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Marzo 18th, 2017 — General, Studenti
Superate le 300 visite a questa pagina
Non solo contro Renzi. Interventi a tutto campo durante la manifestazione ad Udine:
dalla Strage di Stato del 12 dicembre di 45 anni fa, all’antifascismo militante
e alla corruzione dilagante; dalla crisi globale del capitalismo, ai mutamenti climatici
e al dissesto del territorio; dagli OGM alla TAV …
e al processo a Mattia, Chiara, Claudio e Niccolò che si concluderà
mercoledì 17 dicembre a Torino.
VIDEO
https://www.facebook.com/video.php?v=376577915845066&set=vb.353383634831161&type=2&theater
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CORTEO
STUDENTESCO
VENERDI’
12 DICEMBRE
Concentramento
in PIAZZALE
CAVEDALIS
(Centro Studi)
fino alle ore 8.20
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Nota di Infoaction:
abbiamo sempre sostenuto e sempre sosterremo le iniziative autonome di lotta degli studenti e quindi pubblichiamo e diffondiamo volentieri
anche la notizia della
mobilitazione di venerdì.
Ci teniamo però a
specificare che questo non significa in nessun modo
un nostro sostegno
allo sciopero di Cgil e Uil.
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Marzo 18th, 2017 — General, Studenti
Rassegna stampa. Messaggero Veneto online
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/11/15/news/sciopero-e-corteo-in-piazza-piu-agenti-che-manifestanti-1.10319222?ref=search#
Titolo infame per un articolo mediocre. Oltretutto già nella foto dell’assemblea in Piazza Venerio (che copre e parzialmente un solo lato della Piazza) si contano oltre sessanta srudenti. Complessivamente la partecipazione è stata di un centinaio di persone.
foto mv
Report
1) Nuovo boicottaggio da parte della kuestura, che dopo aver fortemente limitato le caratteristiche del corteo ha tentato di impedire anche l’utilizzo del furgone attrezzato con l’impianto di amplificazione. Tentativo poi parzialmente rientrato in modo che si è potuto svolgere una parte del corteo e l’assemblea in Piazza Venerio con l’utilizzo dell’impianto.
2) Oramai assillante la presenza della piattola Alessando Gallo (ex forconi) che ha tentato l’infiltrazione con uno striscioncino su temi generici (Tav, trivellazioni, parcheggio…) che però è stato costretto a togliere e a restare ai margini della manifestazione. Ora Gallo vanta una caratterizzazione antifascista e la collaborazione con collettivi di sinistra in varie parti d’italia. Bisognerà prendere provvedimenti definitivi nei suoi confronti a diffidarlo a non presentarsi alle iniziative.
3) Non si può fare a meno di rilevare la scarsa pertecipazione di studenti al corteo (meno di cento), ma in positivo va detto che gli interventi all’assemblea, che in ogni caso è la parte più importante della manifestazione, sono migliorati in qualità e soprattutto che si è esplicitato un antifascisemo spontaneo e l’acquisizione anche di contenuti radicali come la propaganda dell’iniziativa di domani (sabato 15) sull’articolo 41 bis in sala B all’Erdisu.
infoaction reporter
Volantino
evento facebook
https://www.facebook.com/events/1510203609228222/?source=1
UDINE
Quello del 14 novembre è uno sciopero che già nel suo annuncio intende essere “sociale”, ossia uno sciopero che porti dentro non solo i lavoratori contrattualizzati ma anche le frammentate e diffuse figure del lavoro precario, precarizzato, individualizzato. Oggetto delle mobilitazioni è anche la contrarietà alla “Garanzia Giovani”, un progetto europeo che nei fatti sta veicolando idee malsane e devastanti come quella del lavoro gratuito attraverso stage, tirocini e quant’altro. Il 14 novembre bisogna far emergere la pluralità dei soggetti del lavoro e anche di quelli che non hanno il diritto di sciopero.
