Articolo del Messaggero Veneto sull’iniziativa
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/09/28/news/volantino-contro-il-poliziotto-1.10019943?ref=search
Marzo 18th, 2017 — General, Stato Assassino
Articolo del Messaggero Veneto sull’iniziativa
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/09/28/news/volantino-contro-il-poliziotto-1.10019943?ref=search
Marzo 18th, 2017 — General, Noi
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Superate le 1200 visite a questa pagina Ottima riuscita del presidio No Tav. Circa sessanta persone hanno partecipato all’iniziativa a San Giorgio di Nogaro a contestare il Ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi |
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Marzo 18th, 2017 — General, Manifestazioni locali
Anche questa volta un minimo di mobilitazione antifascista c’è stata, lo rileva perfino il Piccolo.
Verso le 17.00 arrivavano ancora compagne e compagni per cui si è superato il numero generosamente concesso dal Piccolo ai fascisti che in realtà erano meno di trenta.
Da Il Piccolo del 28 settembre 2014
Cacciare fascisti e leghisti dal Friuli VG
Da Il Piccolo del 28 settembre 201
Salvini: la tendopoli è inaccettabile,va smontata subito
«La tendopoli di via Brass? Un insulto ai cittadini in difficoltà». Così è intervenuto il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, che ieri pomeriggio ha visitato Gorizia per una toccata e fuga a Gusti di frontiera, in attesa del Congresso del Carroccio a Udine. «Un congresso bello, finalmente senza litigi, con la Lega che sta tornando a lavorare a dovere», ha commentato Salvini. Il leader leghista è stato accolto dal sindaco Romoli di fronte al municipio, nel bel mezzo della festa, e si è fermato a scambiare un paio di battute con il primo cittadino. Si è parlato, ovviamente, della situazione venutasi a creare con la realizzazione della tendopoli degli afghani in via Brass. «Ho detto a Romoli che il 18 ottobre porteremo a Milano 100mila persone, di cui molte anche dal Friuli Venezia Giulia e da Gorizia, per chiedere a gran voce il blocco dell’operazione Mare Nostrum e un cambio nella politica del Governo sull’immigrazione – ha spiegato Salvini -. La tendopoli di Gorizia? È un qualcosa che non deve esistere, inaccettabile: devono smontarla domani mattina. Si tratta a mio parere di un insulto agli italiani e in questo caso ai goriziani che sono in difficoltà, senza lavoro e magari rimasti senza una casa». Chiusa la breve parentesi istituzionale Salvini, che era accompagnato tra gli altri dal segretario provinciale della Lega Sepuca e dall’assessore Ceretta, si è poi immerso nel clima di Gusti di frontiera – «una meravigliosa manifestazione», ha detto – dedicandosi all’assaggio delle specialità di diversi stand .
Marzo 18th, 2017 — General, Guerre
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“Gli ammutinati delle trincee”
“Gli ammutinati delle trincee”
DOMENICA 5 S.MARTINO DEL CARSO visita con guida e reading cantato alle trincee della grande guerra. |
Marzo 18th, 2017 — General, Storia
Intervento interessante. Unica nota: non esiste a Udine nessuna USI che abbia relazioni con il movimento anarchico.
da Il Piccolo del 2 ottobre 2014 – Segnalazioni, p. 35
Marzo 18th, 2017 — General, Generale
In occasione della giornata nazionale di mobilitazione della scuola indetta da varie realtà studentesche e del sindacalismo di base in regione vi saranno due cortei: uno a Trieste e uno a Udine.
