Dal Messaggero Veneto del 24/12/11
Ogm, 4 campi sequestrati E’ rischio contaminazione
MANIAGO La legge e i controlli non frenano il diffondersi del mais Ogm nei campi del Friuli Venezia Giulia. Giorgio Fidenato non è più solo: a fine agosto 2011, il Corpo forestale regionale ha sequestrato quattro terreni in cui sarebbe stata riscontrata, da una prima analisi, la presenza di Mon 810, la varietà di mais transgenico della Monsanto, autorizzata da una direttiva europea, ma ritenuta fuori legge da Stato e Regione. Il blitz estivo ha evitato di fatto la trebbiatura, non i possibili effetti di contaminazione nei campi circostanti. L’impollinazione potrebbe aver diffuso la presenza di Ogm su altri appezzamenti. La Forestale ha censito a tappeto circa 700 campi del Friuli Venezia Giulia, dei quali quattro sono risultati positivi ai test Ogm. I terreni, intestati a due agricoltori (uno dei quali iscritto a Futuragra, l’associazione che da anni rivendica la libertà di coltivare Ogm e che ha tra i suoi fondatori Giorgio Fidenato), sono stati sequestrati in due operazioni differenti. Nell’Udinese, a vedersi sigillare per primo due appezzamenti, uno a Mereto di Tomba e un altro a Coseano, è stato un agricoltore di Campoformido, indagato per aver seminato senza autorizzazione del ministero. La legge italiana, infatti, prevede che il ministero dell’Agricoltura debba esprimersi sulla richiesta dell’imprenditore e lo Stato in questi anni o non ha risposto o ha rigettato le richieste. Una posizione controversa, avversata anche da una sentenza del consiglio di Stato, che nel 2009 diede ragione a un agricoltore di Vivaro, riconoscendo il suo diritto alla semina in base a direttiva europea. Ma in Italia per ora prevale la legge nazionale, che nega e prevede conseguenze penali per chi semina senza autorizzazione. Anche la Regione, nel 2011, si è dotata di una legge restrittiva che ricalca la volontà di non favorire l’insediamento di colture Ogm in campo aperto. In provincia di Pordenone, i due campi sequestrati si trovano a Maniago (al confine con Vivaro) e sono proprietà di Antonio Zolin, titolare dell’azienda agricola La Rizza di Vivaro, allevamento di maiali tra i più importanti in provincia e ora indagato per semina illegale di Ogm. L’azienda già da anni importa soia transgenica – quella è consentita – per alimentare il bestiame e la granella coltivata a Maniago era finalizzata all’insilato per i maiali. Zolin non ha mai nascosto le sue convinzioni: è infatti socio di Futuragra oltre che associato di Agricoltori federati, l’associazione di categoria presieduta da Giorgio Fidenato. Uno degli aspetti che ha fatto e fa maggiormente discutere è la commistione tra i campi sequestrati e i terreni vicini. Il mais, infatti, era pronto per la trebbiatura e l’impollinazione era già avvenuta. Questo potrebbe portare al riscontro della presenza di Mon 810 anche in terreni circostanti