Ci saranno manifestazioni in 60 città italiane, tra cui Udine e Trieste. I sindacati di base hanno confermato l’indizione dello sciopero il 14.
Il 14 novembre gli studenti di Udine manifesteranno con rabbia e determinazione, riprendendosi gli spazi e le possibilità di creazione comune. Ritorneremo nelle strade come studenti, ma anche come cittadini e come persone perché è questo quello che siamo e sono i diritti di tutti che vengono continuamente attaccati e negati. Questa è una data che ci coinvolge e ci appartiene come cittadini europei, cittadini di un’Europa schiacciata che vuole dire basta all’austerity e alle direttive finanziarie della BCE che di fatto ci privano di un futuro degno e libero. Sarà una protesta che riguarderà diverse fasce della società quella del 14 e che vedrà nella nostra città il Movimento Studentesco scendere in piazza con un corteo, così come già il 10 ottobre. Studenti e lavoratori sono uniti in questo attacco statale alla loro dignità: con la riforma Giannini distruggono il nostro presente, con il Jobs Act il nostro futuro. Saremo in strada per dire basta alle politiche contro i diritti dei lavoratori del governo Renzi (in linea con il pacchetto Treu, la Legge Biagi e riforma Fornero), all’austerity, alla “Garanzia Giovani” e alla riforma Giannini, in cui manca completamente il diritto allo studio e il diritto degli studenti, in cui si premia la disponibilità allo sfruttamento dei docenti, sotto l’etichetta «produttività», formalizzando un aumento dell’orario di lavoro che arriva anche a raddoppiare, e in cui si introducono una meritocrazia volta a istituzionalizzare le diseguaglianze, presidi manager, parificazione (attraverso il SNV) tra scuole pubbliche e private, privati nella scuola pubblica e scuole-fondazioni.
Una realtà diversa è possibile! RIPRENDIAMOCI IL FUTURO!
PER L’AUTO-ORGANIZZAZIONE DEGLI STUDENTI E DEI LAVORATORI!
Si invitano a partecipare studenti medi, universitari, lavoratori, insegnanti, personale ATA e realtà sensibili.
Concentramento: ore 8.00 in Piazzale Cavedalis, ore 8.40 in Piazza I Maggio
Corteo per le vie del centro,
alla fine del corteo microfono aperto,
interventi e assemblea propositiva in Piazza Libertà
(in caso di pioggia sotto la Loggia del Lionello)
Movimento Studentesco di Udine
Marzo 18th, 2017 — General, Studenti
MASSIMA SOLIDARIETA’ AGLI INQUISITI
Oggi, 13 gennaio 2013, sono giunte denunce a quattro ragazzi per l’occupazione del Liceo scientifico G.Oberdan svoltasi l’anno scorso.
Gli studenti, già al tempo maggiorenni, sono imputati per concorso in occupazione di suolo pubblico, interruzione del pubblico servizio e danneggiamento.
Le prove sarebbero il verbale della digos e le dichiarazioni della preside del 3 Gennaio. La condanna potrebbe arrivare a 3 mesi di reclusione.
Ricordiamo che l’anno scorso nei mesi successivi all’occupazione la scuola era intervenuta per punire gli studenti in maniera repressiva. Infatti, su spinta della preside, ogni studente fermato all’interno della scuola dovette presentare una propria difesa di fronte a tutti i propri professori per poi, in seguito alle votazioni degli insegnanti della classe, vedersi il proprio voto in condotta abbassato a 7 o a 6.
L’occupazione fu attuata dagli studenti, dopo aver deciso questa risoluzione alla quasi unanimità in assemblea, per manifestare per un’edilizia scolastica migliore, maggiori spazi di discussione e partecipazione e protestare contro la legge di stabilità.
La preside spinse per l’uscita degli studenti dall’edificio occupato e la digos, senza chiari permessi, ruppe un vetro per aprire una porta e quindi entrare, mettendo a rischio gli occupanti che in quel momento si trovavano vicino all’entrata in questione.
La vicenda si riapre oggi, con l’arrivo delle denunce. Ora come un anno fa, ora come sempre, siamo contrari a questa repressione illeggittima, questa repressione portata avanti con il solo scopo di disincentivare le mobilitazioni degli studenti.
Siamo vicini ai denunciati, non resteremo fermi davanti ad un gesto simile.
LA REPRESSIONE NON PASSERÀ!
Unione degli studenti del FVG
Martedì 21 gennaio ore 17 in p.borsa assemblea studentesca.
dal Piccolo online del 15/01/14
Occupazione del liceo Oberdan: quattro studenti indagati
Dopo oltre un anno arriva il conto: il pm notifica un decreto penale che prevede l’applicazione di una condanna pari a 95 giorni di reclusione. Ma possono oblare
L’occupazione del 2012 all’Oberdan
Concorso in occupazione arbitraria di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio. Sono questi i capi di imputazione che pendono su quattro 19enni triestini: Niccolò Fragasso, Bruno Improta, Giovanni Taccari e un quarto il cui nome non è ancora emerso, ex studenti del Liceo scientifico Oberdan, identificati dalla Digos il 4 dicembre 2012 durante la breve occupazione pacifica della sede centrale dell’istituto scolastico di via Paolo Veronese.
Gli studenti, in tutto una cinquantina, si erano chiusi dentro la scuola con l’intento di effettuare alcuni piccoli lavori di tinteggiatura, gesto inserito all’interno della protesta nazionale per denunciare lo stato di incuria degli edifici scolastici. Poco prima delle 8 di mattina c’era stato un blitz degli agenti della Digos che per entrare nella scuola sfondarono il vetro di una porta antincendio; l’occupazione si concluse con l’identificazione di 32 studenti. Quattro dei quali maggiorenni. Per loro ora il pm deve notificare un decreto penale che prevede l’applicazione di una pena pari a 95 giorni di reclusione. Ma possono oblare. «Dopo oltre un anno di silenzio non me lo sarei mai aspettato – racconta Giovanni Taccari, ora studente di Medicina a Bologna -. E sono stupito perché abbiamo effettuato una occupazione di pochissime ore, assolutamente pacifica e senza danni». Bruno Improta, iscritto a Scienze politiche a Trieste, è altrettanto basito: «Parlando con la preside Rocco ci era stato detto che tutto si sarebbe concluso senza denunce, ma solo con l’abbassamento del voto in condotta nel primo quadrimestre e i “famosi” processi agli studenti. Invece…». Tra gli imputati c’è anche Niccolò Fragasso, oggi studente al primo anno di Statistica: «Ci accusano di interruzione di pubblico servizio ma le lezioni si sarebbero potute effettuare regolarmente, visto che noi siamo stati sgomberati di mattina presto». Contattata in sede Maria Cristina Rocco, tuttora preside dell’”Oberdan”, rimane quasi stupita di fronte a tale notizia: «Non ne ero al corrente. Posso dire di essere stata sentita dagli organi competenti nel gennaio del 2013 in quanto persona informata dei fatti, ma io non ho mai denunciato i miei studenti alle autorità». Probabilmente la Digos ha proceduto d’ufficio. Netta la presa di posizione sulla vicenda da parte dell’Unione degli Studenti: «Ora come un anno fa, siamo contrari a questa repressione illegittima, questa repressione portata avanti con il solo scopo di disincentivare le mobilitazioni degli studenti. Siamo vicini ai denunciati, non resteremo fermi davanti ad un gesto simile». Ora gli imputati avranno 20 giorni dalla data della notifica per presentaree memorie e documenti e per chiedere al pm di essere sentiti.
Marzo 18th, 2017 — General, Studenti
ogni tanto qualche buona notizia dal fronte repressivo.
Da il Piccolo del 04/04/13
Occupazione all’Oberdan: gli studenti ne escono puliti
di Matteo Unterweger Un’occupazione, quella datata 4 dicembre 2012 al liceo “Guglielmo Oberdan”, che si era protratta per poco più di due ore. Finalizzata probabilmente a mettere in piedi una breve manifestazione di protesta, e non a restare dentro la scuola stessa in maniera prolungata. Un’azione che alla fine, perché esauritasi con l’irruzione della Digos attorno alle 8 del mattino, non aveva impedito a chi doveva entrare nell’istituto per servizio – insegnanti e corpo non docente – di poterlo fare sostanzialmente in orario. E che non aveva determinato la sospensione delle lezioni per quella giornata, stop deciso poi dalla dirigente scolastica affinché per ragioni di sicurezza non fossero gli studenti a rispostare nelle classi le sedie e i banchi precedentemente presi dalle aule e piazzati dietro agli accessi dell’edificio. Partendo da questa serie di motivazioni, il pm Federico Frezza ha depositato agli uffici del Gip richiesta di archiviazione del procedimento a carico degli ex studenti dell’Oberdan Nicolò Fragasso, Riccardo Montalbano, Giovanni Taccari e Bruno Improta, i quattro maggiorenni identificati quella mattina di dicembre dai poliziotti intervenuti al liceo di via Veronese. Le accuse nei loro confronti: concorso in invasione arbitraria di edificio pubblico, per aver occupato abusivamente l’istituto, e interruzione di pubblico servizio, in riferimento alla giornata di lezione. Ora il pubblico ministero, analizzata la vicenda e valutata anche la giurisprudenza in merito a episodi del genere, ribadendo comunque come l’occupazione in questione sia stata arbitraria e abusiva e che in generale si tratti di iniziativa illegittima da valutare caso per caso, ha ritenuto dunque come nella fattispecie non sussista, per entrambi i capi di imputazione, la materialità del reato. Per questo, ha chiesto quindi al giudice per le indagini preliminari di disporre l’archiviazione per i quattro giovani. Oltre ai maggiorenni in questione, nella notte e nelle primissime ore del mattino di quel 4 dicembre erano entrati all’Oberdan in maniera non lecita, quando l’edificio era chiuso, altri ragazzi. Nel complesso una cinquantina. La Digos ne aveva identificati 32, tra i quali appunto Fragasso, Montalbano, Taccari e Improta. Si era poi saputo che l’intenzione degli studenti era quella di effettuare alcuni piccoli lavori di tinteggiatura, atto simbolico da contestualizzare nell’ambito della protesta nazionale volta a denunciare lo stato di incuria in cui versano gli edifici scolastici. Alle 7 del mattino, quando era giunta sul posto, la polizia aveva trovato la scuola occupata, con le porte chiuse dall’interno con catene e lucchetti. Per riuscire ad entrare nell’istituto i poliziotti avevano dovuto sfondare il vetro di una porta anti-incendio vicina a un accesso dalla parte del cortile interno. C’è anche da ricordare come, dopo l’irruzione della Digos, l’occupazione si era conclusa rapidamente e pacificamente. Il procedimento aperto dalla Procura a carico dei quattro giovani era scattato d’ufficio, trattandosi di azione avvenuta in un edificio pubblico, sulla base di quanto previsto dall’articolo 639-bis del Codice penale.
Marzo 18th, 2017 — General, Studenti
Udine 10 ottobre 2014
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Marzo 17th, 2017 — General, Studenti
Udine martedì 15 ottobre ore 15.00 assemblea studenti in Piazza Libertà
Marzo 17th, 2017 — General, Studenti
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Stiamo attraversando una fase molto difficile. Oramai tutti gli indicatori sociologici dicono che la gente si è chiusa in se stessa. A maggior ragione in questa situazione è importante mantenere la continuità delle iniziative e non interiorizzare la rassegnazione perché altrimenti si dissolve il tessuto politico-organizzativo e poi ci vorranno anni per ricostituirlo. Un plauso agli studenti per essere andati in Piazza a fare la loro riunione. Il fatto di essere in grado di montare un’iniziativa organizzata, con impianto, gazebo, bandiere e striscioni, è comunque un bel segnale e in ogni caso ha avuto risonanza giornalistica. |
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Poi siamo stati a dare un’occhiata all’assemblea dell’USB all’Hotel Cristallo anche lì, 20 / 25 persone.
