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Mercoledì 2 novembre dopo una lunga e

partecipatissima assemblea di 2/300 persone l’accampamento si è spostata in Piazza della Borsa

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Giovedì 3 novembre
La lotta continua….Rassegna stampa

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Trieste martedì 1° novembre mattina (ingrandisci le foto). Tentativo di sgombero fallito.

“…perché noi, al contrario di voi, abbiamo ragiooneee !”

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Questa mattina (martedì) la polizia ha tentato di portare via uno ad uno gli acampados, ma alla fine ha dovuto rinunciare.

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Il Piccolo mercoledì 2 novembre

 

studenti

Studenti in piazza, intervento agenti. Il sindaco: “Confrontiamoci”

 

«Abbiamo fermato un’operazione di vera repressione»

 

«Nel nostro piccolo abbiamo sconfitto un’operazione di repressione». «È stato un atto rivoluzionario». «Non ci fermeranno». «La piazza ha vinto». Sono questi alcuni dei commenti fatti a caldo dai manifestanti in seguito al tentato sgombero, dopo il quale piazza Unità è diventata in breve tempo il teatro di un’affollata assemblea pubblica sul futuro della manifestazione. E la tendopoli galvanizzata dalla “vittoria” sulle forze di polizia, ottenuta anche grazie al decisivo intervento di decine di passanti, è diventata così un grande palcoscenico a cielo aperto solcato non soltanto da studenti e manifestanti, ma anche da decine di semplici cittadini, solidali con le ragioni della protesta. In tanti – insegnanti, pensionati, impiegati – hanno preso la parola in difesa del popolo degli igloo. «Altro che porta a porta: questa è l’agorà, questa è la vera politica in piazza», ha commentato un ragazzo. «Siamo ancora qua grazie alla vostra determinazione», ha detto una signora sulla cinquantina. «Alla nostra determinazione!» l’ha corretta un manifestante sottolineando il coinvolgimento dei triestini alla difesa dallo sgombero. Ma non è mancato chi è intervenuto per cercare di convincere la tendopoli ad accettare le proposte del sindaco e a rivedere le posizioni di partenza. «Siamo nel giusto, ma qui c’è il rischio di una deriva oltranzista», ha detto una donna sulla cinquantina. «Se manifestate solamente per avere un mondo migliore e non riuscite a scendere nel concreto, resterete qui per altri 100 anni», ha rincarato la dose un altro cittadino. Obiezioni a cui gli indignati triestini hanno risposto con argomenti risuonati più volte negli ultimi giorni. «Più che le nostre rivendicazioni, la cosa importante è proprio questa piazza e il momento di condivisione che essa rappresenta», ha sottolineato un ragazzo. «Questa è la vera democrazia e la vera politica. Chi rifiuta questa piazza, lo fa perchè ne è spaventato», ha aggiunto un altro giovane. Eppure, in serata, è sembrato che la protesta potesse realmente lasciare la piazza. Non più per effetto dei temuti sgomberi, bensì per decisione degli stessi manifestanti. Verso le 18, dopo un paio d’ore di assemblea, un gruppo di giovani, circa un centinaio, si è infatti allontanato dalla tendopoli, spostandosi in Corso Italia davanti all’ex sede del Banco di Napoli. L’idea era quella di prendere possesso dell’edificio un tempo utilizzato dall’istituto di credito, ora vuoto e inutilizzato, trasferendo di fatto lì l’occupazione iniziata in piazza Unità. Un “piano” che però non ha convinto la totalità dei manifestanti, tanto da spingere alla fine ad abbandonare l’ipotesi di partenza e a far rientro nella tendopoli davanti alla Prefettura. Il “trasloco” della protesta, in serata, è stato quindi congelato. Ma non è detto che la proposta non riprenda vigore, forse già nelle prossime ore.

FOTO

I ragazzi occupano con le tende piazza Unità da diversi giorni, protestano contro il degrado delle scuole locali e i tagli ai finanziamenti: gli agenti intervenuti li hanno tolti “di peso” dal centro della piazza. Il sindaco interviene e blocca gli agenti. Una proposta concreta agli studenti

 

Servizio del TG3 nazionale edizione delle 14.20

 

Video su La Repubblica

50 tende occupano la storica piazza Unità  d’Italia. Gli studenti-indignati vivono accampati da cinque giorni. Oggi lo sgombero della polizia è stato bloccato dal sindaco, che ha deciso di accogliere alcune delle loro richieste sull’edilizia scolastica (video da youtube e da Global Project)
— 01 novembre 2011

Indignati, a Trieste interviene il sindaco: sgombero revocato

Indignati, a Trieste interviene il sindaco: sgombero revocatoOccupy Trieste. Da cinque giorni centinaia di studenti sono accampati nella storica piazza Unita d’Italia. Oggi la polizia aveva iniziato lo sgombero, portando via di peso…
— 01 novembre 2011

 

da bora.la 1 novembre

Studenti in Piazza Unità: i video del tentativo di sgombero

I giorni dell’autogestione al Liceo Galilei: la testimonianza degli studenti

Dall’ acampada di piazza unità: PERICOLO SGOMBERO ENTRO POCHE ORE PER FAR SPAZIO ALLA PARATA MILITARE DEL 4! ACCORRETE NUMEROSI! LA PIAZZA DEVE RIMANERE IN MANO AI CITTADINI, NON ALLE CELEBRAZIONI MILITARI!

