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Trieste Si può fare! Gli educatori precari del Comune ottengono la proroga. L’azione diretta paga.

Trieste

Si può fare! Gli educatori precari del Comune ottengono la proroga. L’azione diretta paga.

 

Lunedì 11 maggio si è svolta a Trieste una manifestazione promossa dal Comitato Precari Area Educazione, che riunisce educatrici ed educatori precari dei ricreatori, degli asili nido e delle scuole dell’infanzia del Comune di Trieste. Il motivo della manifestazione era quello di chiedere una proroga delle attuali graduatorie supplenti di asili nido e ricreatori, in modo da tutelare i lavoratori e difendere la continuità dei servizi educativi e di coloro che quotidianamente vi lavorano. Più di un centinaio di educatrici ed educatori vi hanno preso parte, chiedendo un incontro urgente ai capigruppo in Consiglio regionale e all’assessore alla funzione pubblica Paolo Panontin. L’incontro è stato fruttuoso: nell’imminente seduta del Consiglio verrà infatti presentato un emendamento, firmato da tutti i gruppi consiliari, per la proroga di un anno delle graduatorie, accogliendo così in toto le richieste del Comitato Precari.

E’ un risultato ottenuto solo grazie alla mobilitazione che in questi mesi i lavoratori dei servizi educativi triestini hanno messo in campo, in maniera diretta e autogestionale, senza deleghe ai sindacati istituzionali.

L’unione Sindacale di Base (USB) e l’Unione Sindacale Italiana (USI-AIT) hanno sostenuto l’azione del Comitato, erano presenti in piazza e continueranno a sostenere la lotta dei precari. Chi non si è visto sono stati i sindacati istituzionali, che in sede di rappresentanze unitarie si erano spesi a parole a favore della proroga ma non hanno fatto nulla di concreto, pur essendo stati invitati in piazza dal Comitato precari stesso.

Ma questo è solo il primo passo. La mobilitazione può e deve continuare verso la definitiva stabilizzazione di tutti i precari che lavorano nei servizi educativi da anni e anni e che ancora non hanno alcuna certezza sul proprio futuro.

A gennaio 2015 sono stati assunti in ruolo più di duecento lavoratori dell’Area Educazione del Comune di Trieste, dopo una serrata e continua mobilitazione durata molti mesi. E’ il momento di pretendere con forza nuove assunzioni. Per farla finita con il ricatto del precariato e per dare nuove prospettive ai servizi educativi della città.

L’unione Sindacale Italiana USI-AIT, come ha sempre fatto, sosterrà i lavoratori nelle battaglie per i propri diritti, senza deleghe e senza mediazioni.

Con l’azione diretta si vince!

 

Unione Sindacale Italiana USI-AIT – Trieste

http://www.usi-ait.org/

 

Articolo del quotidiano di Trieste “Il Piccolo” del 12/5/2015

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/05/12/news/via-libera-alla-proroga-salva-precari-1.11405416

 

 

OCCUPYTRIESTE: articolo del Piccolo sullo sgombero

Dal Piccolo del 16/12/11

Blitz della Digos nella sede di Era

 

Il blitz è scattato alle 6. E ieri non si è trattato di un falso allarme come l’altra mattina. Venti tra poliziotti e carabinieri hanno effettuato lo sgombero dell’ex Meccanografico delle ferrovie dove da una settimana si erano sistemati gli aderenti di “Occuppytrieste”. A entrare nell’area dopo aver rotto i lucchetti con le cesoie sono stati gli agenti della Digos. «Ragazzi, dovete uscire». Sono state queste le parole pronunciate dal funzionario che ha coordinato l’operazione. I sedici presenti sono stati subito identificati dai poliziotti. Nei giorni scorsi erano giunte in Questura alcune segnalazioni e denunce. Pare che una di queste sia stata da parte di Globo l’associazione di divulgazione scientifica che fa riferimento a Fulvio Belsasso, capofila del progetto incompiuto di Era, il polo della scienza che si sarebbe dovuto realizzare proprio all’ex Centro meccanografico attualmente in attesa di conoscere il proprio destino penale in quanto sotto inchiesta per truffa e malversazione. L’altra segnalazione sarebbe giunta dalla ditta che ha in corso i lavori edili. Gli occupanti hanno vivacemente protestato. Ma poi hanno dovuto lasciare lo stabile. Nel pomeriggio hanno inviato una nota. Ecco cosa si legge: «Evidentemente, invece che luoghi vivi e autorecuperati pare meglio lasciare per anni disseminati nella città gusci vuoti e tristi, buchi neri di risorse e spazio comune il cui costo economico e sociale è immane. Un bel regalo coordinato e continuativo al partito trasversale della speculazione e del cemento. La scusa ufficiale, questa volta, è che non era un luogo sicuro. A noi pareva di sì. Ci sentivamo sicuri di condividere la costruzione di qualcosa di migliore rispetto a quello che c’è fuori». Poi continua la nota: «Almeno lì di sicuro il problema non era l’albero di Natale in piazza Unità, ma i beni comuni e il fatto che migliaia di persone in questa città sono senza casa, gas, luce e acqua. O che per occupare i binari dopo tre mesi senza stipendio dalle ferrovie si rischiano anni di galera. O che le scuole crollano a pezzi ma tre milioni di euro per uno scheletro di cemento invece saltano magicamente fuori dalle pieghe dei bilanci». Occupy aggiunge: «Almeno lì dentro avrebbero potuto trovare rifugio fratelli e sorelle con la pelle di ogni colore prima che qualche agente volesse portarli in uno di quei lager chiamati Cie. Dicono che qualcuno avrebbe potuto farsi male, ma sarebbe stato bello che il sindaco avesse accettato il nostro invito di venire a visitarlo e vedere tutti i lavori che stavamo facendo, prima di esserne tanto certo». Infine hanno annunciato: «Insieme a tanti in questa città, stavamo invece organizzando un evento per sabato sera che fosse una risposta di vita alle tragedie di questa settimana. E manterremo questo impegno». (c.b.)

