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NO OGM/ Conferenza a Colloredo di Montealbano + FidenaRo? No Grazie!

fidenato 03

Il giorno prima

(giovedì 8 ottobre)

della conferenza

contro gli OGM

a Colloredo

(venerdì 9 ottobre)

evento facebook

+ foto

150 persone in sala 

c’era stata

una conferenza

di Fidenato

(assieme

ad un altro

ciarlatano)

a Codroipo

(nella

sala conferenze

della BCC)

e allora

abbiamo

pensato

di lasciargli

un regalino

 

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NO OGM/ Conferenza a San Giorgio di Nogaro

Mercoledì 17 dicembre ore 20.30

Sala Conferenze di Villa Dora

San Giorgio di Nogaro

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NO OGM, NO CASAPOUND, mobilitiamoci

NEWS

Superate le 1100 visite a questa pagina

Basiliano 13 febbraio. Presidio-volantinaggio

No Ogm No Casapound

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Report infoaction. Quasi cinquanta compagn* hanno partecipato al presidio-volantinaggio di giovedì 13 febbraio a Basiliano contro il convegno indetto da Casapound (con il patrocinio del Comune) favorevole agli Ogm. Dopo un precedente volantinaggio di martedì 11 dove si attaccava direttamente il Sindaco, giovedì è stato distribuito un altro volantino non solo politico, ma anche ulteriormente esplicativo sugli aspetti scientifici del mais transgenico. Piazza blindata da celere, carabinieri, vigili e l’immancabile Digos. Fasci una ventina. Pubblico alla conferenza, circa settanta persone tutto compreso.

 

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VIVARO/ 6 aprile Presidio NO OGM

 Foto e report infoaction della manifestazione No Ogm del 6 aprile

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Nonostante i gravissimi e reiterati divieti della Questura si è svolto comunque, in un terreno privato, nel Comune di Arba, la manifestazione No Ogm.

Evidentemente la partecipazione ha fortemente risentito del clima di repressione che si è instaurato sul territorio, comunque, nonostante le difficoltà di riorganizzare una manifestazione in pochisssimi giorni, all’iniziativa di Arba hanno partecipato oltre 150 persone. Bella giornata sia meteorologica che conviviale. Ottimi interventi, sia politici che scientifici, a prefigurare quella sintesi vitale per lo sviluppo un nuovo movimento radicale e radicato sul territorio e consapevole dei problemi, per una società sostenibile da costruire giorno dopo giorno, mentre il vecchio mondo capitalista, inquinatore ed autoritario è oramai sulla strada del crollo e, piaccia o non piaccia,  della catastrofe.

 

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OGM: Regione vs Fidenato

Messaggero Veneto del 29 giugno 2013

Mai più casi-Fidenato la Regione chiude alle semine di Ogm

Difficilmente potrà verificarsi un altro “caso Fidenato” in Fvg. Ieri la giunta ha approvato in via preliminare una modifica alla legge regionale 5 del 2011 riguardante la coesistenza tra colture tradizionali e organismi geneticamente modificati, introducendo misure più restrittive che di fatto impediranno il ripetersi di semine ogm come quelle compiute da Giorgio Fidenato a Vivaro e a Mereto di Tomba. «La nuova normativa – afferma il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello – farà sì che gli ogm si potranno seminare ma solo a determinate condizioni, che in questa nostra regione praticamente non ci sono». Una decisione che ha scatenato la reazione di Duilio Campagnolo, presidente di Futuragra: «Questa legge non regolamenta la coltivazione di ogm ma la vieta, rinunciando a introdurre un’agricoltura più sana ed economicamente sostenibile – chiarisce –. Siamo in Europa e ci sono regole che ci siamo impegnati a rispettare. L’Italia ora va incontro a una procedura di infrazione: spetterà alla Regione farsi carico del pagamento della conseguente multa». Sarà il Consiglio regionale, nella seduta di metà luglio, a decidere se approvare o meno il provvedimento, che figura come emendamento all’assestamento di bilancio, il cui obiettivo è evitare la presenza involontaria di ogm nelle colture convenzionali e biologiche. Si è così recepita una raccomandazione della Commissione europea, tenendo conto di fattori quali condizioni naturali, condizioni climatiche che influenzano l’attività degli impollinatori e la dispersione del polline attraverso l’aria, topografia, modelli produttivi, strutture aziendali e sistemi di rotazione delle colture. Con queste disposizioni la Regione anticipa i contenuti di un decreto ministeriale che nei prossimi giorni definirà la questione a livello nazionale. «Una volta rese attive queste norme sulla coesistenza – precisa Bolzonello – sarà praticamente impossibile la semina di ogm in Fvg». L’inosservanza delle nuove regole comporterà una sanzione amministrativa da un minimo di 5 mila a un massimo di 50 mila euro.

