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ANTIFASCISMO: in arrivo denunce per le contestazioni ai fasci a udine?

dal Messaggero veneto del 22/10/12

Scontri durante il corteo

identificate 30 persone

 

Gli sviluppi dell’indagine sugli incidenti dopo il presidio antifascista contro Forza Nuova. Decisivi i video girati dalla polizia. Decine di posizioni al vaglio della Procura

di Anna Rosso

 

 

UDINE. Grazie ai video realizzati dalla polizia e all’analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza comunale, sono già una trentina le persone identificate dalla Digos di Udine a seguito degli scontri avvenuti lo scorso 28 settembre. La loro posizione è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Udine. E l’attività di indagine della questura è ancora in corso.

 

Quel giorno, come si ricorderà, in città si è svolta la manifestazione del movimento politico di destra Forza Nuova. Gli esponenti friulani, aderendo a un’iniziativa nazionale, avevano annunciato una protesta contro diversi aspetti dell’attuale politica del governo. Si erano dati appuntamento in piazzale D’Annunzio. Di lì è poi partito un corteo – formato da alcune decine di persone – che ha poi raggiunto piazza Libertà per un breve comizio.

 

Dopo aver appreso la notizia, realtà politiche e movimenti della sinistra hanno dato vita a una contro-manifestazione, annunciando a loro volta anche su Internet una protesta antifascista. Al termine di un confronto con le istituzioni, è arrivato l’ok per effettuare un presidio in piazza della Repubblica.

 

Così quel venerdì pomeriggio, intorno alle 17.30, un’ottantina di persone (almeno stando alle stime delle forze dell’ordine) si sono ritrovate tra viale Leopardi e via Ciconi.

 

Sin dai primi momenti si è creata una certa tensione. E, dopo poco, quello che avrebbe dovuto essere un semplice presidio si è trasformato in un corteo non autorizzato finalizzato a raggiungere i militanti di Forza Nuova in piazzale D’Annunzio, dove la polizia (presente anche il personale del Reparto mobile di Padova) ha avuto il suo da fare per evitare scontri diretti. Si è comunque assistito a lanci di lattine e a frasi e cori ingiuriosi.

 

Poi, dopo la partenza del corteo di Forza Nuova, anche quanti avevano dato vita alla contro-manifestazione di sinistra si sono mossi alla spicciolata verso piazza Libertà. Qui è stata di nuovo la polizia, che ha schierato gli agenti creando veri e propri “cordoni”, a prevenire scontri.

 

Nei prossimi giorni il sostituto procuratore Maria Caterina Pace valuterà le singole posizioni e deciderà se contestare o meno agli interessati il fatto d’aver dato vita a un corteo non autorizzato o di non aver rispettato le disposizioni della polizia.

ANTIFASCISMO/ Memoria Storica: 8 novembre 1979 a Trieste

Lo sviluppo della mobilitazione antifascista contro la nuova uscita dalle fogne dei fascisti in Regione (dopo Fogna Nuova ad Udine il 28 settembre ora si tratta dell’ MS fiamma tricolore  il 10 novembre a Pordenone) mi ha fatto venire in mente una data del novembre 1979 a Trieste. Si trattava proprio come oggi, dell’8 novembre, quindi 33 anni fa, quando in una spedizione armata di fascisti del Fdg-Fuan all’Università sono rimasto vittima, assieme, ad un’altro compagno del Collettivo Libertario Universitario, di un’aggressione con chiavi inglesi che mi ha lasciato in eredità due ferite lacero contuse in testa da 4 punti di sutura ciascuna.  Sono andato a scartabellare in quel poco di archivio che conservo e ho ritrovato qualcosa.

1. il volantino dei fascisti con il quale accompagnavano la “spedizione punitiva”

2. il volantino dell’assemblea degli studenti (ci fu un immediato corteo di risposta)

3. un volantino del 13 maggio 1980 di denuncia dell’attentato incendiario gravisssimo alla casa di un  testimone al processo nel quale è rimasta gravemente ustionate la madre dello stesso.

4. un volantino del 19 novembre 1980 che faceva l’analisi della situazione del fascismo a Trieste

Da qualche parte dovrei avere anche gli articoli di stampa del Piccolo, che in ogni caso in qualche modo mi procurerò, per completare la documentazione del fatto e della pesantissima situazione che si viveva a Trieste in quegli anni con i fascisti che avevano in mano l’intera città, tranne l’Università appunto. Grilz ( morto), Morelli (morto), i fratelli Ciro e Livio Lai (passati a terza posizione e finiti in carcere anche per la strage di Bologna), Sluga, Valencic, Biloslavo, ed altri costituivano una banda, per anni impunita che dall’MSI-FdG si ramificava nel terrorismo nero e che a Trieste aveva una centrale operativa, seconda solo a Roma. L’attività di denuncia, mobilitazione, controinformazioe veniva condotta soprattutto dagli studenti  fuori sede delle Case dello Studente assieme agli studenti palestinesi, greci, latino americani. Il mio ruolo di militante anarchico super attivo era ben noto in tutta l’Università e la Città e sono finito ad essere un bersaglio principale dei fascisti, al punto che anche perchè perfettamente riconoscibile per i cappelli a cespuglio, non potevo neanche avvicinarmi a certe zone della città. Lo scontro fisico con i fascisti all’Università era iniziato nel febbraio del 1976 nell’atrio della facoltà di Legge, con l’aggressione a bottigliate da parte dei fascisti che si erano asserragliati nel bar dell’atrio di Legge e hanno usato le bottiglie per l’aggressione. Se ho tempo ricostruirò anche quell’episodio.

Paolo De Toni (Cespuglio) 8 novembre 2012

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1. Volantino dei fascisti datato 7/11/1979 distribuito davanti alla mensa universitaria l’8/11/1979

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2. Volantino di risposta degli studenti del 8/11/1979

(è stato qui scannerizzato in due parti perchè su un foglio di ciclostile quindi di dimensioni più lunghe)

 

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3. Volantino del 13 maggio 1980  contro l’attentato incendiario alla casa dello studente Ermanno Movio nel quale sono rimasti  ustionati i genitori ed in particolare la madre di Ermanno.

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4. Volantino di controinformazione generale del 19/11/1980. Anche questo scannerizzato in  due parti. Era stato stampato in offsett alla Cluet. La stamperia universitaria che fra l’altro fu vittima anch’essa di un attentato incendiario. Conservo nella mia biblioteca la collezione della Fisica di Feymann annerita dall’incendio che ho comprato a metà prezzo nella svendita che la Cluet fece dei libri danneggiati dall’incendio. Della serie i fascisti bruciano i libri, ma questo era successo anche alla libreria Utopia sempre a Trieste.

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Udine 10-11 febbraio/ Antifascismo: ricordare cosa?

Noi ricordiamo

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PORDENONE ANTIFASCISTA

Dal messaggero Veneto del 28/02/13

«Stop alle provocazione delle bande nere razziste e fasciste a Pordenone». La denuncia è del “Coordinamento antifascista Pn”, che parla apertamente, anche su internet, di propaganda anti-immigrati. I militanti hanno aperto un profilo web di Facebook con le adesioni di Iniziativa libertaria e l’Associazione immigrati: domani faranno il punto, nella sede di via Piave alle 20,30. «Gruppi organizzati di neofascisti e neonazisti stanno riemergendo a Pordenone – denunciano nella bacheca web –. Da molti mesi i muri e i quartieri della città, ma anche in provincia, sono tappezzati di scritte e manifesti razzisti, omofobi e fascisti». Nel mirino Forza Nuova, accusata di aver attaccato in pieno giorno manifesti con scritto “immigrati tornatevene a casa” alle porte di alcuni negozi di immigrati a Pordenone. Domani si parlerà della necesità di attivarsi per bloccare le tensioni in aumento. Più di 10 anni fa, lo stesso fenomeno portò ad atti di aggressione e violenza verso studenti, immigrati, semplici ragazzi considerati “alternativi” o attivisti che facevano riferimento all’antifascismo come un valore portante, denunciando alcuni attivisti immigrati dalla sede di via Piave 40/A. Molti di loro hanno ancora vivo quel ricordo e sentono la necessità di attivarsi qui per evitare di ripiombare in un clima di odio e xenofobia. L’assemblea è aperta ai valori dell’accoglienza, solidarietà, giustizia sociale e inclusione. Hanno aderito i Cobas della scuola, gruppi di studenti progressisti dei licei cittadini, operai, sindacalisti e universitari. Chiara Benotti

PORDENONE: Saluto fascista di Loperfido – rassegna stampa

LUNEDÌ, 28 MAGGIO 2012 – Pagina 11, Messaggero Veneto

 

Pordenone IL CASO

Saluto fascista di Loperfido, polemica sul web

Pubblicata su Facebook una foto del 2007. Il pidiellino si difende: non sono un estremista

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La polemica scoppia sul web nel pomeriggio di ieri. Nel profilo Facebook di Emanuele Loperfido, vice coordinatore provinciale del Pdl, consigliere a Pordenone, vicinissimo al presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, un amico linka una foto d’annata che lo vede esibire il saluto fascista. Il post viene cancellato nel giro di pochi minuti, ma nella platea di internet più di qualcuno se ne accorge, tanto che viene fatta una fotografia dello schermo a immagine ancora esistente e denunciato il richiamo al simbolo di mussoliniana memoria. «Ecco – si legge nel web – il vero volto di chi critica gli antifascisti del 25 aprile e la cosiddetta violenza dei 99 Posse».

Una polemica pretestuosa secondo il diretto interessato. «E’ una foto del 2007 scattata a Bratislava – commenta Loperfido – che ritrae un saluto rivolto a un amico. In vent’anni di politica non sono mai stato un estremista, semmai mi accusano di avere atteggiamenti democristiani. Se si vuole utilizzare quella foto per polemizzare contro chi, come il sottoscritto, ha denunciato le sassaiole al 25 aprile lo facciano. Lascio ai lettori e agli elettori giudicare». (ste.pol.)

Sagrado/ l’ex lager di Sdraussina  diventa centro commerciale

da Il Piccolo

Sagrado, l’ex lager di Sdraussina  diventa centro commerciale

Il progetto esiste già: un po’ shopping-center, un po’ fitness-club, un po’ ristorante, un po’ clinica per animali

 

SAGRADO. Il campo di concentramento di Sdraussina diventerà un centro commerciale. A Poggio Terza Armata la notizia del progetto di riconversione dell’ex Torcitura arriva come un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Coglie tutti in contropiede e l’opposizione, che fino a ieri era all oscuro di tutto, esprime incredulità e amarezza. Un po shopping-center, un po’ fitness-club, un po’ ristorante, un po’ clinica per animali: il progetto di trasformazione di quella che oggi è un area abbandonata nel cuore della frazione di Sagrado esiste già. In questi giorni gli imprenditori che hanno acquisito l’ex sito produttivo da 50mila metri quadrati stanno presentando alle amministrazioni locali interessate i disegni di ciò che vorrebbero realizzare.

L’ultimo in ordine di tempo ad aver visionato il progetto è stato ieri mattina il sindaco di Gradisca Franco Tommasini. Ad accompagnare i rappresentanti del gruppo Hydra a palazzo Torriani è stato il primo cittadino di Sagardo Elisabetta Pian. Gradisca è coinvolta perché, tra le altre cose, è prevista la realizzazione di una nuova viabilità con un ponte a due corsie che dovrebbe tagliare l’Isonzo a monte dell attuale passerella e connettere l’ex Torcitura al Salet. Nell’estate del 1942 i 130mila metri cubi dei fabbricati di quello che allora era l’ex cascamificio vennero utilizzati dai fascisti come carcere sussidiario della prigione di Gorizia.

