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TRIESTE: ancora sulle mobilitazioni contro la Ferriera

ferrieraDomenica 22 maggio si è svolto il secondo corteo per la chiusura dell’area a caldo della Ferriera organizzato dal comitato “5 dicembre”.

Partiamo dai numeri: 3000 presenze reali, un migliaio circa in meno rispetto al 31 gennaio (ma occorre tener conto della concomitanza della partita-salvezza della triestina e della prima domenica di sole, è probabile che senza questi due elementi si sarebbero bissati i numeri di gennaio). Numeri quindi anche questa volta molto significativi.

Come richiesto dagli organizzatori (a differenza di gennaio) non vi erano bandiere di partiti o gruppi politici: si registravano solo tre tricolori (portati da alcuni fascisti di fratelli d’italia), bandiere con l’alabarda degli indipendentisti e una bandiera pirata.

Molto più numerosi invece i cartelli e gli striscioni senza firme portati spontaneamente dai manifestanti.

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TRIESTE: Riflessioni e cronaca sul corteo contro la Ferriera

DownloaderNote a margine e cronaca del corteo del 31 gennaio contro la Ferriera (nella foto lo striscione del comitato assieme per il tagliamento).

 

 

Una premessa: chi scrive ha partecipato a una parte della manifestazione del 31 gennaio assieme ad altr*, a titolo individuale e in veste più che altro di osservatore. Le riflessioni che seguono sono esclusivamente personali e spero fungano da stimolo al dibattito.

 

Partiamo da un dato certo e incontrovertibile: la manifestazione del 31 gennaio è stata un grande successo per gli organizzatori e ha visto una sentita partecipazione popolare; con circa 4000 persone in piazza, è stato uno dei più grossi cortei degli ultimi anni in città. L’iniziativa è stata promossa dal “Comitato 5 dicembre”, nato nel dicembre scorso dopo un’assemblea pubblica al caffè San Marco. E’ animato da singoli cittadini, alcuni con alle spalle percorsi di attivismo in varie formazioni, che non si ritrovavano nei due storici soggetti, da sempre divisi quando non contrapposti, che da anni si battono su questo tema: il Circolo Miani e il Comitato Nosmog, giudicandone forse insufficiente l’azione.

L’idea di proporre un corteo cittadino è stata rischiosa ma il battage pubblicitario, la scelta del periodo (nell’ultimo anno l’argomento ha tenuto banco quasi ogni settimana sui media locali) e il fatto che fosse aperta a chiunque (singoli, associazioni, partiti), ha fatto si che questo neo-nato comitato abbia ottenuto in due mesi un risultato mai raggiunto nei 15-20 anni precedenti: portare in piazza la parte di città favorevole alla chiusura dello stabilimento.

Questo risultato non sarebbe stato possibile senza il testardo lavoro quotidiano di denuncia e controinformazione portato avanti, con tutti i loro limiti e contraddizioni, dal Circolo Miani e dal Comitato Nosmog.

Rispetto alla manifestazione, è chiaro che entrambi si siano sentiti “scippati” del loro lavoro; il Comitato Nosmog inizialmente aveva scelto di non aderire, cambiando poi idea in itinere e intervenendo poi tra i primi nei comizi finali, mentre il Circolo Miani non aderito, pur partecipando al corteo con un proprio spezzone, salvo poi emettere un comunicato velenosetto a fine giornata.

Al corteo hanno aderito, oltre a varie associazioni ambientaliste e non, tutti i partiti di centro-destra, vari gruppi dichiaratamente fascisti e razzisti, tutte le varie fazioni dell’indipendentismo triestino e i 5 stelle. Del resto siamo già in piena campagna elettorale per le comunali che si terranno in primavera. Questo è stato possibile anche per la scelta fatta dagli organizzatori di non porre nessun vincolo alle adesioni e alle bandiere in piazza.

Per i partiti di centro-destra in particolare, la strumentalità dell’adesione è lampante: si tratta degli stessi soggetti che erano al governo in città fino a pochi anni fa – alcuni al massimo con sigle diverse – durante i due mandati consecutivi della giunta Di Piazza. Nonostante i proclami elettorali, nulla era stato concretamente messo in campo per chiudere la ferriera. Il centro-sinistra, al potere in città, provincia e regione, non ha aderito in nessuna sua componente, avendo da sempre tenuto una linea opportunista ma almeno tristemente coerente: non si può chiudere lo stabilimento ma va limitato l’inquinamento. Peccato che questa giunta, così come le precedenti, nulla abbia fatto di reale in tal senso.

