SCIOPERO 18 OTTOBRE: foto e report del presidio a Trieste

Trieste. Buona la partecipazione al presidio indetto dalla Federazione provinciale dell’USI-AIT.

 

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Per tutta la mattinata una quarantina di lavoratori e lavoratrici, precari e disoccupati, sono stati presenti all’iniziativa nella centrale piazza di Largo Barriera, addobbata per l’occasione con striscioni del sindacato, banchetto informativo e numerose bandiere. 

adesivo-usi-ait

 

continua

 

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Roma 19 ottobre 100.000 in corteo

man-19-ottobre

70 mila secondo il Corriere,

forse 100 mila secondo la Repubblica

 

Sorpresa:

  

il Movimento

 

esiste

 

e continua

 

 

intestazione19o

Una diretta dettagliata della manifestazione

http://www.notav.info/post/la-diretta-del-19o-di-infoaut-org/


wifi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Considerazioni infoaction

 

1. Perfettamente azzeccato il tema della manifestazione

“Una sola Grande Opera: casa e reddito per tutti”.

Un tema che semmai va approfondito e sviluppato sul piano ecologico, per creare lavoro e reddito

contro il dissesto idrogeologico; per tante piccole opere in difesa del territorio;

contro inceneritori e discariche; per una politica di riciclagggio spinto dei rifiuti;

contro le mega-centrali e gli elettrodotti; per la cogenerazione diffusa delle energia e la “smart grid”;

contro nuove mega-strade e il traffico urbano;  per la viabilità sostenibile;

contro il sistema capitalistico; per lo sviluppo di un’economia della sostenibilità ecologica e sociale …..

 

2. La repressione. Evoluzione tecnologica e strategica dello Stato di Polizia.

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/10/20/news/manifestazione_antagonisti_questura-68986999/?ref=HREA-1

“…le immagini che arrivano dagli elicotteri e da una ventina di telecamere fisse lungo il percorso, così come gli zoom in digitale degli specialisti della Digos e del Ros che seguono in borghese e con le loro telecamere il corteo..”

Il controllo dall’alto, con gli elicotteri e in strada con le telecamere diffuse è sempre più sofisticato.

inoltre “le inchieste” dei giornalisti completano il quadro.

http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/ecco-come-stato-preparato-assalto-roma/c8f28e2e-38f1-11e3-a22e-23aa40bc2aa7.shtml

http://video.corriere.it/roma-scontri-pressi-ministero-economia/d3bd5a6c-38da-11e3-a22e-23aa40bc2aa7

 

3. I fascisti. La joint venture polizia&casapound.

La polizia, in maniera evidentissima, protegge e collabora con i fascisti di casapound, armati di tutto punto con spranghe di vario genere, molti travisati e con i caschi.

Un poliziotto (video) addirittura ammette “… si è una provocazione …”

http://video.corriere.it/tensioni-pressi-casapound/556a21ac-38e1-11e3-a22e-23aa40bc2aa7

 

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i fascisti di casapound a Roma il 19 ottobre

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Repubblica 20 ottobre

Porta Pia, l’assedio delle tende
“Noi da qui non ci spostiamo”

 

Porta Pia, l'assedio delle tende "Noi da qui non ci spostiamo"

L’occupazione davanti al ministero delle Infrastrutture. “Ci dovranno portare via, dirottare sulla casa i fondi per le grandi opere”.

 

Antagonisti, "acampada" ad oltranza    /Tende      ft

Antagonisti, “acampada” ad oltranza 

 

 

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Repubblica 19 ottobre

http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/10/19/news/corteo_tensioni_casapound-68965372/?ref=HREA-1

Corteo, disordini davanti CasaPound
lancio di bottiglie: ferito un carabiniere

Corteo, disordini davanti CasaPound lancio di bottiglie: ferito un carabiniere

Le prime tensioni in via Napoleone III tra manifestanti e militanti di destra schierati in difesa della loro sede. Contuso un militare al braccio

Alle 16.30: i primi disordini. Un gruppo di manifestanti del http://roma.repubblica.it/static/rep-locali/common/images/release_2010/sprite-repubblica.png )

corteo dei Movimenti in piazza a Roma contro l’austerity si è staccato dal serpentone partito da piazza San Giovanni per avvicinarsi alla sede del gruppo di estrema destra CasaPound in via Napoleone III all’Esquilino. 

Qui è salita la tensione. Lancio di bottiglie, petardi: la situazione è degenerata in pochi minuti. Sono cominciate a volare bottiglie tra gruppi antagonisti, alcune hanno anche colpito i blindati. I “fascisti del Terzo Millennio” si erano schierati con caschi e mazze davanti al proprio palazzo occupato. Le forze dell’ordine si sono schierati in assetto antisommossa a ridosso dell’edificio che ospita la sededell’organizzazione di estrema destra, per evitare scontri con i passanti che sono stati tutti fatti allontanare e deviati su altre strade Dopo una carica per separare i due gruppi la situazione è tornata più calma. Un carabinieri però è rimasto lievemente ferito a un braccio.

 

“Contro Casapound, dove, ricordiamo, vivono anche numerosi bambini, dal corteo dei cosiddetti antagonisti è partito un fitto lancio di bottiglie, oltre ai soliti insulti. Sembra davvero paradossale che chi sta manifestando per il diritto alla casa attacchi un palazzo occupato da una ventina di famiglie in stato di grave emergenza abitativa”, replicano i militanti dell’organizzazione di destra.

