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Marzo 19th, 2017 — General, Processi
2 settembre udienza di riesame per le misure cautelari inflitte per l’irruzione alla Turkish Airlinesh 9:00 ritrovo all’ingresso del tribunale di Torino per accompagnare i compagni e le compagne imputate.h 16.30 ritrovo al capolinea del 3 alle Vallette per dare un caloroso saluto a Giuliano e Luca ed a tutti i detenuti e le detenute nel carcere delle Vallette di Torino.
In Turchia dilagano purghe ed arresti di massa del dopo-golpe, continua la guerra interna nelle regioni curde, si mobilita l’esercito in appoggio militare all’Isis nella vicina Siria; in Italia, partner militare ed economico dello Stato turco, si fa finta di non vedere e si cerca di zittire chi denuncia quello che lì accade.
Torino, caposcuola in Italia, sta sperimentando una moderna forma di controllo sociale con l’uso di vecchissimi strumenti come l’obbligo di firma, il divieto o l’obbligo di dimora, la sorveglianza speciale. Strumenti che i giudici non faticano ad assegnare in alternativa al carcere, che non portano al sovraffollamento delle galere ma a uno stato di controllo diffuso, con centinaia di persone impedite nel muoversi, incontrarsi e praticare le proprie idee. Un esperimento seguito da tante altre Procure italiane a cui bisogna opporsi prima che venga adottato come strumento normale e corrente.
A Torino, in Valsusa e nelle altre valli è in corso una resistenza a queste imposizioni, con violazione pubblica delle misure cautelari con l’intenzione di impedire il diffondersi di questa pratica. Oltre assere vicini a chi si sobbarca questa responsabilità, come ora Giuliano e Luca, i due NoTav in carcere per aver disobbedito agli arresti domiciliari, sta a tutti noi sostenere questa scelta perché domani non venga il nostro turno.
Per sostenere chi resiste e viola le imposizioni del tribunale di Torino, ci ritroveremo il giorno in cui la corte deciderà se mantenere, togliere o aumentare queste restrizioni cautelari (cioè assegnate prima che inizi il processo), ben sapendo che questa è solo una tappa di un percorso che sarà lungo e tutto da inventare.
Se pensavate di spaventarci, avete sbagliato bersaglio! Resisteremo oltremisura!
tratto da rete kurdistan
Marzo 19th, 2017 — General, Processi
Venerdì 24 giugno nel Tribunale di Udine si è tenuta l’ultima udienza per il processo per la ex-caserma Osoppo (qui i fatti | 1 | 2 | 3 |).
5 udienze, 5 PM diversi, con colpo di scena finale. il PM onorario che si trova a fare la requisitoria e non ha assistito alle udienze precedenti, ma ha studiato solo le carte, chiede l’assoluzione.
In realtà una eventuale assoluzione, a fronte dello svolgimento del processo, era possibile solo per uno dei compagni imputati, Andrea di Lenardo, ma non per l’altro, Paolo De Toni.
Dopo l’arringa dell’Avvocato Patrizia Fiore, il Giudice si ritira e nella lunga attesa ci chiediamo come troverà una via d’uscita.
Così non volendo smentire l’esistenza del reato di occupazione dell’autofficina della caserma (cioè l’effettiva possibilità di applicazione dell’articolo 633 del codice penale) e, ancor più, non volendo smentire l’operato delle fdo, di fronte ad una accusa di resistenza a pubblico ufficiale, totalmente artefatta, il Giudice Roberto Pecile se ne esce con un “non doversi procedere” per la tenuità del fatto (come da nuova legge del governo renzi) per l’occupazione e con l’assoluzione per “difetto di querela” stante la derubricazione del reato di resistenza a quello di minacce.
In ogni caso un risultato positivo soprattutto per il compagno Andrea di Lenardo che ha ancora davanti a sé vari processi.
CSA in esilio + Ateneo Libertario Friulano
Invasione all’ex Osoppo: due assoluzioni
A scendere in campo, o meglio in aula, per difenderne l’operato era stato nientedimeno che il sindaco Furio Honsell. E ieri, a chiederne l’assoluzione, è stata anche la pubblica accusa, rappresentata…
A scendere in campo, o meglio in aula, per difenderne l’operato era stato nientedimeno che il sindaco Furio Honsell. E ieri, a chiederne l’assoluzione, è stata anche la pubblica accusa, rappresentata dal vpo Giovanna Schirra. La decisione del giudice monocratico Roberto Pecile non ha tradito le aspettative: Paolo De Toni e Andrea Di Lenardo, della “Nuovo lavoro coop”, e difesi dall’avvocato Patrizia Fiore, sono usciti “senza macchia” dal processo che li vedeva accusati di invasione di terreni ed edifici e di deturpamento di cose altrui, in occasione di alcune iniziative organizzate nell’ex caserma Osoppo. Il giudice ha dichiarato la non punibilità «per tenuità del fatto». De Toni, che è anche il portavoce storico del Centro sociale autogestito, era chiamato a rispondere pure di resistenza a pubblico ufficiale, ipotesi riqualificata nel reato di minacce, procedibile soltanto aquerela e per la quale, quindi, è stato a sua volta assolto. Quanto al rifiuto d’indicazione della propria identità, di cui De Toni era stato accusato durante un sopralluogo di polizia e vigili urbani, è stato dichiarato il non doversi procedere per estinzione del reato a seguito di oblazione.