Per quanto riguarda la composizione del corteo, la grande maggioranza dei partecipanti, stimabile nel 70%, si è collocata dietro lo striscione di testa, senza bandiere o altri segni identificativi. A seguire vi erano poi gli spezzoni di associazioni e comitati (fra cui Circolo Miani, Nosmog, Comitato per il Friuli rurale, singoli di Legambiente con le bandiere). Venivano poi le formazioni politiche: Fratelli d’Italia e Destra Sociale, poche decine in tutto, i quattro gatti del gruppo facebook antimmigrati “Stop-prima Trieste”, i 5 stelle e a chiudere le varie correnti indipendentiste del TLT, poche centinaia fra tutti, ben lontani dai numeri di un paio d’anni fa. Gli altri gruppi fascisti non avevano aderito, ma i loro militanti sono stati comunque presenti in piazza. Pdl e Lega hanno deciso di partecipare senza bandiere, avendo probabilmente capito che fare altrimenti sarebbe stato loro controproducente.

In piazza Unità, i pochi esponenti politici intervenuti al microfono sono stati subissati dai fischi dei manifestanti. Inoltre il gruppetto di Fratelli d’Italia e Destra Sociale, giunto con le proprie bandiere davanti al camion con l’amplificazione, ha dovuto ammainarle subito per le molte proteste, volte a rifiutare qualunque cappello partitico.

La sensazione è stata di una piazza in larga parte ostile verso la politica tradizionale, ma che non ha sviluppato forme di critica più radicale all’assetto sociale, nè volontà di passare all’azione diretta sull’obiettivo contingente, al di là delle forme di mobilitazione tradizionali.

Ma la cosa più grave è che, come del resto è sempre stato finora, manca completamente ogni forma di dialogo, per non parlare di un fronte comune tra chi guarda alla salute e all’ambiente e chi invece si concentra esclusivamente sulla salvaguardia dei posti di lavoro. Nessuna delle due “fazioni”, al di là delle parole di circostanza, ha capito che senza un’unione di tutti coloro che subiscono i danni della ferriera (abitanti e lavoratori respirano le medesime sostanze tossiche e polveri sottili) non si andrà da nessuna parte.

L’altro grosso elemento negativo è l’assenza su questo tema delle componenti di movimento.

Questo nonostante in piazza vi fossero parecchie persone che spesso vediamo anche nelle nostre mobilitazioni, segno ulteriore che il problema è sentito anche nei nostri ambienti. Conoscendo le posizioni “apolitiche” degli organizzatori, sono convinto che, anche se fin dall’inizio vi fosse stata una partecipazione a questa mobilitazione delle aree dell’opposizione sociale, non si sarebbe riusciti a porre dei paletti che permettessero di escludere quantomeno la presenza ufficiale dei partiti e dei gruppuscoli di destra. Si sarebbe però potuto ragionare almeno su un intervento controinformativo dentro il corteo, o una presenza solidale ma critica ai lati: la nostra totale assenza ha agevolato la presenza di opportunisti e fascisti, che non hanno certo la lotta per l’ambiente nel loro Dna.

Il problema non sono tanto i singoli fascisti presenti durante una mobilitazione popolare (anche il bel giorno della cacciata di Clini dal Porto Vecchio nel 2012 per via del rigassificatore vi era un gruppetto di fascisti ma erano senza bandiere, senza nessuna visibilità e soprattutto senza legittimità politica, mentre erano i compagni e le compagne che aizzavano la rabbia popolare) ma la loro presenza come forza organizzata e accettata.

Credo che su questo occorra ragionare.

 

Info-action reporter

REGIONE FVG/ Sulla falsificazione dei fatti riguardanti CdC di Trieste e CPI pubblicata su informa-azione

La vicenda in questione è trattata a questo link sul sito informa-azione pubblicata il 3 novembre 2015

http://www.informa-azione.info/trieste_antifascismo_se_vedo_un_punto_nero_ci_vado_al_bar

