CSA/ Ex Macello. Honsell: tolleranza zero

Comunicato stampa. RISPOSTA AD HONSELL

Povero Honsell e povero Franzil. Eccola qua la sinistra al potere, più forcaiola di Pasquariello! Hanno una paura matta  di perdere la poltroncina ed allora eccoli diventati più realisti del Re. Vabbè, ma chi credono di intimorire? Pensino invece a dare un occhiata a quello che è successo agli edifici dell’ ex campeggio “Italia ’90” dove è stato tutto distrutto, vetrate, porte, lavandini, impianti elettrici, con decine di migliaia di euro di danni al patrimonio. Mi sa che farò una denuncia in merito, ho una dettagliata documentazione fotografica su questo. Eppoi, lasciare esposta la popolazione all’amianto del parcheggio dell’ex frigorifero non è un attentato alla salute pubblica? Questi si che sono reati gravi e non quelli di bonificare ed utilizzare edifici  lasciati all’incuria ed al degrado. Se emettessimo la fattura  dei lavori di pulizie che faremo nelle prossime settimane verrebbe già fuori un conto di migliaia di euro. Che ridicoli in nostri Amministratori, ma noi non abbiamo tempo da perdere dietro persone politicamente immature che non sanno amministrare la cosa pubblica ed andiamo avanti per la nostra strada per la valorizzazione e la fruizione sociale dei beni comuni.


Paolo De Toni

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Messaggero Online

 

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Il Centro sociale
occupa l’ex Macello

di Luana de Francisco

De Toni: «Lo bonifichiamo per fare concerti». Il sindaco Honsell: «Questo è un reato grave, da noi tolleranza zero.»

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Messaggero Veneto GIOVEDÌ, 11 AGOSTO 2011 Pagina 19 – Cronache
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Il Centro sociale occupa l’ex Macello

De Toni: «Lo bonifichiamo per fare concerti». Il sindaco Honsell: «Questo è un reato grave, da noi tolleranza zero»

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di Luana de Francisco Il Centro sociale autogestito ha di nuovo una sede. Ma, anche questa volta, per ottenerla, ha deciso di usare le maniere forti: occupazione. I locali finiti nel mirino dello storico gruppo di anarchici friulani sono due edifici dell’ex macello di via Sabbadini. Paolo De Toni, portavoce del Csa, ci è entrato nel pomeriggio di ieri, dopo avere affisso due cartelloni al portone arruginito che affaccia su via della Roggia. Mantenendo così la promessa che andava ripetendo da tempo e che intendeva realizzare entro la scadenza del secondo anno di “esilio”. Quello cominciato dopo lo sgombero del 10 dicembre 2009, quando i carabinieri fecero sloggiare una manciata di ragazzi dall’edificio di via Scalo nuovo, di proprietà delle Ferrovie, dove il Csa si era insediato nell’estate del 2006. E dove era approdato, dopo quasi 20 anni di permanenza nell’ex mercato ortofrutticolo di via Volturno. Ieri, la prima pagina di un nuovo capitolo della “Csa story”. De Toni dice di avere fatto tutto da solo, ma di essere deciso a spalancare le porte anche agli altri aderenti al Centro sociale. «Il mese di agosto – afferma sarà dedicato alla pulizia dei due edifici: la sala bovini e quella posta di fronte, entrambe in posizione centrale rispetto al resto del complesso, alle spalle degli uffici della Croce Rossa e abbastanza distanti da via Sabbadini e via della Roggia, da evitare di recare disturbo ai passanti». Locali che De Toni promuove anche dal punto di vista “statico”. «Sono perfetti – dice -: per nulla pericolanti, nè soggetti a infiltrazioni d’acqua, come la maggior parte degli altri edifici presenti nell’area. Ma sono pieni di rifiuti e necessitano di una massiccia bonifica: qui è facile entrare e questo ne ha fatto spesso i dormitori per i “senza tetto”. Io stesso mi sono limitato a passare attraverso una rete, dal parcheggio dell’ex frigorifero, senza bisogno di scavalcare». Una volta terminate le pulizie, in settembre, il Csa conta di dare il via alle attività, cominciando con un concerto. «So bene che si tratta di edifici del Comune – afferma De Toni -, ma, con la scusa del progetto di recupero dell’area, abbiamo atteso già cinque anni. Se un domani vedremo i lavori partire, ce ne andremo via». Giusto il tempo di appendere i primi cartelloni e De Toni ha ricevuto prima la visita della Digos e, poi, quella della Polizia municipale. Verificata l’assenza di effrazioni e fotografata l’intera area interessata dall’occupazione, gli agenti della Questura hanno raccolto le generalità di De Toni, per segnalare il caso alla Procura e denunciarlo per occupazione abusiva. Dell’iniziativa, i vigili hanno prontamente informato il sindaco Furio Honsell, che non ha tardato a stigmatizzare l’azione, definendola «intollerabile» e dicendosi preoccupato anche per la pericolosità del sito. «Come ben noto – ha detto il primo cittadino – quell’area è inagibile e oggetto di un progetto, rimasto fermo soltanto a causa dell’indisponibilità dei fondi da parte della Regione, che ha bloccato la rinegoziazione dell’accordo di programma». Progetto o no, comunque, secondo Honsell resta l’assurdità del gesto. «Trovo molto grave – ha detto – il fatto che si chiamino i giornali per segnalare che si è commesso un reato. Comportamenti di questo genere non possono essere tollerati. In questo momento, so che all’interno dell’area non c’è nessuno e anche per il futuro faremo in modo che la legge venga rispettata».