Monfalcone / Treni soppressi e utenti al freddo

Altroché TAV… e senza contare viaggiatori e pendolari bel gesto verso i senza tetto che lì spesso ci pernottano …

 

da Il Piccolo

Treni soppressi e utenti al freddo

Da due settimane chiuso il riscaldamento in sala d’aspetto e biglietteria. Le Ferrovie: «Si risparmia»

 

di Fabio Malacrea

La stazione di Monfalcone va al rovescio: sala d’aspetto riscaldata a primavera inoltrata e lasciata al freddo d’inverno; treni soppressi, non solo quelli dei trasfertisti del Sud anche quelli dei pendolari bisiachi. Altro che stazione-modello con servizi a 5 stelle, come annunciato dal progetto “Centostazioni” qualche anno fa. I riscaldamento nella sala d’aspetto, in biglietteria e nell’accesso al sottopassaggio è chiuso da quasi due settimane e le temperature, soprattutto di sera quando cala il sole, scendono a dieci grado o poco più. «Razionalizzazione dei costi – replicano dalle Ferrovie – visto che a Monfalcone le sale d’aspetto sono poco utilizzate dai viaggiatori». In compenso in maggio e giugno di quest’anno, ai primi caldi primaverili, nelle stesse “parti comuni” il riscaldamento andava a palla, tanto che gli utenti preferivano attendere fuori. Insomma, i tagli colpiscono anche la stazione di Monfalcone dove già poco più di un anno fa le biglietteria è stata chiusa nei weekend e i distributori automatici di biglietti, più volte scassinati dai ladri, funzionano a singhiozzo.

E fioccano le proteste. Anche perchè lo stop al riscaldamento in sala d’aspetto è coinciso con il periodo più freddo dell’anno, tanto che perfino i senzatetto hanno lasciato la stazione e preferiscono trascorrere la notte nella sala del Pronto soccorso dell’ospedale di San Polo.

C’è poi la questione dei treni soppressi, non solo quelli a lunga percorrenza diretti al Sud (in particolare l’Intercity Trieste-Lecce), con tanto di proteste dei numerosi trasfertisti e del circolo dei pugliesi “Il Trullo”. Di mezzo ci vanno ora anche i pendolari bisiachi – studenti e lavoratori – che, giunti in stazione, si vedono cancellare a sorpresa i treni locali, soprattutto sulla tratta Trieste-Udine. È accaduto tre volte nella giornata di martedì e altre due solo nella mattinata di ieri. Soppressioni che hanno costretto decine di persone ad aspettare – chi mezz’ora, chi anche di più – un altro convoglio per raggiungere la destinazione. La giustificazione? Anche qui «ottimizzazione del servizio», per cui un convoglio mezzo vuoto viene fermato a metà della tratta e dirottato su una diversa linea, sostituito da un altro che però arriva in netto ritardo sulla tabella di marcia a Monfalcone. C’è da aspettare quindi. Ma dove? In una sala d’aspetto gelata.

Per sentire le proteste, ieri alla stazione, non c’era che l’imbarazzo della scelta. «È incredibile – dice un utente – trovare le parti comuni della stazione al freddo, con il riscaldamento spento, quando in primavera erano talmente riscaldate da non poterci neanche entrare. Se la questione è economica, qualche risparmio potevano farlo prima».