La prima cosa che va detta è che la questione dell’incontro fra CPI e un esponente della Casa delle Culture di Trieste (area cosiddetta dei disobbedienti) non è stata di pubblico dominio fino a che il sito inform-azione l’ha pubblicato e resa leggibile a tutti, sbirri compresi; e qui stà la prima notizia falsa data in quell’articolo quando dice essendo solo ora il fatto di pubblico dominio”. Anzi si trattava di una vicenda tutta in chiave triestina e della quale non si era saputo nulla nel resto della Regione. Qui dall’altra parte stà il primo errore dei gruppi e delle individualità antifasciste di Trieste. Un evento del genere, cioè l’incontro con dei fascisti (accaduto mesi fa, peraltro non si sa quando, anche se certamente successivo al 23 maggio) è intrinsecamente sbagliato e senza alcuna giustificazione e, soprattutto doveva quanto meno essere sottoposto subito all’attenzione dell’intero movimento regionale che è sceso in piazza contro casapound a partire dalla grande manifestazione antifascista ed antimilitarista del 23 maggio 2015 organizzata dall’Osservatorio Regionale Antifascista. Quando si è venuti a conoscenza di questo fatto, ai primi di novembre 2015, Il problema spinoso immediato è stato ovviamente di verificare il senso di tale incontro per capire si trattava di una cosa grave o di un errore riconducibile a tipologie di condotta superficiale che spesso accadono in varie situazioni. Essendo il comunicato su inform-azione partorito anche in territorio udinese va detto che l’autore/autori non hanno adottato la stessa perentorietà per eventi simili e anche peggiori, in ambito udinese, dei quali gli stessi autori sono ben a conoscenza e anzi li continuano ad ignorare. Se mi si chiede di fare esempi concreti sulla situazione udinese, che conosco bene, li faccio volentieri e li potrei legittimamente fare da subito trattandosi in vari casi di cose già, non solo note all’interno dei movimenti, ma decisamente pubbliche a tutti gli effetti. I duri e puri non esistono e gli errori nella militanza politica li fanno tutti, solo che le persone con un minimo di saggezza lavorano per la correzione degli errori invece i settari li strumentalizzano per farsi strada e cooptare in maniera subdola nuovi adepti e stabilire una fittizia linea di demarcazione in modo manicheo e strumentale. Le verifiche sul caso CPI-Casa delle Culture hanno portato all’esito che si è trattato niente di più che una leggerezza condotta per altro da una singola persona, e che assolutamente nessuna trattativa di non belligeranza con i fascisti è stata condotta. Quindi la questione si poteva chiudere semplicemente con un richiamo al mantenimento dell’assoluto rigore politico nell’applicazione del principio che con i fascisti non si parla, non si partecipa mai in nessuna forma alle loro iniziative, non si lasciano entrare nei comitati popolari, o nelle manifestazioni studentesche, anche se dicono di condividere i temi, eccetera…. Cioè l’antifascismo è prima di tutto un insieme di misure preventive che devono impedire ogni contaminazione dell’azione politica dei movimenti quando scendono in piazza nonchè durante la loro attività anche ludiche, culturali musicali eccetera. Cosa, oggi come oggi, sempre più importante visti i mescheramenti che in particolare casapound assume

Ritornando all’articolo di inform-azione, esso è stato oggetto di un aggiornamento il 4 novembre dove si dice che tutta una serie di esponenti di sigle politiche citate,  hanno solidarizzato con i disobbedienti e i loro metodi di incontro con CasaPound”Questo è assolutamente falso, perchè ancorchè si sia rilevato che il fatto non aveva la connotazione che veniva veicolata verbalmente (il patto di non belligeranza) è stata mantenuta viva la critica che con i fascisti non ci deve essere alcuna relazione e che del fatto stesso doveva essere informato il movimento che si batte contro i fascisti e cpi in particolare. Ovviamente molti hanno  denunciato che l’articolo su informa-azione era una strumentalizzazione. L’aggiornamento del 4 novembre infine tradisce ancora di più la natura strumentale, (anche attraverso la consequenzialità persone-sigle, peraltro approssimativa) di chi ha voluto dare in pasto al pubblico una vicenda e i suoi sviluppi collaterali, mai pubblici, che poteva/doveva essere solo oggetto di discussione interna e come tale era iniziata.

 

Paolo De Toni – Cespuglio

San Giorgio di Nogaro 14 novembre 2015

Genocidio Canadese

Mostra sul genocidio canadese curata dalle Dumbles estratta dai Voices of the Canadian Holocaust di Kevin Annett.

Si tratta di un film-documentario sulla violenza delle scuole residenziali canadesi per nativi e lo sterminio degli indiani d’america.
Selezione di pezzi del film curata da Dumbles

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INTERNAZIONALE/ UK: riots against wedding day

MORE RIOTING AND BURNING BARRICADES IN BRISTOL – WELCOME TO WEDDING DAY UK

Rioting still going on at 4am in Cheltenham Road/St.Pauls Bristol. Much more of a local youth uprising this time. More reports later. What a great start to wedding day. I love the fact that the Bristol Evening post is still running ‘Peaceful Protest called off’ this morning – look out the windows guys and smell the burning barricades. You’ll see in this clip why bottle banks are so useful!

http://www.youtube.com/watch?v=pDq26-OZYxs

Runing battles all the way up cheltenham road as far as the new sainsburys.. lots of horse charges met with street furniture…..
and back in st pauls Burning baricades on brigstoke road. Youth of all flavours turning out to give the filth a good belt. Police obviously a bit shy in our neighbourhoods.
None of us give a fuck about the cops, the royals or tesco. Cant realy beive that this week even though faced with our local Filth, unlike last weeks Welsh mob. The people of bristol, yet again managed to show them what we think of them.
That copper chopper is still out (hope your all safe out there)
Got to sleep now
C U Next Thursday

This one goes out to all those arrested in the london squats today. Solidarity is attack!

