere il flash-mob inscenato da un piccolo gruppo di teatranti; poco prima, un altro lungo striscione con il messaggio “Salvini is not welcome” era stato srotolato dalle finestre di un esercizio commerciale, nei pressi del ritrovo fascio-leghista.

La pacifica contestazione ha tuttavia dovuto quasi immediatamente fronteggiare il duro attacco da parte dei reparti della celere, schierati in tenuta antisommossa e provenienti da diverse parti d’Italia per tutelare l’odio e il razzismo della piazza del Carroccio. L’attacco è stato ripetuto a tre ondate violente, repressive, gratuite; nello stesso momento, un esponente del SAP (sindacato di polizia tristemente noto per i suoi attacchi alla madre di Federico Aldrovandi) denunciava a Salvini e alla stampa l’assenza di mezzi a disposizione della polizia.

Pochissimo tempo dopo l’inizio della contestazione cominciava la prima carica, che rischiava di spingere i manifestanti sotto le automobili ancora in transito. Nessun contatto, nessuna provocazione fisica, nessun oggetto d’offesa nella disponibilità dei partecipanti, soltanto alcune decine di manifestanti a volto scoperto, privi di caschi o di qualunque altro strumento di difesa: l’uso della violenza da parte della celere è stato evidentemente premeditato con finalità squisitamente politiche. A breve distanza, poi, la seconda carica e infine la terza, la più violenta e folle fra tutte, giunta nel momento in cui si preparava lo spostamento in piazza Borsa. La polizia ha rincorso i manifestanti per più di un centinaio di metri e gli si è scagliata contro rabbiosamente facendoli cadere a terra e rimanere bloccati fra gli arredi dei bar e in mezzo ai motorini parcheggiati, accerchiandoli in tre o quattro alla volta, menando pesanti manganellate volontariamente dirette alle parti del corpo maggiormente esposte e sensibili, come la nuca e i genitali. I video che girano in rete documentano anche questo accanimento gratuito in maniera inequivocabile.
Alla fine dell’aggressione si registrano tra i manifestanti diversi feriti. Dai referti del Pronto Soccorso risultano 5 persone contuse con prognosi rispettivamente di 7 (più altri 7 giorni di riposo per contusioni ad una gamba), 6 e tre persone con 5 giorni ciascuna, di cui due minorenni.

Successivamente la manifestazione si è spostata a pochi metri di distanza, dove numerose persone hanno cominciato a confluire e a riempire piazza della Borsa.
Il presidio di contestazione, previsto per le ore 17, è stato così animato da circa 300 persone che hanno dato vita a contributi politici e momenti di riflessione, in un clima di grande apertura e solidarietà.
Alla partecipazione di tutte le componenti della nostra Assemblea, nata in occasione della manifestazione antifascista goriziana del 23 maggio scorso, si è anche affiancata la presenza di un gruppo di curdi residenti a Trieste, che hanno esposto le bandiere del Pkk e delle Ypg.

Si è trattato di un momento significativo, tanto per la capacità di organizzare una mobilitazione importante in appena 6 giorni quanto per la profondità dimostrata nel rispondere alla rabbia, alla paura e all’odio, fomentati dai leghisti salviniani.
La piazza di martedì è stata infatti in grado di proporre una visione alternativa all’ondata di razzismo e discriminazione fascioleghista e di opporre alla dinamica della “guerra fra poveri” – cavalcata strumentalmente da Lega e non solo – la lotta alle logiche del profitto e dello sfruttamento, l’idea di una società differente, meticcia, per l’affermazione di frammenti di realtà nei quali siano garantite l’uguaglianza, il rispetto della diversità e l’inclusione sociale di tutte e tutti, al di là del genere, della nazionalità o dell’identità sessuale.
Superando la retorica contrapposizione fra “buonisti” e “cattivisti”, il presidio è stato occasione per condensare persone ed esperienze in maniera differente da quella imposta dalle etichette, diffuse dal pensiero dominante (siano esse quelle di “gay”, “immigrato”, “no global”, “antagonista”).

A sera ormai inoltrata, la piazza ha cominciato a svuotarsi, lasciando tutte le antirazziste e gli antirazzisti con la consapevolezza di aver risposto a chi diffonde l’odio e a chi, dalle tastiere di casa, stigmatizza la contestazione in nome di una presunta “libertà di espressione”, difendendo il “diritto” a diffondere disprezzo, ideali di diseguaglianza, discriminazione e di negazione della dignità delle persone.

La violenza, l’aggressione e le molte contusioni riportate dai manifestanti nel corso del primo pomeriggio – con il già annunciato seguito di repressione giudiziaria – non hanno dunque fermato quella parte di città che ancora una volta si dimostra nei fatti aperta, solidale e libera dalla paura.

