Entries from Marzo 2017 ↓

Aquila: la verità (forse) viene a galla

Terremoto

dell’Aquila:

Strage

di Stato

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NOTAV/ Volantinaggio nelle stazioni

Giornata contro le grandi opere inutili

Sabato 11 dicembre 2010 davanti a varie stazioni dei treni, in Regione FVG, volantinaggi in occasione della giornata europea contro le grandi opere inutili.

Segue l’appello di indizione. In fondo gli articoli dei giornali regionali.

Qui i link al video del convegno tenutosi ad Avigliana (TO)  il 10 dicembre e al report della manifestazione in Val Susa dell’ 11 dicembre

http://www.11-12-2010.eu/Home/Video.php#Avigliana

Manifestazione in Val Susa da indymedia piemunt

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TRIESTE: immigrati e antirazzisti ancora in piazza

Si è svolta questo pomeriggio una nuova iniziativa del Comitato 1 marzo per denunciare la sanatoria-truffa, le leggi razziste, i CIE. Nella centrale piazza della Borsa un’ottantina fra immigrati e solidali si è fatta sentire con un fitto volantinaggio e megafonaggi

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12 dicembre a Milano: contestata la Moratti

12 dicembre Strage di Stato

Valpreda innocente

Pinelli assassinato

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NOTAV: tracciato in veneto ancora nelle nebbie

Piccolo dell’11/12/10

Tav litoranea , Veneto in retromarcia

 

PORDENONE «La Tav si farà in Veneto come in Friuli Venezia Giulia». Ma come? Il tracciato, in territorio veneto, è tutto da definire. Luca Zaia, il presidente della Regione, non scioglie affatto le riserve. «Il tracciato basso è una scelta del 2006 che ho ereditato» ci tiene a ricordare, non casualmente, a margine dell’inaugurazione del casello dell’A28 di Godega di Sant’Urbano. E aggiunge: «Quel tracciato è sempre stato spacciato come una decisione a vantaggio del territorio. Ma, se il territorio non vuole che passi di là, non ha senso. La decisione andrà rivista e concordata con i comuni interessati». L’assessore veneto ai Trasporti Renato Chisso, grande supporter del tracciato basso, fa a sua volta (e per primo) un passo indietro, riaprendo all’ipotesi di un affiancamento con l’autostrada A4. Del resto, Zaia non vuole rivolte e se entro fine anno presenterà alla Ue il tracciato individuato da Italferr, «che ancora non ho visto», per rispettare la scadenza imposta dall’Europa, su quello che sarà il vero progetto fa intendere che «è tutto ancora da decidere». Un punto però lo mette: «La ferrovia dovrà avere una stazione, una fermata, diversamente saremmo dei vassalli, pagheremo il prezzo pesante di un’opera senza averne i benefici». Zaia sa bene che «non avere la Tav significa essere tagliati fuori» ed è per questo che non vuole fare passi indietro rispetto agli impegni presi: «Un attraversamento est-ovest del nord Italia serve e il Corridoio 5 deve trovare completamento su rotaia. Non avere la Tav significa essere tagliati fuori. Un taglio che, in prospettiva, si percepirà tra 15 o 20 anni». Ma dire sì al tracciato litoraneo, quello caro all’assessore Chisso e alla precedente giunta Galan, significa creare una sollevazione popolare. I sindaci che hanno fatto le barricate sono, in molti casi, di centrodestra. «Noi vogliamo questo attraversamento – insiste Zaia – e ne discuteremo con i cittadini in maniera assolutamente serena e tranquilla. Non c’è nulla di già deciso e quindi è inutile creare le Val di Susa e i comitati ad hoc semplicemente perché c’è qualche tornata elettorale in qualche comune». Il tracciato alto, quello che va verso la “riabilitazione”, segue il modello del Friuli Venezia Giulia: affiancamento il più possibile alla rete autostradale. E non a caso il presidente Tondo, sollecitato dai cronisti, precisa: «Per noi non ci sono problemi. Proseguiamo sul tracciato di affiancamento all’autostrada». La scelta dei vicini di casa, però, diventa determinante: il finanziamento riguarda la tratta Venezia–Trieste e in quanto tale i due tracciati sono strettamente legati. Dopo il 31 dicembre, quindi, in Veneto dovrà partire la difficile operazione per cercare il consenso sociale. (m.mi.)

CIE DI GRADISCA: mistero sull’avvio dei lavori

Come sempre è avvenuto nessuno sa niente, tutto è segreto, la nebbia continua ad avvolgere il CIE e chi ci mangia sopra…staranno ancora vedendo quanto possono lucrarci?Oppure i soldi non ci sono?

 

Piccolo del 13/12/10

Mistero sull avvio dei lavori all interno del Cie

 

di LUIGI MURCIANO GRADISCA Rinviato l’inizio dei lavori di ristrutturazione e deroga in vista anche per la nuova gestione. Slittamenti su tutta la linea e sempre tanta incertezza attorno al Cie di Gradisca. Difficilmente l’atteso intervento di potenziamento della sicurezza interna al centro immigrati inizierà, infatti, entro l’anno. Secondo indiscrezioni vi sarebbe stato un brusco rallentamento nella procedura d’appalto indetta dalla Prefettura di Gorizia. La gara di fatto non ha ancora un vincitore: in lizza c’erano tre ditte, tutte trivenete o comunque in associazione temporanea d’impresa con soggetti del Nordest come nel caso della Cerasi, il colosso romano dell’edilizia che il Cie lo aveva realizzato negli anni dal 2001 al 2006. A quanto trapela, la Prefettura sarebbe ora in attesa di disposizioni dal Viminale su come procedere. Disposizioni che tardano ad arrivare: e sino ad allora non solo sarà impossibile prevedere la data di inizio dei lavori, ma anche le modalità di svolgimento, leggasi l’ipotizzato e temporaneo svuotamento della struttura per immigrati. E ancora: il Siulp, sindacato autonomo di polizia, starebbe esaminando i capitolati d’intervento dai quali emergerebbe che non tutte le richieste avanzate sul potenziamento della sicurezza sarebbero state incluse nei lavori. Per finire, il clima d’incertezza è alimentato dal più che probabile slittamento di una seconda gara d’appalto riguardante il centro, quella relativa alla gestione: il 31 dicembre scade infatti la convenzione biennale con cui i servizi interni di Cie e Cara sono affidati al consorzio trapanese Connecting People. Si va verso una proroga della gestione di almeno un paio di mesi. Intanto una delegazione del sindacato Ugl della Polizia di Stato, composta dal vicesegretario nazional Raffaele PAdrone e dal segretario provinciale Mario De Marco ha effettuato una visita alla struttura. Sono emerse le diverse problematiche che devono affrontare gli agenti operanti nel centro. Ugl ha avanzato alcune proposte per migliorare la sicurezza degli operatori di polizia e degli addetti civili dell’ente gestore. Padrone si è impegnato a seguire personalmente la situazione, ed in particolare i lavori di “ristrutturazione”. Dal canto suo De Marco ha ricordato la recente conquista ottenuta dalla Ugl Polizia di far assegnare le tute da ordine pubblico ai colleghi. La richiesta delle tute era stata motivata dal fatto che al centro, a fronte di numerosi interventi di ordine pubblico anche con conseguenze pesanti, non è sicuro intervenire con la divisa ordinaria “basti pensare semplicemente ai tagli con le lamette o altri corpi contundenti artigianali usati durante le sommosse che spesso avvengono all’interno del centro” ha spiegato. Dopo la visita la segreteria provinciale Ugl Polizia di Gorizia ha provveduto ad inviare una dettagliata relazione alla segreteria nazionale e nel contempo ha inviato una nota al questore di Gorizia per chiedere urgentemente l’assegnazione di rinforzi del reparto celere e chiedendo l’assegnazione di un reparto cinofilo da impiegare nella provincia di Gorizia.