Se un’organizzazione sindacale fa un’iniziativa in una sala del genere significa che si aspettava qualcosa di più ovviamente.
infoaction-reporter
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Messaggero Veneto 16 ottobre 2013
Michela Zanutto
UDINE. Assemblea in piazza Libertà, ieri pomeriggio, per una trentina di ragazzi del Movimento studentesco. Un’azione provocatoria per sottolineare «l’assenza di spazi sociali in città», spiegano i giovani che hanno abbandonato la risistemazione dell’ex caserma Osoppo perché «l’amministrazione è venuta meno ai patti» (esiste una convenzione fra la cooperativa fondata dai ragazzi e il Comune). E c’è anche un secondo motivo di scontro che vede i giovani contrapporsi alla giunta Honsell: il parcheggio di piazza Primo maggio. «Un’opera inutile e dannosa», dicono.
Mentre una delegazione del movimento parteciperà sabato alla manifestazione di Roma, si prepara anche il prossimo corteo a Udine: probabilmente sabato 23 novembre gli studenti scenderanno in piazza per il rispetto del diritto allo studio. Intanto i ragazzi hanno deciso di chiedere un incontro alla dirigente del liceo artistico Sello, Rossella Rizzatto, per discutere delle recenti evacuazioni della scuola. Provvedimenti d’emergenza causati dai lavori dello scavo del parcheggio di piazza Primo maggio e dalle conseguenti vibrazioni. «Perché questa volta il fan club del parcheggio l’ha fatta grossa – hanno detto ieri i giovani –: non soltanto ha disturbato le lezioni del Sello, ma ha anche procurato vibrazioni in modo continuativo e per un lungo periodo di tempo. Una situazione tale che ha consigliato l’evacuazione della scuola. Insomma il diritto a poter studiare senza essere disturbati è stato scavalcato dalla necessità dell’opera pubblica. Una necessità tutta da provare». Infatti, il Movimento studentesco appoggia il Comitato Zardin grant – nato proprio per ostacolare l’opera – ed è convinto dell’inutilità di quell’investimento: «Perché un altro parcheggio sotterraneo quando ci sono già più di due mila posti nei parcheggi a pagamento esistenti – chiedono i giovani –. Un parcheggio da 11 milioni di euro, ma perché i soldi pubblici non vengono mai spesi per qualcosa di costruttivo come l’istruzione e le scuole. Ogni giorno siamo alle prese con la carenza di aule, banchi, manutenzione, ristrutturazione, insegnanti di sostegno, fondi per i corsi aggiuntivi, soldi per pagare gli insegnanti. Perché quegli 11 milioni non vengono reinvestiti nell’istruzione?».
L’International student movement ha fissato per i giorni che vanno da domenica 17 a sabato 23 novembre, la settimana del diritto allo studio. E proprio in quel frangente anche gli studenti friulani scenderanno in piazza. «Chiederemo il rispetto dei nostri diritti che comprendono pure l’apertura di spazi sociali».
Marzo 17th, 2017 — General, Studenti
Udine. Circa 200 studenti hanno partecipato al corteo. Superate le 600 visite a questa pagina
Marzo 17th, 2017 — Studenti
Molto bene la manifestazione degli studenti ad Udine | superate le 400 visite | Rassegna Stampa Regione
(foto infoaction-CSA)
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Marzo 17th, 2017 — Studenti
Foto studenti presidio-assemblea in Piazza Venerio | Superate le 300 visite | Rassegna stampa
(foto infoaction-CSA)
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