Trieste Antifascista-Antirazzista

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RISPOSTA ALLE INESATTEZZE E FALSITA’

Alla luce dell’aggressione senza precedenti subita da alcuni militanti di Trieste Antifascista-Antirazzista ad opera degli agenti in divisa, e alla luce delle falsità diffuse dalla questura e dalla destra cittadina, utilizzando alcuni organi di stampa locali, crediamo necessario rispondere alle più gravi bugie diffuse in queste ore:

• “Le prime cariche sono state alleggerimenti per impedire lo sfondamento del cordone di polizia”

FALSO. Nelle immagini diffuse dai media si può notare la totale assenza di caschi, oggetti d’offesa, protezioni o volti coperti – a testimonianza delle intenzioni pacifiche dei manifestanti; l’evidente e massiccia militarizzazione della via non avrebbe inoltre mai permesso velleità di sfondamento a nessuna persona con un minimo di esperienza di piazza. Gli “alleggerimenti”, infine, sono consistiti nello spingere i manifestanti in mezzo alla strada, mentre le automobili continuavano a passare, senza che ci fosse stato alcun tipo di contatto con la celere.

• “La maggiore violenza della terza carica era giustificata dalla necessità di mantenere l’ordine pubblico”

FALSO. La terza carica è arrivata quando i manifestanti stavano preparando il trasferimento in piazza della Borsa: molte botte sono infatti arrivate a nuche o schiene e lo striscione era appena stato arrotolato. I video diffusi dalla stampa mostrano chiaramente la rincorsa dei celerini per l’intera lunghezza della via (più di 100 metri) contro i manifestanti disarmati e l’accanimento verso alcuni compagni inermi, bloccati dai tavolini del bar o rimasti a terra, circondati da tre o quattro aggressori in divisa e raggiunti da innumerevoli manganellate, dirette anche alla testa e ai genitali.

• “La terza carica è partita a causa del tentato lancio di un fumogeno e dell’aggressione a un agente”

FALSO. La carica è partita al tentativo (fallito) del questore vicario di strappare di mano un fumogeno ad un manifestante, senza alcun tipo di aggressione da parte dei nostri. Lo stesso funzionario è stato poi travolto dal violentissimo attacco della celere. Non esiste nella maniera più assoluta alcuna prova del fatto che il suddetto manifestante stesse per lanciare il fumogeno in mezzo alla folla di Salvini né alla polizia. I processi alle intenzioni ci sembrano completamente fuori luogo.

• “I manifestanti erano armati e violenti, ecco perché hanno danneggiato il bar retrostante”

FALSO. Come sopra: la riconoscibilità dei presenti coincide con la totale assenza di armi, fra le file dei manifestanti; la maggioranza degli arredi del bar ribaltati è infatti causata dalla precipitosa ritirata conseguente all’aggressione indiscriminata della celere. Il tentativo di difesa, con mezzi di fortuna quali le aste delle bandiere, ci pare ampiamente giustificato di fronte alle bestie in scudo, casco e manganello, pronte a tutto pur di menare il colpo. Chi non crede alla dinamica dell’aggressione può, ancora una volta, prendere visione dei video ufficiali. In ogni caso anche “Il Piccolo” di oggi scrive nell’articolo che non è stato registrato alcun danno ai locali della zona.

• “I poliziotti, bravi ragazzi, rischiano la propria incolumità in assenza di mezzi adeguati, per tutelare l’ordine pubblico e la libertà di tutti”

FALSO. Aggredire, armi alla mano, manifestanti disarmati non richiede un grosso investimento di mezzi, specie quando ciò avviene sotto l’ala protettiva dei media e nella sicurezza della perenne impunità. Che dichiarazioni del genere siano diffuse dal sindacato conosciuto per le offese alla madre di Aldrovandi, è fatto ancora più grave.

UDINE/ Un tranquillo pomeriggio di Antifascismo Militante

Partito come volantinaggio per le vie del centro contro lo squallido ( e sparuto) presidio di RSI-Fiamma Nazionale (ex MSI Fiamma Tricolore) in Piazza libertà si è poi via via data origine ad una contestazione spontanea, con slogans. fischi, urla, … che è durata fino alla fine del presidio dei fascisti,… all’arrivo della celere, e oltre.

