CSA/ Honsell + Franzill + “Usi”/ il gioco è scoperto

Messaggero Veneto VENERDÌ, 12 AGOSTO 2011 Pagina 18 – Cronache

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Ex Macello “blindato” per fermare l’occupazione

Il Comune ha incaricato una ditta di chiudere tutti i varchi presenti nell’area E intanto De Toni, portavoce del Csa, annuncia nuovi blitz per i prossimi giorni

di Luana de Francisco Il Comune “blinda” l’ex Macello di via Sabbadini. E sbarra così la strada a Paolo De Toni, portavoce e (in questo caso) anche apripista del Centro sociale autogestito, che, nel pomeriggio di mercoledì, aveva individuato in due edifici dell’area (dismessa e inagibile), di proprietà comunale, la propria nuova sede. Lo ha fatto incaricando prima gli agenti della Polizia municipale, che già in mattinata avevano provveduto a porre un lucchetto sull’arrugginito portone che collega la zona dell’ex Frigorifero con quella dell’ex Macello – quello attraverso il quale De Toni era passato, per introdursi nei due edifici (la sala dei bovini e un’altra posta di fronte) – e, poi, una ditta che oggi completerà l’opera di interdizione di tutti i varchi, apponendo chiusure provvisorie sugli accessi privi di serrature e coprendo o comunque precludendo i buchi presenti nella rete perimetrale. Obiettivo: porre fine all’occupazione e impedirne il ripetersi. Da qui, anche i sopralluoghi effettuati ieri dai vigili urbani, alla presenza del comandante, Giovani Colloredo. Blitz terminato, dunque, e nel giro di sole 24 ore. Ma perfettamente riuscito, a detta dello stesso De Toni, che ieri pomeriggio era comunque riuscito a tornare sul posto e ad esporre un nuovo cartello, dopo i due rimossi in mattinata dal portone affacciato su via delle Rogge e gli altri affissi negli edifici. «Non credano che finisca qui – promette De Toni -. Nei prossimi giorni ci sarà un’altra occupazione in un sito che comunicherò a tempo debito. E, anche in quel caso, a espormi sarò soltanto io, per una strategia di basso impatto penale, cioè per evitare, come in questa occasione, che altri, oltre a me, vengano denunciati per occupazione abusiva. L’importante è che si sappia che, dietro a me, ci sono sia i vecchi volti del Csa, sia una nuova generazione di giovani e studenti che reclama spazi sociali». E che, come già per l’ex Macello, sono disposti a sobbarcarsi il peso della bonifica dell’area prescelta, pur di disporre di un’area nella quale svolgere le proprie attività. A palazzo D’Aronco, intanto, la linea resta quella dura anticipata ieri dal sindaco. «Con il Csa abbiamo discusso più volte – dice Furio Honsell -, ma purtroppo gli spazi proposti non andavano bene: ovviamente, ci muoviamo soltanto all’interno di percorsi legali. L’ex Macello è un’area inagibile e per questo non possiamo autorizzare l’entrata se non che a tecnici. Comunque, continueremo a lavorare per trovare una soluzione». Dal canto suo, l’assessore alle Politiche giovanili, Kristian Franzil, ha ricordato come «esistano altri gruppi della stessa ispirazione con i quali abbiamo avviato un rapporto proficuo, perché – ha detto – hanno presentato progetti articolati per l’utilizzo degli immobili»

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Nota n. 1 Altra balla di Honsell. Un anno fa all’ultima riunione che abbiamo avuto in Comune Honsell ci ha detto espicitamente che non avevano posti per il CSA e da quella volta abbiamo cominciato a sentire puzza di marcio.

Nota n. 2 Franzil ha fatto outing. Fra le righe della dichiarazione di Franzil leggasi che si tratta dell’area della  falsa USI di Grego&Pizzolante che è già stata foraggiata da Franzil lo scorso anno. Dalle voci che circolano  uno dei siti dove vorrebbero insediarsi “il gatto e la volte”, è l’edificio dal quale sono stati sgomberati gli squatters della caserma Piave, ma, indipendentemente da questo, ora abbiamo la prova del golpe politico udinese per far fuori il CSA, facendo girare anche la balla che siamo stati noi a rifiutare i posti offerti dal Comune. Ecco quindi anche una spiegazione del perché i vertici stalinisti di Rifondazione come Michele Negro cercano di delegittimare il CSA. Anche ad Udine come a Roma c’è un legame organico fra falsa USI e Rifondazione Comunista.

