MV 20 agosto 2015 Colloredo di Montealbano
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/08/20/news/campi-di-mais-ogm-la-procura-manda-all-aria-i-piani-di-fidenato-1.11959889?ref=hfmvudec-3
MV 4 agosto 2015
La sfida di Fidenato:
«Chiederò i danni
ai giudici no Ogm»
L’imprenditore chiama in causa i magistrati di Cassazione
«Sono perseguitato, basta spendere i soldi dei cittadini»
Giorgio Fidenato non ha ottemperato
all’ordine della Procura
di distruggere le coltivazioni
di mais Ogm a Vivaro e
così, ieri mattina, in un paio
d’ore ci hanno pensato a farlo
gli agenti del Corpo forestale.
Mail leader di Agricoltori federati
non è stato con le mani in
mano: «Denuncerò i giudici,
in quanto devono rispettare il
diritto europeo, superiore a
quello italiano. Questa persecuzione
deve finire». L’imprenditore
agricolo sarà così uno
dei primi a utilizzare la nuova
norma sulla responsabilità civile
dei magistrati, chiamando
in causa la terza sezione penale
della Cassazione che aveva
legittimato il provvedimento
di sequestro e distruzione del
mais Ogm coltivato nel 2014,
sentenza richiamata, lo scorso
mese, da Procura e gip di Pordenone
per ordinare la distruzione
del coltivato 2015.
Giorgio Fidenato ieri mattina
non è andato a Vivaro.Mentre
la Forestale distruggeva ciò
che aveva seminato a maggio
in duemila metri quadri di appezzamento
(poi arato per evitare
dispersioni), lui, nel suo
ufficio, leggeva una comunicazione
dagli Usa, accostandola
a una pannocchia e a un chilo
di farinaOgmappoggiate sulla
scrivania: il brevetto ventennale
è scaduto, gli agricoltori
americani possono seminare
soia Ogm «senza dare un euro
alla Monsanto». Col provvedimento
della Procura in mano,
sbotta: «Esiste una giurisprudenza
europea del 2011 che
spiega chiaramente come si
gestiscono le misure di emergenza.
La valutazione e la gestione
di un rischio grave emanifesto
compete esclusivamente
alla commissione e al consiglio
europeo, sotto il controllo
del giudice dell’Unione». Ad
oggi, prosegue Fidenato, «la
commissione Ue, nonostante
lo Stato italiano abbia approvato
un decreto che vieta il
Mon810 (il 12 luglio 2013, prorogato
il 22 gennaio 2015),non
ha modificato né ristretto l’autorizzazione
alla semina. Io,
cittadino europeo, rispetto il
diritto comunitario». Eppure
la terza sezione della Cassazione
ha ritenuto legittimi sequestro
e distruzione del coltivato
in quanto «l’assemblea plenaria
del parlamento europeo ha
approvato la nuova legislazione
in materia» che permette
agli Stati membri di limitare o
vietare le coltivazioni contenenti
Ogm sul loro territorio.
«Una sentenza pronunciata il
16 aprile,quandola legge sulla
responsabilità civile dei magistrati
era già entrata in vigore».
Aspetti temporali non secondari,
secondo il leader di Agricoltori
federati: «Se il giudice
nazionale ha dubbi, l’Europa
non lo lascia solo, lo invita a rivolgersi
alla Corte di giustizia».
L’imprenditore agricolo si richiama
all’articolo 2 della legge
sulla responsabilità civile
dei magistrati, laddove recita
che «in caso di violazione manifesta
del diritto comunitario
si deve tener conto anche della
mancata osservanza dell’obbligo
di rinvio pregiudiziale ai
sensi del Trattato sul funzionamento
dell’Ue, nonché del
contrasto dell’atto o del provvedimento
con l’interpretazione
espressa dalla Corte di giustizia
». Ma, prosegue Fidenato,
«si è scelto di “correre dietro”
al Tar del Lazio e al Consiglio
di Stato, che bloccano la
coltivazione sulla base del
principio di precauzione. Si
spendono tempo e soldi dei
contribuenti italiani – attacca
– per una materia di competenza
dell’Ue. Chiedo, quindi,
ai giudici un rendiconto del
tormento che mi viene provocato
». Per farlo, Giorgio Fidenato
si è affidato all’avvocato
Edoardo Longo: «L’unico –
chiosa con sottile polemica –
che si è reso disponibile ad assistermi
nella causa contro i
giudici».
Un “centro di ricerca” a Colloredo
La prima semina di mais
geneticamente modificato, messa
in atto da Giorgio Fidenato, risale
alla primavera di cinque anni fa,
nei suoi campi di Vivaro e Fanna,
posti subito sotto sequestro dalla
magistratura per tre anni:
indagato e processato per
l’ipotesi di reato di coltivazione
illecita di organismi
geneticamente modificati, nel
2013 Fidenato è stato assolto
«perché il fatto non costituisce
reato». All’epoca, il giudice
monocratico sospese il processo e
chiese un parere alla corte di
giustizia europea, che si
pronunciò a favore
dell’imprenditore agricolo di
Fanna.A seguito di quella
sentenza, l’Italia varò un decreto
con le “misure di emergenza”, nel
luglio 2013, vietando di fatto la
coltivazione sul territorio
nazionale di Ogm.A settembre
dello stesso anno l’Ersa sostenne
che non vi erano «evidenze
scientifiche che possano
supportare le misure di
emergenza» mentre la corte di
giustizia europea stabilì che la
materia fosse di esclusiva
competenza della commissione
Ue. Lo stesso anno Giorgio
Fidenato seminò e raccolse mais
Ogma Vivaro e Mereto di Tomba.
Terza semina, nel 2014, a Vivaro,
Fanna, Mereto di Tomba e
Colloredo di Montalbano. Si
mossero le Procure di Pordenone
e Udine, perché nel frattempo era
intervenuta anche la Regione. Il
coltivato fu distrutto,mai
processi non sono ancora partiti.
L’ultima semina, la scorsa
primavera, a Vivaro e Colloredo. Il
mais del primo appezzamento è
stato distrutto proprio ieri dalla
Forestale su ordine della Procura
di Pordenone; nel secondo caso,
invece, ha provveduto lo stesso
Fidenato, senza rendere
necessario l’intervento della
magistratura. «E’ stata svolta
una sperimentazione – ha detto –
col consorzio Amiga,
principalmente per studiare come
il polline si diffonde in relazione
alle correnti del vento e come
reagiscono gli insetti». Sono stati
conservati quattro metri
quadrati di trinciato coperto
«dove ogni settimana studiamo
che tipo di insetti ci sono e come si
comportano. I saggi, su maisOgm
e free, proseguiranno – ha
concluso Fidenato – sino alla
prossima primavera».