Entries from Marzo 2017 ↓
Marzo 18th, 2017 — General, Studenti
Rassegna stampa. Messaggero Veneto online
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/11/15/news/sciopero-e-corteo-in-piazza-piu-agenti-che-manifestanti-1.10319222?ref=search#
Titolo infame per un articolo mediocre. Oltretutto già nella foto dell’assemblea in Piazza Venerio (che copre e parzialmente un solo lato della Piazza) si contano oltre sessanta srudenti. Complessivamente la partecipazione è stata di un centinaio di persone.

foto mv
Report
1) Nuovo boicottaggio da parte della kuestura, che dopo aver fortemente limitato le caratteristiche del corteo ha tentato di impedire anche l’utilizzo del furgone attrezzato con l’impianto di amplificazione. Tentativo poi parzialmente rientrato in modo che si è potuto svolgere una parte del corteo e l’assemblea in Piazza Venerio con l’utilizzo dell’impianto.
2) Oramai assillante la presenza della piattola Alessando Gallo (ex forconi) che ha tentato l’infiltrazione con uno striscioncino su temi generici (Tav, trivellazioni, parcheggio…) che però è stato costretto a togliere e a restare ai margini della manifestazione. Ora Gallo vanta una caratterizzazione antifascista e la collaborazione con collettivi di sinistra in varie parti d’italia. Bisognerà prendere provvedimenti definitivi nei suoi confronti a diffidarlo a non presentarsi alle iniziative.
3) Non si può fare a meno di rilevare la scarsa pertecipazione di studenti al corteo (meno di cento), ma in positivo va detto che gli interventi all’assemblea, che in ogni caso è la parte più importante della manifestazione, sono migliorati in qualità e soprattutto che si è esplicitato un antifascisemo spontaneo e l’acquisizione anche di contenuti radicali come la propaganda dell’iniziativa di domani (sabato 15) sull’articolo 41 bis in sala B all’Erdisu.
infoaction reporter







Volantino

evento facebook
https://www.facebook.com/events/1510203609228222/?source=1
UDINE
Quello del 14 novembre è uno sciopero che già nel suo annuncio intende essere “sociale”, ossia uno sciopero che porti dentro non solo i lavoratori contrattualizzati ma anche le frammentate e diffuse figure del lavoro precario, precarizzato, individualizzato. Oggetto delle mobilitazioni è anche la contrarietà alla “Garanzia Giovani”, un progetto europeo che nei fatti sta veicolando idee malsane e devastanti come quella del lavoro gratuito attraverso stage, tirocini e quant’altro. Il 14 novembre bisogna far emergere la pluralità dei soggetti del lavoro e anche di quelli che non hanno il diritto di sciopero.
Ci saranno manifestazioni in 60 città italiane, tra cui Udine e Trieste. I sindacati di base hanno confermato l’indizione dello sciopero il 14.
Il 14 novembre gli studenti di Udine manifesteranno con rabbia e determinazione, riprendendosi gli spazi e le possibilità di creazione comune. Ritorneremo nelle strade come studenti, ma anche come cittadini e come persone perché è questo quello che siamo e sono i diritti di tutti che vengono continuamente attaccati e negati. Questa è una data che ci coinvolge e ci appartiene come cittadini europei, cittadini di un’Europa schiacciata che vuole dire basta all’austerity e alle direttive finanziarie della BCE che di fatto ci privano di un futuro degno e libero. Sarà una protesta che riguarderà diverse fasce della società quella del 14 e che vedrà nella nostra città il Movimento Studentesco scendere in piazza con un corteo, così come già il 10 ottobre. Studenti e lavoratori sono uniti in questo attacco statale alla loro dignità: con la riforma Giannini distruggono il nostro presente, con il Jobs Act il nostro futuro. Saremo in strada per dire basta alle politiche contro i diritti dei lavoratori del governo Renzi (in linea con il pacchetto Treu, la Legge Biagi e riforma Fornero), all’austerity, alla “Garanzia Giovani” e alla riforma Giannini, in cui manca completamente il diritto allo studio e il diritto degli studenti, in cui si premia la disponibilità allo sfruttamento dei docenti, sotto l’etichetta «produttività», formalizzando un aumento dell’orario di lavoro che arriva anche a raddoppiare, e in cui si introducono una meritocrazia volta a istituzionalizzare le diseguaglianze, presidi manager, parificazione (attraverso il SNV) tra scuole pubbliche e private, privati nella scuola pubblica e scuole-fondazioni.