 

Pizzolante story/ Finalmente si è sganciato da Honsell, … speriamo!

A quanto pare  l'”USI”  di Matteo Pizzolante ha deciso di sganciarsi dalla collaudata e prolungata collaborazione con il Comune di Udine. Cosa si aspettavano? Che Honsell fosse un antifascista militante? Come si fa a scoprire  ad età matura che la democrazia borghese ha sempre coltivato e continua a coltivare il fascismo, nelle sue varie forme e mascherature? Dovremo vederceli ancora questi illUSI  a fare da comparse dell’antifascismo istituzionale dell’ANPI? Infatti  li abbiamo dovuti sentir accusare il CSA da un lato di legalitarismo e dall’altro di non partecipare alla farsa della manifestazione istituzionale del 25 aprile, che ad Udine si svolge con tanto di fanfara militare; dovremmo, secondo loro, in quell’occasione, far sventolare le bandiere nere e rossonere in una manifestazione con l’Esercito? In ogni caso fare la solita classica richiesta ad un Sindaco di “non dare la Sala o la Piazza ai fascisti” non è forse, ora più di sempre, antifascismo illusorio e legalitario? Non è alimentare illUSIoni istituzionali? Già, ma forse il vero problema, in questo frangente, era che Pizzolante doveva dimostrare di smarcarsi da Honsell e rompere una collaborazione oramai platealmente compromettente e magari di farsi un pò di propaganda, agitando un problema che poi in realtà non è neanche stato in grado di gestire.

Nonostante questo, appresa la notizia che ci sarebbe stato un presidio antifascista, indetto da loro, avevamo comunque deciso di chiudere in anticipo il presidio contro l’amianto nel parcheggio dell’ ex-frigorifero  per indirizzarci verso questo eventuale presidio antifascista che poi non c’è neanche stato.

L’antifascismo militante è una cosa seria e se si decide di farlo, poi lo si deve fare o, viceversa,  non si fa se non ci sono le condizioni. Non si può certo correre dietro ad ogni puttanata che fanno i fasci e, d’altro canto, è inutile  e dannoso agitare questioni che poi non si è in grado di gestire fino in fondo.

 

Messaggero Veneto VENERDÌ, 29 OTTOBRE 2010 Pagina 2 – Udine

Iniziativa di Casa Pound e Utinum et Patria. Annunciata una conferenza. Dura reazione dell’Unione sindacale: «Il Comune neghi sala Aiace ai neonazisti»

“Onore agli eroici arditi”. E scoppia la polemica

Una targa e scritte sono apparse l’altra notte, dedicate al corpo speciale dell’esercito nella Grande guerra

