Entries from Marzo 2017 ↓
Marzo 17th, 2017 — Disastri vari, General
Repubblica 16 agosto

Continua la perdita di greggio dalla piattaforma Gannet Alpha che ha subìto un guasto al largo delle coste scozzesi. Secondo gli esperti la situazione è grave. La Shell ammette di non essere riuscita a fermare il flusso, ma assicura: sta calando
MARE DEL NORD
Continua la fuoriuscita di petrolio
“Peggior incidente nell’area dal 2000”
Non si ferma la perdita di greggio dalla piattaforma Gannet Alpha al largo delle coste scozzesi. Secondo gli esperti la situazione è grave. La Shell ammette di non essere riuscita a fermare il flusso, ma assicura che sta calando
ROMA – Cresce la paura per la , al largo delle coste scozzesi: la fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Gannet Alpha, a 180 chilometri da Aberdeen, sulla costa orientale della Scozia, non si è fermata. Lo annuncia la Shell, senza fornire altri dettagli, nè fare alcuna previsione su quando sarà in grado di fermare la perdita.
Dopo giorni di silenzio e scarsa informazione, ieri il colosso anglo-olandese aveva stimato la perdita in 200 tonnellate di greggio, circa 1.300 barili: secondo gli esperti si tratta dell’incidente più grave nell’area dal 2000. Il colosso anglo-olandese ammette che si tratta di una fuoriuscita “significativa”, ma che andrebbe rallentando: la stima di oggi è che la quantità di petrolio riversata in mare sia scesa a 5 barili al giorno.
Secondo la Bbc ci sarebbe una seconda falla da cui fuoriesce il greggio, non ancora individuta con precisione. “Abbiamo un sistema sottomarino molto complesso, e la perdita si trova in una posizione difficile con molta vegetazione marina”, ha detto il responsabile Shell per l’esplorazione in Europa, Glen Cayley. Le squadre di sommozzatori sono al lavoro per individuare il punto della perdita.
(16 agosto 2011)
Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Val Susa: caricati i gazebo
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Marzo 17th, 2017 — General, Sequestro e futuro
Messaggero Veneto MERCOLEDÌ, 17 AGOSTO 2011 Pagina 14 – Cronache

La denuncia del csa
«Campeggio di Italia ’90 abbandonato a se stesso»

Gli anarchici sono pronti a occupare l’ex Macello di via Sabbadini per realizzare la nuova sede del centro sociale. Ieri hanno fatto un blitz lasciando scritte inequivocabili
«Non saranno certo quattro bulloni a fermarci». Gli esponenti del Centro sociale autogestito (Csa) non si arrendono. E rilanciano la loro personalissima sfida alle istituzioni e alla politica, «colpevole di non dare risposte alle esigenze di spazio dell’universo giovanile e soprattutto di non gestire moltissimi immobili che versano in stato di abbandono sprecando così migliaia di euro». Ieri infatti quelli del Csa hanno fatto irruzione all’ex Macello di via Sabbadini lasciando delle scritte inequivocabili (vedi la foto accanto) sui pannelli sistemati dal Comune proprio per evitare ingressi abusivi. L’esempio più eclatante di edificio abbandonato, secondo il Csa, è però il campeggio di Italia ’90 realizzato al confine tra il Comune di Udine e quello di Pasian di Prato in occasione dei Mondiali di calcio e mai utilizzato. «Nel 2006 avevamo chiesto di affidarci il campeggio con l’obiettivo di recuperarlo e mantenerlo in buono stato per poter avere uno spazio autogestito – racconta il portavoce del movimento, Paolo De Toni – ma il Comune non ci ha concesso questa opportunità. Nei giorni scorsi siamo di nuovo stati a fare un sopralluogo e abbiamo riscontrato danni per migliaia di euro. Sono stati danneggiati i bagni, diverse vetrate e anche i tetti sono in condizioni pessime». E la colpa, per il Csa, è della politica. Il dialogo con l’amministrazione insomma si è interrotto. «Se il Comune ha qualcosa da dirci si faccia vivo – dice De Toni -. Noi siamo stanchi di aspettare e di certo i pannelli sistemati dal Comune davanti all’ingresso dell’ex