REPRESSIONE: cadono le denunce per l’occupazione dell’Oberdan a Trieste

 

ogni tanto qualche buona notizia dal fronte repressivo.

 

Da il Piccolo del 04/04/13

Occupazione all’Oberdan: gli studenti ne escono puliti

di Matteo Unterweger Un’occupazione, quella datata 4 dicembre 2012 al liceo “Guglielmo Oberdan”, che si era protratta per poco più di due ore. Finalizzata probabilmente a mettere in piedi una breve manifestazione di protesta, e non a restare dentro la scuola stessa in maniera prolungata. Un’azione che alla fine, perché esauritasi con l’irruzione della Digos attorno alle 8 del mattino, non aveva impedito a chi doveva entrare nell’istituto per servizio – insegnanti e corpo non docente – di poterlo fare sostanzialmente in orario. E che non aveva determinato la sospensione delle lezioni per quella giornata, stop deciso poi dalla dirigente scolastica affinché per ragioni di sicurezza non fossero gli studenti a rispostare nelle classi le sedie e i banchi precedentemente presi dalle aule e piazzati dietro agli accessi dell’edificio. Partendo da questa serie di motivazioni, il pm Federico Frezza ha depositato agli uffici del Gip richiesta di archiviazione del procedimento a carico degli ex studenti dell’Oberdan Nicolò Fragasso, Riccardo Montalbano, Giovanni Taccari e Bruno Improta, i quattro maggiorenni identificati quella mattina di dicembre dai poliziotti intervenuti al liceo di via Veronese. Le accuse nei loro confronti: concorso in invasione arbitraria di edificio pubblico, per aver occupato abusivamente l’istituto, e interruzione di pubblico servizio, in riferimento alla giornata di lezione. Ora il pubblico ministero, analizzata la vicenda e valutata anche la giurisprudenza in merito a episodi del genere, ribadendo comunque come l’occupazione in questione sia stata arbitraria e abusiva e che in generale si tratti di iniziativa illegittima da valutare caso per caso, ha ritenuto dunque come nella fattispecie non sussista, per entrambi i capi di imputazione, la materialità del reato. Per questo, ha chiesto quindi al giudice per le indagini preliminari di disporre l’archiviazione per i quattro giovani. Oltre ai maggiorenni in questione, nella notte e nelle primissime ore del mattino di quel 4 dicembre erano entrati all’Oberdan in maniera non lecita, quando l’edificio era chiuso, altri ragazzi. Nel complesso una cinquantina. La Digos ne aveva identificati 32, tra i quali appunto Fragasso, Montalbano, Taccari e Improta. Si era poi saputo che l’intenzione degli studenti era quella di effettuare alcuni piccoli lavori di tinteggiatura, atto simbolico da contestualizzare nell’ambito della protesta nazionale volta a denunciare lo stato di incuria in cui versano gli edifici scolastici. Alle 7 del mattino, quando era giunta sul posto, la polizia aveva trovato la scuola occupata, con le porte chiuse dall’interno con catene e lucchetti. Per riuscire ad entrare nell’istituto i poliziotti avevano dovuto sfondare il vetro di una porta anti-incendio vicina a un accesso dalla parte del cortile interno. C’è anche da ricordare come, dopo l’irruzione della Digos, l’occupazione si era conclusa rapidamente e pacificamente. Il procedimento aperto dalla Procura a carico dei quattro giovani era scattato d’ufficio, trattandosi di azione avvenuta in un edificio pubblico, sulla base di quanto previsto dall’articolo 639-bis del Codice penale.