 

Corriere 19 ottobre 

 

  Roma, 70 mila in corteo

Roma ,  fermati 9 anarchici|ImmaginiNotte in tenda prima del corteo: video

Tafferugli davanti alla sede dell’associazione di estrema destra Casa Pound ( video). Cariche contro manifestanti incappucciati, bombe carta sui blindati delle forze dell’ordine. Vetrine di banche sfondate, imbrattata la statua di Wojtyla  Foto Video

 VAI AL MULTIMEDIA
 Notte tra gli accampati N.Luca In tenda a San Giovanni prima del corteo|Foto
 Pigneto, blitz all’Atac|Video  Il corteo parte

 

 

NO OGM: Fidenato denuncia lo stato al tar

Messaggero Veneto del 19/10/13

Continua la battaglia Ogm Fidenato cita lo Stato al Tar

PORDENONE Continua la battaglia di Davide contro Golia. Giorgio Fidenato, l’agricoltore che ha sfidato i vari governi italiani e regionali seminando mais Ogm in Friuli, in virtù del diritto europeo, dopo essere uscito vincitore nella sua battaglia personale avendo dalla sua la Corte di Giustizia europea e una sentenza del tribunale ordinario di Pordenone, sfida lo Stato citandolo davanti al Tar. In una trentina di pagine redatte dall’avvocato Francesco Longo, Fidenato cita davanti al Tar del Lazio i Ministeri della Salute, dell’Ambiente e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per chiedere l’annullamento – con contestuale istanza cautelare – del decreto interministeriale del 12 luglio 2013. Quello che a oggi difetta anche del regime sanzionatorio e che quindi non ha permesso alla Regione di vietare le trebbiature di mais transgenico. L’aspetto su cui si concentra buona parte del ricorso e che rappresenta un passo in avanti nel percorso che Fidenato ha iniziato da diversi anni, riguarda la commercializzazione del mais Ogm. «I semi delle varietà di mais Mon810 in questione – si legge in un passo del ricorso – sono tutti iscritti nel Catalogo comune europeo delle varietà di piante agricole e, come tali, sono liberamente utilizzabili in tutti gli Stati membri della Unione Europea, direttamente da quanto propone il Decreto impugnato. In virtù delle norme, di cui agli artt. 19 e 22 della direttiva 2001/18/CE, tali semi sono utilizzabili senza necessità di un’ulteriore notifica e, per il principio della libera circolazione, non può esserne vietata, limitata o impedita l’immissione in commercio. A meno che non sia attivata la cosiddetta clausola di salvaguardia di cui all’art. 23 cit. di cui non ricorrono gli estremi, né la stessa è stata efficacemente attivata». Una delle domande, senza risposta, che solleva infatti da tempo anche il movimento d’opinione contrario agli Ogm, è perché lo Stato non abbia attivato la clausola di salvaguardia. Martina Milia

 

 

CIE DI GRADISCA: tre arresti per le rivolte di agosto

Arrestati i “registi” della rivolta al Cie

di Luigi Murciano GRADISCA Erano stati fra i più facinorosi protagonisti della rivolta che a metà agosto aveva messo a ferro il fuoco il Cie di Gradisca. Tre stranieri irregolari di etnia maghrebina sono stati arrestati dagli agenti delle Squadre Mobili di Gorizia, Trento e Torino con l’accusa di danneggiamento, resistenza e violenze. Due di loro, tra l’altro, erano riusciti a scappare dal centro di identificazione ed espulsione proprio a seguito di quella rivolta, e sono stati intercettati solo dopo mesi di ricerche serrate. La polizia di Gorizia ha eseguito la misura di custodia cautelare a carico di Eddine Bahajou Salah, l’unico dei tre stranieri ad essere ancora trattenuto nel Cie della cittadina isontina. L’uomo aveva già diversi precedenti penali per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi. Nella stessa giornata i colleghi della Mobile del capoluogo piemontese hanno eseguito invece l’arresto di Youssef Binshak che, dal centro isontino, era riuscito a fuggire proprio durante i disordini: il nordafricano è stato rintracciato a Ferrara e quindi trasferito al Cie di Torino. Anche in questo caso lo straniero aveva già alle sue spalle – spiega la Questura goriziana – alcuni precedenti penali per danneggiamento. La triplice operazione si è conclusa giovedì, quando i poliziotti di Trento hanno arrestato un terzo immigrato clandestino, sempre maghrebino, Imed Takochi: anch’egli era riuscito ad evadere dal Cie di Gradisca in quelle ore roventi, trovando rifugio a Trento dove aveva già dimorato in passato e dove era ben noto alle forze dell’ordine per alcuni reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. I tre irregolari si trovavano al Cie di Gradisca in attesa di espulsione dopo avere scontato in carcere le pene connesse ai reati commessi sul suolo italiano. A loro, secondo le accuse, si deve la “regia” delle violente proteste scoppiate in agosto contro i tempi di trattenimento al Cie e le condizioni di vita all’interno dell’ex Polonio. Il nucleo più determinato dei manifestanti si era reso responsabile di gravi episodi di danneggiamento alla struttura, «evidentemente finalizzati alla realizzazione di fughe di massa» spiega la Questura di Gorizia. Durante quei giorni segnati da altissima tensione, alcuni dei trattenuti, una volta sfondata una porta delle camerate, erano saliti sul tetto dell’edificio: dapprima – era stato appurato in seguito – avevano staccato le parti metalliche di sostegno dell’impianto d’allarme e poi si erano adoperati per danneggiare la rete metallica di protezione per consentire ad altri trattenuti di raggiungerli nelle ore successive. L’azione violenta era continuata con lo sfondamento dei pannelli divisori in plexiglass e l’invasione di altri settori del Cie. Ai danneggiamenti erano poi seguite le fughe di diversi trattenuti, mentre il danno economico arrecato alla struttura era stato quantificato in diverse decine di migliaia di euro. Le indagini della Squadra Mobile di Gorizia, mirate all’individuazione degli autori, si erano concluse con il deferimento all’autorità giudiziaria di una ventina di ospiti del Cie, con l’accusa di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale nei confronti dei più facinorosi, quelli che – secondo le ricostruzioni – avevano promosso e persino coordinato i tentativi di fuga. I tre “capi-rivolta” sono stati identificati grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza e per loro la locale Procura della Repubblica aveva richiesto provvedimenti restrittivi.

