REGIONE FVG/ Sulla falsificazione dei fatti riguardanti CdC di Trieste e CPI pubblicata su informa-azione

La vicenda in questione è trattata a questo link sul sito informa-azione pubblicata il 3 novembre 2015

http://www.informa-azione.info/trieste_antifascismo_se_vedo_un_punto_nero_ci_vado_al_bar

La prima cosa che va detta è che la questione dell’incontro fra CPI e un esponente della Casa delle Culture di Trieste (area cosiddetta dei disobbedienti) non è stata di pubblico dominio fino a che il sito inform-azione l’ha pubblicato e resa leggibile a tutti, sbirri compresi; e qui stà la prima notizia falsa data in quell’articolo quando dice essendo solo ora il fatto di pubblico dominio”. Anzi si trattava di una vicenda tutta in chiave triestina e della quale non si era saputo nulla nel resto della Regione. Qui dall’altra parte stà il primo errore dei gruppi e delle individualità antifasciste di Trieste. Un evento del genere, cioè l’incontro con dei fascisti (accaduto mesi fa, peraltro non si sa quando, anche se certamente successivo al 23 maggio) è intrinsecamente sbagliato e senza alcuna giustificazione e, soprattutto doveva quanto meno essere sottoposto subito all’attenzione dell’intero movimento regionale che è sceso in piazza contro casapound a partire dalla grande manifestazione antifascista ed antimilitarista del 23 maggio 2015 organizzata dall’Osservatorio Regionale Antifascista. Quando si è venuti a conoscenza di questo fatto, ai primi di novembre 2015, Il problema spinoso immediato è stato ovviamente di verificare il senso di tale incontro per capire si trattava di una cosa grave o di un errore riconducibile a tipologie di condotta superficiale che spesso accadono in varie situazioni. Essendo il comunicato su inform-azione partorito anche in territorio udinese va detto che l’autore/autori non hanno adottato la stessa perentorietà per eventi simili e anche peggiori, in ambito udinese, dei quali gli stessi autori sono ben a conoscenza e anzi li continuano ad ignorare. Se mi si chiede di fare esempi concreti sulla situazione udinese, che conosco bene, li faccio volentieri e li potrei legittimamente fare da subito trattandosi in vari casi di cose già, non solo note all’interno dei movimenti, ma decisamente pubbliche a tutti gli effetti. I duri e puri non esistono e gli errori nella militanza politica li fanno tutti, solo che le persone con un minimo di saggezza lavorano per la correzione degli errori invece i settari li strumentalizzano per farsi strada e cooptare in maniera subdola nuovi adepti e stabilire una fittizia linea di demarcazione in modo manicheo e strumentale. Le verifiche sul caso CPI-Casa delle Culture hanno portato all’esito che si è trattato niente di più che una leggerezza condotta per altro da una singola persona, e che assolutamente nessuna trattativa di non belligeranza con i fascisti è stata condotta. Quindi la questione si poteva chiudere semplicemente con un richiamo al mantenimento dell’assoluto rigore politico nell’applicazione del principio che con i fascisti non si parla, non si partecipa mai in nessuna forma alle loro iniziative, non si lasciano entrare nei comitati popolari, o nelle manifestazioni studentesche, anche se dicono di condividere i temi, eccetera…. Cioè l’antifascismo è prima di tutto un insieme di misure preventive che devono impedire ogni contaminazione dell’azione politica dei movimenti quando scendono in piazza nonchè durante la loro attività anche ludiche, culturali musicali eccetera. Cosa, oggi come oggi, sempre più importante visti i mescheramenti che in particolare casapound assume

Ritornando all’articolo di inform-azione, esso è stato oggetto di un aggiornamento il 4 novembre dove si dice che tutta una serie di esponenti di sigle politiche citate,  hanno solidarizzato con i disobbedienti e i loro metodi di incontro con CasaPound”Questo è assolutamente falso, perchè ancorchè si sia rilevato che il fatto non aveva la connotazione che veniva veicolata verbalmente (il patto di non belligeranza) è stata mantenuta viva la critica che con i fascisti non ci deve essere alcuna relazione e che del fatto stesso doveva essere informato il movimento che si batte contro i fascisti e cpi in particolare. Ovviamente molti hanno  denunciato che l’articolo su informa-azione era una strumentalizzazione. L’aggiornamento del 4 novembre infine tradisce ancora di più la natura strumentale, (anche attraverso la consequenzialità persone-sigle, peraltro approssimativa) di chi ha voluto dare in pasto al pubblico una vicenda e i suoi sviluppi collaterali, mai pubblici, che poteva/doveva essere solo oggetto di discussione interna e come tale era iniziata.

 

Paolo De Toni – Cespuglio

San Giorgio di Nogaro 14 novembre 2015