Una realtà diversa è possibile! RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!
PER L’AUTO-ORGANIZZAZIONE DEGLI STUDENTI E DEI LAVORATORI!
Si invitano a partecipare studenti medi, universitari, lavoratori, insegnanti, personale ATA e realtà sensibili.
Concentramento: ore 8.00 in Piazzale Cavedalis, ore 8.40 in Piazza I Maggio
Corteo per le vie del centro,
alla fine del corteo microfono aperto,
interventi e assemblea propositiva in Piazza Libertà
(in caso di pioggia sotto la Loggia del Lionello)
Movimento Studentesco di Udine
Marzo 18th, 2017 — Circolo Libertario E. Zapata, General
dal Messaggero Veneto del 7 novembre 2014.
Tavan, la sorella si schiera: «No all’intitolazione del park»
Maria Grazia rompe il silenzio: «Mai stata d’accordo, ma nessuno me l’ha chiesto». Aneddoti sul poeta e una preghiera: «Basta dipingere un Federico che non esiste»di Cristina Savi
PORDENONE. Maria Grazia Tavan è la sorella di Federico. Il poeta. Che mercoledì avrebbe compiuto 65 anni e che esattamente un anno fa moriva, ad Andreis, nella casa in cui viveva dal 2005.
Molti non sanno nemmeno che esista, Maria Grazia. Del resto è scritto nero su bianco, in alcuni saggi critici, che Tavan era “senza famiglia”. Perché, come dice Maria Grazia, «la leggenda voleva che il poeta fosse solo, abbandonato, emarginato».
E già da queste prime parole – che la sorella di Federico pronuncia per la prima volta, decisa a parlare per vedere se «il dolore che mi tengo dentro da anni» si scioglie – si intuisce che non saranno dichiarazioni di circostanza.
La incontriamo nella sede del Circolo libertario Zapata di Pordenone.
Ha voluto esserci anche lei alla festa di compleanno per Federico. Nel pomeriggio ha fatto «un salto su», ad Andreis, insieme a Massimo Masolini, del Circolo, nella casa «dove tutto è ancora da sistemare». E dove sul comodino, in camera da letto, c’è il libro che il poeta stava leggendo in qui giorni di novembre, “Petrolio”, del suo amatissimo Pasolini.
Maria Grazia ha dunque scelto. Condivide le posizioni dichiarate dagli anarchici pordenonesi e da quanti si collegano all’esperienza culturale di Usmis, il collettivo friulano che Federico frequentò dal 1989 al 1995, facendo emergere la potenza rivoluzionaria della sua poesia.
E anche lei chiede che sia annullata l’intitolazione del parcheggio di via Vallona a Tavan (per essere precisi a una sua poesia) e che siano rimosse le fotografie del fratello.
«Non sono mai stata d’accordo. Ma nessuno mi ha mai cercato per chiedermelo. Del resto è una delle tante rimozioni di cui è costellata la vicenda di Federico. Io ci sono stata solo nei primi anni della sua vita pubblica, poi c’erano la psichiatra di Federico, l’amica di Federico, l’amministratore di Federico, il giornalista, l’intellettuale. Non sono più esistita. E hanno continuato, e continuano, a scrivere sciocchezze. Ma come si permettono, per esempio, di entrare nella storia della mia famiglia e definire duro e autoritario mio padre? Mio padre era semplicemente un uomo dei suoi tempi che non aveva gli strumenti per capire Federico. Un uomo che avrebbe voluto un figlio più normale e che non sapeva come gestirlo».
«Negli ultimi dieci anni di vita di mio fratello – continua Maria Grazia – tutta questa gente che gli stava attorno ha fatto blocco unico e io non contavo niente. Oppure ero il mostro che dopo la Bacchelli avrebbe voluto portare Federico in una struttura più vicina a casa mia (Maria Grazia vive a San Michele al Tagliamento), perché sono convinta, pur nel rispetto di chi lo ha seguito, che ad Andreis non ha ricevuto l’assistenza adeguata. Se dicessi che è soltanto grazie all’insistenza di mia zia di 90 anni che lo hanno ricoverato in ospedale per una polmonite? Ma la leggenda voleva che il poeta morisse a casa sua, nella sua Andreis».