Scoppia la polemica sugli arditi, quel corpo speciale che combattè nella Grande guerra e che, a conflitto finito, aderì quasi interamente al fascismo. L’altra notte una targa commemorativa è stata messa in via Pracchiuso e oltre trenta striscioni con le scritte “Viva gli arditi” e “Onore agli arditi” sono apparsi nelle strade di Udine per ricordare il sacrificio del battaglione, quasi completamente decimato, che il 28 ottobre 1917 difese la città dall’invasione dell’esercito austro-ungarico nei pressi di Porta Manin. L’azione è stata rivendicata dai militanti di CasaPound Italia Friuli e del circolo culturale “Utinum et Patria”. «Sono anni – spiega il coordinatore regionale di Casa Pound Italia Friuli, Nicola Di Bortolo – che queste due associazioni, nel silenzio di una città, commemorano il gesto di questo manipolo d’eroi, dimenticati dalla storia e dalle varie amministrazioni comunali». «Essendo caduta nel vuoto la richiesta di permesso presentata al Comune per affiggere a nostre spese una targa commemorativa, quest’anno – aggiunge il responsabile provinciale di Cpi Udine Domenico Sguazzino – Casa Pound Italia Friuli e “Utinum et Patria” hanno voluto agire, come nel loro stile, recuperando un muro in stato di abbandono sul quale è stata posizionata la targa stessa e un murales tricolore. All’azione – conclude Sguazzino – seguirà una conferenza pubblica per ricordare quello che oggi sarebbe chiamato corpo speciale dell’esercito, quegli arditi che durante la Grande guerra difesero strenuamente l’italianità del confine orientale».
Tale iniziativa è stata però duramente condannata in una nota firmata da Matteo Pizzolante, per la Federazione intercategoriale di Udine dell’Unione sindacale italiana, che dice: «Sabato 30 ottobre, in sala Aiace si terrà una conferenza dal titolo “Arditi eroi dimenticati”. Nulla da ridire sulle manifestazioni storiche miranti a diffondere “cultura”, anche se non possiamo fare a meno di notare una certa vena guerrafondaia e militarista che ci trova e troverà sempre ed ostinatamente contrari. La gravità di tale incontro sta nella natura degli organizzatori dell’evento. Infatti sono Casa Pound Italia e “Utinum et Patria” a organizzarlo. Ricordiamo a tutti che il circolo “Utinum et Patria” ha già chiamato a Udine il noto negazionista Irwing (un antisemita che nega gli stermini nazisti, già condannato per negazionismo) e non si è smentito quando ha chiamato l’ex terrorista neofascista Tuti a parlare di tossicodipendenza e volontariato (la tragedia si tinge di ridicolo…). “Utinum et Patria” è un circolo neofascista e neonazista, frequentato da membri del Fronte Veneto Skin Head e da altri simili individui sulle cui eroiche gesta non ci tratterremo. Casa Pound Italia è anch’essa un’organizzazione di chiara ispirazione neo nazi-fascista, già autrice di proposte xenofobe e smaccatamente inneggianti al ventennio e allo squadrismo. Riteniamo inaccettabile che in una città come Udine, medaglia d’oro alla Resistenza, venga concesso uno spazio pubblico ai neo-fascisti, denunciamo come una vergogna che ai neo-nazisti venga dato il diritto di parola».
«Ci auguriamo – conclude Pizzolante – che il permesso di utilizzare uno spazio pubblico per la propaganda del neofascismo venga ritirato, altrimenti il Comune di Udine dovrà rendere conto di quello che non possiamo non definire un atto di collaborazionismo, dimostrando una volta di più che la democrazia e il fascismo non sono in contrasto ma sono semplicemente i due lati dello stesso sistema sociale fondato su violenza, oppressione e sfruttamento! Per quanto ci riguarda, non esiteremo a reagire con determinazione, coraggio e sdegno contro i tentativi di sdoganare il ciarpame fascista».

 

Mwssaggero Veneto SABATO, 30 OTTOBRE 2010 Pagina 3 – Udine

Utinum et patria e CasaPound replicano al sindacalista: non siamo xenofobi difendiamo solo la libertà di parola

