Entries from Marzo 2017 ↓
Marzo 17th, 2017 — Gas, General
da bora.la
Via libera al terminal off-shore nel golfo di Trieste. Lo annuncia la stampa slovena
L’annuncio arriva dalla stampa slovena: “L’Italia ha approvato la valutazione di impatto ambientale relativa al terminal off-shore e al gasdotto Trieste-Grado-Villesse”. Nessun notizia in merito, invece, sul sito del Ministero dell’Ambiente, dove ad oggi la pubblicazione delle Via è aggiornata al 5 luglio scorso.
Questo il testo dell’agenzia battuta oggi dalla Sta: “L’Italia ha approvato la costruzione di un terminal off-shore nel golfo di Trieste e del gasdotto Trieste-Grado-Villesse. All’opera si sono opposti gli ambientalisti sloveni e italiani. La Slovenia deciderà per un eventuale azione contro il rigassificatore una volta esaminata la documentazione completa”.
Marzo 17th, 2017 — General, Noi
L’articolo de Il Piccolo non merita neppure un commento visto che il video postato su youtube dimostra ampiamente quanto la protesta NO TAV sia stata pacifica e come i sinistri non abbiano risposto non per l’ora ma per mancanza di argomenti in merito.
E’ chiaro che si continua a cercare di criminalizzare un movimento a difesa del territorio mentre i criminali vanno cercati altrove.
NO TAV! NO MAFIA!
da Il Piccolo 23 luglio 2011 — pagina 24
D’Alema, assedio No Tav alla Festa dell’Unità di Selz
Fin dall’inizio è stato scontro con il presidente del Copasir che li ha ghiacciati: «L’Alta velocità è giusta e porta progresso, voi volevate solo fare la sceneggiata»
D’Alema: sì all’Alta velocità, assedio No Tav
di Giulio Garau
RONCHI DEI LEGIONARI Hanno cercato lo “scontro” fin dall’inizio gli attivisti del Comitato No Tav in occasione dell’intervento del presidente del Copasir e leader del Pd, Massimo D’Alema, invitato a parlare giovedì sera alla Festa dell’Unità di Selz. Prima all’esterno dei cancelli, schierati con gli striscioni ad attendere il leader Pd prima che entrasse. Ma ci ha pensato il temporale a farli desistere più che le forze dell’ordine presenti in maniera discreta, ma massiccia. Una volta entrati con il pubblico, solo alla fine dell’incontro-intervista, hanno dato sfogo alla protesta che covava.Erano passate le 22.30, i No Tav erano in piedi tra il pubblico stipato nella sala, ogni tanto venivano alzati gli striscioni mentre altri attivisti, dietro al tavolo dove D’Alema parlava, con accanto l’europarlamentare Debora Serracchiani, filmavano con telecamere. A intervento concluso, con il pubblico che si alzava, ecco la scintilla. «Presidente D’Alema – ha scandito ad alta voce uno dei No Tav alle sue spalle – non dice proprio nulla sull’Alta velocità?». C’era un po’ di tensione e a un certo punto gli attivisti hanno letteralmente accerchiato il leader Pd, assieme alla Serracchiani, che dopo un attimo di esitazione ha risposto: «Mi avevano detto che volevate un incontro per parlare dei problemi della Tav, in realtà era solo una scusa per fare la sceneggiata», li ha letteralmente ghiacciati il leader Pd. «Se volete che parli dell’Alta velocità lo faccio volentieri, penso che sia una cosa giusta e che si debba realizzare. Non possiamo isolare questi territori dai collegamenti internazionali ed escluderli da un progetto che porta sviluppo economico e progresso. Sul progetto non c’è nulla da discutere, semmai si può trattare sui percorsi e i tracciati». Dai No è partito allora serrato l’assedio con domande, qualcuno alzava la voce per farsi sentire, un’attivista ha chiesto a D’Alema che cosa risponde alle critiche di qualche esponente europeo. D’Alema ha cercato di replicare, ha