 

Post Scriptum 2 ottobre 2011. Tutto confermato! Honsell & Franzill hanno promesso a Grego & Pizzolante la caserma Piave. Cioè, come aveva già annunciato Grego subito dopo lo sgombero e il sequestro di Via Scalo Nuovo (“andrò io a parlare con Franzil” aveva detto!) il Golpe strisciante si è lentamente consumato fino a raggiungere una perfetta simbiosi nella Festa di Liberazione a Cas’Aupa il 23 e 24 settembre 2011, dove il Gatto e la Volpe erano assieme all’impomatato rifondarolo culetto di pietra Kristian Franzil, a fare la conferenza di fronte ad un numeroso pubblico di una trentina di persone. Dopo il fallimento della Festa dell’ Usi a Manzano del 2010, gli sissionisti sono ripiegati su Cas’Aupa e i nostri eroi comparivano in un ruolo attivo alla stessa stregua degli organizzatori. Oramai si può parlare tranquillamente di USI-RC; i favori, i finanziamenti, la collaborazione politica sono fatti dimostrati.

 

Post Scriptum 19 ottobre 2011. Pizzolante KO, ma può sempre ricorrere a qualche variante del “Vangelo secondo San Matteo” e autoconsoloìarsi con un aforisma del tipo “gli ultimi saranno i primi e viceversa”. Cos’è successo? E’ successo che alle elezioni sindacali per l’elezione dei rappresentanti della sicurezza nell’Azienda presso la quale lavora, (una Cooperativa sociale piuttosto grossa),  svoltesi il 14 ottobre scorso, il nostro buon Matteo è arrivato ultimo e quindi neanche  eletto. Il più votato invece è stato il suo più acerrimo nemico cioè il compagno Luca Meneghesso  (militante dell’USI-AIT quella vera!) che ha spolverizzato tutti, anche i candidati della CGIL. Questo è quindi il riscontro di Pizzolante come sindacalista, cioè gode di ben poca credibilità fra i colleghi di lavoro, il che non ci stupisce per nulla. Fra l’altro il buon Matteo è anche un tipo piuttosto peoloso ed è pure difficile tenerselo a distanza.

Solo una nota sui finanziamenti del Comune di Udine all’Usi scissionista. Grego e Pizzolante avevano sempre negato di aver preso soldi da Franzil, ma ora sono stati costretti ad ammettere e per giustificarsi dicono che si tratta di “rimborsi spese”. Sinceramente non vale la pena di commentare questa scusa se non ricordando che “se pezo el tacòn del buso”.

Infine, le speculazioni sulle caratterisctiche tattiche dell’occupazione esplorativa di agosto (anche qui si vedono all’unisono le provocazioni filo-poliziesche dell’Usi scissionista ed RC) sono puntualmente smentite dai fatti come si è visto alla manifestazione del 15 ottobre degli studenti ad Udine, nella quale striscioni, bandiere  volantini e cartelli erano tutti nella direzione giusta: Democrazia Diretta Fuori dai Palazzi, No Tav (applauditissimo l’intervento al microfono) e per gli Spazi Sociali Autogestiti, con sostengno esplicito alla storia del CSA. Il problema semmai è la repressione poliziesca che la Giunta Honsell ha messo in atto con maggiore e squallida determinazione di tutte le Giunte precedenti. Questa è la verità. Inutile negarlo, le denunce pesano, (ne abbiamo avute molte e ne abbiamo in corso ancora), ed hanno creato molte conseguenze in termini di deterrenza psicologica.

Post Scriptum novembre-dicembre 2011.

11-11-11 Honsell assediato dalla richiesta di spazi sociali.

Dopo ulteriori contatti con il Comune emerge che le strutture edilizie comunali vengono aggiudicate dopo  una “manifestazione di interesse” e la formulazione di un offerta vera e propria. Questa procedura verrà attivata anche per la Caserma Piave promessa dal Comune all’Usi scissionista. Quindi l’outing di Franzil (con questa affermazione si intendeva l’aver reso pubblica una cosa segreta) che ha dichiarato di aver avuto un rapporto proficuo con gruppi “affini” al nostro ( l’Usi scissionista) è un passo falso e piuttosto pericoloso, peraltro confermato direttamente dall’Usi stessa che ha dichiarato l’esistenza di trattative con Franzil non solo sul sito, ma anche sul giornale stampato di dicembre 2011. Sono dei fessi perché trattative non possono esistere prima delle “manifestazioni di interesse” e, a maggior ragione, non si possono ovviamente pilotare le cose come fa comodo ed è proprio l’esistenza di un rapporto preferenziale che  hanno espresso in maniera esplicita e diretta, cazzi loro e di Franzil.

