Entries Tagged 'Carceri' ↓

REPRESSIONE/ Presidio a Trieste 12 aprile ore 9.30

Sabato 12 aprile Presidio solidale

davanti al Tribunale di Trieste

con Maurizio Alfieri, Valerio Crivello

e detenuti/e in lotta

 

 

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Mobilitazioni anticarcerarie fino al 20 aprile

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Giù mura jukebox

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UDINE/ Volantino anticarcerario sulla legalità

Volantino delCoordinamento Contro il Carcere e la Repressione di Udine distribuito questa mattina alle/agli studentesse/studenti costretti dall’isituzione totale della scuola a sentire la propaganda legalitaria di Vicino/Lontano con Hon$Hell, Pirone, Ciotti, Di Piazza e la direttrice del carcere.

 

Io preferisco


uguaglianza e giustizia


Oggi vi verrà insegnato questo:

 

“solo nell’ambito definito dalle regole sociali, è anche possibile progettare
la piena realizzazione di sé”.

I CIE, Centri di Identificazione ed Espulsione
(strutture denunciate da Amnesty International più e
più volte per l’intrinseca violazione dei diritti umani
ivi perpetrata) sono stati creati dallo Stato e sono
quindi legali: rientrano cioè “nell’ambito definito delle
regole sociali”. Le stesse regole che peraltro, fino a un
mese fa, paragonavano un immigrato clandestino a un
qualsiasi criminale. Sono legali, eppure non mi portano
alla “piena realizzazione di me”. Anzi, mi fanno schifo.
Il mancato riconoscimento di sé nell’equazione
legalità=giustizia ha colpito e colpisce molti.

 

Nel secolo scorso, durante il nazismo e il fascismo (regimi entrambi
legali in quanto democraticamente eletti –Germania– o
almeno riconosciuti dalle autorità pre regime –Italia–)
molti giovani hanno illegalmente disertato il servizio di
leva per unirsi alle bande partigiani, che, manco a dirlo,
erano anch’esse illegali.

Nei civilissimi Stati Uniti del secondo dopoguerra
l’afroamericana Rosa Parks, per un terribile dolore ai
piedi e una ancora più irrefrenabile voglia di giustizia,
è rimasta illegalmente seduta sull’autobus in un posto
riservato ai bianchi. Ha pagato l’affronto con il carcere:
l’apartheid era istituzionalizzata e fu solo in seguito
a marce (per lo più illegali) e boicottaggi da parte
della comunità nera che la Corte Suprema degli Stati
Uniti d’America nel 1956 decretò incostituzionale la
segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama (però
solo nel 1968 qualsiasi forma di segregazione razziale
venne abolita).

In Sudafrica, durante le battaglie contro la l’apartheid
(legale fino al 1994), molti attivisti e lo stesso Nelson
Mandela effettuarono diversi sabotaggi (ovviamente
illegali) contro obiettivi strategici.
Gli esempi nel passato sono molti (in Italia potremmo
ricordare le lotte contro la pena di morte e l’obbligo del
servizio militare, entrambi aboliti in seguito a rifiuti –più
o meno legali– da parte della società civile), e nessuno
di noi oggi si sognerebbe si sostenere quella legalità.
Ma si può comodamente definirli errori del passato.

Ma oggi? Oggi la legalità è giustizia?

In Israele, Stato da molti definito “faro di democrazia
nel Medioriente”, esiste uno stato di diritto diverso per
cittadini israeliani ebrei e cittadini israeliani arabi.
Legalmente razzisti. Illegali sono invece i lanci di pietre
contro le continue incursioni dell’esercito israeliano nei
territori palestinesi: 210 minorenni (dai 10 anni in su)
palestinesi sono rinchiusi nelle carceri per aver resistito
ai raid (o anche per molto meno, in realtà).

Negli ultimi anni l’Italia ha preso parte a diversi conflitti,
inviando soldati o fornendo supporto strategico: civili
afghani, iracheni o libanesi sono tutti morti nel pieno
rispetto della legalità. Illegale è invece la diserzione e
anche, più semplicemente, l’invito a disertare (punibile
con il carcere). E nell’Italia della crisi economica un
imprenditore può legalmente imporre contratti di lavoro
sempre più simili allo sfruttamento (pena la delocalizzazione
della fabbrica), ma scioperi e sit-in continuativi
sotto la fabbrica da parte degli operai sono illegali e
per questo vengono soffocati dalla polizia (illuminante i
caso dei lavoratori Granarolo).

