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TRIESTE: striscioni solidali in porto con la resistenza curda

Nel pomeriggio di oggi alcuni compagni e compagne hanno affisso due striscioni nelle vicinanze dei due principali punti di accesso al porto di Trieste: Riva Traiana e il molo VII.

In entrambi era scritto “Erdogan assassino-solidali con la resistenza curda” sia in italiano che in turco “Erdogan cellat-dayanisma kurt direncle” con le “A” cerchiate.

Riportiamo qui sotto il loro comunicato.

La Rojava resiste!

Gruppo Anarchico Germinal

Il porto di Trieste è uno dei porti italiani maggiormente coinvolto nei traffici merci con lo stato turco.

Oggi, sabato 3 settembre abbiamo affisso due striscioni nei pressi Riva Traiana e molo VII (i due ingressi principali del porto) in solidarietà alla resistenza curda.

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Rompiamo il muro del silenzio! Fermiamo il genocidio dei curdi! Foto, video e report

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Nonostante la fitta pioggia ha avuto un buon successo il presidio regionale di oggi (sabato 27 febbraio) per rompere il silenzio dei media su quanto sta accadendo nel kurdistan turco e per esprimere solidarietà alla lotta per libertà e per il confederalismo democratico che si combatte non solo in turchia ma anche in siria e iraq.

Evento fb | Video infoaction | Servizio RAI I Trieste Prima

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PORDENONE: Fermiamo il massacro del popolo kurdo!

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28 dicembre 2015

Stanotte è stato messo uno striscione dai compagni e dalle compagne di Iniziativa Libertaria davanti al Comune di Pordenone per denunciare il massacro che il Governo turco sta perpetrando contro il popolo kurdo.

segue comunicato

 

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PORDENONE: foto e report iniziativa per il kurdistan

E mentre al Parco S, Valentino la Rete Solidale garantiva sostegno e condivisione ai profughi “invisibili” alle istituzioni, nelle piazze e vie di Pordenone, nel centro del shopping, si è tenuta la giornata per la libertà e la ricostruzione di Kobane come richiesto dai curdi attraverso un appello internazionale. A distanza di un anno esatto si era più del doppio, rompere il silenzio e la disinformazione assordante dei media su quanto avviene in medio oriente è un’impresa, Erdogan per vincere le elezioni ha fatto saltare in aria centinaia di dissidenti, per lo più curdi, pestato e arrestato migliaia di attivisti dopo aver devastato interi villaggi e città del kurdistan, una strategia della tensione che in Italia conosciamo bene. Quello che sta avvenendo in questi martoriati territori ci interessa molto da vicino e non solo per la solidarietà, contro l’oppressione di un popolo e per la ricostruzione di ospedali, scuole e quartieri ma anche, e soprattutto, per quella piccola scintilla di rivoluzione che sta avvenendo nella Rojava dove un nuovo modo di organizzare la società sceglie di fare a meno dello stato, attraverso l’autogoverno, la partecipazione diretta nelle assemblee, lo scardinamento del patriarcato, l’abolizione di eserciti e polizie con la creazione di comitati di autodifesa. Un cambiamento alla radice di un sistema che han chiamato Confederalismo Democratico e che però è ancora assai fragile ed il cui esito non è affatto scontato. Scommettere su questa sperimentazione significa scommettere sul nostro futuro, qui e ora, anche se ci sembrano luoghi e storie così lontane, così impossibili sono invece le uniche possibilità che abbiamo per costruire una società senza odi e violenza a partire anche dai nostri quartieri. Durante il piccolo corteo più volte si è fatto riferimento alle migrazioni di massa di questi anni e del futuro prossimo, migrazioni storiche che nessun muro potrà fermare. Spetta a noi gettare le basi per un’accoglienza dignitosa e per fermare le devastazioni delle guerre e della violenza, delle miserie e dei fondamentalisti: nei nostri paesi, garantendo dignità e umanità ai profughi e ai migranti e opponendosi al business delle armi (l’Italia è tra i maggiori esportatori al mondo), alla costruzione di caccia letali (f-35 in primis), alle basi militari e rispondendo signorNò ad ogni chiamata all’odio, al razzismo, alle guerre travestite da missioni umanitarie, internazionali ecc.
E’ stata una bella giornata, è stata solo un’altra tappa, un piccolo passo un lungo cammino.

 

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MONFALCONE: foto banchetto informativo sul Kurdistan

Fischia ancora il vento a Monfalcone. In una bella giornata di bora partecipato banchetto in piazza per l’occasione restituita alla città e agli antifascisti.

 

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 http://libertari-go.noblogs.org/post/2015/10/27/banchetto-informativo-e-solidale-con-kobane/

 

OVUNQUE KOBANE/ Tour Regionale

         22 – 23 – 24 ottobre 2015 Trieste – Udine – Pordenone

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PORDENONE: manifestazione per la libertà e ricostruzione di Kobane

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Verso il 12 settembre: striscione solidale a Pordenone

Striscione apparso a Pordenone in via Gorizia

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Foto, report e rassegna stampa del corteo di Trieste

Trieste, 12 settembre, manifestazione in solidarietà alla resistenza kurda

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 Album fotografico su facebook

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Presidi di Solidarietà con il Popolo Kurdo a Pordenone e Udine (+foto)

PORDENONE mercoledì 22 luglio, in P.tta Cavour dalle ore 18.00

https://www.facebook.com/events/1464826427172187/1465115407143289/

 

UDINE sabato 25 luglio Borgo Stazione ore 18.00
https://www.facebook.com/ateneofriulano

foto Udine

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Volantino

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Lunedì 20 luglio a Suruç, cittadina curda in territorio turco, un attentato esplosivo provoca una strage ad una conferenza stampa della Federazione delle Associazioni di Giovani Socialisti (SGDF).


Suruç si trova a pochi chilometri dal confine con il territorio siriano controllato dai curdi, vicino alla città di Kobanê, completamente distrutta dopo l’assedio dello Stato Islamico. I militanti della SGDF, che avrebbero dovuto partecipare a dei progetti di ricostruzione della città di Kobanê, si trovavano a Suruç perché questa cittadina è base per ogni attività di aiuto oltre il confine. Lo stato turco però aveva impedito domenica 19 il passaggio del confine ai militanti della SGDF, e la bomba esplode proprio durante la conferenza stampa organizzata per denunciare la repressione del governo turco.
Secondo i numeri ufficiali sono 32 le vittime della strage, sembra però che i morti siano già 50. La maggior parte sono giovani socialisti, ma vi sono anche due anarchici di 19 anni. Oltre 100 i feriti di cui molti gravemente.
Non si tratta di un atto di terrorismo indiscriminato ma di un massacro mirato che punta ad eliminare fisicamente giovani militanti così come ad intimidire quelle forze che sostengono la resistenza della Rojava (Kurdistan occidentale in territorio siriano) e in particolare la ricostruzione di Kobanê. La responsabilità della strage è del governo turco che in Siria foraggia lo Stato Islamico e nello stesso territorio turco supporta gruppi paramilitari fascisti e religiosi per eliminare ogni potenzialità rivoluzionaria in Rojava così come in Turchia.
Il governo turco attraverso i suoi sicari attacca chi lavora alla ricostruzione di Kobanê perché è attraverso la ricostruzione, che non serve solo a costruire strade e edifici ma anche a gettare le basi della nuova società libera che può avviarsi un processo rivoluzionario.

SOSTENIAMO LA RICOSTRUZIONE DI KOBANÊ
SOSTENIAMO LA RESISTENZA E LA RIVOLUZIONE IN ROJAVA
CON LE COMPAGNE E I COMPAGNI COLPITI DAL TERRORISMO DELLO STATO TURCO