 

 

 

La Delibera della Giunta Serracchiani del 17 ottobre sulla TAV

La delibera della Giunta Regionale sulla TAV

un pò penosa come se fosse opera di principianti e/o volutamente (?) imbranati

 

Delibera n 1920-2013 del 17 ottobre 2013

Oggetto: Indirizzi concernenti i progetti preliminari ‘nuova linea ferroviaria av/ac venezia – trieste, tratta portogruaro- ronchi dei legionari’ e ‘nuova linea ferroviaria av/ac venezia – trieste, tratta ronchi dei legionari- trieste’.

 

http://mtom.regione.fvg.it/storage//2013_1920/Testo%20integrale%20della%20Delibera%20n%201920-2013.pdf

 

 

VISTA la legge 21 dicembre 2001 n. 443, recante Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti  produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive, che ha conferito al Governo la delega  ad emanare la disciplina per la realizzazione nel territorio nazionale di infrastrutture ed altre tipologie d’intervento 
ivi richiamate; 
VISTO il decreto legislativo 20 agosto 2002 n. 190, recante Attuazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443, per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e d’interesse nazionale e successive  modifiche ed integrazioni; 
VISTO il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale e in particolare gli articoli 24 e 25; 
VISTA la legge regionale 7 settembre 1990 n. 43 recante Ordinamento nella Regione Friuli Venezia Giulia della valutazione di impatto ambientale in materia di valutazione d’impatto ambientale e in particolare l’art. 3; 
VISTO il regolamento di esecuzione della legge regionale 7 settembre 1990 n. 43, approvato con decreto del Presidente della Giunta Regionale 8 luglio 1996 n. 0245/Pres.; 
VISTA la delibera CIPE 21.12.2001 n°121, avente ad oggetto Legge obiettivo: 1° programma delle infrastrutture  strategiche riguardante, fra l’altro, il programma degli interventi trasportistici ed il piano degli interventi nel  comparto energetico anche per la Regione Friuli Venezia Giulia; 
VISTA l’Intesa Generale Quadro tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e la Regione Friuli Venezia Giulia  del 20 settembre 2002, con la quale le parti suddette hanno convenuto che le opere interessanti il territorio del  Friuli Venezia Giulia comprese nel Programma approvato dal CIPE rivestono il carattere di preminente interesse  nazionale; 
VISTA la DECISIONE N. 884/2004/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 che  modifica la decisione n. 1692/96/CE sugli orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea dei  trasporti; 
VISTA la nota prot. n.DT 0069773.10.u dd. 17 dicembre 2010 con la quale ITALFERR SpA ha trasmesso al  Ministero dell’ambiente e della tutela del mare, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Regione Friuli  Venezia Giulia e alle Soprintendenze competenti per territorio, il progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria  AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”, per la valutazione di impatto ambientale e verifica  preventiva dell’interesse archeologico ai sensi del DLGS 163/2006, corredato dallo Studio di impatto ambientale; 
VISTA la nota prot. n. DT 0070925.10.u dd. 23 dicembre 2010 con la quale ITALFERR SpA ha trasmesso al  Ministero dell’ambiente e della tutela del mare, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Regione Friuli  Venezia Giulia e alla Regione Veneto e alle Soprintendenze competenti per territorio, il progetto preliminare  “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Portogruaro – Ronchi dei Legionari” per la valutazione di 
impatto ambientale e verifica preventiva dell’interesse archeologico ai sensi del DLGS 163/2006, corredato dallo  Studio di impatto ambientale; 
VISTA la propria generalità n. 128 dd. 27 gennaio 2011; 
VISTA la deliberazione della Giunta regionale della Regione Veneto n. 1808 dd. 3 ottobre 2013, con la quale la  Giunta medesima ha deliberato un atto di indirizzo per lo sviluppo e la progettazione della linea ferroviaria AV/AC 
Venezia – Trieste, richiedendo a RFI SpA, nell’ambito della procedura di VIA in corso, di procedere con l’alternativa  progettuale in affiancamento alla linea ferroviaria esistente Venezia –Trieste, ponendo particolare attenzione  sotto il profilo ambientale all’attraversamento dei centri abitati; 
CONSIDERATO, per quanto attiene il progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia –  Trieste,tratta AC/AV Portogruaro – Ronchi dei Legionari “ che anche per il territorio del Friuli Venezia Giulia,  risulta particolarmente significativo l’impatto ambientale derivante dall’attraversamento dei centri abitati  interessati; 
CONSIDERATA altresì, l’eventualità di effetti che l’alternativa progettuale richiesta dalla Regione Veneto  potrebbe comportare anche per il progetto “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Portogruaro –  Ronchi”, in particolare per il punto di contatto della linea ferroviaria fra il territorio della Regione Veneto e quello  della Regione Friuli Venezia Giulia; 
CONSIDERATO che nell’ambito del progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”, si ritengono strategici alcuni interventi previsti nelle prime fasi funzionali del progetto medesimo, in quanto fondamentali per un più funzionale collegamento con i porti di Trieste e  Monfalcone;

