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Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
Testo.
STUDENTESSE/STUDENTI SEMPRE ANTIFASCIST*!
Udine, 5 dicembre 2014
Durante la mattina del 25 novembre 2014, due membri del partito politico neofascista Forza Nuova
(FN), che la stampa di regime definisce eufemisticamente “nazionalista” e che abbiamo visto sfilare
per le vie di Udine appena qualche settimana fa (e contestato, subendo un’aggressione da parte di
un digossino ad un nostro militante), si sono presentati di fronte al Liceo Classico “Jacopo Stellini”.
La loro presenza è stata unicamente provocatoria, al fine di fomentare la xenofobia e il razzismo,
turbati evidentemente dal fatto che nella scuola, seppur in moderatissime tinte demo-clericali, si
stesse parlando di solidarietà con le/i migranti. Con sé hanno portato uno striscione che recitava:
“Immigrazione: risorsa o problema? Lo Stellini indottrina al pensiero unico”.
E non è la prima volta che i fascisti cercano di prendersi spazi di visibilità in àmbiti scolastici: già
nel giugno 2014 avevamo contestato la presenza del gruppo neofascista Nazionalisti Friulani che
organizzava corsi di autodifesa espressamente contro le/i migranti nella palestra del Liceo
Scientifico “Giovanni Marinelli” di Udine.
Il responsabile cittadino di FN, Lorenzo Mestroni, ha accusato lo “Stellini” dicendo: “È giustissimo
parlare soprattutto con i giovani delle scuole di temi di attualità come la questione dei rifugiati, ma
organizzare queste conferenze con la presenza soltanto di relatori di parte è fazioso. In città sono
attivi partiti politici, come il nostro, con posizioni radicali sull’immigrazione e che avrebbero
qualcosa da ridire sulle attuali norme di concessione dell’asilo politico; perché non viene mai
invitata una controparte? Accusiamo apertamente lo Stellini, al pari delle altre scuole, di operare un
indottrinamento su alcune tematiche, al fine di inculcare nei giovani il pensiero unico politicamente
corretto. Se le scuole fossero veramente luoghi di libertà di pensiero, si darebbe l’opportunità a chi
la pensa diversamente di esprimersi liberamente e confrontarsi senza temere ritorsioni”.
In risposta a questa sua dichiarazione diciamo no al fascismo, di ieri, di oggi e di domani! Non
accetteremo mai principî discriminatori e xenofobi all’interno di una struttura scolastica, come
controparte in un dibattito di questo genere.
In risposta a ogni tipo di intromissione, noi rilanciamo l’auto-organizzazione delle/degli
studentesse/studenti, dentro, per esempio nelle assemblee studentesche, momento-spazio ottenuto
dal ministro Fiorentino Sullo, dal 1968, così come fuori dalle scuole.
Nei luoghi di istruzione dobbiamo portare alle/ai giovani solidarietà e antirazzismo. “Pensiero unico
politicamente corretto”? Ribadiamo valori di mutuo-appoggio, fratellanza, solidarietà, complicità
con le/gli esclus*, ideali che vogliamo portare nelle scuole e nella vita di ogni giorno, in
contrapposizione al neofascismo, al razzismo, all’omofobia, alla xenofobia, al sessismo e agli atti
discriminatori di Forza Nuova, che vorrebbe ora appellarsi a diritti democratici per potersi
esprimere liberamente.
A chiacchiere democraticiste noi rispondiamo, con Herbert Marcuse, che c’è una differenza tra la
tolleranza e la tolleranza della repressione. Tollerare l’oppressore significa rendersi su* complice!
Le/i partigian* non tolleravano il fascismo, lo combattevano!
Movimento Studentesco di Udine
Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
E’ proprio vero, “serviamo”.
Domenica abbiamo pubblicato sul blog di Affinità Libertarie un volantino che è stato distribuito in occasione del raduno di fondamentalisti cattolici chiamati Sentinelle in piedi, palesatisi in piazza in allegra combriccola con forza nuova e polizia.
Siamo stat* molto felici di constatare che il volantino è piaciuto a molte persone in centro a Udine, che ne hanno voluto discutere in strada visto che ne condividevano l’analisi.
Adesso sappiamo che è piaciuto anche alle persone più timidone.
Infatti nemmeno 24 ore dopo la pubblicazione abbiamo trovato la serranda imbrattata con la scritta “Servi!”
E’ vero serviamo! Finalmente si incomincia a capire che:
– in una città come Udine, in cui ci sono piazze blindate dove possono manifestare solo fascisti e fondamentalisti religiosi (come queste sentinelle in piedi e chi le accompagna, che di giorno fanno i guardiani della moralità e del diritto alla libertà di opinione, e di notte agiscono nell’ombra contro chi non la pensa come loro, come nel più classico dei cliché).
– In una città in cui esprimere dissenso verso queste cose è represso al primo cenno
– In una città in cui l’arci gay invece di essere la più agguerrita contestatrice, dà addirittura ordine ai/lle suoi/sue iscritt* di non scendere in piazza (toccando picchi in negativo che poche volte si sono visti)
un luogo come via tolmezzo dove si pratica
AUTOGESTIONE E AUTORGANIZZAZIONE
SERVE!
