CSA/ Continua a tenere banco la questione del campeggio

Messaggero on line 19 agosto 2011

 


Campeggio abbandonato scoppia la polemica

di Cristian Rigo

Il Pdl chiede di riqualificare l’area per evitare occupazioni abusive. Il Comune invece vuole affidare la gestione e la ristrutturazione ai privati

 

UDINE. «Per evitare sprechi e occupazioni abusive il Comune deve provvedere a riqualificare il campeggio di Italia ’90». Il vicecoordinatore del Pdl, Vincenzo Tanzi non ha dubbi. E invita l’amministrazione di Palazzo D’Aronco a fare la sua parte elaborando un progetto di riconversione dell’area.

Il Centro sociale autogestito (Csa) che ha fatto visita al campeggio situato al confine tra i comuni di Udine e Pasian di Prato denunciando lo stato di degrado in cui versa al struttura invita invece il Comune a quantificare i danni causati dall’incuria e si chiede chi pagherà il conto. «Noi eravamo disponibili a prendere l’area in gestione – afferma il portavoce del Csa, Paolo De Toni – e di sicuro avremmo evitato un simile spreco di denaro pubblico. Le finestre dell’edificio sono state quasi tutte rotte, così come i bagni visto che sono stati portati via tutti i rubinetti. Ci sono decine di migliaia di euro di danni che si potevano evitare». Il Comune però ricorda di aver già pubblicato un bando per raccogliere manifestazioni di interesse alla gestione della struttura. E a Palazzo D’Aronco sono arrivate due proposte, ma non quella del Csa. Adesso insieme al Comune di Pasian di Prato, l’amministrazione è al lavoro per mettere a gara l’affidamento in concessione del complesso, di fatto mai completato e mai utilizzato nei 20 anni che hanno seguito la sua realizzazione. Tanto che l’intera struttura è ancoar priva del collegamento all’impianto fognario.

«Il bando per le manifestazioni di interesse – ricordano gli uffici comunali – prevedeva che l’accertamento delle condizioni della struttura sotto il profilo edilizio e impiantistico e le conseguenti valutazioni in merito alla quantificazione e alla realizzazione delle necessarie opere da eseguire fossero a carico del concessionario che avrà anche la possibilità di eseguire opere di riconversione per utilizzi commerciali connessi, rimessaggio, vendita e assistenza per camper e roulotte, deposito o stoccaggio merci, attività di animazione sociale, attività ricreative, ludico – sportive e di spettacolo all’aperto».

Per riqualificare l’area insomma il Comune chiede aiuto ai privati. Ma il Pdl chiede una riconversione che garantisca «un collegamento al vicino parco del Cormor e all’area Rizzi, attraverso un percorso pedonale, ciclabile e dello sport. Solo così – sostiene Tanzi – sarà possibile sfruttare al meglio il campeggio. Di certo non si può spendere soldi pubblici in ristrutturazioni per far contenti soggetti privati come i centri sociali». Cosa che peraltro il Comune non ha alcuna intenzione di fare.