 

RITENUTO necessario, pertanto, alla luce delle considerazioni sopra effettuate in relazione ai due progetti in  questione:  – per quanto riguarda il Progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta  Portogruaro – Ronchi dei Legionari”, disporre di una integrazione progettuale concernente una soluzione di 
tracciato alternativa a quella di progetto da svilupparsi in affiancamento alla linea ferroviaria esistente nel tratto  Cervignano – Fiume Tagliamento, con particolare attenzione all’attraversamento dei centri abitati, avente le  caratteristiche tecniche e approfondimenti rapportabili a quelli presenti nel progetto in valutazione e che individui con precisione il punto di contatto della linea ferroviaria fra il territorio della regione Veneto e quello  della Regione Friuli Venezia Giulia; 
– per quanto riguarda il Progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei  Legionari – Trieste”, definire le priorità degli interventi dal punto di vista temporale, coerentemente con le strategie di sviluppo trasportistico della Regione, e fornire conseguentemente indirizzi operativi agli uffici  regionali incaricati dell’istruttoria del parere regionale da esprimere all’interno del procedimento di VIA nazionale; 
Su proposta dell’Assessore regionale all’ambiente e energia 
La Giunta regionale all’unanimità 

DELIBERA 

1. Di richiedere, nell’ambito della procedura statale di Valutazione di impatto ambientale in corso concernente il  progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Portogruaro – Ronchi dei Legionari”,  una integrazione progettuale finalizzata alla produzione di una soluzione di tracciato alternativa a quella di  progetto, da svilupparsi in affiancamento alla linea ferroviaria esistente nel tratto Cervignano – Fiume  Tagliamento, con particolare attenzione all’attraversamento dei centri abitati, che abbia le caratteristiche
tecniche e approfondimenti rapportabili a quelli presenti nel progetto in valutazione, che consenta di apprezzare  la sostenibilità socio-ambientale sulla base di una apposita relazione ambientale e di una dettagliata analisi  costi-benefici e che individui con precisione il punto di contatto della linea ferroviaria fra il territorio della regione Veneto e quello della Regione Friuli Venezia Giulia. 

2. Di assumere come prioritaria dal punto di vista temporale, in quanto coerente con le strategie di sviluppo  trasportistico della Regione, la realizzazione delle interconnessioni in località Bivio San Polo, della fermata  ferroviaria prospiciente il polo intermodale di Ronchi del Legionari, le interconnessioni in località Bivio di Aurisina  e il raddoppio della tratta Palmanova – Udine. 

3. Di fornire i seguenti indirizzi operativi ai competenti uffici regionali incaricati dell’istruttoria del parere regionale  nell’ambito della procedura statale di Valutazione di impatto ambientale in corso concernente il progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”: 
a) tenere in considerazione le priorità strategiche di cui al precedente punto 2, con il fine di evidenziare gli  elementi di sostenibilità ambientale, in particolare delle opere previste nelle prime fasi funzionali, pur nell’ambito  della generale e complessiva valutazione del progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia –  Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”; 
b) valutare all’interno della fase funzionale 1 del sopraccitato progetto, nello specifico in relazione alle  interconnessioni in località Bivio San Polo, la possibilità di una semplificazione progettuale che consenta una  riduzione degli impatti con una contestuale ottimizzazione della rete anche in funzione del collegamento con il Porto di Monfalcone, mediante una soluzione a scavalco. 

 

IL PRESIDENTE

IL SEGRETARIO GENERALE

La Delibera del 3 ottobre della Regione Veneto sulla TAV

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=258848

 

 

Bur n. 88 del 18 ottobre 2013

 

Materia: Trasporti e viabilità

 

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1808 del 03 ottobre 2013

 

Progettazione preliminare della nuova linea ferroviaria AC/AV Venezia-Trieste. Atto di indirizzo.

 

Note per la trasparenza:

 

Il presente provvedimento costituisce atto di indirizzo per la definizione della soluzione progettuale della nuova linea Alta Velocità ferroviaria nella tratta Venezia-Portogruaro- Trieste, per il tratto ricadente nel territorio della Regione Veneto.

 

Il Presidente, dott. Luca Zaia, riferisce quanto segue.

 

Con la sottoscrizione dell’Intesa Generale Quadro in data 24/10/2003, il Governo e la Regione Veneto hanno convenuto di prevedere tra le opere strategiche di cui alla L. 443/01, con finanziamento a carico dello Stato, la realizzazione della nuova linea Alta Capacità/Alta Velocità Venezia-Trieste.

 

Successivamente, la Regione del Veneto, previa D.G.R. n. 3161 del 25/10/2005, ha sottoscritto con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. una specifica convenzione in data 18/11/2005 che prevedeva che il tracciato della nuova infrastruttura ferroviaria procedesse in parallelo alla autostrada A4 e a sud della stessa dall’interconnessione con la linea storica a Quarto d’Altino fino al confine regionale.

 

La Regione del Veneto nel corso degli anni ha poi fornito più volte a RFI elementi di indirizzo per lo sviluppo della progettazione della tratta veneta della suddetta linea, dapprima con D.G.R. n. 1816 del 13/06/2006 e poi con D.G.R. n. 1083 del 17/04/2007; con tali atti amministrativi, per svincolare la realizzazione della terza corsia autostradale sulla A4 dalla realizzazione della nuova linea ferroviaria, si è chiesto a RFI S.p.A. di non prevedere l’affiancamento all’autostrada, dapprima limitatamente alla tratta tra Quarto d’Altino e San Donà e poi fino al confine regionale su tutta la tratta veneta.