passato la palla alla Serracchiani: «Avete qui una deputata europea che è anche della Commissione trasporti, chiedetelo a lei», ma subito dopo l’ora tarda e l’evolversi dell’atmosfera hanno suggerito alla sicurezza di interrompere il colloquio che non portava da nessuna parte e D’Alema è stato fatto uscire. I No Tav si sono precipitati all’esterno e si sono radunati in gruppo con gli striscioni per gridare «vergogna vergogna, vattene, sei anche tu della casta». Acuni hanno tentato invano pure un assalto alla macchina di D’Alema, ma le forze dell’ordine hanno bloccato gli attivisti stroncando la protesta sul nascere..
da La Repubblica
La presenza di una cinquantina di aderenti al movimento No Tav non è stata apprezzata dagli organizzatori della Festa dell’Unità di Selz, a Ronchi dei Legionari. Nonostante l’iniziativa, promossa in concomitanza con la presenza alla serata di Massimo D’Alema, fosse stata comunicata per tempo alla Questura e declinata all’insegna del silenzio. I manifestanti, con magliette e striscioni, hanno distribuito volantini all’esterno dell’area delle feste per poi entrarvi più o meno nel momento dell’arrivo dell’ex presidente del Consiglio. «Eppure alcuni organizzatori ci hanno preso a insulti e spintoni – spiegano i portavoce dei No Tav locali -, anche se al segretario provinciale del Pd Omar Greco abbiamo ribadito che la nostra era una protesta silenziosa e che, in ogni caso, saremmo stati contenti se l’onorevole D’Alema avesse voluto ascoltare le nostre ragioni». I No Tav, affiancati anche da rappresentanti dei comitati di Trieste e della Bassa Friulana, affermano di aver constatato in seguito come da parte di D’Alema e dell’eurodeputata Deborah Serracchiani non ci fosse molta voglia di affrontare la questione. «La Serracchiani ci ha risposto che ormai tutti i confronti con i cittadini sono stati fatti – proseguono i portavoce – e che rispetto la diversità della posizione della sinistra italiana da quella del resto della sinistra europea andrà trovato un punto d’incontro. D’Alema, invece, ha affermato che, se qua i Comuni sono tutti d’accordo, non c’è niente da discutere ormai. La posizione del Pd sulla Tav ci pare sia emersa con chiarezza a Selz giovedì sera. Per chi volesse documentarsi di persona ci saranno i filmati che metteremo in rete nei prossimi giorni». L’azione di sensibilizzazione ha però consentito di aprire un confronto diretto con alcune delle persone intervenute alla festa per ascoltare Massimo D’Alema, riconoscono i No Tav, sempre fermamente contrari a un progetto e a un’opera ritenuti impattanti dal punto di vista ambientale, sociale e finanziario. «Ricordiamo fra l’altro – hanno detto – che il progetto preliminare è tuttora bloccato al ministero dell’Ambiente in quanto la Valutazione di impatto ambientale è stato divisa in 4 tratte invece di essere racchiusa in un procedimento unico per la linea tra Venezia e Trieste». Quella di giovedì non sarà un’iniziativa isolata, perché i No Tav del Monfalconese vogliono mantenere alta l’attenzione tra i cittadini, invitati a uscire dall’individualismo e a informarsi e partecipare.(la.bl.)
da Il Piccolo
«Non c’è stata violenza contro i No-Tav a Selz»
24 luglio 2011 — pagina 59
di Luca Perrino