Che dire poi di leggi come la Fini-Giovanardi che
equiparava droghe pesanti e leggere, dichiarata incostituzionale
dopo nove anni dalla sua promulgazione. A
tutte quelle migliaia di persone a cui ieri è stata rovinata
la vita resta la magra consolazione di vedere oggi
riconosciuta l’incostituzionalità della legge che li ha
portati in carcere.

 

Confondere concetti quali legalità e giustizia, norme
imposte e norme condivise, significa legittimare e perpetuare
un sistema che poco ha a che fare con l’espressione
di una collettività intera e la tutela del più debole.

Parafrasando Brecht, restiamo convinti che quando la
legalità diventa ingiustizia, l’illegalità diventa dovere.

Coordinamento contro il carcere e la repressione, Udine
anticarcerariaudine@inventati.org


FIP in via Spalato 20, Udine – maggio 2014 FIP in via Spalato 20, Udine – maggio 2014 FIP in via Spalato 20, Udine – maggio 2014

 

 

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REPRESSIONE/ Presidi anticarcerari a Tolmezzo e ad Udine; report e stampa

report dal sito del collettivo makhno
http://collettivomakhno.noblogs.org/post/2014/06/30/carcere-ud-e-tolmezzo-29-6-14-due-presidi/

 

anche su anarchaos
http://www.anarchaos.org/2014/06/presidi-sotto-il-carcere-di-tomezzo-ed-udine/

 

Stampa

mv online 30 giugno

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/06/30/news/protesta-davanti-al-carcere-per-le-condizioni-dei-detenuti-1.9518802

 

presidio udine

 

TRIESTE/ Altro detenuto morto in carcere

CARCERE/ TRIESTE, ALTRO DETENUTO MORTO IN CARCERE

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Giriamo dai media borghesi (Adnkronos, 11.08.2014):

“”Un detenuto di 42 anni, di Trieste, in carcere è morto questa mattina per un probabile infarto nel carcere giuliano”. A darne notizia è una nota del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria), spiegando che ”questa mattina, intorno alle 9 il detenuto è stato trovato morto nel proprio letto della sezione infermeria”.

”Dai primi accertamenti -prosegue il Sappe- sembrerebbe che il decesso sia avvenuto per cause naturali, tanto che gli stessi compagni di cella credevano che l’uomo dormisse. Il prossimo 27 settembre, avrebbe finito di scontare la pena per reati di maltrattamenti in famiglia. Non risultava essere tossicodipendente e non era sottoposto a terapie particolari”.

”Condivideva la cella con altri sei detenuti”, riferisce spiega il segretario generale del Sappe, Donato Capece, sottolineando che ”le celle, inizialmente nate per ospitare tre detenuti con problemi sanitari, sono state poi trasformate in sezione comune per questioni di sovraffollamento. Attualmente -conclude il leader dei baschi azzurri del Sappe- sono 195 i detenuti a Trieste rispetto 155 posti regolamentari””.

 

http://collettivomakhno.noblogs.org/post/2014/08/13/carcere-trieste-altro-detenuto-morto-in-carcere/

 

 

TOLMEZZO: presidio sotto il carcere

30 marzo Udine

TOLMEZZO/ Report e foto

Tolmezzo sabato 30 marzo 2013: un’ottima esperienza di auto-organizzazione

Intervista a Massimo Passamani sulle vicende del carcere di Tolmezzo

tolmezzo a  30 03 2013

tolmezzo f 30 03 2013

 

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UDINE/ 11 maggio foto “Carcere e Società”

Foto dell’iniziativa che, nonostante la pioggia, si è svolta ad Udine, sotto la Loggia del Lionello.
01 carcere-ud-11 maggio 2013

 

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TOLMEZZO 4 luglio solidarietà a Maurizio Alfieri + news 2 luglio + rassegna stampa

Rassegna stampa (MV 5 luglio 2013) Tolmezzo solidarietà a Maurizio Alfieri,

un onesto rapinatore di banche

mv-5 luglio 2013

 

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UDINE-TOLMEZZO/ Mobilitazione anticarceraria

Mobilitazione nazionale dei detenuti
carcere-sett-2013

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