«E’ finita che ho mollato – conclude – mi sono sentita annientata e mi sono arresa. Ora però vorrei che si smettesse di dipingere un Federico che non esiste. Si attinga dai suoi scritti, non da chi che pensa di essere custode delle sue memorie. E lasciatelo volare in pace, sulla sua nâf spaziâl».
Marzo 18th, 2017 — Carceri, General
Udine Sala B Erdisu sabato 15 novembre ore 17.30
 |
Trenta persone, molto attente, hanno partecipato all’iniziativa molto interessante e densa di contenuti


|
SABATO 15 NOVEMBRE 2014 – ore 17.30
SALA A dell’ ERDISU viale Ungheria 43 UDINE
Il regime di 41 BIS (detto comunemente carcere duro) fu introdotto dalla legge n. 306 del 1992.
Con esso, viene concessa al Ministro di Grazia e Giustizia la facoltà di sospendere, per “gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica”, l’applicazione delle regole di trattamento nei confronti dei detenuti, per reati di criminalità organizzata e di terrorismo. “La stessa definizione di alcune parole chiave come “terrorismo”, “criminalità”, da parte degli organismi statali e sovranazionali sono vaghe e generiche per essere applicabili, secondo la necessità, a questa o a quellla forza sociale, in ragione delle necessità dello Stato e dei rapporti di forza”.
Il 41 BIS prevede l’inasprimento delle condizioni detentive. L’efficacia di tale norma doveva essere temporanea, ma questa temporaneità ha perso il suo significato, dal momento che numerose leggi di proroga hanno fatto si che sia rimasta in vigore per 10 anni, finchè la legge n.279 del 2002 l’ha resa definitiva, come se si vivesse nella perenne emergenza.
“Il carcere moderno nasce sul finire dell’Ottocento, insieme ad un altro grappolo di istituzioni -scuola, manicomi, ricoveri per poveri, per anziani, per disabili, e si configura sin dal primo momento come un’istituzione che priva la persona reclusa dei diritti umani fondamentali, per esempio recidendo le sue relazioni affettive, la sua sessualità, e determinandone la morte sociale.
Se ne potrebbe quindi discutere il mito originario e metterne in dubbio la necessità. Invece, ai giorni nostri, al suo interno, succede qualcosa di indicibile – di cui infatti si preferisce non parlare – che riduce ulteriormente i diritti della persona, si accresce e si stabilizza un processo di annichilimento e cosificazione,…”
Il libro che presentiamo si prefigge il compito di “portare l’attenzione sull’applicazione dell’art. 41 BIS dell’Ordinamento Penitenziario e di mostrare, dal punto di vista del criminalizzato, l’abnormità del pensiero forcaiolo che, da destra e da sinistra, vuole seppellire vive centinaia di persone”.
Prendendo l’esperienza armata degli anni settanta come analizzatore, si presenta la nascita del 41 BIS e del corollario di articoli di legge che, dal 1986 ad oggi, sono in uso per privare di ogni diritto quei detenuti dei quali si vuole, con la forza, cancellare l’identità per sostituirla con un’altra.
In tal senso, nella sua funzione fondamentale, il 41 BIS si accosta alla tortura, infatti “il fine ultimo della tortura non è, in sé, ottenere informazioni, bensì distruggere l’identità personale del torturato per sostituirla, sia pur provvisoriamente, con un’altra identità, plasmata allo scopo di servire la causa dei torturatori”.
Maria Rita Prette è curatrice del Progetto Memoria per le edizioni Sensibili alle foglie.
Organizza il Coordinamento contro il carcere e la repressione di Udine
Marzo 18th, 2017 — General, Scioperi
Volantino Unione Sindacale Italiana aderente all’Associazione Internazionale dei Lavoratori

Marzo 18th, 2017 — Auto-organizzazione, General

Un splendido sole ha incorniciato questa bella giornata di lotta nella città dell’alabarda.