 

Messaggero veneto del 12/12/10

Ugl Polizia, sollecitati rinforzi ma anche un reparto cinofilo

 

La segreteria provinciale della Ugl Polizia di Stato comunica che una delegazione del sindacato composta dal vicesegretario nazionale, Raffaele Padrone e dal segretario provinciale di Gorizia, Mario De Marco, ha effettuato una visita al Cie di Gradisca (limitata agli ambienti ad uso della Polizia) durante la quale ha avuto anche un incontro con un rappresentante dell’ente gestore. Dall’incontro, che si è svolto in un clima di cordiale confronto, sono emerse diverse problematiche che devono affrontare i colleghi della Polizia che operano nel centro. Sono state evidenziate, da parte della Ugl, alcune proposte per migliorare la sicurezza degli operatori di Polizia e degli addetti civili dell’ente gestore. Padrone si è impegnato a seguire personalmente la situazione e, in particolare, i nuovi lavori di “ristrutturazione” che dovrebbero essere effettuati a breve. De Marco, nell’occasione, ha ricordato la recente conquista ottenuta dalla Ugl Polizia di far assegnare le tute da Op (ordine pubblico) ai colleghi. Nella recente riunione della commissione vestiario, che si è tenuta a Roma il 2 dicembre, è stato deciso di assegnare al momento le vecchie tute da Op denominate “Italia 90”. La richiesta delle tute era stata motivata dal fatto che al centro, a fronte di numerosi interventi di ordine pubblico anche con conseguenze pesanti, non è sicuro intervenire con la divisa ordinaria: basti pensare semplicemente ai tagli con le lamette o altri strumenti artigianali usati durante le sommosse che spesso avvengono all’interno del Cie. Dopo la visita la segreteria provinciale della Ugl ha provveduto ad inviare una dettagliata relazione alla segreteria nazionale e nel contempo ha inviato una nota al questore di Gorizia per chiedere urgentemente l’assegnazione di rinforzi del reparto celere e chiedendo l’assegnazione di un reparto cinofilo da impiegare in provincia. «La Ugl Polizia crede sia necessario fare tutto il possibile affinché sia gli operatori di Polizia che lavorano all’interno del centro siano in condizioni di lavoro ottimali anche per il bene degli stessi ospiti del Cie».

E’uscito il nuovo numero di Germinal!

Fresco di stampa il numero 113-114. All’interno trovate articoli e cronache dai territori e approfondimenti: TAV, CIE e immigrazione, DalMolin, OGM, anarcosindacalismo e tanto altro.

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UDINE/ Manifestazione Studentesca giovedì 16 dicembre

19 dicembre. Comunicato sull’esito del processo.
Il Movimento Studentesco di Udine a seguito dell’assoluzione decretata per i ragazzi denunciati durante l’ occupazione Marinelli ringrazia tutti coloro che hanno supportato questa causa negli ultimi 2 anni con parole, azioni o anche solamente con le idee. Siamo contenti che per una volta il sistema giudiziario abbia funzionato giungendo alla naturale conclusione di un processo ridicolo e puramente “politico” atto solamente a minare la protesta studentesca. Importante è stata l’ azione di tutti coloro si sono impegnati, hanno partecipato alle varie iniziative a sostegno dei ragazzi in questa lotta giuridica durata 2 anni. Questa è la dimostrazione che non sempre, come troppi e troppo spesso dicono, bisogna solamente subire le ingiustizie che la nostra società ci presenta ma che volendolo davvero possiamo avere le nostre vittorie.  Giustizia è fatta. Una vittoria è arrivata. Adesso bisogna andare avanti e cambiare davvero le cose!

16 dicembre. Report. Circa 200 studenti hanno partecipato alla manifestazione di oggi. Il presidio di Piazza Venerio si è protratto  oltre  la conclusione del processo che era in corso al Tribunale e che ha visto l’assoluzione di Ambra e Cabu. Molti interventi di studenti all’assemblea e poi freestyle con Tubet, Bepy e Shaban. Durante il corteo si è svolto un comizio davanti alla Prefettura.