Quindi continuiamo!
Grazie
Attenzione le soluzioni al seguente quiz verranno distribuite durante la prossima iniziativa oppure contattateci alla nostra mail!
Affinità Libertarie
Domenica 11 gennaio 2015 piazza Venerio è stata popolata dai fascisti
di Forza Nuova e dai fondamentalisti cattolici delle Sentinelle in Piedi per manifestare il loro odio, il loro disprezzo e la loro intolleranza verso gli orientamenti sessuali che non coincidono con il loro stereotipo eterosessuale. A difenderli decine di sbirri, celerini, digossini e carabinieri mandati dal nuovo questore Cracovia. A contestarli svariate individualità antisessiste, tra cui alcun* di noi. La miserabile ritorsione fascista è stata l’imbrattamento della
sede della Confederazione Unitaria di Base (CUB) di Udine, dove si
incontrano Affinità Libertarie e altri gruppi libertari (a cui si somma il fatto, notato da alcun* di noi già venerdì sera, che è stato bruciato un adesivo antifascista attaccato su un palo davanti alla sede della CUB). Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle/ai compagn* di Affinità Libertarie, nel proseguo della lotta antifascista e antisessista. Movimento Studentesco di Udine
Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
La giornata della collera antifascista!
Emilio Resisti! https://twitter.com/hashtag/EmilioResisti?src=hash
Report e foto dei presidi a Trieste e Pordenone
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Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
da L’Espresso
Alcune strade di Trieste, qualche giorno fa, sono state tappezzate di manifesti anonimi con un’aquila ineggianti a un misterioso ‘capitano’. Probabilmente un omaggio dell’estrema destra locale a Priebke. E pronta è arrivata la risposta, altrettanto anonima, di un gruppo antifascista, immediatamente condivisa su Facebook. E così, grazie a colla e pennello, il misterioso capitano cui si ineggia, ha preso via via le fattezze di celeberrimi capitani dell’immaginario contemporaneo, dai Simpson, alla cronaca. Eccoli
Gli originali sulla pagina facebook Viva l’A
Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
Udine
Ci associamo alla presa di posizione del Collettivo Makhno
http://collettivomakhno.noblogs.org/post/2013/12/31/ud-minacciato-un-compagno-dai-fascisti/
CSA in esilio
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Volantino a cura dell’Assemblea Cittadina di Movimento distribuito il 5 gennaio ad Udine.
In quella data si è svolto il quarto corteo dei forconi udinesi: certamente anche a causa del maltempo (che però non era poi così male) si sono ritrovati in una cinquantina.
Adesso vedremo cosa combinano a Trieste il 9 gennaio
UDINE: un’escalation di minacce e intimidazioni fasciste
La notte del 30 dicembre le mura di casa di un antifascista udinese, attivista sindacale, sono state imbrattate con scritte minacciose firmate con croci celtiche. Negli stessi giorni sono comparse altre scritte, con velate minacce, vicino ad un bar frequentato da un secondo attivista antifascista. In più occasioni, fascisti di vario genere, si sono recati in un locale frequentato da attivist* del movimento e collettivi studenteschi con atteggiamenti tipicamente da agguato; alcuni giorni prima un altro studente era stato “contattato” al telefono per ricordargli il nome di un fascistello locale, ben noto per le sue “eroiche” aggressioni… tutto questo è conseguenza dalle nostre critiche al “coordinamento del 9 dicembre”, detto anche dei forconi.
Le persone minacciate sono state molto attive nello smascherare la natura padronale, nazionalista e corporativista di questo pseudo-movimento; nazionalista perché mira a fomentare la guerra tra lavoratrici/lavoratori italian* e stranier*; corporativista perché mette nello stesso calderone del “bene nazionale” chi sfrutta e chi è sfruttato, come se entrambi fossero vittime e potessero essere alleati. L’hanno fatto per denunciare il tentativo di neofascisti, politicanti falliti ed ex-padroncini in bancarotta, di pilotare il dissenso e la rabbia sociale a proprio vantaggio; l’hanno fatto allo scopo di aprire gli occhi alle persone giustamente incazzate affinché non si facciano strumentalizzare dai nuovi furbi che, stringi stringi, non hanno nulla di concreto da proporre a chi subisce la crisi.
Vista l’ambiguità dei capi locali del movimento, Alessandro Gallo in primis (che da un lato si fa scudo del partigiano Sandro Pertini e dall’altro, di fatto, ha ridato spazio politico a tutto il fascistume udinese); visto il carosello di vecchie facce leghiste dei “ladroni a casa nostra” e la presenza evidente e costante dei fascisti di casapound al presidio di piazzale Osoppo, non abbiamo molti dubbi su chi siano gli autori delle minacce, su chi siano i mandanti e per quali finalità.