Quindi, alla faccia del Kuestore Kracovia, che proprio un anno fa inaugurava il suo regime poliziesco, è stato riportato l’antifascismo militante e il conflitto politico nel centro di Udine.

striscione fasci
celere

 

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VENEZIA/ Corteo contro i fogli di via

Si è svolto a Venezia sabato 5 dicembre il corteo contro i fogli di via

ve 5 dicembre

alcuni siti

http://www.osservatoriorepressione.info/event/contro-i-fogli-di-via-corteo-a-venezia-5-dicembre/

https://questacasanoneunalbergo.noblogs.org/

https://www.facebook.com/601850876623170/photos/a.601865849955006.1073741828.601850876623170/627175377424053/?type=3&__mref=message_bubble

https://www.facebook.com/USI-AIT-Veneto-601850876623170/timeline

http://www.radiazione.info/2015/11/contro-i-fogli-di-via-verso-il-corteo-a-venezia/

 

la stampa

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/12/05/news/venezia-gli-anarchici-in-corteo-imbrattano-la-citta-1.12566339

http://www.veneziatoday.it/cronaca/corteo-manifestazione-anarchici-venezia-5-dicembre-2015.html

UDINE/ Assoluzione per il processo No Tav

Martedì 13 ottobre pomeriggio è stata pronunciata la sentenza di assoluzione (dopo 4 udienze) verso il compagno De Toni Paolo per la contestazione alla Serracchiani (a quel tempo parlamentare europea) del 10 settembre 2011 nel Parco del Cormor a Udine. Il capo di imputazione era organizzazione di manifestazione non autorizzata; le motivazioni della sentenza: il fatto non sussiste.

QUI il link a quell’evento del 10 settembre 2011

igloo

 

 

Aggiornamento situazione repressiva (Udine-Gorizia-Trieste)

Aggiornamenti sulla repressione da Udine, Gorizia e Trieste

UDINE Settembre-Ottobre 2015

1) Caduta la denuncia a tre anarchici di violazione delle prescrizioni per una contestazione allo spettacolo fascista e revisionista “Magazzino 18” di Simone Cristicchi sulle foibe, che è stato messo in scena un anno e mezzo fa a Udine, al tetro “Giovanni da Udine”.

2) Archiviato il procedimento per lancio di oggetto volto a offendere a un anarchico di Udine, accusato durante un presidio antifascista a Gorizia di un anno e mezzo fa di aver lanciato una bottiglia di vetro verso un fascista che avrebbe colpito il collo di uno sbirro.

3) Giugno 2015, convegno del PD sui migranti. Alcuni anarchici contestano l’iniziativa e tre vengono denunciati per manifestazione non autorizzata e oltraggio a istituzione pubblica (in due) e per oltraggio a pubblico ufficiale (il terzo). Cadono le accuse ai primi due.

4) Martedì 13 settembre pomeriggio è stata pronunciata la sentenza di assoluzione (dopo 4 udienze) verso il compagno De Toni Paolo per la contestazione alla Serracchiani (a quel tempo parlamentare europea) del 10 settembre 2011 nel Parco del Cormor a Udine. Il capo di imputazione era organizzazione di manifestazione non autorizzata; le motivazioni della sentenza: il fatto non sussiste. link

 

TRIESTE Ottobre 2015

Assoluzione per tutti i compagni e le compagne in primo grado per il reato di “manifestazione non autorizzata” relativo al corteo spontaneo del 01 marzo 2012 dopo la caduta dal traliccio in Val Susa del compagno Luca Abbà. Condannato invece a 6 mesi con la condizionale un compagno accusato di aver insultato un digossino durante la manifestazione. E’ la terza assoluzione in due anni per reati di “manifestazione non autorizzata” relativi a cortei antirazzisti e NOTAV avvenuti fra il 2010 e il 2012.

 

il 13 novembre 2015 ad Udine ci sarà la terza udienza per il “processo kafkiano” contro lo spazio sociale autogestito alla ex caserma osoppo, stroncato con un complotto questura-procura-comune, nell’estate 2013.

GORIZIA: report e foto del presidio antifa

Come previsto, circa 50 persone hanno partecipato al presidio-volantinaggio antifascista di Gorizia del 31 ottobre. Sono stati distribiti 500 volantini ed effettuati varii interventi interessanti al microfono e, soprattutto, si è avuta la riconferma della vivacità dell’Osservatorio Regionale Antifascista che sa adattarsi alle situazioni più varie, e trovare, di volta in volta, le formule giuste per scendere in Piazza. Peraltro, in questo frangente, non abbiamo colpito solo FN e RSI-Fiamma Nazionale, ma, vista la vicinanza alla loro sede in via Mazzini, anche casapound, bombardata con canzoni partigiane e anche con “il mondo è sempre più blu” di Rino Gaetano, per rivendicare l’appartenenza di questo artista al movimento e non certo ai fascisti e con ciò smascherare anche le miserabili tattiche infiltrative dei “fascisti del terzo millennio”.

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