RONCHI DEI LEGIONARI Respingono le accuse. Non c’è stata alcuna violenza, nessun atto intimidatorio nei confronti di chi, durante la presenza di Massimo D’Alema alla Festa dell’Unità dei Democratici a Selz, ha colto l’occasione per manifestare contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria. Gli organizzatori dell’evento in corso di svolgimento a Ronchi dei Legionari non ci stanno ad essere additati come violenti o fautori di scontri fisici e verbali. «C’è stata concitazione, l’atmosfera era calda – sono le parole di Umberto Cettul – ma da parte nostra non c’è stata alcuna provocazione. Certo, il cordone di sicurezza creato dalla forze dell’ordine attorno a D’Alema ha fatto il suo dovere e non c’era da aspettarsi altro. Sappiamo bene ciò che vuol dire alta velocità e l’argomento è stato più volte sviscerato qui a Selz. Da Selz è nato il movimento No Tav nella bisacaria e da qui sono partire critiche e proposte. Ma sempre in modo civile e pacato. Com’è sempre stato nel nostro stile». Un’occasione “ghiotta” quella della presenza in città dell’esponente del Pd per far capire ancora una volta che non si vogliono progetti faraonici sul territorio. E ieri, su “Youtube”, il “Comitato contro il territorio cinque” ha diffuso un video sulla loro presenza alla festa di via Monte Cosich. Si vede l’attesa in vista dell’arrivo di D’Alema, il discorso dello stesso esponente politico e la protesta di chi lo “sprona” a parlare sulla Tav. E c’è anche un vivace scambio di battute tra le parti. Quando D’Alena afferma che è giusto attuare questo progetto, la gente ascolta e si leva qualche fischio. Ma non si vedono segni di violenza. «Penso che ci sia stata la massima disponibilità tra le parti – commenta Omar Greco, segretario provinciale del Pd – e coloro i quali mi hanno contattato o con i quali ho parlato nel corso di quella serata erano persone civili e senza alcuna voglia di caricare gli animi. C’era stata la disponibilità di un incontro riservato con D’Alena proprio su questo argomento, ma alla fine non c’è stata la volontà di una parte dei manifestanti a farlo. Decisamente non c’era un leader con il quale parlare e concordare il tutto ed è qui, forse, che è nato tutto l’equivoco in quella serata che è stata una grande occasione per la gente di sentire le parole di Massimo D’Alema». Certo è che l’alta velocità ferroviaria, sulla quale si parla ormai da parecchi anni anche nella Bisiacaria, continua ad infiammare il dibattito. Si continua a ribadire l’inutilità di un progetto che devasterebbe il territorio e sul quale ci sono perplessità anche sul futuro utilizzo in termini di traffico passeggeri e merci.
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TG3 Regionale
edizione delle 14.00 del 22.07.2011 (vai al minuto 06.20)
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Commento: D’Alema porta sfiga all’alta velocità cinese (l’aveva nominata nello scontro verbale con i No Tav a Selz, vedi questo Filmato)
Qui il disastro ferroviario in un treno AV appena inaugurato in Cina del 24 luglio 2011
Le autorità di Pechino lo hanno riferito alla Farnesina. L’incidente ieri, vicino alla città di Wenzhou, nella provincia orientale di Zhejiang. Sono morte almeno 43 persone. 211 feriti
http://tv.repubblica.it/mondo/cina-deraglia-l-alta-velocita-2-vagoni-giu-dal-ponte/73232/71523?ref=HREV-2
Marzo 17th, 2017 — General, Gruppo Ecologia Sociale
La festa stava andando bene, poi verso mezzanotte è arrivato il vento, un brusco calo di temperatura e poi pioggia, ma non tanta; ci siamo chiesti chissà dove avrà colpito pesantemente il maltempo (vedi sotto) …
Nulla da dire le previsioni del tempo anche per i giorni successivi sono state rispettate, anzi peggiorate, purtroppo …
Lo spettacolo principale cioe quello dei Toma, previsto per sabato sera, ovviamente non si è svolto e quello con i Salici è stato sospeso poco dopo la mezzanotte di venerdì.
Foto di venerdì 22 luglio