Arditi, convegno tra le polemiche

Oggi pomeriggio, in sala Aiace, il confronto con gli storici

«Non promuoviamo iniziative xenofobe, ma tese a migliorare la vita dei cittadini. Non siamo un’organizzazione neo-fascista, bensì movimenti politici abituati al confronto con chiunque abbia qualcosa da dire da qualunque parte politica provenga». Non si è fatta attendere la replica da parte dei responsabili di CasaPound e Utinum et Patria, Maximilian Crismani e Alessandro Battistig, al rappresentante della Federazione intercategoriale di Udine dell’Unione sindacale italiana, Matteo Pizzolante, che ha criticato duramente la targa commemorativa degli arditi posta l’altra notte dai militanti delle due associazioni vicine alla Destra.
Crismani e Battistig, infatti, invitano Pizzolante al convegno che si terrà questo pomeriggio, alle 16, in sala Aiace, dal titolo “Arditi eroi dimenticati”, e che vedrà la partecipazione fra i relatori del ricercatore Nicola Persegatti, del referente del Museo della prima guerra mondiale di Ragogna, Marco Pascoli, e del presidente degli arditi, sezione di Trieste, Massimiliano Ursini.
Al convegno e alla targa posata in via Pracchiuso plaude il segretario regionale de “La Destra”, Ernesto Pezzetta: «L’apposizione di una targa in borgo Pracchiuso è un gesto nobile nel ricordo del sacrificio degli arditi, inserito nel contesto dei 150 anni dell’Unità d’Italia, di eroi che la storiografia preferisce far cadere nell’oblio. La scomposta reazione di un carneade sindacalista non merita alcun commento. Tra l’altro i protagonisti dell’azione notturna sono veri lavoratori e non presumibili soggetti in distacco sindacale».
Anche Gianfranco Leonarduzzi del Pdl definisce «scandaloso e antidemocratico impedire il convegno sugli arditi. Nessun libertario potrebbe pensare a un simile affronto.  Evidentemente il concetto di libertario per l’Unione sindacale italiana dev’essere del tutto arbitrario».

 

 

ANTIFASCISMO MILITANTE/ Attacco alla lapide militarista

LUNEDÌ, 01 NOVEMBRE 2010 Pagina 9 – Udine

Battistig: «Per noi è un luogo simbolo e continueremo a onorare la memoria di chi ha difeso l’italianità delle nostre terre»

Via Pracchiuso, danneggiate le corone per gli arditi

Denuncia di Utinum et patria e CasaPound: «Atto vandalico nella notte»

A poche ore dalla deposizione davanti alla lapide in via Pracchiuso, le corone d’alloro degli arditi sono state rimosse e in parte spezzate. Nella notte, infatti, ignoti hanno danneggiato le corone dopo averle staccate dalla lapide e scaraventate molto più avanti dal luogo dove i militanti di “Utinum et patria” e “CasaPound” le avevano depositate sabato sera. A riportarle davanti alla lapide è stata un’anziana che abita in zona. E sul muro è stata rinvenuta una scritta con un simbolo riconducibile agli anarchici che recita: «Viva gli arditi del popolo che nel 1922 si opposero al fascismo».
Immediata la condanna del presidente del circolo di “Utinum et patria”, Alessandro Battistig: «Anche se si sono comportati come i loro nonni partigiani, non riusciranno a fermarci perché per noi questo luogo è diventato un simbolo e qui continueremo a onorare la memoria di chi ha difeso l’italianità delle nostre terre». Nel riservarsi di valutare se denunciare o meno l’accaduto, Battistig aggiunge: «Alla vigilia di Ognissanti, sono loro che autodenunciano la mancanza di rispetto per i morti».
Analogo il tenore del portavoce di CasaPound, Nicola Di Bartolo, che senza mezzi termini «condanna il vile oltraggioso gesto perpetrato nell’oscurità da indegni signori ai danni delle corone apposte sulla targa in memoria degli arditi della battaglia di Udine». E ancora: «Queste persone, alle quali le parole libertà e democrazia sono certamente sconosciute, hanno infangato la storia del Friuli e mancato di rispetto a coloro che hanno donato la vita per il nostro popolo e per la nostra italianità». CasaPound, però, fa sapere di non voler «dare pubblicità a queste oscure figure il cui unico ideale è basato su un superato antifascismo, ma continuare a portare avanti una politica di costruzione e di confronto con tutte le persone delle quali traspare la limpidità morale».