 

In data 17/12/2010 Italferr S.p.A., per conto di R.F.I. S.p.A., ha attivato la procedura ex art. 165 del D.L.vo n. 163/2006 ai fini dell’approvazione del progetto preliminare e della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), con deposito del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale presso i Ministeri competenti e le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.

 

Nel periodo di pubblicazione ai fini della Valutazione di Impatto Ambientale sono pervenute numerose osservazioni da parte degli Enti locali, di associazioni e di privati cittadini interessati; l’iter di approvazione della V.I.A. è tutt’ora in corso. E’ proseguita altresì la fase di confronto con le Amministrazioni Comunali e Provinciali interessate, per recepire le istanze in base alle quali impostare le successive fasi progettuali.

 

Nel frattempo, il Governo ha nominato in data 22/06/2011 il Commissario Straordinario per l’Asse ferroviario Venezia-Trieste nella persona dell’Arch. Bortolo Mainardi, che è chiamato a svolgere un compito di monitoraggio e coordinamento sulle opere e al quale è attribuita la responsabilità per il corretto andamento dei lavori; nell’ambito delle sue funzioni il Commissario Straordinario ha verificato la possibilità dell’esistenza di soluzioni alternative al tracciato proposto da RFI a seguito delle numerose osservazioni pervenute da parte degli Enti locali, delle associazioni e dei privati.

 

A tal fine è stata individuata una possibile alternativa progettuale in affiancamento alla linea esistente, che si ritiene necessario approfondire allo stesso livello di progettazione di quanto predisposto da R.F.I. S.p.A. per il tracciato in nuova sede posto più a sud, per consentire una comparazione dei progetti con lo stesso livello di approfondimento.

 

Si ritiene inoltre che tale soluzione alternativa debba comunque prevedere, in corrispondenza dei centri abitati interessati di Marcon, Quarto d’Altino, Meolo, Fossalta di Piave, Musile di Piave, San Donà di Piave, Ceggia, S. Stino di Livenza, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro, soluzioni prevalentemente in galleria artificiale, al fine di minimizzare l’impatto ambientale sui centri abitati interessati.

 

Tutto ciò premesso, il relatore conclude la propria relazione e propone all’approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

 

LA GIUNTA REGIONALE

 

–        Udito il relatore, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

 

–        Richiamate le proprie DD.GG.RR. n. 3161 del 25/10/2005, n. 1816 del 13/06/2006 e n. 1083 del 17/04/2007;

 

–        Viste le note di Italferr S.p.A. n. 0069705 del 17/12/2010 e n. 0070801 del 22/12/2010;

 

–        Viste le note del Commissario Straordinario per l’Asse ferroviario Venezia-Trieste n. 59 del 08/08/2012 2012 e n. 2 del 15/01/2013;

 

delibera

 

1.       quale atto di indirizzo per lo sviluppo della progettazione della linea ferroviaria AV/AC Venezia-Trieste, di richiedere a R.F.I. S.p.A., nell’ambito della procedura di V.I.A. in corso, di procedere con l’alternativa progettuale in affiancamento alla linea ferroviaria esistente Venezia-Trieste, ponendo particolare attenzione sotto il profilo ambientale all’attraversamento dei centri abitati, così come riportato nelle premesse;

2.       di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

3.       di incaricare la Direzione Regionale Infrastrutture dell’esecuzione del presente provvedimento;

4.       di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale dalla Regione.

 

TRIESTE: azioni antifasciste!

Bella azione antifascista a Trieste

antifascritte

Ieri, 21 ottobre,

decine di antifascisti

e antifasciste hanno

ripulito completamente

da scritte, adesivi e manifesti

nazifascisti, il viale

XX settembre e vie limitrofe.

Così per la prima volta

in anni e anni il viale era

libero da ogni forma

di propaganda razzista

e dell’estrema destra.

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L’interrogazione PD del 4 ottobre sulla TAV Ve-Ts + riepilogo

Riepilogo

 

1. Delibera Regione Veneto del 3 ottobre (pubblicata il 18 ottobre) 

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=258848

 

2. Interrogazione Deputati PD del Veneto 4 ottobre

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=7550&stile=8

 

3 Delibera Regione FVG del 17 ottobre pubblicata il 20 ottobre

http://mtom.regione.fvg.it/storage//2013_1920/Testo%20integrale%20della%20Delibera%20n%201920-2013.pdf

 

 

 

 

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ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01144

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 91 del 04/10/2013

Firmatari

Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/10/2013

Elenco dei co-firmatari dell’atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
ZOGGIA DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 04/10/2013
Commissione assegnataria

Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)

Destinatari

Ministero destinatario:

Attuale delegato a rispondere: 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 

delegato in data 04/10/2013

Stato iter: 