Dettagli della mostra sul “genocidio canadese” QUI

Lo striscione che ha accompagnato le manifestazioni dal 1° maggio 2011

Il fuoco ed il Teepee: simboli della festa

Il canto del Coyote

Una bicicletta … contro la TAV

Sono ritornate le mitiche magliette

Pubblico

Pubblico

Pubblico

Pubblico

Pubblico

Gazebo per i Paesi Baschi

Balli

Il Gruppo musicale dei Salici: Folk-psichedelico

Arriva il vento e poi la pioggia … finita la festa.
Foto domenica



Il fiume Corno, che passa attraverso il parco, quasi straripava

Mai vista erba così verde in luglio

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MV 24 luglio 2011
Grandine e pioggia hanno messo in ginocchio gran parte delle coltivazioni nella zona del Collio e del Gradiscano.
di Piero Tallandini
GORIZIA. E’ una grandinata da record quella che si è abbattuta poco prima della mezzanotte di venerdì sulla provincia di Gorizia e in particolare sulla zona del Collio. Un evento meteorologico che ha determinato ripercussioni gravissime sui vigneti che rappresentanto la pregiata materia prima dei celebrati vini locali, famosi in tutto il mondo, distruggendo le uve bianche proprio a poche settimane da una vendemmia che si annunciava tra le più qualitative degli ultimi anni. I danni sono ancora da quantificare in via definitiva ma le prime stime lasciano intendere che il totale potrebbe superare i dieci milioni di euro e i Comuni colpiti sono pronti a chiedere il riconoscimento dello stato di calamità.
Il settore vitivinicolo, orgoglio del territorio isontino e insostituibile motore per l’economia, è in ginocchio: la vendemmia rischia di essere in buona parte azzerata e la mancata produzione vinicola determinerà un danno commerciale che si annuncia drammatico anche perchè, visto il costo delle polizze, molte piccole aziende non sono assicurate. «I danni, oltre alla zona del Collio, si registrano in un’area che va da Gradisca fino al capoluogo – spiega il presidente della Coldiretti di Gorizia Antonio Bressan –. Nel Gradiscano, oltre ai vigneti, hanno subito danni gravi anche numerose colture di mais e soia che sono proprio in questo periodo dell’anno in fase di fioritura.
Nel Cormonese e a Dolegna molti vigneti sono stati compromessi fino al 100%. I tecnici dell’ispettorato agrario hanno già effettuato i primi sopralluoghi e per una quantificazione definitiva dei danni dovremo aspettare le giornate di lunedì e martedì quando le uve si saranno asciugate. In diversi siti sono stati compromessi anche i tralci, non solo i grappoli. Questo significa che le conseguenze di questa calamità si ripercuoteranno per anni. E’ un rammarico doppio perchè le valutazioni sulle uve erano ottimali e lasciavano presagire una vendemmia straordinaria. Temo che, complessivamente, i danni prodotti da questa grandinata record in provincia di Gorizia possano superare i dieci milioni di euro. Erano almeno vent’anni che non vedevamo una cosa del genere». «La grandinata è durata almeno mezz’ora – rimarca Luigi Soini, direttore della Cantina Produttori Cormòns –. I vigneti sono stati danneggiati a macchia di leopardo, in un’area di circa 300 ettari ce ne sono alcuni persi fino al 30 %, in altri si arriva al 100%. Ci saranno perdite significative sulla produzione». Particolarmente colpite le località di Brazzano e Plessiva con danni mediamente tra l’80% e il 100%. Situazione gravissima a Dolegna del Collio: «la grandinata ha flagellato i vigneti soprattutto nelle località di Vencò e Ruttars – spiega il sindaco Diego Bernardis –. Là le uve sono state compromesse al 70-80 % e stiamo parlando di zone che si caratterizzano per la propria produzione d’eccellenza. Nel nostro territorio comunale ci sono danni per milioni di euro. Inoltre la pioggia successiva alla grandine ha determinato sommovimenti preoccupanti del terreno oltre a problemi sulle strade, invase dal terriccio».
Danni significativi, anche alle abitazioni e alle grondaie, si sono registrate inoltre a Mossa e Capriva. Nelle zone colpite dalla devastante grandinata effettueranno i sopralluoghi anche i tecnici della Provincia. Proprio l’ente provinciale, come ha sottolineato ieri l’assessore all’agricoltura Mara Cernic, è pronto «a sostenere le aziende agricole colpite dall’evento meteorologico, promuovendo in accordo con la Regione le previste misure d’aiuto». A certificare l’eccezionalità dell’evento che ha caratterizzato la serata di venerdì, infine, hanno provveduto gli esperti dell’Osservatorio meteorologico regionale (Osmer) parlando di «una delle peggiori grandinate mai viste negli ultimi anni nel Friuli Venezia Giulia».
Marzo 17th, 2017 — General, Movimenti
Mostra sul genocidio canadese curata dalle Dumbles estratta dai Voices of the Canadian Holocaust di Kevin Annett.
Si tratta di un film-documentario sulla violenza delle scuole residenziali canadesi per nativi e lo sterminio degli indiani d’america.
Selezione di pezzi del film curata da
Dumbles



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Marzo 17th, 2017 — General, Noi
Al Direttore Responsabile
de “Il Piccolo”
TRIESTE
Oggetto: richiesta di pubblicazione di rettifica ai sensi dell’articolo 8 della legge sulla
stampa n. 47 del 1948 e dagli artt. 42 e 43 della legge 416 del 1981.
I sottoscritti cittadini, quali organizzatori e partecipanti alla manifestazione di
sensibilizzazione contro il progetto dell’Alta velocità ferroviaria svoltasi a Selz il 21
luglio scorso, in concomitanza con la presenza dell’onorevole D’Alema alla festa del
locale PD, avendo letto l’
articolo a firma Giulio Garau pubblicato sul numero di sabato
23 luglio del quotidiano da Lei diretto, precisano quanto segue.
Da parte nostra c’è stata esclusivamente la volontà di sensibilizzare i cittadini del luogo
ed i partecipanti alla serata, di cui sopra riportato, attraverso la diffusione di materiale
informativo e l’esposizione dei simboli No Tav
dato che l’argomento viene
costantemente evitato e taciuto sia dai politici che dai mass media: chi ha cercato da
subito lo “scontro” è stato il gruppo organizzatore che ha riposto nell’attacco la sua
miglior difesa, intimorito da ipotetici atteggiamenti disturbatori e lesivi dell’operato del
gruppo del PD locale, incaricato del buon svolgimento della serata, già all’ingresso
esterno ha inveito contro la presenza del gruppo.
Il termine “scontro”, ancorché virgolettato, come fatto dal giornalista, può prestarsi ad
interpretazioni fuorvianti relativamente al nostro modo di agire politico che è
dichiaratamente pacifista: durante tutta la serata abbiamo assunto atteggiamenti
composti ed anche nel richiamare l’attenzione dell’on. D’Alema i toni ed i contenuti
esposti sono stati sì risoluti ed esplicativi delle perplessità sui motivi politici ed i dettagli
tecnici in merito al progetto Tav ma civilmente corretti ed appropriati allo scopo della
nostra presenza.
Abbiamo volutamente evitato, nel modo più assoluto, di provocare o disturbare il buon
andamento della festa, né è stato tenuto alcun “assedio” a chicchessia. Ci siamo limitati
ad una presenza davanti all’ingresso della strada che portava al sito della festa, con
striscioni, bandiere e volantinaggio, senza bloccare nessuno e, aggiungiamo, le “forze
dell’ordine presenti in maniera discreta ma massiccia” non avrebbero avuto alcun
motivo per farci “desistere”, come insinua l’articolo, quando dice che sarebbe stato il
temporale a farci “desistere”. Desistere da che? Ci siamo spostati, a causa della pioggia,
all’interno del comprensorio della festa, ed una parte di noi è salita nella sala per
ascoltare il discorso di D’Alema. Dato che a causa del temporale c’era un ridottissimo
afflusso di persone, non aveva alcun senso rimanere a bagnarsi senza poter comunicare
con la cittadinanza, fatto che appare del tutto ragionevole per chiunque pensi senza
preconcetti.
Così poi nella descrizione dell’intervento di un nostro aderente al movimento (fatto
correttamente alla fine del discorso di D’Alema, per non interrompere la sua iniziativa
con argomenti che esulavano dal tema annunciato, e non per “dare sfogo alla protesta
che covava”, ma solo per porre una domanda di attualità ad un uomo politico italiano di
una certa importanza): Garau parla di “tensione”, di “accerchiamento”, di “evolversi
dell’atmosfera” che avrebbe “suggerito alla sicurezza di interrompere il colloquio”.
Basta guardare il video in
http://www.youtube.com/watch?v=bwgD2nVhvI4 per vedere
che non c’è stata da parte nostra tensione (bisogna precisare invece che molti tra gli
organizzatori della serata si sono comportati in modo piuttosto aggressivo nei nostri
confronti, insultandoci e cercando di impedirci di entrare) né alcun “accerchiamento”,
ma uno scambio di battute tra alcuni manifestanti, D’Alema e Serracchiani, dove i due
politici hanno dichiarato la loro volontà di attuare il progetto tav (perché ce l’hanno
Francia, Germania e Cina: e sarebbero queste motivazioni del tutto sufficienti, secondo
il leader democratico, per giustificare una tale spesa ed un tale danno ambientale?) e
poi si sono negati ad altri scambi di vedute.
Ricordiamo infine che il gruppo della Digos, presente sin dall’inizio del volantinaggio, si è
complimentato con il nostro per aver resistito dignitosamente alle provocazioni degli
organizzatori.
I contenuti dell’articolo mistificano i fatti realmente accaduti e possono lasciare
intendere che vi sia stata da parte nostra l’intenzione di prevaricare e di agire al di là
delle regole del civile dibattito democratico, mettendo in cattiva luce l’attività di
informazione dei nostri comitati, e pertanto, con la presente, chiediamo la
pubblicazione delle nostre precisazioni, in modo da ristabilire la veridicità dei fatti ed
evitare un ulteriore clima di tensione in un momento così delicato come quello che
viviamo.
Gruppo No tav isontino
notav.isontino11@yahoo.it
Comitato No Tav di Trieste e del Carso
notavtrieste@inventati.org
Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Marzo 17th, 2017 — General, Val Susa
Violenza brutale da parte della polizia contro i No Tav
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Marzo 17th, 2017 — CIE = Lager, General
Robe da non credere. La Turco e Napolitano hanno inventato i CPT!
Filmato
http://tv.repubblica.it/edizione/roma/i-parlamentari-nei-cie-chiudeteli-e-cambiamo-la-bossi-fini/73346/71637?pagefrom=1

I parlamentari nei Cie: ”Chiudeteli e cambiamo la Bossi-Fini”
Sono peggiori delle carceri e dentro ci sono persone che non hanno fatto niente di male. Dunque vanno chiusi e va rimossa la censura imposta su tutti i centri per migranti dal ministro dell’Interno Roberto Maroni che li ha vietati alla stampa. E’ questo il messaggio che arriva dalla mobilitazione “LasciateCIEntrare 1″con manifestazioni davanti a 13 centri in tutt’Italia, di cui la maggior parte sono luoghi di detenzione ma ci sono anche Cara e centri di prima accoglienza. A Roma, al Cie di Ponte Galeria, c’era l’on. Livia Turco
Marzo 17th, 2017 — CIE = Lager, General
Il piccolo
26/07/11
Presidio al Cie di Gradisca Monai: il mio cane vive meglio
di Luigi Marciano wGRADISCA Naviga a vista il Cie di Gradisca d’Isonzo. La struttura isontina ospita 59 migranti, un quarto della sua capienza potenziale, ma 7 in più rispetto a quella massima attuale, ridotta a 52 posti. Tornerà a regime, forse, entro dicembre, quando saranno completati i lavori di ristrutturazione. Dopo i gravi danneggiamenti di febbraio e marzo la struttura per migranti ospitata nell’ex caserma Polonio è a dir poco ridimensionata: l’unica ala pienamente agibile è la zona verde che ospita gli immigrati mentre la zona blu “offre” una sola camerata. In corso i lavori di ripristino della zona rossa. Non è l’unico problema. Non vi sono notizie precise sul cambio della guardia nella gestione fra il consorzio trapanese Connecting People e la cordata franco-italiana capeggiata dalla transalpina Gepsa. La gestione attuale, scaduta già in dicembre, viene prorogata di mese in mese. Nel frattempo gli operatori del centro lamentano continui ritardi nel pagamento degli stipendi e le forze dell’ordine denunciano da sempre carenze di organico e la necessità di dispositivi di sicurezza più moderni ed efficaci. Cosa sta succedendo, dunque, nel “supercarcere” per migranti costato 17 milioni? Hanno provato a capirlo anche politici e giornalisti che ieri mattina hanno aderito all’iniziativa nazionale “LasciateCientrare” promossa da Federazione nazionale stampa italiana, Assostampa, Ordine dei giornalisti e alcuni parlamentari. A Gradisca c’erano il deputato Carlo Monai (Idv), il segretario regionale di Assostampa Gianni Martellozzo, il consigliere regionale Antonaz (Prc) e quelli provinciali di Trieste Morena e Bergamini (Sel). Agli operatori dell’informazione l’accesso è stato negato e solo Monai ha dunque varcato, dopo aver atteso il nullaosta della Prefettura goriziana, la soglia del Cie. La sua visita è durata un’ora. Monai ha consegnato agli ospiti una lettera di associazioni che si occupano di offrire assistenza culturale, legale ed informativa ai migranti. «Le condizioni delle carceri, ma anche quelle del mio cane – ha affermato il deputato – sono certamente migliori del trattamento riservato a queste persone, molte delle quali non hanno commesso reati. Qui non esiste l’ora d’aria, al massimo pochi minuti in una gabbia esterna, si dorme praticamente senza materassi, i migranti non possono interagire con i propri legali e i contatti sono limitati esclusivamente ai familiari e ad una telefonata ogni due settimane»
Il Piccolo 24/06/11
Assostampa, manifestazione per il Cie di Gradisca