 

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No Future: telecamera, palloncino e vendetta

 

Il Piccolo 31 ottobre

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Gli studenti non mollano la tendopoli in piazza

La protesta non va in vacanza e le tende restano in piazza Unità. E anche se nella tendopoli non si parla di presidio a oltranza, nessuno sembra intenzionato a una resa imminente. «I temi della…

 

Il Piccolo 30 0ttobre

Scuola, cresce la tendopoli di Piazza Unità. Il sindaco “capisce”

Studenti triestini, la protesta è scesa in piazza. Una delegazione di ragazzi ricevuta dal prefetto Giacchetti.

Strappato un incontro per il 2 novembre per avere spazi autogestiti

Gli studenti triestini hanno mantenuto le loro promesse: la protesta è scesa in piazza. Letteralmente: ora il dissenso va in scena in piazza Unità, simbolo stesso del capoluogo giuliano, dove venerdì sera sono state montate più di 35 tende all’interno delle quali hanno dormito più di 100 ragazzi. Fra di loro soprattutto studenti delle superiori, ma anche universitari e qualche simpatizzante del movimento giunto a dare il proprio contributo. La protesta di piazza Unità è arrivata alla fine di una settimana di continue agitazioni in tutte le scuole superiori cittadine. Tutte le occupazioni sono state stroncate sul nascere nella giornata di martedì e gli studenti hanno reagito agli sgomberi organizzando autogestioni, sit-in e cortei. E, dopo l’occupazione del Teatro romano, intorno alle 18 di venerdì sono iniziate a spuntare le prime tende.

Una tendopoli che cresceva a vista d’occhio. Igloo piccoli e grandi, con tiranti attaccati a cassette d’acqua. In mezzo all’accampamento un generatore, un mixer, una cassa e tanta musica. Intorno più di 150 studenti, occupati a ballare e a preparare striscioni. Intorno alle 22 il prefetto Giacchetti ha incontrato i manifestanti. Ha speso parole di comprensione verso la loro protesta e infine ha concesso un incontro agli indignados nostrani per il 2 novembre. «Dobbiamo ancora decidere insieme quali punti portare all’incontro», ha raccontato un ragazzo, «ma sicuramente – ha aggiunto – parleremo dell’edilizia scolastica e della necessità di un centro sociale autogestito a Trieste».

Poco dopo mezzanotte la musica è stata spenta e mentre alcuni ragazzi pulivano la piazza, altri si sono riuniti per discutere sul proseguo delle manifestazione. Alcuni, infine, hanno organizzato un servizio d’ordine per assicurarsi che la protesta continuasse a svolgersi senza problemi.

Il giorno dopo verso le 7 di mattina molti dei ragazzi hanno lasciato l’accampamento di piazza Unità per raggiungere le autogestioni delle loro scuole. «E’ stata una serata tranquilla», ha raccontato Simone fumando una sigaretta sotto il sole di metà mattina, «dormire in piazza è stancante, ma allo stesso tempo dà molta energia». Valeria, un ex petrarchina diciannovenne, ha dormito in tenda con il suo ragazzo e il cane al seguito. «E’ stata un’esperienza fantastica, ora andiamo a fare una doccia a casa e poi ritorneremo qui», ha assicurato. Un altro ragazzo, Piero, si lamentava per il mal di schiena, altri rimpiangevano di non aver potuto passare qui la notte. Gli studenti hanno fatto colazione nei bar della zona e nel corso della serata si sono divisi i compiti: c’è chi pensa alla musica, chi alla logistica, chi ancora fa il servizio d’ordine o le pulizie.

Nel pomeriggio gli studenti hanno organizzato corsi autogestiti sulla manovra finanziaria, sulle energie alternative rinnovabili e sull’uso delle sostanze stupefacenti. Ma fra le tende si è discusso anche di controinformazione e di una nuova riforma della scuola. E non è mancata la parata di una clown army, ovvero un esercito di clown che ha inscenato diverse performance. E, infine, non manca chi si occupa della gestione della pagina #occupytrieste su Facebook, sempre aggiornata per coordinare la protesta e che alle 20 era già seguita da più di 400 persone. Nel frattempo in piazza unità continuava il presidio.

 

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bora.la 31/10

Il documento e le proposte degli studenti accampati in Piazza Unità

 

servizi TG3 regionale:

31/10 ore 14: Servizio di apertura

repliche nell’edizione del 31/10 delle 19.30 (minuto 3.05) e nell‘edizione notturna (minuto 4.13).

 

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