IN CORSO

Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01144

presentato da

RUBINATO Simonetta
testo di
Venerdì 4 ottobre 2013, seduta n. 91

RUBINATOMOGNATOMARTELLAMURERZOGGIA e MORETTO. —Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che: 
al termine della scorsa legislatura, la Camera si è occupata dello status dell’iter progettuale della nuova linea ad alta velocità/alta capacità Venezia-Trieste, tratta facente parte dell’ex-corridoio TEN-T 5 «Lisbona-Kiev», ora rinominato corridoio 3 «Mediterraneo», con riferimento al progetto cosiddetto «litoraneo», finanziato dalla regione del Veneto e sottoposto da Italferr alla procedura di valutazione di impatto ambientale in un primo momento in modalità project splitting a dicembre 2010, e in un secondo momento, a seguito dei rilievi mossi, in maniera «riunita» a giugno 2012, nonostante detto tracciato, avesse trovato l’opposizione pressoché unanime dei sindaci, associazioni e cittadini, essendo costoso ed impattante, tagliando tra l’altro in due una delle poche aree di campagna veneta ancora integra; 
in particolare con risoluzione in Commissione Trasporti n. 8/00209 la Camera impegnava il Governo ad assumere le iniziative di competenza dirette a svolgere una reale comparazione fra il predetto tracciato «litoraneo» all’esame della Commissione VIA e il nuovo tracciato proposto dal Commissario straordinario all’asse ferroviario Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, di potenziamento della linea Storica oggi sottoutilizzata al 60 per cento (sul quale si era registrata l’adesione della maggior parte dei comuni interessati, delle associazioni degli agricoltori e delle associazioni ambientaliste), nonché quello in affiancamento del sistema autostradale A4, al fine di garantire la compiutezza e la validità sostanziale della procedura di valutazione di impatto ambientale; 
il Ministro dello sviluppo economico, in risposta all’interrogazione n. 4/19261, aveva altresì annunciato che il commissario Mainardi aveva chiesto ad RFI/Italferr la disponibilità a sviluppare le attività progettuali relative al tracciato sulla linea esistente, di indicarne i tempi e costi stimati e, previo parere del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti circa l’opportunità di individuare un nuovo corridoio, riavviare il confronto con il territorio, per pubblicizzare e discutere la scelta più opportuna; 
successivamente, con DGR n. 386 del 25 marzo 2013, la regione del Veneto ha approvato un atto aggiuntivo al Protocollo d’Intesa con Rete Ferroviaria Italiana nel quale si afferma che «si rinnova l’impegno a considerare prioritario il completamento dell’asse ferroviario interessato dal Corridoio 5 ed in particolare la realizzazione delle tratte Milano – Padova e Venezia – Trieste»; 
nella variante parziale al piano territoriale regionale di coordinamento (P.T.R.C. 2009), con attribuzione della valenza paesaggistica legge regionale 23 aprile 2004 n. 11 – articolo 25 e articolo 4, adottata con DGRV n. 427 del 10 aprile 2013, nella tavola 04 Mobilità – Sistema Ferroviario, la rete AV/AC esistente segue il tracciato ferroviario Mestre-Torino, arrestandosi nella stazione di Venezia-Mestre. Di progetto è previsto il suo proseguimento in direzione Trieste attraverso una direttrice che persegue l’ipotesi del percorso in gronda lagunare; 
tuttavia il consiglio regionale del Veneto con deliberazione n. 92 del 28 giugno 2012 relativa alla mozione n. 151, dal titolo «Linea AV/AC Mestre-Portogruaro: la Regione esprima una scelta chiara a garanzia dei territori interessati», aveva dato incarico al Presidente della Regione Veneto di: esprimere nelle sedi istituzionali competenti formale contrarietà al progetto di tracciato cosiddetto basso – litoraneo; scegliere l’attuale corridoio infrastrutturale di ferrovia e autostrada A4 come la sede più idonea per ospitare l’opera infrastrutturale prevista; attivare ogni utile azione per reperire le risorse necessarie al rafforzamento dell’attuale linea ferroviaria per sfruttarne al massimo le potenzialità; 
sulla base del suddetto mandato la regione Veneto, cui compete la scelta della localizzazione urbanistica del tracciato, avrebbe dovuto sostenere presso le sedi istituzionali competenti il progetto di conservazione e ammodernamento del tracciato storico della linea della alta velocità/alta capacità (AV/AC) nella tratta Mestre-Portogruaro; 
nell’ultimo aggiornamento del «Programma Infrastrutture Strategiche – XI Allegato Infrastrutture» (Settembre 2013) al documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) si afferma che la presente fase di recessione economica e l’inaspettata fase di blocco della crescita debbano essere utilizzate come una occasione «per verificare l’attendibilità degli scenari già definiti e per una loro messa a punto» e di conseguenza è opportuno «un rinvio dei livelli di saturazione che ci consentirà – nei prossimi anni – una migliore graduazione degli interventi ma non certo una rinuncia agli stessi». Inoltre, nel procedere dell’analisi si individua fra le cause dei maggiori costi del trasporto rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea «la congestione e la assenza di reti e di nodi logistici efficienti ed efficaci». Infine, nell’elenco delle progettazioni non incluse nel perimetro deliberate dal CIPE (2002-2013 settembre), per la nuova linea AV/AC Venezia-Trieste risulta iscritta solo la tratta Ronchi-Trieste, incluso il raddoppio del raccordo linea bivio San Polo-Monfalcone la quale è a sua volta finanziata con soli 48 milioni di euro a fronte dei 1745,80 milioni di euro previsti quali costo della tratta e dei 5700 milioni di euro previsti per l’intera linea Venezia-Trieste; 
il 19 settembre 2013 la Commissione ministeriale d’impatto ambientale ha indetto un vertice con le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia per esaminare il progetto preliminare della linea dell’alta velocità/alta capacità (AV/AC) Venezia – Trieste, relativo alla tratta Mestre-Portogruaro, cosiddetto tracciato basso o litoraneo, presentato nel 2010 da Italferr; 
in tale sede, cui non ha partecipato alcun rappresentante della Regione Veneto, la Commissione ministeriale ha disposto che Italferr presenti entro poche settimane le integrazioni al suindicato progetto «litoraneo», preannunciando in tal modo una decisione che dovrebbe giungere entro poche settimane, di fatto ignorando la proposta alternativa di valorizzazione della linea ferroviaria esistente, elaborata e trasmessa alla regione Veneto nel 2012 dal Commissario straordinario ministeriale Mainardi e sulla quale gli enti locali interessati si sono favorevolmente espressi –: 
quali iniziative urgenti intenda porre in essere per interrompere la procedura di Via sul tracciato litoraneo o quanto meno per assicurare la comparazione dei differenti tracciati proposti nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale affinché venga conclusa quanto prima, garantendo un giudizio oggettivo e non viziato da mancanze e difetti formali, come messi in risalto anche da una sentenza della Corte europea dei Diritti dell’uomo; 
quale soluzione il Governo intenda sostenere in relazione al completamento dell’asse ferroviario est-ovest Venezia-Trieste facente parte del Corridoio transeuropeo 3 «Mediterraneo»; 
quale sia lo stato di avanzamento della proposta relativa al potenziamento/adeguamento della linea ferroviaria esistente, così come proposto dal commissario straordinario all’opera, architetto Bortolo Mainardi, in maniera tale da avviare, prima della fase di progettazione preliminare, un confronto costruttivo con il territorio applicando il modello del «dibattito pubblico»; 
se non ritenga opportuno, date le esigue risorse economiche stanziate e quelle che saranno disponibili in futuro, considerata la situazione della finanza pubblica, e in linea con quanto contenuto nel «programma infrastrutture strategiche – XI allegato infrastrutture», dare in questa fase la priorità al potenziamento dei nodi e alla realizzazione di infrastrutture di scambio che incentivino l’intermodalità e l’interoperabilità fra i vari mezzi di trasporto per poter attuare quanto prima un progetto realistico di modernizzazione e potenziamento della linea esistente, oggi sottoutilizzata, anche attraverso stralci funzionali successivi, per conseguire benefici immediati per l’utenza, garantendo la consistenza di traffici passeggeri a lunga distanza, traffici merci e traffici di pendolari intorno ai principali nodi, ragionando in termini di reali servizi e prestazioni di trasporto e non di mere infrastrutture, come indica la stessa strategia dell’Unione europea. 
più in generale, se il Governo abbia intendimento di assumere un’iniziativa normativa per l’introduzione del modello di «democrazia partecipata» già attuato da altri Paesi europei, che prevede una fase preventiva di ascolto e confronto con il territorio, le istituzioni e gli attori locali, già nella fase precedente la progettazione delle grandi infrastrutture. (5-01144)