Brizzle Rising

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‘ANARCHIST THREAT TO ROYAL WEDDING – THEY’D RATHER BE DOWN THE PUB’

The police repression we’ve had today has taken place when anarchists were NOT planning any action against the wedding.A point well made by guy Smallman in this article:

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PATRICK MACROIDAN ARRESTED BY ROYAL WEDDING COPS

Looks like a second wave of arrests is underway tonight to keep people out of the way tomorrow. Chris Knight and Camilla arrested for breach of the peace at house in Brockley where Patrick was also arrested in full executioner garb!  Whole farcical police operation captured on you tube. I think all three are being held at Lewisham police station till wedding is over.

Patrick Macroidan – known to many as THE EXECUTIONER on anti-royal events and arrested on the M’AM action in 2002 – has been arrested  tonight by police. Patrick phoned me to tell me of his arrest and cunningly left his phone on during the arrest – so i have the entire arrest on my answer phone message. Anyone know how to get it online? As far as I can make out patrick has been arested to prevent a breach of the peace – with his executioner’s outfit as main evidence. it should be pointed patrick is an actor, Who’s next?

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MAYDAY WEEKEND – EVERYBODY OUT!

What better way to face down police repression than to get as many anarchists out on the streets this MayDay weekend. in London get down to Clerkenwell on Mayday itself – a chance to discuss recent events. Don’t worry we will not be marching off to listen to Lee Grasper and Uncle Benn. details here:

London Mayday 2011 – A celebration of our strength // Anarchist Public Assembly
Speakers * Music * Infostalls * Fun

There’s the Brighton Mayday on Saturday, the new North East Anarchist Group  will be on the Newcastle march, and Hereford and loads more. If anyone south of the river wants to join us on the Croydon Mayday march on Saturday we’ll have the flag.
The cops have politicised loads of people over the last few weeks which presents opportunities for us – let’s get on the case comrades.

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POLICE RAID LONDON SQUATS THIS MORNING – AND GROW HEATHROW TRANSITION VILLAGE

Update from Dean at Freedom At noon:

Update 12.00pm  : : As far as we are aware police have left the Offmarket social centre and Grow Heathrow site, but the opertaion is still ongoing at the Ratstar. There is currently 12 TSG vans outside the building with a crowd of around 40 people outside in support. As we understand it the arrests have been for ‘abstrcation of electricity’ and there has been  further arrests of 7-8 people in another part of the Ratstar building. Other occupiers are being detained in the carpark by TSG and it’s is unknown if they will be arrested. A further arrest was made by plain clothes police outside the building as they recognised someone in the crowd  from their March 26th wanted spotter cards. This person has   to Walworth Road police station.

So far it is a TSG operation in terms of clearing the site and making arrests. The senior officer on the scene admitted (to Laurie Penny) that this operation is indeed connected to the Royal Wedding. Because the Ratstar is such a big complex it is likely the police will be around for several hours, so support is still needed. Most have the occupants living there have been arrested or detained so at present the building is in exclusive hands of the police. The occupiers have an agreement with the owners of the building to live there and this is not in any way connected to an eviction attempt on behalf of the owners, but purely a police instigated operation.

La casa è di chi l’abita/ SOLIDARIETA’ al movimento degli squatters nei Paesi Bassi

LA CASA E’ DI CHI LA ABITA!


SOLIDARIETA’
al movimento degli SQUATTERS dei Paesi Bassi, che in questi giorni sta subendo un’ondata repressiva pesantissima, con la minaccia di sgombero a partire dal 1° ottobre per 200 occupazioni solo nella città di Amsterdam. Da domani  entrerà in vigore il “divieto di occupazione” , una legge che blatera di offrire nuovi utilizzi per gli spazi abbandonati ma che in realtà non offre altro che protezione ai proprietari speculatori e criminalizza gli squatters che a breve potrebbero rischiare detenzioni fino a 2 anni.

 

Riportiamo il link all’appello dei compagni olandesi per la difesa delle occupazioni OVUNQUE!

http://ch.indymedia.org/demix/2010/09/77791.shtml

http://www.informa-azione.info/un_appello_dall039olanda_per_la_difesa_degli_squat

 

“These days are for us all, the variety of people that form the squatting movements of this and every other country. All different approaches and tactics should be used in the coming struggle. These days should be an inspiration for all the things to come. October is just the beginning.”

 

Queste giornate sono per tutti noi, tutto il variegato mondo che forma il movimento degli squat di questo e di altri paesi. Tutti i differenti approcci e le differenti tattiche devono essere impiegati nella lotta che verrà. Queste giornate dovranno essere un’ispirazione per le cose che seguiranno. Ottobre è solo l’inizio.