MANIFESTAZIONE STUDENTESCA Giovedì 16 Dicembre Ore 8.00 Piazzale Cavedalis; ore 8.30 Piazza 1 Maggio … e a seguire Dj Tubet live in Piazza Venerio!!

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CIE DI GRADISCA: continua tensione

Messaggero Veneto del 14/12/10

Cie, nuova aggressione a un operatore

 

GRADISCA D’ISONZO. Non c’è pace al Cie di Gradisca. L’ultimo episodio si è verificato l’altro pomeriggio: alcuni immigrati hanno dato vita a una protesta nell’ambito della quale uno di essi ha appiccato un incendio, peraltro di modeste dimensioni. Nel trambusto uno degli operatori è stato minacciato da un immigrato con una lametta. Intanto la Prefettura ha chiesto al Ministero una proroga di due mesi per quanto riguarda l’iter del nuovo appalto di gestione della struttura. Quella verificatasi lo scorso pomeriggio costituisce la quarta aggressione subita nell’arco di venti giorni da un operatore nel Centro di identificazione ed espulsione gradiscano. Secondo quanto si è potuto apprendere, un immigrato ha intimidito l’operatore con una lametta rivolgendogli poi delle minacce verbali. L’episodio si inquadra nel più ampio scenario di tensione che spesso caratterizza la struttura e rende decisamente delicato il compito degli operatori che si trovano a dover fra fronte alle intemperanze, a volte imprevedibili, degli immigrati. Scenario nel quale sempre l’altro giorno è stata segnalata anche, come detto, la protesta di alcuni immigrati inscenata con il solito pretesto delle medicine e un tentativo di innescare un incendio, limitato poi a poche fiammelle appiccate a due fogli di carta. Per cercare di riportare la calma sono intervenuti almeno quattro operatori. A quanto pare, almeno, nessuno è rimasto ferito e l’operatore minacciato con la lametta ha preferito lasciar correre e non presentare denunciare per l’episodio. Nel frattempo si avvicina la scadenza dell’appalto per la gestione dei servizi della struttura, Cie e Centro di accoglienza per richiedenti asilo, affidato alla cooperativa Connecting people. Il contratto d’appalto è in scadenza a fine dicembre ma secondo quanto si è potuto apprendere l’iter per l’avvio della nuova gara non è ancora giunto a compimento. Pertanto la Prefettura di Gorizia – la notizia è stata confermata ieri – ha chiesto ufficialmente al Ministero una proroga di due mesi. A questo punto, dunque, la gestione dovrebbe continuare ad essere affidata a Connecting people almeno sino alla fine di febbraio. Quanto alla tempistica per l’avvio della nuova gara d’appalto, non è ancora stata resa nota. Da sottolineare, peraltro, che recentemente il Ministero ha già finanziato, per una somma che ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro, un intervento finalizzato alla messa in sicurezza della struttura gradiscana, intervento che prevede un adeguamento della sezione superiore delle recinzioni, in modo da scoraggiare i tentativi di fuga degli immigrati. In questo caso il bando di gara per l’affidamento dell’appalto risulta già esserci. Intanto ieri il consigliere regionale di Sinistra ecologia e libertà Stefano Pustetto ha visitato il Centro. Con una punta di polemica, poiché il permesso è arrivato quasi un mese dopo la richiesta. «Il controllo democratico – ha detto Pustetto – deve poter essere esercitato in tempi brevi, non a distanza di settimane. Quella in cui ci troviamo è una situazione inquietante, perché accettare questa discrezionalità vuol dire rendersi corresponsabili di quanto accade tra quelle mura sigillate. In democrazia non è pensabile che esista un luogo di detenzione sottratto al controllo democratico delle istituzioni». Piero Tallandini

14 dicembre 2010: Roma brucia

Roma brucia

romabrucia

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