macello non ci impediranno di portare avanti la nostra attività». Il Csa insomma vuole una nuova casa. «Per 22 anni abbiamo gestito uno spazio in via Volturno evitando che le ruspe abbattessero le palazzine che oggi tutti ammirano vicino alla nuova sede della Regione poi ci siamo trasferiti in via Scalo nuovo. Alle Ferrovie – continua De Toni – eravamo anche disposti a pagare i 500 euro di affitto che ci hanno chiesto come danno per l’occupazione di via Scalo Nuovo nel processo che ci ha visto tutti assolti, ma non c’è stato modo di trovare un accordo. E adesso quello stabile che noi avevamo ripulito e rimesso a nuovo sta cadendo a pezzi». Secondo il Csa quello di via Scalo nuovo è solo uno dei tanti edifici lasciati in stato di abbandono: dalla caserma Osoppo al campeggio di Italia ’90 fino allo stabile di proprietà della Provincia in viale Leonardo da Vinci senza dimenticare l’ex frigorifero, l’ex birreria Dormish e l’ex macello dove il centro sociale sembra deciso a trasferire la propria sede. (c.r.)
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E’ andato in onda anche un servizio di 1 minuto (dal minuto 17 al minuto 18) a telefriuli visibile ancora oggi. Pubblicato qui su facebook
http://www.telefriuli.it/
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Da segnalare anche, dopo gli attacchi di Michele Negro, un altro tentativo di killeraggio demenziale sul sito del prc di Tavagnacco ben stigmatizzato da compagni di varie provenienze, su indymedia.
Post Scriptum1. L’articolo è probabilmente opera di pdn che ha fatto il giochino di pubblicarlo prima su indymedia e poi linkarlo sul sito del prc di Tavagnacco per non scoprirsi.
Post Scriptum2. Per “varie provenienze” si intendeva per esempio la solidarietà su indymedia da un attivista del Gramigna.
Marzo 17th, 2017 — General, Sequestro e futuro
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Ex campeggio
Italia ’90.
E i danni
chi li paga?
Furio Honsell
o
Sergio Cecotti?
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Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash

Per i lavoratori i soldi non ci sono. Per la Tav, si.
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Marzo 17th, 2017 — General, Sequestro e futuro
Messaggero on line 19 agosto 2011
di Cristian Rigo
Il Pdl chiede di riqualificare l’area per evitare occupazioni abusive. Il Comune invece vuole affidare la gestione e la ristrutturazione ai privati
UDINE. «Per evitare sprechi e occupazioni abusive il Comune deve provvedere a riqualificare il campeggio di Italia ’90». Il vicecoordinatore del Pdl, Vincenzo Tanzi non ha dubbi. E invita l’amministrazione di Palazzo D’Aronco a fare la sua parte elaborando un progetto di riconversione dell’area.
Il Centro sociale autogestito (Csa) che ha fatto visita al campeggio situato al confine tra i comuni di Udine e Pasian di Prato denunciando lo stato di degrado in cui versa al struttura invita invece il Comune a quantificare i danni causati dall’incuria e si chiede chi pagherà il conto. «Noi eravamo disponibili a prendere l’area in gestione – afferma il portavoce del Csa, Paolo De Toni – e di sicuro avremmo evitato un simile spreco di denaro pubblico. Le finestre dell’edificio sono state quasi tutte rotte, così come i bagni visto che sono stati portati via tutti i rubinetti. Ci sono decine di migliaia di euro di danni che si potevano evitare». Il Comune però ricorda di aver già pubblicato un bando per raccogliere manifestazioni di interesse alla gestione della struttura. E a Palazzo D’Aronco sono arrivate due proposte, ma non quella del Csa. Adesso insieme al Comune di Pasian di Prato, l’amministrazione è al lavoro per mettere a gara l’affidamento in concessione del complesso, di fatto mai completato e mai utilizzato nei 20 anni che hanno seguito la sua realizzazione. Tanto che l’intera struttura è ancoar priva del collegamento all’impianto fognario.