ANTIFASCISMO/ Cacciato dell’Utri (mafioso, fascista e pataccaro)

31 agosto 2010

Como, Dell’Utri contestato a Parolario
il senatore del Pdl abbandona il palco-
Video

Como, Dell'Utri contestato a Parolario il senatore del Pdl abbandona il palco-  Video

Urla, grida e spintoni durante l’appuntamento con la presentazione dei diari di Benito Mussolini. Il senatore pdl ha dovuto abbandonare il palco
LE FOTO DELLA CONTESTAZIONE

ANTIFASCISMO: importante sentenza

Dal Il Piccolo

 

MARTEDÌ, 03 AGOSTO 2010

ROVESCIATA LA SENTENZA DELL’APPELLO

«Politica razziale, non è reato accostare fascismo e nazismo»

Querelato per diffamazione dal segretario di Forza Nuova, la Cassazione lo assolve

Non costituisce reato protestare per il raduno che i fascisti di Forza Nuova avevano organizzato a Trieste affermando che questa formazione politica aveva ottenuto «il supporto neonazista».

Lo ha detto la Corte di Cassazione che ha assolto dal reato di diffamazione Gabriele Campana, 54 anni, via Angelo Emo 41. Allo stesso tempo i giudici hanno smentito sia la Corte d’appello di Trieste che aveva condannato l’estensore della protesta a due mesi di carcere, sia il pm Lucia Baldovin che 10 anni fa aveva aperto l’inchiesta e lo aveva rinviato a giudizio. Ora Forza Nuova dovrà restituire il risarcimento monetario ottenuto in forza della sentenza di secondo grado. Gli avvocati Alberto Kostoris e Maria Genovese, che assistono Gabriele Campana, hanno già annunciato l’avvio dell’azione di ricupero del denaro.

Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, non si era risentito per il fatto che il suo movimento fosse stato indicato come «fascista». Più volte questa appartenenza era stata in effetti rivendicata. Si era invece ritenuto diffamato dall’accostamento fascismo – nazismo sul piano della politica razziale e aveva querelato l’estensore della lettera.

La Corte di Cassazione ha fatto chiarezza sull’atteggiamento del regime e ha ritenuto che Gabriele Campana abbia esercitato correttamente il proprio diritto di critica riconosciuto in tutti i Paesi democratici. Ecco in dettaglio i passi più significativi della sentenza.

«L’identificazione fascismo-nazismo, nel quadro delle scelte di razzismo, non è frutto di errore storico realizzato sulla base di una falsità. La verità delle affermazioni del Campana non necessita di prove fornite dal querelato: a fronte della Storia ufficialmente documentata dell’attiva adesione del regime fascista italiano alla persecuzione antiebraica del regime nazista, è del tutto ingiustificata la pretesa dell’onere probatorio».

«È storicamente incontestabile che la politica dell’antisemitismo fu introdotta nella strategia del regime fascista nel momento in cui il governo di Mussolini decise che, per rendere più forte l’alleanza italo-tedesca, era necessario eliminare ogni contrasto con la Germania: l’antisemitismo aveva un posto determinante nell’ideologia nazista perché un alleato non dovesse, se voleva essere considerato tale, adeguarsi sotto il profilo politico e normativo. A questo gli storici non lasciano spazio a dubbi e incertezze».

«La Repubblica sociale accentuò la politica antisemita: il manifesto programmatico redatto da Mussolini in collaborazione con Bombacci e Pavolini, non lascia dubbi». Ed ancora. «In questa politica di collaborazione, merita massimo rilievo l’unico lager nazista in italia: lo Stalag 339, la Risiera di San Sabba di Trieste. Era utilizzata per la detenzione e l’eliminazione di detenuti prevalentemente politici e di ebrei. Per lo smaltimento dei cadaveri fu utilizzato l’essiccatoio dello stabilimento, poi trasformato in forno crematorio. L’esame di questi dati rende evidente l’impossibilità di riconoscere fondamento alla pretesa di Roberto Fiore di rivendicare la qualità di fascista, depurata da quella di razzista e incontaminata dall’accostamento al nazismo. Questa impossibilità deriva dalla documentata posizione del fascismo nella questione ebraica fatta di stretta collusione teorica con la dottrina nazista e di stretta collaborazione operativa ”nella caccia all’ebreo” con le forze naziste presenti in territorio italiano». (c.e.)