Ferriera di Trieste peggio dell’ILVA di Taranto

da Il Fatto Quotidiano

Ferriera di Trieste, gli operai: “Ecco le prove degli sversamenti inquinanti”

 

Una sostanza densa e di colore scuro, versata a terra da un addetto dell’impianto siderurgico di Trieste, la Ferriera. A parlare sono le immagini dei video che ilfattoquotidiano.it pubblica in esclusiva, e sul quale gli operai non hanno dubbi: “Quello è il catrame che esce dagli impianti. Sanno che non andrebbe fatto e fanno anche di peggio, da anni”. Immagini che mettono in allarme l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che decide di informare la procura di Trieste. Procedure delle quali la stessa proprietà si dichiara all’oscuro. Il sospetto di sversamenti contaminanti ricade su una fabbrica già sotto accusa, per l’impatto ambientale e i livelli delle sue emissioni. La centralina che l’Arpa ha installato nei pressi della fabbrica supera da anni i rilevamenti del Tamburi di Taranto per la concentrazione nell’aria di sostanze cancerogene come il benzo(a)pirene. Tra fumi, odori e rumori, chi abita a Servola, il rione popolare che ospita lo stabilimento, ha paura. E non sente più ragioni: “Chiudetelo”  di Franz Baraggino e Stefano Tieri

NO OGM: rassegna stampa 23-24

Messaggero Veneto

24/10/13
Terreni a Tramonti per gli Ogm L’assessore difende la biodiversità

TRAMONTI DI SOTTO E’ soltanto «l’ennesima burlesca operazione mediatica del fantomatico circolo Bettino Craxi (da oggi geneticamente modificato) in quanto non si sa né dove abbia sede né se annoveri tramontini iscritti, visto e considerato che il suo presidente (unico affiliato?) non risiede nemmeno nel nostro comune». L’assessore alle attività produttive Gregorio Piccin risponde con ironia alla proposta-provocazione di Piero Crozzoli: quella di mettere a disposizione terreni per la coltivazione di mais Ogm. Al di là delle battute, quel che sta cuore all’amministrazione è ribadire una posizione già espressa con la delibera che definisce Tramonti di Sotto Comune libero da Ogm. «Difendiamo la nostra scelta di prendere una posizione netta e precisa sul tema Ogm: esclusa una astensione, il consiglio comunale si è espresso unitariamente a favore del principio di precauzione, della difesa della biodiversità e per la sovranità alimentare gravemente e scientificamente minacciate da multinazionali come la Monsanto – analizza Piccin –. Senza considerare che gli sbandierati aumenti di produttività agricola sono una colossale balla, le già precarie condizioni degli agricoltori schiacciati dalla grande distribuzione e dalla monocoltura si aggraveranno ulteriormente con le sementi Ogm». Il 9 novembre il Comune parteciperà all’iniziativa del Coordinamento per la biodiversità del Friuli Venezia Giulia con la quale sarà ufficialmente lanciata la campagna “Comune antitransgenico” «nella speranza che il nostro esempio possa essere ripreso anche da altri Comuni affinché sia rimarcato agli enti superiori, dalla Regione al governo, che almeno l’80 per cento della popolazione italiana è diffidente se non contraria agli Ogm in tavola. Se esistono, come riferisce il ministro Orlando, i riferimenti di legge con cui rendere attuativo il decreto interministeriale che impedisce la semina Ogm – è l’appello dell’assessore –, la presidente Serrachiani deve agire nel nome e nell’interesse dei suoi amministrati. Altrimenti si faccia chiarezza sull’eventuale vuoto legislativo per giungere a una conclusione chiara in tempi brevi».(m.mi.)

