CIE DI GRADISCA: «Il Cie è peggio del carcere la polizia ci offende e ci malmena»

Da Il Piccolo del 30/09/10

«Il Cie è peggio del carcere la polizia ci offende e ci malmena»

 

GRADISCA Una perquisizione “di massa” al Cie di Gradisca. L’episodio si sarebbe verificato una settimana fa, a seguito dell’ennesimo tentativo di fuga dalla struttura di identificazione ed espulsione di via Udine. Le foze dell’ordine avrebbero svegliato i reclusi nel cuore della notte, concentrandoli – pare un’ottantina – in un’unica camerata mentre nel frattempo la polizia avrebbe avviato la perquisizione nelle stanze alla ricerca di corpi contundenti e altri oggetti che avrebbero potuto essere usati nel tentativo di evasione. A testimoniarlo anche una lettera apparentemente inviata dagli immigrati ad alcune testate web vicine alla galassia no-global. «Il trattamento qui è peggio del carcere – recita la missiva che è rimbalzata quà e là nella Rete -: abbiamo soltanto due ore d’aria al giorno, una al mattino e una la sera, siamo tutti rinchiusi qui dentro, non possiamo uscire. Ci sono tre minorenni tunisini, hanno 16 anni, ci chiediamo come mai li hanno messi qui se sono minorenni? Il cibo fa schifo, non si può mangiare, ci sono pezzi di unghie, capelli, insetti…Siamo abbandonati, nessuno si interessa di noi, siamo in condizioni disumane. La polizia – denuncia la missiva – spesso entra e picchia. Circa tre mesi fa con una manganellata hanno fatto saltare un occhio ad un ragazzo, poi l’hanno rilasciato perché stava male e non volevano casini, e quando è uscito, senza documenti non poteva più fare nulla contro chi gli aveva fatto perdere l’occhio.Ci trattano come delle bestie. Alcuni operatori usano delle prepotenze, ci trattano male, ci provocano, ci insultano per aspettare la nostra reazione, così poi sperano di mandarci in galera, tanto danno sempre ragione a loro.C’è un ragazzo in isolamento che ha mangiato le sue feci. L’hanno portato in ospedale e l’hanno riportato dentro. Il direttore fa delle promesse quando ci sono delle rivolte, poi passano le settimane e non cambia mai niente. Da due giorni siamo in sciopero della fame, e il medico non è mai entrato per pesarci o per fare i controlli, entra solo al mattino per dare le terapie. Le condizioni qui a Gradisca sono disumane, è assurdo che si rimanga in queste gabbie. Sappiamo che molta gente sa della esistenza di questi posti e di come viviamo. E ci si chiede, ma è possibile che le persone solo perchè non hanno un pezzo di carta debbano essere rinchiuse per 6 mesi della loro vita?». Dopo le fughe di immigrati fatte registrare nelle ultime settimane, saranno rafforzate le misure di prevenzione e vigilanza al Cie. Lo ha deciso il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto di Gorizia, Maria Augusta Marrosu. (l.m.)