TRIESTE: ore 8.30 piazza Goldoni
Foto e report dal Piccolo online
Marzo 18th, 2017 — General, Ultime
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Trieste, martedì 7 ottobre, su iniziativa di alcune individualità, si è svolto un presidio improvvisato in solidarietà a coloro che nella città di Kobane continuano a resistere all’avanzata delle milizie dell’Isis. |
Pordenone Presidio il 17 Ottobre
Marzo 18th, 2017 — General, Gruppo Ecologia Sociale
Superate le 300 visite a questa pagina
San Giorgio di Nogaro domenica 19 ottobre 2014 ore 17.00
Marzo 18th, 2017 — General, Studenti
Marzo 18th, 2017 — Internazionale
Video
questo link foto della manifestazione aLjubljana e anche una dello spezzone organizzato dai compagni
http://www.delo.si/zgodbe/fotozgodbe/preminula-je-drzava-pokopljimo-jo.html
da Il Piccolo
La Rivolta dei fiori non si ferma. Arrestati tre manifestanti. La gente assedia il comando di polizia e ne chiede la liberazione
TRIESTE. È finita a tarda sera, con la folla urlante davanti alla centrale di polizia di Lubiana che chiedeva il rilascio di tre manifestanti arrestati, la imponente protesta di piazza di ieri pomeriggio nella capitale della Slovenia. La Rivolta dei fiori, dunque, non si ferma. Neppure dopo la caduta del governo Janša. Così anche ieri sono stati in 15mila a protestare contro il sistema, contro il potere, contro i taycoon della finanza. Una protesta tranquilla, ordinata, fino all’arresto dei tre. Uno, secondo fonti della polizia, è stato arrestato con l’accusa di turbativa dell’ordine pubblico per aver lanciato durante la sfilata dei palloncini pieni di vernice contro edifici pubblici. Gli altri due sono finiti in manette, invece, per aver cercato di ostacolare gli agenti durante le operazioni di arresto del primo. Immediatamente gli “arrabbiati” iniziano a chiamare il 113 intasando il centralino. Subito dopo scatta la marcia sulla stazione di polizia. Gli agenti formano un cordone di protezione. La folla urla: «Liberateli!». La tensione è alle stelle. Scoppia qualche petardo. Gli agenti sono nervosi, le mani toccano gli sfollagente. Dietro l’angolo sono pronti a intervenire gli agenti a cavallo. Un crescendo rossiniano di urla e provocazioni. Poi una donna si fa largo e viene lasciata passare dai poliziotti. Entra nel comando e parla con i responsabili. Torna fuori dopo 10 minuti. «Li rilasceranno quando finirà la portesta», racconta l’improvvista mediatrice. Ma, allo stesso momento, trapela la notizia che i tre sono già stati trasferiti in periferia nella stazione di polizia di Moste. Altre grida: «Liberateli!». Si intonano canzoni popolari e le “kombinatke”. I cavalli si agitano. Gli agenti impugnano le redini. Col passare del tempo le urla però si affievoliscono. Nessuno vuole lo scontro. Nessun “bloody saturday” a Lubiana.
Tutto inizia alle 16 sotto una pioggia battente. E chi pensava che dopo il cambio di governo la Rivolta dei fiori sarebbe appassita deve subito ricredersi. Migliaia di ombrelli aperti invadono la Slovenska cesta. In testa al corteo il solito camioncino con una band e un gigantesco striscione con su scritto: «Con la rivolta popolare fino alla fine». Davanti alla sede della Banca di Slovenia parte una bordata di insulti.Dopo una decina di metri il corteo svolta a destra in direzione della sede del tribunale. E qui la protesta diventa happening. Spunta una bara di cartone che quattro becchini trasportano sulle spalle e depongono proprio davanti al portone del tribunale. È la bara per i taycoon, per i politici. E inizia una sorta di processo popolare sommario. L’inquisitore da un microfono grida il nome dei colpevoli, la folla urla, fischia. Non ci sono avvocati difensori, il tribunale del popolo ha deciso: tutti colpevoli. La bara è lì, gotica icona di un desiderio che freme tra migliaia di corpi inzuppati dalla pioggia, mentre un improvvisato coro (età media 60 anni) intona una canzone contro «i maiali e le scrofe del potere». Finito il processo sommario il corteo riprende il suo corso e punta sul municipio. La gente parla fitto e discute. E il nuovo governo? «È una ressa dei soliti volti davanti a un mal mescolato trogolo», risponde uno dei leader degli arrabbiati e sguscia via per attestarsi sui gradini del municipio. «Gotovi» e «Lopovi», ossia «Siete finiti» e «Ladri», gridano gli “arrabbiati”. Alla fine il corteo confluisce nel Kongresni trg dove sul palco va in scena un concerto rock-folk. Chitarre elettriche urlano dagli amplificatori assieme alle fisarmoniche. Alcune donne hanno ancora tra le mani mazzetti di mimose, feticci un po’ appassiti della festa della donna del giorno prima. C’è anche uno striscione con su scritto «Yankee go home», slogan che è un po’come il grigio, va bene in ogni occasione.
http://www.a-federacija.org/2013/03/01/antikablok-vsi-na-ulice/