Il percorso che ha portato ad oggi è iniziato alcune settimane fa, su impulso dei sindacati di base presenti in città (USI-AIT, COBAS e USB) e dei collettivi studenteschi (Unione degli Studenti e Coordinamento degli Studenti Medi) ma hanno poi dato la loro adesione la quasi totalità dei gruppi, associazioni, collettivi e partiti a sinistra del PD. Insomma, dopo tanti -troppi- anni, un’iniziativa di piazza veramente condivisa e senza strascichi polemici. La preparazione dello sciopero si è sviluppata con un percorso assembleare e attraverso volantinaggi e manifesti affissi nei luoghi di lavoro (in particolare nei settori dove è maggiormente presente il sindacalismo alternativo), nelle scuole,nelle università e nei quartieri, e con presidi e conferenze stampa. Un buon lavoro, che però avrebbe dato sicuramente frutti maggiori se fosse iniziato meno a ridosso della scadenza.
Primo appuntamento del giorno alle 8,30 in Largo Barriera, dove Usi-Ait e Usb hanno organizzato un presidio e volantinaggio, che ha visto confluire diverse decine di persone. Il secondo appuntamento alle 9,00 in Piazza Goldoni, punto di ritrovo di studenti medi, Cobas e altri aderenti. Da qui partiva poi il corteo che, passando per Largo Barriera, si faceva unitario e forte a questo punto di oltre 400 persone. Ad aprire lo striscione “Renzi contro tutti…tutti contro Renzi”. Dal camioncino con l’amplificazione si sono susseguiti vari interventi al microfono sui temi della giornata: la lotta contro le politiche governative, per il diritto alla casa e al reddito, contro i tagli ai servizi sociali, contro il razzismo e la guerra fra poveri, le spese militari, le grandi opere inutili. E’ stata ribadita la solidarietà ai compagni e alle compagne in carcere per le loro lotte, a partire da quelle No Tav. Massiccio anche il volantinaggio ai passanti.
Molto buona la partecipazione alla spezzone anarcosindalista dell’Usi-Ait, posizionato al centro della manifestazione, che ha visto la presenza di varie decine di compagni e compagne con le bandiere del sindacato, anarchiche e Notav, diffusione di volantini e Umanità Nova. Arrivati nella centrale piazza della Borsa il corteo si concluso con un assemblea a microfono aperto. Ma la giornata non è finita in quanto, proprio alla fine del percorso, i collettivi degli studenti medi hanno annunciato l’occupazione dell’ex-succursale in abbandono di un liceo, per una tre giorni di iniziative per reclamare uno spazio autogestito degli studenti.
Al momento non si hanno ancora i dati di adesione allo sciopero nei vari comparti. Sicuramente è stato uno sciopero di minoranza, su cui hanno pesato anche fattori specifici e contingenti: la proclamazione due giorni prima da parte della Cgil di uno sciopero per il prossimo 5 dicembre (manovra non originale, atta deliberatamente ad oscurare il sindacalismo conflittuale), la manifestazione della Fiom a Milano (da Trieste tutta la sinistra Cgil, che pure aveva aderito localmente al corteo, è andata là) e il fatto che questo fosse il terzo sciopero in un mese (10 ottobre Cobas e studenti, 24 ottobre Usb) a vedere mobilitazioni anche locali.
A queste difficoltà, si sommano, come sempre, sia la non-comunicazione dello sciopero in vari luoghi di lavoro da parte degli organi preposti, che l’esplicito boicottaggio da parte della triplice. A titolo di esempio, abbiamo avuto conferma diretta che in alcune aziende sanitarie è stato detto a gruppi di lavoratori e lavoratrici che, pur non essendo iscritti ai sindacati di base, volevano aderire allo sciopero, che lo stesso era stato revocato. Le solite miserie e meschinità del sindacalismo di stato.
In ogni caso è stata un giornata molto importante di ricomposizione dell’area di conflitto sociale presente in città, si tratta ora di continuare il percorso intrapreso. Si tratta inoltre, come anarchici e sindacalisti libertari, di assumerci le nostre responsabilità e saper essere punto di riferimento. Il lavoro svolto in queste settimane dimostra -una volta di più- che abbiamo tutte le carte per poterlo fare.
Infoaction reporter (foto su www.info-action.net)
(questo articolo apparirà su Umanità Nova)
Qui un video
Qui il Piccolo online








L’ENTRATA DELLO SPAZIO OCCUPATO

Marzo 18th, 2017 — General, Studenti Trieste
Sono finiti i tre giorni di occupazione all’ex succursale del Galilei. A tre giorni dal corteo, ieri abbiamo deciso di lasciare lo spazio con la promessa di continuare a farci sentire dentro e fuori le scuole.