 

Messaggero Veneto del 28 giugno 2013

DUELLO LEGALE

“Restituiti” altri due campi Ogm

Bolzonello: li vieteremo. La procura: archiviare il caso Fidenato

Agosto 2011, il corpo forestale della Regione aveva censito a tappeto 700 campi in Friuli Venezia Giulia. Quattro erano risultati positivi ai test compiuti per verificare la presenza di mais geneticamente modificato. Due – di proprietà di un iscritto a Futuragra, l’associazione che da anni rivendica la libertà di coltivare Ogm e che ha tra i suoi fondatori Giorgio Fidenato – vennero sequestrati a Maniago. Appartengono ad Antonio Zolin, 67 anni, titolare dell’azienda agricola La Rizza di Vivaro, indagato per semina illegale di Ogm.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pordenone Alberto Rossi, su richiesta della procura, ha archiviato il procedimento a suo carico e disposto la restituzione di campi e sementi, 350 quintali. Era stato accusato, come Fidenato, di messa a coltura di mais Ogm varietà Mon 810, senza l’autorizzazione italiana.

A luglio è attesa la sentenza per Giorgio Fidenato. Il procuratore Marco Martani ha chiesto il non doversi procedere perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, sulla base del parere della Corte di giustizia europea. «La legislazione comunitaria – ha spiegato il procuratore – prevale su quella nazionale, che ha ceduto parte della sua sovranità. Le autorizzazioni previste dallo Stato membro per tutelare la coesistenza tra mais naturale e mais Ogm devono essere compatibili con le normative comunitarie. Gli Stati membri possono porre dei limiti alla coltivazione, ma devono essere circoscritti, motivati ed eccezionali». La semente Mon 810, peraltro, è inserita nel catalogo europeo tra quelle autorizzate alla semina: «Uno Stato – chiarisce il procuratore – non può chiedere una limitazione generale, bensì un’eccezione motivata».

Dal canto suo l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello dichiara: «La Regione è assolutamente contraria agli Ogm». Ad ascoltarlo, nel quartier generale della Regione di Udine, per l’incontro organizzato da Wwf e Legambiente, c’è una sala stracolma. E Bolzonello detta la linea che porterà «allo stop degli Ogm». Oggi la giunta «licenzierà il regolamento per la coesistenza che sarà adottato con l’assestamento di bilancio, in modo tale che quando arriverà il provvedimento del governo, il Friuli Venezia Giulia potrà essere la prima regione a dire no agli Ogm».

 

Messaggero Veneto del 25 giugno 2013

Via libera alle colture Ogm Opposizione della Regione

L’assessore Bolzonello: la pronuncia europea non modifica il divieto in Fvg Task force contro i semi geneticamente modificati sollecita la chiusura dell’iter

Friuli Venezia Giulia libero da Ogm. Se la Corte di Giustizia europea scagiona Giorgio Fidenato e di fatto riconosce la libertà di seminare mais geneticamente modificato (quello riconosciuto dal catalogo europeo) senza autorizzazione dello Stato, il fronte dei contrari oppone un muro. Lo fa la Regione che, nonostante abbia da poco cambiato la sua guida, non intende modificare la legge approvata dalla giunta Tondo. E lo fanno le associazioni – Coldiretti in testa – che aderiscono alla task force “per un’Italia libera da Ogm”. Peccato però che il tempo per agire introducendo le regole che oggi mancano – i piani di coesistenza previsti dall’Europa non sono stati recepiti dall’Italia – siano stretti. L’udienza conclusiva del processo a Giorgio Fidenato, è fissata l’8 luglio, ma l’imputato, visto che il processo era stato rinviato in attesa dell’ordinanza della Corte, potrebbe chiedere al giudice di anticipare la data. Allo stesso modo potrebbe chiedere nel frattempo un’istanza di dissequestro delle sementi geneticamente modificate. Magari per seminare prima dell’arrivo dell’estate e soprattutto di nuovi limiti.

La Regione «vuole confermare il divieto alla coltivazione degli Organismi geneticamente modificati in tutto il Friuli Venezia Giulia», ribadisce l’assessore all’agricoltura Sergio Bolzonello, che ha dovuto sospendere il regolamento attuativo alla legge 5 del 2011 in forma preventiva: «Si è voluto mettere in sicurezza la normativa regionale rispetto a una possibile apertura di una pericolosa procedura di infrazione da parte dell’Unione europea». Intenzione della giunta è emanare «in tempi brevi delle linee di coesistenza da far valere a livello regionale, garantendo la salvaguardia delle produzioni convenzionali regionali».

Nel frattempo, secondo la Regione, «il divieto alla coltivazione degli Ogm continua a valere sulla base della normativa nazionale, la quale subordina la semina di Ogm a specifica autorizzazione che può venir rilasciata solo se viene verificata caso per caso questa possibilità di coesistenza». Autorizzazione negata però dalla Corte di giustizia europea secondo la quale, il divieto di coltivare Ogm può valere solo se viene provato un danno all’ambiente o alla salute.

Minimizza anche la task force per un’Italia libera da Ogm: «Nulla cambia perché si applica comunque la legge 5 del 2005. La non definitiva risoluzione della vicenda va avanti ormai da troppo tempo e questa deve essere l’occasione per chiudere definitivamente una questione sulla quale cittadini, agricoltori, rappresentanze economiche e sociali, