Entries from Marzo 2017 ↓

Pietra Sonica/ Concerti a Chiasiellis di Mortegliano

Venerdì 5 e Sabato 6 Agosto a Chiasellis di Mortegliano

 

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Napoli: caos nell’alta velocità

Repubblica 31 luglio

Napoli, caos nell’Alta velocità
Guasto ai treni, migliaia bloccati

Gravi ritardi per i convogli in partenza e arrivo.  Il numero dei passaggeri in attesa è destinato ad aumentare

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NO TAV/ La Serracchiani è fuori di testa

ECCOVI L’ABERRANTE TESTO che la Serracchiani ha proposto hai parlamentari europei

la notizia Ansa è del 13 luglio dopo la sottoscrizione di 42 parlamentari

http://www.carlofidanza.eu/wordpress/tav-fidanza-pdl-pieno-sostegno-a-realizzazione-progetto.html

13-07-2011

TAV: FIDANZA (PDL), PIENO SOSTEGNO A REALIZZAZIONE PROGETTO

ANSA) – BRUXELLES, 13 LUG – ”In autunno l’Europa iniziera’ a discutere sulla revisione delle priorita’ delle reti transeuropee di trasporto. In vista di questa scadenza le istituzioni dell’Ue devono avere ben chiaro che il sistema-Italia (istituzioni, politica, imprese) crede con forza nello sviluppo di queste infrastrutture strategiche e che non saranno minoranze violente a rallentare il percorso o far recedere dagli impegni assunti”. Lo sottolinea Carlo Fidanza, europarlamentare del Pdl-Ppe, membro della commissione Trasporti, che insieme ai colleghi Cancian (Pdl) e Serracchiani (Pd) ha promosso una lettera al presidente della Commissione Ue Barroso e al commissario ai Trasporti Kallas sottoscritta da 42 eurodeputati italiani di Pdl, Pd, Lega e Udc.

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From: FIDANZA Carlo
Sent: 07 July 2011 15:30
To: MEP-IT-7th-Legislature
Subject: Lettera al Presidente Barroso e al Commissario Kallas – TAV
Importance: High

Cari Colleghi,
in allegato potete trovare una lettera che vorremmo spedire al
Presidente Barroso e al Commissario con delega ai trasporti, Kallas in
merito alla questione della linea ferroviaria ad alta velocità
Torino-Lione, parte integrante del progetto prioritario n.6 delle reti
TEN.

Chi volesse sottoscriverla può rispondere alla presente e-mail entro
domani mattina alle ore 10.30.

Vi ringraziamo per la vostra collaborazione e sostegno.

Cordiali saluti,

Carlo Fidanza

Antonio Cancian

Debora Serracchiani

 

Dear President Barroso,
Dear Commissioner Kallas,
following the recent unfortunate events occurring over the last weeks, which saw
local minority groups trying to block, also with violence, the beginning and the
progress of the works for the section of the TEN-T priority project n.6 between Turin
and Lyon in the northern Italian region of Piedmont, exactly in the area of Maddalena
di Chiomonte, Val di Susa, we, Italian Members of the European Parliament strongly
denounce those unacceptable facts, which delay the project and caused several
injuries, mainly among security forces.
Despite those difficulties, the Italian Authorities, on a bipartisan commitment, wanted
to respect the arrangements previously taken with the EU regarding the opening of the
construction site by 30 June 2011, and consequently starting with the drilling of the
tunnel for the project. During the Intergovernmental Conference in Rome on 6 July
2011, both the Italian and the French Governments have highlighted and confirmed
their strong willingness to carry on with this project.
We, Italian Members of the European Parliament are fully convinced that this project
has to be achieved and we are committed to support the development of transport
infrastructures which contribute to the modernisation of Italy, in this specific case, but
in general of Europe as a whole.
Therefore, for the above mentioned reasons and in view of the upcoming revision of
the Trans-European Transport Networks, which, as recently declared by the
Commission, will see PP6, named as “Mediterranean Corridor”, as integral part of the
next multi-annual financial framework, we, Italian Members of the European
Parliament want to confirm our strong support in this important cause.
Yours sincerely,

 

Traduzione

Caro presidente Barroso, Caro commissario Kallas, dopo gli sfavorevoli eventi
recentemente accaduti durante le ultime settimane, che hanno visto gruppi
minoritari locali che provavano ad ostruire, anche con la violenza, l’inizio
del progetto n.6 di priorità della TEN-T fra Torino e Lione nella regione
italiana del Piemonte, esattamente nella zona di Maddalena di Chiomonte, Val di
Susa, noi, membri italiani del Parlamento Europeo denunciamo fortemente quei
fatti inaccettabili, che fanno ritardare il progetto ed hanno causato varie
lesioni, principalmente fra le forze di sicurezza. Malgrado quelle difficoltà,
le autorità italiane, su un impegno bipartitico, hanno voluto rispettare le
disposizioni precedentemente prese con l’UE per quanto riguarda l’apertura del
cantiere entro il 30 giugno 2011 e conseguentemente cominciando con la
perforazione del traforo come da progetto.
Durante il congresso intergovernativo a Roma il 6 luglio 2011, sia i governi
italiani che francesi hanno evidenziato e confermato la loro forte compiacenza
a continuare con questo progetto.
Noi membri italiani del Parlamento Europeo siamo completamente convinti che
questo progetto debba essere realizzato e ci impegniamo per sostenere lo
sviluppo del trasporto e delle infrastrutture che contribuiscono
all’ammodernamento dell’Italia, in questo caso specifico, ma in generale
dell’Europa complessivamente.
Di conseguenza, per i motivi suddetti ed in considerazione della revisione
imminente di reti di trasporto transeuropee, che, come recentemente dichiarato
dalla Commissione, vederà PP6, chiamato come ” Corridoio Mediterraneo”, come
parte integrante della struttura finanziaria pluriennuale seguente, noi, membri
italiani del Parlamento Europeo vogliamo confermare il nostro forte appoggio
per questa causa importante.

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PORDENONE: L’ultima frontiera della democrazia-comunicato

L’ultima frontiera della democrazia

In un momento, come quello odierno, di profonda crisi occupazionale in
cui più forte dovrebbe essere la solidarietà, le istituzioni
pordenonesi hanno prontamente risposto con l’istituzione di un tavolo
per risolvere i problemi locali: fine della cassa integrazione per più
di 600 lavoratori, diminuzione degli ammortizzatori sociali, problemi
nella scuola, nella sanità etc. La soluzione è stata quella di
attribuire in modo perverso pari dignità a chi decide di muoversi per
Pordenone, soprattutto in macchina, per ragioni puramente personali
(lavoro? shopping? divertimento?), a chi cerca di portare alla luce le
ingiustizie che molti stanno subendo “tutti i giorni”. Se non fosse
tragico sarebbe comico rilevare che alla richiesta degli immigrati di
dignità, quella vera, diritti e libera circolazione sia stato risposto
contrapponendo la libertà di circolazione dell’automobilista e
dell’uomo/portafoglio pronto a rimpinzare le tasche dei poveri
bottegai pordenonesi. Noi anarchici e libertari non ci stiamo.
Denunciamo il tentativo di “paralizzare” chi vuole manifestare contro
ogni tipo di sopruso, di rendere lo sciopero sempre di più uno
spettacolo di burattini. Non saranno certo delle regole senza senso
(non è forse più penalizzante per “i cittadini” far partire una
manifestazione dal trafficato Largo San Giovanni piuttosto che da una
zona pedonale come p.tta Cavour) che ci spoglieranno della libertà,
quella vera, di occupare gli spazi e le vie cittadine per rendere
pubbliche le nostre rivendicazioni. A chi pensa che queste regole, a
cui non dimentichiamoci vanno aggiunte quelle nazionali sugli
obbiettivi sensibili, non siano dettate dal buon senso ma da un, non
troppo velato, sentimento liberticida; diciamo: “Sveglia! Fatti
sentire”.

Iniziativa Libertaria

 

PORDENONE: «Ambulatorio per irregolari da riaprire»

Messaggero Veneto del 29/07/11

«Ambulatorio per irregolari da riaprire»

 

«Come antirazzisti e libertari, impegnati da anni nel pordenonese contro le derive xenofobe della Lega Nord e le continue vessazioni, prima umane ed ora istituzionali, che i migranti sono costretti a subire, ci dichiariamo fin da subito pronti a difendere ad oltranza la riapertura dell’ambulatorio per irregolari già chiuso con una legge regionale, che ricorda quelle eugenetiche del ventennio, da Narduzzi e compagni di merende». Iniziativa libertaria, il collettivo anarchico della città, torna a esprimersi in difesa degli immigrati. «Dalle ronde padane appena sdoganate dal prefetto ad ogni tentativo di rendere invivibile e inospitale questo territorio – continuano gli anarchici – a persone che ricercano legittimamente serenità per se e i propri cari, risponderemo con la stessa determinazione che ci ha contraddistinto fin’ora. La recente tragedia norvegese è un segnale fortissimo di un clima d’odio e persecuzione caro alle destre in Europa e che in Italia purtroppo trova fertile humus fra i partiti». Iniziativa Libertaria risponde «con le idee e la pratica dell’antifascismo. Il vaso è colmo».

NO TAV/ Dura contestazione alla festa del PD di Tavagnacco

Superate le 600 visite

 

Report da Tavagnacco 1° agosto

Povera Serracchiani oramai sta somatizzando la nostra presenza (stava male e ha parlato poco). Pensa di farsi in pace la campagna elettorale per le prossime Regionali (sarà lei la probabile candidata del csx) ed invece arrivano i No Tav a disturbare la nuova star emergente della politica. Dopo Selz, dunque, Tavagnacco, sempre con il fiato sul collo ed il prossimo appuntamento sarà ad Aurisina (errata corrige: ad OPICINA in 19 agosto ore 18.00)

Il documento che ha firmato la Serracchiani con il centrodestra e la Lega, a Strasburgo, è ignobile e la cosa gli va sbattuta in faccia.

Questa volta la contestazione è stata dura e ai piddi gli è stato dato dei venduti e quant’altro. Non smentiremo di certo questo fatto.

Per quanto riguarda i relatori, c’è da rilevare la “bella” performance del liberista Travan che dopo aver detto anche cose, tanto giuste quanto ovvie, ( la crisi è gravissima e non c’è più cash, cioè non c’è liquido, non ci sono soldi) ed aver criticato ferocemente il keynesismo e la politica del debito pubblico che ha caratterizzato america ed europa dal dopo guerra ad oggi, però di fonte alla TAV (che è puro Keynesismo! lo dice perfino Moretti! ) poi ha recitato la solita tiritera (obbligatoria per stare nel PD); ossia che “non possiamo mica essere tagliati fuori dall’europa”.

In una decina di minuti alla fine del dibattito (i piddi non hanno mollato il microfono) sono successe una serie di cose divertenti fra le quali un dirigente del PD che si dicharava favorevole alla TAV ha chiesto di alzare la mano a chi era favorevole ed hanno alzato la mano in 4 di numero! Ce cojon!

Per quanto riguarda la Serracchiani infine si ha l’impressione che oltre a fare le schifezze di Strasburgo non sappia più dire niente; la tipa è proprio negata è una specie di Gelmini di centrosinistra.

Sono stati distribuiti ben due volantini e la presenza di attivisti (oltre una quindicina) era in parte nuova e combattiva.

Si va verso la fondazione del Comitato NO TAV Udinese.

 

 

tavagna_01

 

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Primo volantino facciate A e B

 

Serracchiani peggio di Sonego

 

 

Perché il consociativismo esplicito e spudorato con il PdL e la Lega

 

contro il popolo della Valsusa in lotta?

 

Perché l’accanimento terapeutico per la tratta Venezia-Trieste della TAV?

 

13-07-2011

ANSA) – BRUXELLES, 13 LUG – ”In autunno l’Europa iniziera’ a discutere sulla revisione delle priorita’ delle reti transeuropee di trasporto.
In vista di questa scadenza le istituzioni dell’Ue devono avere ben chiaro che il sistema-Italia (istituzioni, politica, imprese) crede con forza
nello sviluppo di queste infrastrutture strategiche e che non saranno minoranze violente a rallentare il percorso o far recedere dagli impegni assunti”.
Lo sottolinea Carlo Fidanza, europarlamentare del Pdl-Ppe, membro della commissione Trasporti, che insieme ai colleghi Cancian (Pdl)
e Serracchiani (Pd) ha promosso una lettera al presidente della Commissione Ue Barroso e al commissario ai Trasporti Kallas
sottoscritta da 42 eurodeputati italiani di Pdl, Pd, Lega e Udc.

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From: FIDANZA Carlo
Sent: 07 July 2011 15:30
To: MEP-IT-7th-Legislature
Subject: Lettera al Presidente Barroso e al Commissario Kallas – TAV
Importance: High

Cari Colleghi,
in allegato potete trovare una lettera che vorremmo spedire al Presidente Barroso

e al Commissario con delega ai trasporti,

Kallas in merito alla questione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione,

parte integrante del progetto prioritario n.6 delle reti TEN.
Chi volesse sottoscriverla può rispondere alla presente e-mail

entro domani mattina alle ore 10.30.
Vi ringraziamo per la vostra collaborazione e sostegno. Cordiali saluti,
Carlo Fidanza, Antonio Cancian, Debora Serracchiani

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Dear President Barroso, Dear Commissioner Kallas,
following the recent unfortunate events occurring over the last weeks, which saw local minority groups trying to block, also with violence, the beginning and the progress of the works for the section of the TEN-T priority project n.6 between Turin and Lyon in the northern Italian region of Piedmont, exactly in the area of Maddalena di Chiomonte, Val di Susa, we, Italian Members of the European Parliament strongly denounce those unacceptable facts, which delay the project and caused several injuries, mainly among security forces. Despite those difficulties, the Italian Authorities, on a bipartisan commitment, wanted to respect the arrangements previously taken with the EU regarding the opening of the construction site by 30 June 2011, and consequently starting with the drilling of the tunnel for the project. During the Intergovernmental Conference in Rome on 6 July 2011, both the Italian and the French Governments have highlighted and confirmed
their strong willingness to carry on with this project.
We, Italian Members of the European Parliament are fully convinced that this project has to be achieved and we are committed to support the development of tran sport infrastructures which contribute to the modernisation of Italy, in this specific case, but in general of Europe as a whole. Therefore, for the above mentioned reasons and in view of the upcoming revision of the Trans-European Transport Networks, which, as recently declared by the Commission, will see PP6, named as “Mediterranean Corridor”, as integral part of the next multi-annual financial framework, we, Italian Members of the European Parliament want to confirm our strong support in this important cause.

Traduzione Caro presidente Barroso, Caro commissario Kallas,

dopo gli sfavorevoli eventi recentemente accaduti durante le ultime settimane, che hanno visto gruppi minoritari locali che provavano ad ostruire, anche con la violenza, l’inizio del progetto n.6 di priorità della TEN-T fra Torino e Lione nella regione
italiana del Piemonte, esattamente nella zona di Maddalena di Chiomonte, Val di Susa, noi, membri italiani del Parlamento Europeo denunciamo fortemente quei fatti inaccettabili, che fanno ritardare il progetto ed hanno causato varie lesioni, principalmente fra le forze di sicurezza. Malgrado quelle difficoltà, le autorità italiane, su un impegno bipartitico, hanno voluto rispettare le
disposizioni precedentemente prese con l’UE per quanto riguarda l’apertura del cantiere entro il 30 giugno 2011 e conseguentemente cominciando con la perforazione del traforo come da progetto.
Durante il congresso intergovernativo a Roma il 6 luglio 2011, sia i governi italiani che francesi hanno evidenziato e confermato la loro forte compiacenza a continuare con questo progetto.
Noi membri italiani del Parlamento Europeo siamo completamente convinti che questo progetto debba essere realizzato e ci impegniamo per sostenere lo sviluppo del trasporto e delle infrastrutture che contribuiscono all’ammodernamento dell’Italia, in questo caso specifico, ma in generale dell’Europa complessivamente. Di conseguenza, per i motivi suddetti ed in considerazione della revisione imminente di reti di trasporto transeuropee, che, come recentemente dichiarato dalla Commissione, vederà PP6, chiamato “Corridoio Mediterraneo”, come parte integrante della struttura finanziaria pluriennuale seguente, noi, membri italiani del Parlamento Europeo vogliamo confermare il nostro forte appoggio per questa causa importante.

 

 

 

Comitati No Tav del Friuli ———>

 

 

 

 

Lato B

 

Il Corridoio 5 è una grande truffa

 

Mauro Moretti, ad del gruppo Ferrovie dello Stato , il 29 aprile 2011,

ha messo una pietra tombale non solo sulla tratta TAV Ve-Ts,

ma sul significato stesso del Corridoio 5.

 

Moretti infatti ha dichiarato:

“Trieste e Lubiana non hanno bacini di passeggeri sufficienti a proseguire su quella tratta.

Noi in questo momento abbiamo un sistema che rispecchia la domanda che viene espressa dal territorio,

abbiamo anzi il problema di riempire i treni. Non esiste il tema della carenza di offerta a Est di Mestre.

E a parte questo, anzi soprattutto, oltre confine non si sono ancora neppure le progettazioni preliminari.

Non so nemmeno se gli sloveni lo vogliono questo progetto,

sebbene le informazioni di cui dispongo continuino a confermarmelo.

Più che di fare i corridoi, loro hanno il problema di valorizzare il porto di Capodistria, lo sappiamo da sempre.

Se poi ci sono problemi di carattere finanziario da parte nostra, gli sloveni ne hanno anche di assai più grandi

a reperire le risorse ingentissime necessarie a costruire il corridoio ferroviario.”

 

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2011/04/29/news/treni-l-ad-moretti-gela-trieste-tav-solo-fino-a-mestre-1.50771

 

La TAV dopo Illy.

Vediamo cosa dice oggi il nuovo progettista di RFI, Carlo Comin, che ha preso in mano

la progettazione della tratta Venezia-Trieste dopo la cadura di Riccardo Illy.

 

PASSEGGERI

Siamo partiti dall’andare ad Alta Velocità da Trieste a Milano e Torino perché la TAV

“rende competitivo il trasporto ferroviario rispetto a quello aereo” (Illy aprile 2008).

Sintesi delle posizioni di Comin (con le sue stesse parole)

Dopo due anni e mezzo siamo arrivati al punto che Trieste “l’Alta Velocità non la vede”

perché “fare una linea ad Alta Velocità avrebbe comportato un risparmio di 2, 3 minuti

è meglio far vedere alla gente la costiera secondo me no, dal treno, che è uno spettacolo unico…”

(Comin 2010)

 

MERCI (quelle qui sotto riportate sono esattamente le parole di Comin)

1) I traffici merci per ferrovia tra Venezia e Trieste sono POCA ROBA.

2) LA CAPACITA’ ATTUALE E’ SICURAMENTE ADEGUATA.

3) Siamo assolutamente vicino al milione di TEU e forse lo superiamo;

cioè 10 volte la capacità attuale del porto di Trieste

4) La prima criticità non è la linea ferroviaria, la prima criticità è il porto di Trieste.

5) il Porto di Trieste non genera traffico verso Est.

Non dovrà essere orientato verso Est perché sennò farà a cazzotti con Capodistria.

6) Vi faccio questo scenario per farvi capire i tempi:

DICIAMO FRA 70, 80 ANNI

7) Oggi lo Stato non ha soldi.

8) MA NON HA NEANCHE LA NECESSITA’ DAL PUNTO DI VISTA DELLA DOMANDA.

9) NON SAPPIAMO NEANCHE CHE TIPO DI TRASPORTO CI SARA’ FRA 40-50 ANNI.

10) NESSUNO CI OBBLIGA A FARE IL LAVORO.

 

http://www.info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=663:report-assemblea-no-tav-di-porpetto&catid=82:noi

http://www.youtube.com/watch?v=MQ1kfBeLnFg&feature=player_embedded

Poi per concludere in allegria vedetevi questo filmato da youtube nel quale il Senatore del PDL Paolo Scarpa

dichiara (il 6 maggio in Comune a Portogruaro) che la TAV non serve a un fioco secco

http://www.youtube.com/watch?v=S9_k1pVLtBk

 

Comitati No Tav del Friuli

 

 

 

Rivolte nei lager di Maroni

E’ rivolta nei CIE/CARA

Immigrati, tensione a Bari e CrotoneScontri con la polizia, diversi feriti

NO TAV/ UE: risposta (miserabile) di Kallas a Sabine Wils

Ecco a cosa serviva la lettera consociativa della Serracchiani

 

DE

P-006777/2011

P-006817/2011

Antwort von Herrn Kallas

im Namen der Kommission

(25.7.2011)

Die Informationen, die die Kommission von den italienischen Behörden und von der italienischen Presse erhalten hat, decken sich nicht mit dem von der Frau Abgeordneten geschilderten Sachverhalt. Nach den der Kommission vorliegenden Informationen über die bedauernswerten Ereignisse vom 3. Juli 2011 hat eine Gruppe militanter und gewaltsamer Demonstranten, von denen die meisten aus anderen Teilen Italiens und aus dem Ausland kamen, eine eigentlich friedliche Demonstration in einen Kampf mit der Polizei ausarten lassen. Bei der Polizei gab es die meisten Verletzten, nachdem die Einsatzkräfte mit Steinen, Felsbrocken, Molotowcocktails und mit Ammoniak gefüllten Flaschen angegriffen worden waren. Vor diesem Hintergrund ist die Kommission der Auffassung, dass die letzte Frage der Frau Abgeordneten nicht beantwortet werden muss.

In den letzten sechs Jahren hat der Kommissar der italienischen Regierung für das Projekt Lyon-Turin beachtliche Anstrengungen unternommen, um dieses Projekt der lokalen Bevölkerung näher zu bringen. Die intensive Zusammenarbeit hat zu einer kompletten Neugestaltung des italienischen Projektteils geführt. Die Kommission wurde darüber informiert, dass heute 10 von 14 Gemeinden, die direkt von dem Projekt betroffen sind, diese neue Eisenbahnverbindung befürworten.

Darüber hinaus sieht die Kommission keinen Grund, die Rechtmäßigkeit und Korrektheit des Verwaltungsverfahrens der italienischen Behörden anzuzweifeln. Der derzeitige Finanzierungsbeschluss der Kommission sieht eindeutig vor, dass die EU-Finanzierung von der Erfüllung aller rechtlichen Voraussetzungen abhängt.

Risposta del signor Kallas

A nome della commissione

25/7/2011

Le informazioni ottenute dalla commissione sia dai funzionari italiani che dalla stampa non corrispondono a quanto esposto dalla signora Delegata.

Le informazioni pervenute alla Commissione sui deprecabili avvenimenti del 3 luglio 2011 indicano che un gruppo di militanti e manifestanti violenti, la maggior parte dei quali provenienti da altre parti d’Italia e dall’estero, hanno trasformato una peraltro pacifica dimostrazione in uno scontro violento con la polizia. Tra i poliziotti vi sono stati la maggioranza dei feriti, dal momento che gli attaccanti hanno usato pietre, massi, molotov e bottiglie piene di ammoniaca. Con questo presupposto di fondo la Commissione è del parere che l’interrogazione della signora Delegata non deve trovare risposta.

Negli ultimi 6 anni il Commissario ha faticose iniziative in collaborazione con il governo italiano per far coincidere maggiormente il progetto Lione Torino alle volontà della popolazione locale. Questa intensa attività ha portato al completo ridisegno di gran parte del progetto. La Commissione è peraltro stata informata del fatto che oggi 10 dei 14 comuni, direttamente coinvolti dal progetto, caldeggiano la realizzazione di questa nuova opera ferroviaria.

Quindi la Commissione non vede alcun motivo per sollevare obiezioni sulla correttezza e moderazione delle azioni degli amministratori italiani.

Rimane come conclusione che la Commissione intende mantenere il finanziamento EU legato alla corretta prosecuzione delle opere.

 

GEMONA/ Depuratore Cipaf: indagati anche la Provincia e l’Arpa

Messaggero Veneto MARTEDÌ, 02 AGOSTO 2011 Pagina 25 – Provincia

Depuratore Cipaf, altri 4 indagati

Gemona: l’inchiesta si allarga, coinvolti anche due tecnici della Provincia, uno dell’Arpa e l’attuale presidente del consorzio

594
Pasquariello e Bonocore

 

di Antonio Simeoli GEMONA

L’inchiesta sul depuratore Cipaf si allarga. La Procura di Tolmezzo, infatti, ha dato un’ulteriore svolta all’indagine avviata ormai quasi due anni fa che ipotizza il reato di abuso d’ufficio e inquinamento ambientale nei confronti dell’ex cda del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Alto Friuli, in testa l’ex presidente Vergilio Burelli e il vice Adriano Piuzzi, degli industriali Andrea Pittini e Giovanni Fantoni, dei progettisti del depuratore da 3,2 milioni Giulio Gentilli e e Gianni De Cecco, nonchè dell’ex presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo. Il depuratore. L’accusa, in sintesi, per tutti è di aver favorito la ralizzazione di un nuovo depuratore da 3,2 milioni di euro di soldi pubblici, che gli inquirenti ritengono inutile e non in grado di evitare l’inquinamento del rio Molino del Cucco nel quale sfociano le acque dopo il processo di depurazione. Un impianto regolarmente autorizzato dalla Provincia di Udine con la determina 38 del 2004. Ora nell’inchiesta entrano altri quattro indagati. Provincia e Arpa. Si tratta del direttore dell’ufficio ambiente della Provincia Marco Casasola, 41 anni, del funzionario Maurizio Pessina, 47 anni, di Anna Lutman 45 anni responsabile dei laboratori Arpa di Udine e del presidente del Cipaf, Ivano Benvenuti, subentrato a Burelli e al cda dimissionario dopo la bufera nel febbraio del 2010. I due funzionari della Provincia sono stati coinvolti nell’inchiesta dal Procuratore di Tolmezzo Giancarlo Buonocore e dal sostituto Alessandra Burra, che da mesi stanno indagando con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo investigativio di Udine, per aver autorizzato il nuovo depuratore ad entrare in funzione pur a conoscenza delle diverse carenze progettuali dello stesso. Strassoldo. Il tutto subendo le pressioni, sempre secondo l’accusa, dell’ex presidente della Provincia Marzio Strassoldo che avrebbe fatto cosi da “collettore” agli interessi dei grandi industriali del Cipaf (Fantoni e Pittini) che intendevano risolvere i problemi di depurazione delle acque dei loro impianti grazie a un nuovo depuratore pagato con soldi pubblici. L’accusa per la dirigente dell’Arpa invece è quella di aver omesso di segnalare all’ufficio risorse idriche dell’Area ambiente l’inefficacia del processo depurativo non impedendo dunque l’inquinamento del Rio Molin del Cucco e delle Sorgive di Bars, uno dei gioielli naturalistici del Friuli. Le perizie. Secondo gli inquirenti, che si sono basati su una perizia dell’ingegner Rinaldo Martorio, l’inquinamento era “diluito” nelle acque e quindi non intercettato dalle analisi dei vari enti competenti per il fatto che all’interno del depuratore, oltre alle acque reflue entravano pure, cosa vietata dalla legge, quelle di raffreddamento degli impianti. Con la diluizione, per l’accusa, l’inquinamento veniva “nascosto”. Il presidente. E Benvenuti? Il presidente, subentrato dopo la bufera a Burelli e indicato dai soci del Cipaf come guida di garanzia del consorzio, per la Procura, pur a conoscenza dei difetti del depuratore, non avrebbe impedito l’inquinamento. Il nuovo Cda del Consorzio, tuttavia, proprio per cautelarsi di fronte alle accuse, aveva commissionato una perizia sulle acque del canale affidandola alla società Copernico srl. Analisi che avevano evidenziato una situazione del tutto tranquillizzante. Per questo la Procura di Tolmezzo ha chiesto al Giudice per le indagini preliminari un incidente probatorio, l’anticipo di una parte del dibattimento, chiedendo una super perizia capace di rispondere a ben 13 quesiti. Gli indagati avranno così modo di vedere le carte e difendersi. Contestualmente Buonocore e la Burra hanno pure chiesto una proroga delle indagini preliminari ricordando pure come nell’inchiesta parti offese siano, oltre che il Cipaf, al quale fanno riferimento aziende con 5 mila dipendenti tra diretti e indotto, anche i comuni di Osoppo e Buja, evidentemente penalizzati dall’eventuale inquinamento. I quesiti. La perizia dovrà quindi chiarire, tra l’altro, una volta per tutte se il canale è inquinato, se il nuovo depuratore è in grado di funzionare, se siano noti la natura e la portata dei reflui di ciascuna azienda, se eventuali carenze di progettazione abbiano inciso sui costi. Se il Gip darà disco verde alla richiesta della Procura i tempi dell’inchiesta si allungheranno, ma finalmente si farà luce su una vicenda che ormai si trascina da quasi due anni. Dal mese di aprile, peraltro, il depuratore Cipaf è posto sotto sequestro. Il sequestro. Le aziende continuano a lavorare perchè, per non pregiudicare l’occupazione, il Tribunale di Tolmezzo ha nominato un custode giudiziario, il funzionario regionale Andrea Chiarelli, che ha il compito di predisporre un complesso piano di messa in sicurezza dell’impianto. Le acque del Rio Molino del Cucco, intanto, continuano a confluire nelle Sorgive di Bars. E c’è il forte sospetto che siano inquinate. Per questo la Procura ha deciso di pigiare l’acceleratore sull’inchiesta.

 

NOTAV: un altra risposta alle bugie della Serracchiani

GIOVEDÌ, 04 AGOSTO 2011

Pagina 12 – Regione

«Eurodeputati pro Tav»

Il comitato del no: dai politici troppe bugie sull’opera

UDINE «Troppe bugie sui cantieri Tav in Val di Susa». A dirlo è il portavoce dei Comitati No Tav del Fvg, Giancarlo Pastorutti, a commento dell’operato di alcuni eurodeputati sulla vicenda Tav, opera infrastrutturale fortemente contestata nel Nord Italia e che vede anche la Regione Friuli Venezia Giulia direttamente coinvolta nel progetto Alta velocità/Alta capacità. «Questi eurodeputati fanno un troppo facile moralismo sugli altri, e si dimenticano i propri comportamenti». Ma ecco cosa ha scatenato i No Tav Fvg: «Il 13 luglio scorso – afferma Pastorutti -, l’agenzia Ansa batteva la notizia che gli eurodeputati Carlo Fidanza, Antonio Cancian e Debora Serracchiani erano promotori di un documento inviato al presidente della Commissione europea Barroso e al Commissario ai Trasporti Kallas in cui si affermava che i cantieri in Valsusa erano stati aperti entro il termine previsto del 30 giugno. Tutto ciò veniva poi smentito dall’ispezione della delegazione composta dall’eurodeputato Gianni Vattimo il 14 luglio ai cantieri come testimonia il filmato su youtube. Situazione inverosimile, in cui le rappresentanze istituzionali risultano disinformate oppure in malafede, dichiarando il falso alle massime autorità europee per ottenere spiccioli di finanziamenti e alimentando negli italiani l’illusione che la Tav è finanziata dall’Europa. Certamente – evidenzia il portavoce dei No Tav – non si può criticare chi è favorevole all’opera (nel documento gli eurodeputati affermano di essere «completamente convinti che questo progetto debba essere realizzato») ma è intollerabile che rappresentanti istituzionali usino simili scorrettezze. Di tanto in tanto si ripresenta il tema dell’etica nella politica. Qualche giorno fa l’onorevole Debora Serracchiani sul blog del “Il Fatto Quotidiano” commentando la discussione alla Camera sul senatore Tedesco del Pd, aveva invitato il senatore, per fugare ogni dubbio e sgomberare il campo da sospetti per la saldezza delle istituzione democratiche pericolosamente corrose nella credibilità, di dimettersi, invocando che la causa della democrazia è forse più grande. Troppo facile fare del moralismo sugli altri», conclude Pastorutti. Francesca Artico