La mattina del 14 siamo scesi in corteo e poi abbiamo occupato lo spazio, assieme al coordinamento studenti e medi e tanti altri ragazzi, per il diritto allo studio, per gli spazi studenteschi e per il reddito contro il “Jobs Act” e la “Buona Scuola”, proposte coerenti con quelle dei governi degli ultimi vent’anni.
Abbiamo occupato per tre giorni la scuola abbandonata perché da tempo rivendichiamo uno spazio dedicato e gestito dagli studenti in questa città, un luogo per rilanciare il confronto, la discussione, la socialità tra noi ragazzi, ma nessuno ci ha mai ascoltato.
Questo gesto simbolico, inserito nello Sciopero Sociale che ha attraversato tutto il Paese, è stato il megafono che ci ha permesso di incuriosire un gran numero di ragazzi e molti abitanti del quartiere che sono venuti a trovarci nei giorni scorsi. L’attenzione che siamo riusciti ad ottenere in questi giorni con la TAZ ci permette adesso di tornare nelle nostre scuole con un nuovo slancio: la lotta non si ferma, c’è ancora molto da costruire tutti assieme.
Il diritto allo studio e la liberazione dei saperi, anche tramite gli spazi di socialità, sono una necessità in un Paese in crisi da quasi otto anni, con una povertà, una disoccupazione e una precarietà dilagante.
Ad oggi il 18% (con vette al Sud del 25%) dei ragazzi di questo Paese non riesce a concludere il percorso formativo. Se è vero che i saperi oggi stanno alla base dell’attuale sistema economico, è necessario rilanciare gli investimenti sull’istruzione, ricerca e sviluppo, introdurre un reddito studentesco efficace a garantire a tutti l’accesso alla scuola e introdurre un reddito di cittadinanza o un reddito minimo garantito, perché ogni individuo dovrebbe potersi garantire la dignità, specialmente quando la disoccupazione raggiunge record storici (quella giovanile è al 44,2%).
Non esiste ad oggi, inoltre, una legge quadro nazionale per il diritto allo studio, in quanto a gestire l’accesso all’istruzione sono le singole Regioni.
Molte di queste Regioni possiedono leggi per il diritto allo studio vecchie, obsolete e tra queste c’è il Friuli Venezia Giulia, la cui legge per il diritto allo studio risale a trent’anni fa.
Rivendichiamo quindi una legge quadro nazionale per il diritto allo studio e continuiamo a proporre il nostro modello di legge Regionale con la nostra proposta.
Dalla piazza di venerdì e dallo spazio occupato continua così una lotta per una scuola per tutti, un lavoro non sfruttato, un futuro non precario
INCROCIAMO LE BRACCIA, INCROCIAMO LE LOTTE, LIBERIAMO I SAPERI, LIBERIAMO GLI SPAZI!
Marzo 18th, 2017 — General, Kurdistan
 |
Bene le iniziative in Regione in solidarietà con la Resistenza Kurda:
70-80 persone a Trieste;
50-60 persone a Udine;
40-50 persone a Pordenone
hanno partecipato alle conferenze-dibattito Con Yilmaz Orkan rappresentante UIKI, Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia
|
Continue reading →
Marzo 18th, 2017 — Auto-organizzazione, General
Presso la sala Erdisu 26 novembre ore 20.30

ANTIMAFIA, LEGALITÀ, CONSENSO SOCIALE, VOLONTARIATO OBBLIGATORIO, RETORICA DEL BENE…
PRESENTAZIONE DEL LIBRO I BUONI Romanzo sul mondo delle Onlus Edito da chiarelettere
SARÀ PRESENTE L’AUTORE LUCA RASTELLO
Giornalista e operatore umanitario. Ha lavorato per il gruppo Abele, dirigendo “Narcomafie”, per “L’Indice” e Osservatoriobalcani.org. Collabora con “La Repubblica” e ha scritto La guerra in casa, La frontiera addosso, Binario morto.
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 h 20.30 AULA DIDATTICA ERDISU – VIALE UNGHERIA 45 UDINE
Iniziativa a cura di lavoratrici e lavoratori del Terzo settore – USB Unione sindacale di base FVG

Marzo 18th, 2017 — General, Ultime
La gioia della vita contro la tristezza dell’oscurantismo
Considerazioni sull’iniziativa di ieri delle “Sentinelle in piedi” e sulla contestazione
Ieri pomeriggio in piazza Ponterosso fra le 17 e le 18 alla veglia delle ormai famose “Sentinelle in piedi”, come già accaduto la volta scorsa (ma questa volta con molte più persone), in modo totalmente spontaneo ed autoorganizzato, senza un gruppo o associazione a promuovere la mobilitazione, tantissime persone diverse per età, orientamento sessuale e idee politiche si sono ritrovate per esprimere il proprio dissenso (e anche per molti e molte la propria rabbia) contro l’iniziativa omofoba delle sentinelle.
A volte, leggendo i giornali, si ha la sensazione che fatti raccontati avvenuti nello stesso luogo e nello stesso momento appartengano a universi paralleli. Questo è quello che abbiamo provato leggendo gli articoli dei giornali (Il Piccolo in primis) e siti informativi su quello che è accaduto.
Temiamo che al di là di tutti i discorsi e dichiarazioni pubbliche dei portavoce, vi sia questo: una paura che trasuda odio verso chi viene sentito come diverso. Un odio e un disprezzo non urlati, ma non per questo meno violenti e insidiosi.
Non ci interessano le leggi che contrastano l’omofobia perché crediamo che le forme di discriminazione non si combattano con leggi e tribunali ma con pratiche quotidiane che costruiscono relazioni sociali orizzontali basate sul rispetto, sulla diversità e sulla solidarietà, e con l’azione diretta popolare e collettiva contro chi semina odio.
Ieri è successo questo: un’azione collettiva ha invaso letteralmente la piazza delle sentinelle fino a sovrastarle del tutto. Bandiere arcobaleno, musica, balli, trenini, glitter colorati ma anche slogan, candele spente e insulti: ognuno ha espresso a suo modo lo sdegno contro chi vorrebbe imporre la propria totalizzante visione di “normalità”.
Ci teniamo anche a puntualizzare alcune cose:
– nessuno/a di chi ha scelto forme di contestazione più dirette e meno ironiche ha messo le mani addosso alle sentinelle o ai loro guardiaspalle se non per difendersi da questi. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire;
– la polizia non è riuscita a impedire in nessun modo che la contestazione invadesse lo spazio delle sentinelle (come sembrerebbe leggendo Il Piccolo): eravamo in troppe, molto gioiosi e determinate!
Di fatto la piazza è diventata la piazza delle diversità in cui chi leggeva il libro in piedi era solo un elemento di contorno.
Infine pensiamo che le forme migliori per sbugiardare e disturbare manifestazioni di questo tipo siano l’ironia e il sarcasmo che possono essere espressi in molte forme creative e gioiose.
Alcuni anarchici presenti ieri in piazza ponterosso
Qui sotto il link al terrificante articolo del Piccolo:
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/11/22/news/confronto-tra-gli-attivisti-dei-centri-sociali-e-le-sentinelle-in-piedi-1.10358491
Marzo 18th, 2017 — General, Tracciati FVG
Cosa farà il Ministero?
«Rete ferroviaria italiana, ha sollecitato il Ministero (dell’Ambiente, ndr) a dare indicazioni per le finalizzazioni del progetto di affiancamento alla linea esistente – ha detto Ferrazza a margine del convegno – Adesso il Ministero dell’Ambiente chiuderà il parere di Valutazione di impatto ambientale (Via) confrontando tra loro sia l’ipotesi costiera che quella di affiancamento alla linea ferroviaria esistente»
Stando a quello che dice questo Ferrazza il Ministero dovrebbe confrontare un progetto con un non-progetto, ma questo è “tecnicamente” impossibile; e poi cosa dovrebbe fare? Diventare progettista di un nuovo progetto, tagliando qui aggiungendo là ……
Invece secondo procedura dovrebbe o approvare o rispedire l’intero progetto 2010 al mittente (Italferr-Rfi), ma questo è “politicamente” impossibile.
Quindi chissà che razza di imbroglio tireranno su.
Intanto questi cazzo di parlamenteri grillini e Sel cosa fanno? Pare che non capiscono neanche il problema.
