STUDENTI TRIESTE: tentativo di occupazione all’Oberdan

Dal Piccolo

GIOVEDÌ, 29 NOVEMBRE 2012

Oberdan, l’occupazione e poi la ritirata

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nel pomeriggio lunga trattativa con la Digos. Infine lo sgombero pacifico

Protesta studentesca: ieri il liceo scientifico Oberdan è stato al centro di un’occupazione-lampo da parte dei ragazzi durata una quindicina d’ore. All’alba alcuni “oberdanini” sono penetrati nella storica sede centrale di via Paolo Veronese. Col passare delle ore molti studenti hanno aderito all’iniziativa entrando nell’edificio. Altri hanno preferito tornarsene a casa. Alle 8 circa è arrivata la preside Maria Cristina Rocco che con stupore e disappunto si è trovata sbarrata l’entrata della sua scuola. «Ho cercato e trovato il massimo dialogo con i rappresentanti degli studenti, mi sarei aspettata tutto ma non di trovare l’edificio occupato», racconta l’ex preside di Deledda e Carducci, alla guida dell’Oberdan dal primo settembre. Della situazione sono state informate le forze dell’ordine. All’arrivo degli agenti della Digos le due entrate principali sono state chiuse con catenaccio e lucchetti. «C’era un poliziotto pelato che si era messo in fila per entrare nella scuola, peccato si differenziasse un po’ dal resto del gruppo», racconta sorridendo una studentessa. Diversi giovani invece, evidentemente impreparati al blitz, sono stati costretti a rimanere fuori dalla scuola malgrado volessero entrare. Intanto le finestre dell’istituto hanno iniziato a essere tappezzate di fogli sui quali sono stati espressi alcuni slogan con i motivi della protesta. Il più eloquente? “Voi ci girate le spalle, a noi girano le palle”, chiaro riferimento alla (presunta) mancata solidarietà dei professori nei confronti della protesta degli studenti. In tarda mattinata una delegazione di quattro studenti è uscita dichiarando di volere occupare l’istituto sino a venerdì, ma ottenendo il diniego da parte della preside. Poco dopo, l’annuncio che alle 16 i ragazzi avrebbero dovuto iniziare a sgomberare la scuola pena l’intervento della Digos. Pochi secondi dopo le 16 una delegazione di tre studenti ha chiesto alla preside e al funzionario della Digos Domenico Donataccio di dare loro tempo sino alle 19 per riordinare la scuola e uscire dall’edificio rinunciando all’occupazione. La preside e Donataccio hanno chiesto di poter entrare subito nella scuola e verificare la situazione. Alle 16.55 si è aperto il lucchetto di un’uscita di servizio vicino all’entrata principale del parcheggio interno dell’istituto. Sono entrati preside, Donataccio, la vicepreside Amalia Abbate e il presidente del consiglio d’istituto Lorenzo Cosoli. Dopo un’ispezione gli studenti rimasti – una quarantina secondo la preside – hanno iniziato a rimettere a posto le aule. In serata tutti gli occupanti sono usciti pacificamente dall’istituto. Riccardo Tosques