Per essere ancora più precisi, il “coordinamento del 9 dicembre” o quel che ne è rimasto dopo la fuoriuscita di molte sigle e dopo il flop colossale della manifestazione romana del 18 dicembre, è oggi nelle mani di un unico rappresentante nazionale, cioè quel tale Danilo Calvani, che dà gli ordini dalla sua Azienda Agricola di Pontinia! (Latina) dove il 27 dicembre si è svolto il vertice nazionale dei suoi comitati, e che ha stabilito uno stretto legame con la formazione dichiaratamente neofascista denominata “Casa Pound Italia”. C.P.I., infatti, è in grado di fornire a Calvani gli attivisti per mandare avanti i presidi e ne ottiene in cambio un’egemonia ideologica attraverso l’imposizione dei suoi slogans (“alcuni italiani non si arrendono”, “siamo tutti italiani”, “né rossi, né neri ma liberi pensieri” …) in un contesto sociale sottomesso all’uso spudoratamente politico del tricolore, dove fare proselitismo per la propria organizzazione che quando può non disdegna di presentarsi alle elezioni. E’ da quest’analisi che discende l’individuazione dei responsabili delle minacce e delle intimidazioni fasciste, altro che da “indagini sommarie” di cui parla il Messaggero Veneto!
Chi è sempre stato in prima linea contro il fascismo, contro i CIE e leggi razziste come la Bossi-Fini, contro il precariato, per il diritto alla casa e al reddito, per la difesa della scuola pubblica, contro il capitalismo, contro la TAV e le grandi opere inutili, per la difesa dell’ambiente e del territorio, non può che rilanciare questi temi che da alcuni anni si sono consolidati nello slogan internazionale “Que se vayan todos”; che se ne vadano tutti, ma veramente tutti! Non solo Letta, Alfano e Napolitano. Se ne vada Honsell con il suo scandaloso parcheggio di piazza Primo Maggio, e la scandalosa fusione di Amga con Hera, ma se ne vadano anche Ioan e Fontanini, e poi renziani, berlusconiani, leghisti, grillini, caccapound e fascisti vari…
Riprendiamo veramente a fare politica fuori e contro i partiti, più o meno mascherati.
Organizziamoci attraverso la democrazia diretta, la pratica assembleare e l’autogestione delle lotte!
ACdM – Assemblea Cittadina di Movimento – Udine –
Fip udine via scalo nuovo, 4 gennaio 2013
Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
MV DOMENICA, 26 GENNAIO 2014 Pagina 15 – Pordenone
Il “derby” dei presidi tra cori, fumogeni e maschere tricolori
Anarchici contro FN: caos nonostante i megafoni vietati Satira e intolleranza negli striscioni, servizio d’ordine efficace
Il silenziatore ai megafoni non ha fermato le grida dei manifestanti anti e pro ministro. In un municipio blindato – sul versante di piazzetta Calderari i movimenti di destra mentre sotto il portico davanti a Ferronato, pochi rappresentanti dei centri sociali e davanti al municipio le associazioni degli immigrati e le rappresentanze dei partiti di sinistra (dal Pd a Sel) – sono risuonati per tutta la visita i cori delle fazioni opposte. Agli anarchici che rispolveravano l’adagio “Fascisti, carogne, tornate nelle fogne”, la destra rispondeva con “Traditori della patria” e l’inno d’Italia. A evitare che le urla si trasformassero in vere tensioni, ci ha pensato un cordone di forze dell’ordine (un centinaio tra carabinieri e polizia, impiegati anche 25 agenti della polizia municipale che si sono occupati anche della viabilità) che ha monitorato tutte le fasi della visita ministeriale. In piazzetta Calderari, il divieto di usare megafoni non ha impedito che la protesta fosse efficace. I primi ad arrivare – con tanto di maschera tricolore sul volto – sono stati i ragazzi di Casa Pound (provenienti da Maniago ma anche dal Friuli). Non mancavano esponenti di Forza nuova e naturalmente Fiamma tricolore che, con un corteo proveniente dalla stazione ferroviaria, è arrivata con il segretario regionale Srefano Salmè e quello nazionale Attilio Carelli che sta seguendo Kyenge un po’ in tutta Italia. «Il divieto di usare megafoni non ha precedenti, non ci è mai capitato – dice Salmè –. Il ministro ha il dovere di ascoltare le contestazioni. Siamo qui per affermare il principio che prima vanno tutelati gli italiani. E’ una questione di cittadinanza: anche le figlie del ministro, che sono cittadine italiane – graffia Salmè –, se perdessero il lavoro dovrebbero essere tutelate prima di chi non è cittadino. In un momento in cui il lavoro e la crisi economica sono al primo posto dei problemi di questo territorio, parlare di ius soli è quanto meno provocatorio. Ci si occupi dei problemi degli italiani». E se i megafoni sono stati sostituiti da fischietti e tamburelli, striscioni e folclore non sono mancati. Dai cori “No al razzismo anti-bianco”, “L’immigrazione uccide la nazione”, e altri di sostegno ai marò, fino agli striscioni: “La terra di Dante mai a un immigrante” e “Di cosa ti lamenti, ti paghiamo anche la scorta”. C’era perfino un biglietto aereo formato gigante intestato alla ministra. Naturalmente di sola andata. Martina Milia
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Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
Marzo 18th, 2017 — Fascisti carogne, General
volantini distribuiti ieri sera ad Udine contro lo spetttacolo di Crisiticchi