«Il bando per le manifestazioni di interesse – ricordano gli uffici comunali – prevedeva che l’accertamento delle condizioni della struttura sotto il profilo edilizio e impiantistico e le conseguenti valutazioni in merito alla quantificazione e alla realizzazione delle necessarie opere da eseguire fossero a carico del concessionario che avrà anche la possibilità di eseguire opere di riconversione per utilizzi commerciali connessi, rimessaggio, vendita e assistenza per camper e roulotte, deposito o stoccaggio merci, attività di animazione sociale, attività ricreative, ludico – sportive e di spettacolo all’aperto».
Per riqualificare l’area insomma il Comune chiede aiuto ai privati. Ma il Pdl chiede una riconversione che garantisca «un collegamento al vicino parco del Cormor e all’area Rizzi, attraverso un percorso pedonale, ciclabile e dello sport. Solo così – sostiene Tanzi – sarà possibile sfruttare al meglio il campeggio. Di certo non si può spendere soldi pubblici in ristrutturazioni per far contenti soggetti privati come i centri sociali». Cosa che peraltro il Comune non ha alcuna intenzione di fare.
Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Villa Opicina (Trieste) 19 agosto. Foto CSA Udine
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NO TAV un movimento
che sta crescendo in Regione
come promesso … eccoci di nuovo
quasi cinquanta No Tav hanno partecipato venerdì 19 agosto alla contestazione contro Debora Serracchiani alla festa del PD a Villa Opicina (Trieste)
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Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
Fra le varie mannaie della “manovra” di macelleria sociale in atto dal governo almeno una buona notizia (dobbiamo ringraziare la fatidica “crisi”?) ci è giunta in questi giorni e cioè l’abolizione delle province, o meglio, l’abolizione delle province al di sotto dei 300.000 abitanti. Un risparmio per tutti noi di svariati milioni di euro e un ulteriore taglio di burocrazia amministrativa. Come è noto le province non sono altro che l’ennesimo “luogo” di spartizione di poltrone politiche, accentramento di poteri, favoritismi clientelari avvallati restituendo un po’ di posti di lavoro e distribuendo un po’ di soldi qua e la (che non dispiace mai a nessuno).
A Pordenone però succede qualcosa d’interessante visto che l’attuale presidente della Provincia Alessandro Ciriani, vera e propria fabbrica di favori e soldi per i fans di partito e ideologia (ricordiamo la sua formazione politica dal Fronte della gioventù ad Alleanza Nazionale fino all’attuale PDL), noto per essere il fustigatore d’immigrati e assertore del “prima agli italiani” riesce a salvarsi la poltrone e il suo giocattolino grazie ai 315.000 e più abitanti.
Considerando che gli immigrati in provincia sono oltre 35.000 succede che a salvare letteralmente il culo al presidente Ciriani siano proprio gli immigrati, proprio quelli accusati di essere portatori di disagio sociale, insicurezza, integralismo, svilimento delle tradizioni ecc.
Fosse una persona dotata di dignità chiederebbe scusa o quantomeno darebbe le dimissioni ma in questa provincia un po’ friulana e un po’ meneghina siamo abituati ad un livello miserevole della gran parte dei politicanti, tanto attaccati alle poltrone quanto ai peggiori istinti, che immaginiamo il “nostro” che si sfrega le mani mentre si appresta ad invitare a Pordenone altri autorevoli personaggi di caratura nazionale quali i radiati Farina e Moggi da una parte e dall’altra mandare in giro le ronde militari a perquisire i migranti che osano passeggiare per la città. Con i soldi nostri e alla faccia della crisi!
Iniziativa Libertaria
Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
24 agosto: Lacrimogeni a Chiomonte