Marzo 19th, 2017 — General, Processi
Venerdì 3 giugno.
2 compagni assolti per violazione delle prescrizioni e uso di fumogeni al corteo del 23 novembre 2013 per Kabu.
Qui i fatti
video 1 su fb https://www.facebook.com/paolo.detoni.56/videos/vb.100000737957860/1166357773398810/?type=2&theater
video 2 su fb https://www.facebook.com/paolo.detoni.56/videos/vb.100000737957860/1166269286740992/?type=2&theater
Venerdì 20 maggio.
1 compagno e 1 compagna assolti per l’esposizione dello striscione “No Tav Liberi” alla Stazione di Udine il 21 febbraio 2014
Qui i fatti
Giovedì 19 maggio.
1 compagno e 1 compagna assolti per resistenza a pubblico ufficiale (fatti relativi all’arresto di Kabu del 14 novembre 2013)
Qui i fatti
Cogliamo l’occasione per solidarizzare con MZ per le sue ultime recenti disavventure con la giustizia
Marzo 19th, 2017 — General, Processi
L’ho conosciuto a Trieste nel 1975 nelle sede del Gruppo Anarchico Germinal, dove era venuto di persona ad istruirci per l’autodifesa nella marcia antimilitarista Trieste-Aviano, contro la repressione delle azioni antimilitariste e dei volantinaggi davanti alle caserme che venivano sistematicamente bloccati con il sequestro dei volantini.
Ha difeso una miriade di compagn* per processi politici e tossicodipendenti caduti nelle mani della criminalizzazione Statale. Personalmente l’ho avuto come avvocato per vari processi per diffamazione tramite volantini ed anche tramite internet (la querela del Leghista Luca Dordolo contro il sito www.ecologiasociale.org ). Come CSA lo abbiamo avuto al processo conseguente allo sgombero della seconda palazzina di Via Volturno, che ospitava gli immigrati (processo svoltosi circa nel 1995) e poi per il processo per Via Scalo Nuovo (aprile 2011). E’ stato determinante anche per vari processi sul CPT di Gradisca per esempio quello sulla diffusione dei progetti di ristrutturazione, coperti da segreto di Stato.
L’Avvocato Maniacco, una persona assolutamente da non dimenticare, che deve restare nella memoria storica e politica del movimento.
Paolo De Toni
Sulla strage di Peteano
https://www.radioradicale.it/scheda/46443/46503-appello-strage-di-peteano#a=302129&i=2526544
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/03/29/news/morto-l-avvocato-maniacco-storico-penalista-del-fvg-1.13204761
Marzo 19th, 2017 — General, Processi
1. 29 gennaio. Il processo per l’ex caserma Osoppo (occupazione + resistenza) dopo l’udienza del 29 gennaio 2016 è aggiornato al 22 aprile: si tratta di udienza conclusiva e condanne certe. Questo, passerà alla storia come il processo nel quale si sono violate le leggi della Chimica e della Fisica: un portone di ferro è diventato di legno e un moto oscillatorio è diventaro traslatorio. Qui foto: il legno non si arrugginisce. Qui filmato: il moto oscillatorio ritorna al punto di partenza.
2. 11 febbraio. Si è svolta l’udienza per il processo per resistenza a un compagno e una compagna in occasione dell’arresto di Kabu (novembre 2013). Dall’esame dei testi dell’accusa si vede chiaramente che la montatura non regge. Prossima udienza il 19 maggio.
3. Sono arrivate 7 denunce come “promotori di manifestazione non autorizzata” per il contrasto del tutto spontaneo ai fascisti di msi fiamma nazionale il 21 novembre 2015 in Piazza Libertà. Anche queste denunce non reggono logicamente e peraltro c’è il precedente del CIE di Gradisca con relative assoluzioni.
4. 5 febbraio. Sono arrivati 3 decreti di condanna per l’incendio delle bandiere italiane del 25 aprile 2015; qui non avendo prove e dopo aver fatto un delirio di sequestri di computer, telefonini e intercettazion, eccetera hanno pensato bene di piazzare dei decreti di condanna invece di archiviare. Anche questo fatto sta ad indicare l’esistenza di una strategia repressiva non solo di ripo kuesturino ma coordinata a livello di Prokura. La cartina al tonasole sarà proprio il comportamento del Giudice (Angelica De Silvestre) al processo per resistenza di cui al punto 2.
5. Per quanto riguarda i processi del duo Gondolo (PM) – Pecile (Giudice) cioè ex-caserma + manifestazione per Kabu (del 23 novembre 2013 davanti alla Questura che si svolgerà il 22 marzo) non abbiamo dubbio che si tratterà di condanne certe e questo esito è perfettamente congruente con l’ipotesi della repressione orchestrata.
Certamente ci farebbe piacere essere smentiti, ma la netta impressione è che, negli ultimi anni, qui ad Udine, si sia progressivamente creato un piano precostituito nella fabbricazione e gestione dei processi politici e nella repressione in generale. Il fatto è che purtroppo abbiamo ragione, vale a dire che l’analisi anarchica sulla funzione dello Stato è puntualmente verificata.
Marzo 19th, 2017 — General, Processi
11 gennaio 2016
Processo in rito abbreviato con condanna a 5 mesi al compagno kabu per violazione foglio di via, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.