24/10/13
Seminò Ogm, spese legali risarcite a Dalla Libera

 

Ha tentato fino alla fine di bloccare la trebbiatura del mais Mon 810 – con il famigerato decreto interministeriale di luglio 2013 anti Ogm – ma alla fine ha dovuto desistere. E ora deve pure pagare 2 mila euro a causa del primo decreto interministeriale, quello di tre anni fa. Lo Stato italiano risarcirà infatti le spese legali – di 2.000 euro per l’appunto – all’agricoltore Silvano Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra, per il caso del 2010. Nel marzo di tre anni fa infatti i Ministri Zaia, Prestigiacomo e Fazio firmarono un decreto per vietare a Dalla Libera di seminare sul suo campo mais transgenico. Quindici mesi dopo il Tar del Lazio condannò il Ministero delle politiche agricole a risarcire Dalla Libera, per avergli impedito di coltivare sementi Ogm nei suoi terreni nonostante una sentenza del Consiglio di Stato avesse riconosciuto il suo diritto. «Dopo oltre due anni il Ministero rispetta le leggi, ha dichiarato Dalla Libera. Il risarcimento delle spese legali è solo il primo dei rimborsi – annuncia Dalla Libera – che aspettiamo per i danni economici subiti. Riteniamo giusto però che a rimborsarci siano proprio quei Ministri che volutamente non hanno rispettato le leggi europee e non lo Stato sotto forma di tasse pagate dai cittadini». (m.m.)

 

23/10/13

Terreni della Val Tramontina concessi per seminare mais Ogm

L’associazione Lis Aganis, il Comune di Clauzetto e l’università di Ferrara, in collaborazione con l’Asd Semiperdo orienteering, l’Associazione culturale Pradis e il Gruppo speleologico Pradis promuovono il “Paleorienteering”, una giornata che coniuga l’aspetto storico-culturale-ambientale della valle di Pradis a quello sportivo, in programma domenica nel sito delle grotte di Pradis. Chiunque – ma in particolare i ragazzi delle scuole primarie provenienti da tutta la regione – avrà la possibilità di cimentarsi, condotto da archeologi, ricercatori e studenti universitari, in un laboratorio che riprodurrà le attività dell’archeologo nel cantiere di scavo archeologico, scoprire la valle di Pradis, visitare la forra e il museo della grotta. Si inizierà alle 10. Prenotazioni allo 0427-764425 oppure inviando una mail a info@ecomuseolisaganis.it. TRAMONTI DI SOTTO Giorgio Fidenato, protagonista della prima semina transgenica italiana a Vivaro, ad aprile potrebbe cominciare a coltivare mais Ogm anche in Val Tramontina. Piero Crozzoli, del Circolo della libertà Bettino Craxi, metterà a disposizione del coltivatore, anche a titolo gratuito, alcuni lotti di terreno a Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto (l’assemblea civica di quest’ultimo municipio ha deliberato contro il biotech). A inizio 2014, saranno definiti i dettagli dell’operazione. «Ho colto al volo la proposta di Crozzoli – ha spiegato Fidenato – e sono pronto a sbarcare in Val Tramontina. A febbraio andranno programmati gli acquisti dei semi, così da essere pronti per la coltivazione ad aprile». Che Fidenato non avesse intenzione di fermare la propria attività, nonché battaglia, è cosa nota, tant’è che a settembre aveva pure chiamato a raccolta duemila agricoltori nel Nord Italia, per una semina di massa. L’agricoltore sta ricevendo proposte da vari comuni della regione per effettuare coltivazioni Ogm: quella avanzata da Crozzoli non rappresenta un caso isolato, ma è comunque destinata a fare discutere. Diversi residenti in valle non hanno accolto la notizia di buon grado. Al di là della contrarietà, però, le amministrazioni municipali non potranno impedire a Fidenato di coltivare. Il consiglio comunale di Tramonti di Sotto ha detto no agli Ogm, con un ordine del giorno, ma questo atto non ha valore a livello giuridico: spetta agli enti superiori disciplinare la materia. «Fidenato venga pure in valle a coltivare – ha affermato il sindaco Giampaolo Bidoli –. Non spetta a noi vietare la semina, nonostante la nostra contrarietà al biotech». L’assemblea civica di Tramonti di Sopra, invece, ha preferito non esprimersi al riguardo. «Affronteremo la discussione in consiglio – ha detto il primo cittadino Antonino Titolo –. Non abbiamo ancora preso posizione in merito». Tanti sostengono che la proposta avanzata da Crozzoli a Fidenato vada letta come una provocazione, ma il leader del Cdl Craxi ha subito smentito. «Nessuna provocazione: gli Ogm rappresentano il futuro – ha precisato –. Inoltre, sono noti i vantaggi delle colture transgeniche dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico». Il fronte del no agli Ogm è comunque più forte a Tramonti di Sotto, dove l’esecutivo sta pensando pure di concedere la cittadinanza onoraria a Vandana Shiva, attivista e ambientalista indiana, famosa per la battaglia contro le colture transgeniche. Giulia Sacchi