Dal Messaggero Veneto del 13/11/13
-
«La linea della Tav è prioritaria»
Migliorare le infrastrutture di trasporto è fondamentale per i Paesi del Sud-Est dell’Europa, sia per favorire il superamento della crisi sia per accelerare l’integrazione con l’Unione europea. Ma in un periodo di risorse pubbliche in calo, è indispensabile concentrare l’attenzione sui piccoli progetti, sul miglioramento delle reti e dei servizi esistenti, in particolare nelle tratte di confine. È questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato ieri a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione, nell’ambito del progetto Acrossee (Accessibility Improved at Border Crossings for the Integration of South East Europe), sostenuto dall’Unione europea. A sottoscrivere il Protocollo sono stati la Regione FVG e gli altri partner: ministeri dei Trasporti, Camere di commercio, Università e altre istituzioni di Paesi dell’Unione europea e del Sud-Est. UDINE La linea alta capacità/alta velocità tra Venezia e Trieste riamane «prioritaria» per il Ministero delle Infrastrutture. Ma le grandi opere non sono più l’unica via contro la crisi e per riavviare lo sviluppo economico. Serve una politica in due tempi. In attesa che il governo si esprima sul tracciato – la palla ce l’ha ora il Ministero dell’Ambiente che deve confrontare i due tracciati ovvero quello costiero (osteggiato dalle due Regioni) e quello parallelo all’autostrada –, e vada avanti l’iter di un’opera a lungo termine, ci sono step di breve e medio periodo. Interventi che permetterebbero di recuperare fino al 30 per cento di capacità per il trasporto merci sulle attuali linee. A cominciare dall’eliminazione dei passaggi a livello e dei colli di bottiglia proprio tra Veneto e Friuli. A breve termine La direttrice è emersa ieri a Trieste durante la conferenza interministeriale che ha visto partecipare Ministeri dei Trasporti, Camere di Commercio, Amministrazioni pubbliche, Università e Partner dei Paesi aderenti al progetto Acrossee (Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Montenegro, Romania, Ungheria, Albania, Grecia, Ucraina e Serbia). L’incontro ha portato infatti alla firma di un Memorandum d’intesa per la pianificazione di progetti che possono trovare attuazione nel giro di qualche anno nell’area del sud-est Europa. «Stiamo pianificando una mappa di interventi a breve termine da inserire nella nuova programmazione delle Reti Ten-T – ha spiegato Carlo Fortuna, Capo Unità Trasporti del Cei – che sarà varata in tempi stretti. C’è assoluto bisogno oggi di questi per rivitalizzare l’impresa e l’economia dell’area tramite la riduzione dei costi dei trasporti, mentre l’attesa passiva delle grandi opere porterebbe a una fase di stagnazione anche economica». Gli interventi Gli investimenti, per quanto riguarda il NordEst interessano: «La “linea dei bivi di Mestre”, il bivio San Polo, l’eliminazione dei passaggi a livello sulla tratta Venezia-Trieste, la linea Udine-Cervignano, e gli scali merci di Mestre e Trieste Campo Marzio – ha elencato Fortuna –, che dovranno essere riconfigurati per permettere il carico di treni fino a 750 metri ed equipaggiati con sistemi tecnologici di comando e controllo (che permetterebbe di recuperare il circa 30% di capacità di traffico)». Il governo Anche l’Italia non può aspettare la Tav. «L’Alta Velocità rimane prioritaria – ha confermato Roberto Ferrazza, responsabile dei progetti Ten-t per il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti –, però c’è la necessità di servizi passeggeri e merci che siano adeguati. Per esportare abbiamo sempre più bisogno di linee ferroviarie efficienti, ma il costo della logistica oggi è superiore del 10% rispetto alla media europea e questo è un gap che si deve limare subito». Tav Rispetto al patto Veneto-Friuli Venezia Giulia per il superamento dell’ipotesi di una linea ferroviaria costiera, dal Ministero è arrivata la conferma che l’alternativa è allo studio. «Rete ferroviaria italiana, ha sollecitato il Ministero (dell’Ambiente, ndr) a dare indicazioni per le finalizzazioni del progetto di affiancamento alla linea esistente – ha detto Ferrazza a margine del convegno – Adesso il Ministero dell’Ambiente chiuderà il parere di Valutazione di impatto ambientale (Via) confrontando tra loro sia l’ipotesi costiera che quella di affiancamento alla linea ferroviaria esistente». Martina Milia