TRIESTE L’Assostampa Fvg aderisce e invita giornalisti e cittadini a partecipare alla manifestazione che si terrà domani alle 11 dinanzi al “Cie” (Centro di identificazione) di Gradisca, in provincia di Gorizia. “Cie” e “Cara” (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) sono da tempo off limits per l’informazione, luoghi interdetti alla società civile e in cui soltanto alcune organizzazioni umanitarie riescono ad entrare. Una circolare del ministro dell’Interno, la n.1305 emanata il 1 aprile 2011, ha reso ancora più inaccessibili tali luoghi, fino a data da destinarsi, in nome dell’emergenza nordafricana. Giornalisti, sindacati, esponenti di associazionismo antirazzista umanitario, presenti nel territorio in cui sono ubicati, sono considerati secondo questa circolare “un intralcio” all’operato degli enti gestori e per questo tenuti fuori. Nel comitato promotore ci sono fra gli altri Fnsi, Ordine nazionale dei giornalisti, Articolo 21, e i parlamentari Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari, Savino Pezzotta , Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio Colombo, Francesco Pardi. A Gradisca sono previsti gli interventi dei parlamentari Monai (IdV) e Strizzolo (Pd).
Messaggero Veneto del 26/07/11
Visita di Monai al Cie «Si vive meglio in carcere»
GRADISCA «Francamente vivono in condizioni migliori il mio cane e anche i carcerati». La battuta che il parlamentare Carlo Monai regala ai giornalisti al termine della sua visita al Cie è eloquente. Il deputato dell’Italia dei Valori ha fatto il suo ingresso nella struttura governativa di via Udine in occasione della manifestazione nazionale (coinvolti anche i centri per immigrati di Roma, Modena, Torino, Milano, Bari e Trapani) “LasciateCIEntrare”, promossa contro il divieto di ingresso nei centri immigrati ai rappresentanti della stampa e delle associazioni, da Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Ordine dei giornalisti, Articolo 21, Asgi, Primo marzo, Open Society Foundation, European Alternatives e dai parlamentari Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari, Savino Pezzotta, Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio Colombo, Francesco Pardi. L’onorevole Monai ha fatto il suo ingresso al Cie alle 11.40, dopo un’attesa dell’ok da parte della Prefettura durata oltre mezz’ora. «Non mi aspettavo di trovare condizioni così disastrate – ha raccontato Monai ai giornalisti al termine della visita –. Gli immigrati che si trovano all’interno del Cie dormono per terra, senza neppure un materasso, in ambienti asfittici. La loro ora d’aria si riduce a dieci minuti di libertà per due volte al giorno in spazi di pochi metri quadrati, dove è consentito loro di fumare due sigarette al mattino e altrettante alla sera. Una sola stanza è stata ritenuta agibile dai Vigili del Fuoco dell’ala interessata negli ultimi scontri, ospita dieci persone». Il parlamentare ha illustrato la situazione attuale all’interno del Cie: 59 gli immigrati trattenuti nel centro, tutti arrivati nel corso del 2011, a fronte di una capienza di 52 persone. La maggioranza è di nazionalità tunisina, ma vi sono anche un uomo proveniente dal Bangladesh e uno proveniente dall’Iraq. «Si tratta di persone che non c’entrano nulla con le contestazioni – ha aggiunto Monai – e meriterebbero un minimo di decoro, a cominciare da materassi ignifughi su cui dormire». «Ritengo che servirebbe un’operazione trasparenza – ha concluso il parlamentare dell’Italia dei Valori – per far vedere a tutti i cittadini italiani come viene gestita l’emergenza immigrazione dal punto di vista amministrativo». Giuseppe Pisano
Marzo 17th, 2017 — General, Notizie flash
Fukushima. il Governo dice: arrangiatevi!
Video
Japanese government killing its own people in Fukushima
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