OCCUPYGORIZIA: fascisti irritati…buon segno!

Occupygorizia su facebook

 

Dal Messaggero Veneto

20/12/11

«OccupyGorizia fa solo rumore»

 

La protesta dei ragazzi di #OccupyGorizia nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale non è piaciuta ai rappresentanti goriziani della GiovaneItalia, organizzazione giovanile del Pdl, che esprimono il proprio dissenso in un’articolata nota. «L’arroganza di questi studenti, che vogliono imporsi, è palesata dalla condizione che pongono al sindaco Romoli: un incontro – si sottolinea in una nota – al di fuori della sede istituzionale, in una piazza. E poi nelle richieste scritte sottolineano che vogliono sfuggire ai luoghi comuni: non ci sono altro che quelli nel testo presentato in aula», scrivono ancora gli esponenti della GiovaneItalia. «La loro arroganza è palese anche dall’incipit delle proposte scritte, dove si legge “Noi siamo gli studenti e le studentesse di Gorizia”: visto il numero esiguo, è fortemente dubbia questa affermazione. E’ solamente una minoranza rumorosa, che esige spazi pubblici per potere, in teoria, parlare; in pratica: divertirsi, festeggiare, disegnare: la richiesta di un centro sociale, infatti, trapela dovunque nelle tre pagine». «I baldi giovani si lamentano anche del fatto che non possono fare politica attiva: evidentemente – rimarca la GiovaneItalia – ignorano anche il fatto che la politica è alla continua ricerca di forze nuove, che sono presenti tutti i partiti politici a Gorizia e che è sufficiente presentarsi in una delle sedi ed esprimersi. Oppure lo sanno, ma non hanno voglia di prendersi l’impegno di partecipare alle riunioni settimanali ed informarsi prima di parlare». (c.s.)

01/12/11

E in consiglio si fa sentire la protesta dei giovani

 

Una bara di cartone a simboleggiare «una città morta» e uno striscione: «Uno spazio autogestito, senza alcun partito», rimasto affisso lì per tutta la serata. Una ventina di ragazzi dell’Unione degli studenti e del gruppo #OccupyGorizia hanno animato le fasi iniziali dell’ultima seduta del consiglio comunale, chiedendo di esporre le proprie idee e confrontarsi con i componenti della massima assemblea cittadina. A leggere in aula il documento con le istanze dei giovani è stato il consigliere Daniele Orzan (Pd): «La vita quotidiana nella città è segnata da una freddezza e da una chiusura sempre più marcata nei rapporti sociali: Gorizia è una città vecchia – si legge nel documento – in cui si costringono i giovani all’esodo notturno, a causa dell’antischiamazzi, che trasforma il capoluogo isontino in una casa di riposo a cielo aperto». Nel testo della lettera si fa riferimento inoltre a problematiche inerenti al diritto al sapere, alla mobilità urbana, alla libertà d’espressione e al diritto al coinvolgimento nelle scelte politiche. L’aula, su proposta di Livio Bianchini (Sel), ha votato una mozione per consentire l’interruzione dei lavori consiliari e l’audizione dei giovani: la bocciatura della proposta da parte della maggioranza ha scatenato la reazione dei giovani, che dopo aver applaudito ironicamente e urlato «Vergogna!» e «La politica siamo noi», hanno lasciato l’aula. «Sono disponibile al confronto, ma non posso accettare che vengano poste delle condizioni», ha spiegato il sindaco, Ettore Romoli. «Li ho invitati in municipio per parlare, ma hanno rifiutato: non ho motivo di nascondermi», ha aggiunto il primo cittadino. Una delle portavoci del movimento studentesco: «Torneremo in piazza per un’assemblea pubblica, ma faremo una nuova irruzione anche in consiglio comunale, con toni e atteggiamenti forse meno pacati», ha annunciato. (chr.s.)

OCCUPYTRIESTE: continua la vertenza sull’Acegas

Da Il Piccolo

VENERDÌ, 23 DICEMBRE 2011

COMUNE, MOZIONE SUGLI STACCHI DI ACEGASAPS

Occupy “spiazza” il Consiglio

Centrosinistra diviso, il centrodestra si riscopre affine agli indignati

Le rivendicazioni di Occupy Trieste danno un nuovo scossone al palazzo. In un colpo solo il centrosinistra si spacca tra forze di lotta (l’ala sinistra) e di governo (baricentro Pd) mentre il centrodestra si riscopre su posizioni affini a quelle dei vituperati “indignati”. Succede tutto nella riunione dei capigruppo del Consiglio comunale di ieri, con all’ordine del giorno anche il ricevimento di una delegazione di due rappresentanti di Occupy, tra cui Luca Tornatore. Il quale presenta un documento sullo scottante tema dello stacco dei consumi di AcegasAps nelle case delle famiglie morose, facendo capire che dopo le proteste a colpi di tenda in piazza, placate dall’impegno di Roberto Cosolini, il Comune avrebbe dovuto muoversi di più proprio su quel fronte. Preso il documento, il centrosinistra Rifondazione esclusa vota, su proposta dipietrista, di continuare la discussione solo dopo aver congedato Tornatore e compagnia. A quel punto, Marino Andolina per la stessa Rifondazione fa proprio quel documento, con la sottoscrizione grillina, adattandolo a mozione urgente da discutere nel Consiglio di oggi. È una carta molto dura, che chiede fra le molteplici cose a sindaco e giunta di entrare in pressing su AcegasAps affinché «le dilazioni di pagamento vengano agganciate a indicatori economici della crisi in questa città e certamente alle posizioni debitorie del ministero dell’Interno e dei grandi debitori, anziché al termine fisso del marzo 2012». Questo perché – sostiene la mozione – «vi sono esposizioni debitorie notevoli nei confronti di AcegasAps da parte del ministero dell’Interno, per le forniture di Prefettura, Questura e carcere, per circa un milione di euro, e da parte di centinaia di “grandi clienti” per varie centinaia di migliaia di euro». La maggioranza però si divide sull’opportunità di affrontarla già oggi in Consiglio. Lo vogliono Rifondazione e Sel (oltre che i grillini) ma non Pd, Idv e le civiche. Il centrodestra si allinea ad Andolina, ma non basta. Il voto ponderale dei capigruppo, anche causa l’assente Lega, finisce 19 a 17 per la non urgenza. «Domani (oggi, ndr) chiederemo sia fatta chiarezza in aula sulla non urgenza dichiarata dal Pd», incalza Franco Bandelli per Un’altra Trieste pregustando la spaccatura dell’altra coalizione. E infatti «i distacchi alle famiglie povere – annota Everest Bertoli dal Pdl – per la sinistra evidentemente sono tema non urgente, da discutere con calma a gennaio». «Quanto si era impegnata a fare – ribatte Giovanni Maria Coloni dal Pd – l’amministrazione ha fatto, stipulando la convenzione con AcegasAps, cosicché si prende già cura di chi ha difficoltà a pagare. Sono chiacchiere strumentali, polemica politica infondata».(pi.ra.)

 

 

PORDENONE: articolo del messaggero sul NOMONTIDAY

Dal Messaggero Veneto del 24/01/12

Sabato “No Monti day” targato anarchici

Anche Iniziativa libertaria ha organizzato un “no Monti day” in programma sabato, dalle 17, in piazzetta Cavour a Pordenone. Il sit in prevede interventi a microfono aperto, sound system e banchetti con materiale informativo che sarà distribuito ai cittadini. «Costruiamo mutuo appoggio – sostiene l’organizzazione – in ogni quartiere, fermiamo la speculazione, creiamo gruppi di acquisto a chilometri zero, apriamo spazi di autogestione, asili, mense, ambulatori fuori dalla mercificazione, dalle mafie, dai partiti, per una econologia sociale». Lo slogan dell’incontro è “non più lacrime non più sangue, facciamola finita con padroni, banche e parlamenti”. Iniziativa libertaria accusa il Governo retto da Mario Monti di aver assunto misure che sono andate a colpire le fasce più deboli della popolazione, non toccando, invece, i poteri forti, a partire dalle istituzioni finanziarie. Non è la prima volta che l’organizzazione promuove sit in dedicati in piazzetta Cavour a Pordenone, dedicati in passato ai tempi dell’immigrazione, contro l’uso delle armi e le azioni di guerra e a favore della promozione di un diverso modello politico-economico.

PORDENONE: NO MONTY DAY+SOLIDARIETA’ NOTAV

nomontidayPordenone 28 gennaio
ore 17.00 p.tta cavour

NO+MONTI+DAY
non più lacrime non più sangue
facciamola finita con padroni, banche e parlamenti !

SIT IN
interventi a microfono aperto
sound system
banchetti con materiale informativo

Costruiamo mutuo appoggio in ogni quartiere, fermiamo la speculazione, creiamo gruppi di acquisto a km 0, apriamo spazi di autogestione, asili, mense, ambulatori fuori dalla mercificazione, dalle mafie, dai partiti, per una ecologia sociale.
COSTRUIAMO L’ALTERNATIVA AL CAPITALISMO, IL FUTURO PER NOI E PER I NOSTRI FIGLI.

Iniziativa Libertaria
+ DURANTE IL PRESIDIO RISPOSTA SOLIDALE ALLA REPRESSIONE NOTAV CON ARRESTI E FERMI AGLI ATTIVISTI RESISTENTI !! +

RASSEGNA STAMPA

OCCUPYTRIESTE: consiglio comunale, seduta interrrotta

Da Il Piccolo

MARTEDÌ, 06 DICEMBRE 2011

Occupy Trieste in Consiglio Seduta interrotta

Il movimento “Occupy Trieste” tenta di occupare il Consiglio Comunale. E alla fine ottiene una sospensione di quasi un’ora e mezza e un’udienza nella sala giunta con i capigruppo consiliari della sola maggioranza più il Movimento 5 stelle ma senza il sindaco Roberto Cosolini. Quest’ultimo, dopo l’apertura di un mese fa, ha scelto di defilarsi. Gli stessi capigruppo di maggioranza non hanno accettato di modificare l’ordine del giorno e di mettere al voto il documento dei giovani indignati. C’è comunque l’impegno a tradurlo in una mozione da discutere in una delle prossime sedute. Tra le richieste c’è sempre quella di una moratoria della AcegagAps sul taglio del gas nei confronti di chi in città non riesce a pagare il riscaldamento. «Una forzatura» l’ha definita Roberto Decarli, capogruppo di maggioranza di Trieste Cambia, che pure si è fatto portavoce dell’incontro in sala giunta. «L’apertura del sindaco Cosolini doveva essere più che sufficiente». Più dura l’opposizione di centrodestra che ha disertato l’incontro dei capigruppo per non legittimare il movimento Occupy Trieste e non ha gradito l’ora e mezza si ritardo sull’inizio dei lavori consiliari. «Un vero sopruso – dichiara Everest Bertoli, capogruppo del Pdl-. Dal nostro punto di vista sono stati commessi dei reati che devono essere sanzionati».

 

 

OccupyTrieste continua la sua corsa!

occupytrieste_171211

Aggiornamento del 28/12

Anche durante il periodo festivo

Occupytrieste non va in vacanza e fra assemblee e cene di finanziamento è nato anche il nuovo sito internet che va

ad affiancare gli altri strumenti di comunicazione del movimento.

Occupytrieste.com

 

 

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CRISI/ Tremonti ad Udine, si prepara presidio

Tremonti è ad Udine per la Vita Cattolica venerdì 21 ottobre alle ore 15.30 presso la Facoltà di Economia e Commercio in Via Tomadini 30/a

si sta preparando un presido a partire dalle ore 15.00. Probabilmente il luogo concesso è nell’incrocio fra Via Treppo e via Tomadini

 

Occupytrieste/ Rassegna stampa + facebook + foto + youtube

borsa

Mercoledì 2 novembre dopo una lunga e

partecipatissima assemblea di 2/300 persone l’accampamento si è spostata in Piazza della Borsa

clownarmy_ts
Giovedì 3 novembre
La lotta continua….Rassegna stampa

tent_sgomb_fall

Trieste martedì 1° novembre mattina (ingrandisci le foto). Tentativo di sgombero fallito.

“…perché noi, al contrario di voi, abbiamo ragiooneee !”

police

Questa mattina (martedì) la polizia ha tentato di portare via uno ad uno gli acampados, ma alla fine ha dovuto rinunciare.

dipeso

http://www.facebook.com/occupytrieste

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