La nostra invece NON è mai stata una trattativa, ma una vera e propria rivendicazione, con l’azione diretta come dimostrato in agosto dopo vari giri di affissioni in molti edifici, condotte nei mesi precedenti!

Il CSA in quest’ultima fase inoltre ha proposto di allargare la base per gli spazi sociali e le occupazioni, e la proposta è stata in linea di massima accettata e su questa base si è riparlato con Honsell il 17 novembre. Il problema oggi, per esempio, è vedere se #occupyudine si muoverà veramente o no. Noi ci siamo! Purtroppo, in un ottica generale, si sta invece diffondendo la convinzione che “Udine è una città morta” e non si rilevano tensioni antagoniste e quindi non ci sono più speranze di arrivare ad un’occupazione di qualsiasi genere. In realtà le due esperienze di Centro Sociale in Piazza con gli studenti sono riuscite benino anche se effettivamente non si può certo dire che sia stata raggiunta una situazione matura per un’occupazione.

Noi ovviamente continuiamo a lavorare nella direzione dell’autogestione, dell’azione diretta e dell’occupazione non escludendo però soluzioni “legali” soprattutto se condotte da un movimento più ampio.

 

Pizzolante dice di se stesso:

> nota: l’assemblea è andata bene: mi sono presentato con la mia bella
> faccia di merda (che mi vien proprio bene),

 

Si riferisce all’assembla del 20 dicembre 2011 della coop di cui fa parte (tutto documentabile). L’ Assemblea era indetta da USI-AIT ed USB e  pizzolante si è sovrapposto con la sua sigla USI-CT&S dopo aver cercato di boicottarla.

 

La faccia di merda è il suo paradigma! Lo avevamo ben capito e denunciato da tempo, se ci poteva essere ancora qualche dubbio residuale ora ce lo toglie definitivamente lui stesso.

E’ quasi sempre costretto a subire l’iniziativa politica e vuole fare la voce grossa, denigrando i compagni e poi sistematicamente si presenta, con la sua faccia di merda appunto, per non essere tagliato fuori.

L’anarchismo è coerenza fra mezzi e fini e pizzolante ma non ha alba dei principi anarchici. Questo personaggio è uno dei peggiori concentrati di opportunismo mai visti in circolazione e siccome non può più tenerlo nascosto allora cosa fa? Se ne vanta!

 

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Tanzi (Pdl)

«Ora Honsell dica se li appoggia o no»

«L’occupazione dell’ex Macello da parte del Centro sociale è stato un atto da irresponsabili». A dirlo è il vicecoordinatore vicario del Pdl, Vincenzo Tanzi, che aggiunge: «Il Pdl condanna ogni forma di abuso e atti del genere, e in particolar modo quando si prefigura una denuncia di reato. Detto questo, è davvero singolare – continua Tanzi – come il sindaco Honsell, invece di interrogarsi sul perché si sia verificato un gesto del genere, poiché in campagna elettorale uno dei suoi cavalli di battaglia era la realizzazione di uno stabile per il Centro sociale, cambia adesso le carte in tavola e lo fa attaccando il governo regionale». «La vera novità è la scelta del luogo. Non è un caso – dice  ancora Tanzi – che sia stato scelto proprio l’ex Macello. Questo sta a significare che le nostre preoccupazioni sono fondate. Fin dal 2008 abbiamo denunciato che sotto la ristrutturazione dell’edificio si nasconde la volontà di questa amministrazione nel voler consegnare l’immobile proprio a coloro che oggi hanno tentato di occuparlo abusivamente». «Il Pdl – continua l’esponente del centrodestra – si è sempre detto contrario a una sede destinata e gestita dal Centro sociale. Uno perché siamo convinti che i soldi pubblici vadano utilizzati diversamente, e quindi se così fosse fa bene la Regione a non dare neanche un euro. Due perché di certo Udine non ne ha davvero bisogno». «Arrivati a questo punto e visti i fatti – conclude Tanzi – è giunta l’ora che Honsell esca allo scoperto e dica pubblicamente ai cittadini udinesi cosa di concreto vuol realizzare nell’ex Macello e se ha ancora intenzione o meno nel suo programma di governo di assecondare le richieste che provengono dal Centro sociale per avere una sede tutta sua».

 

 

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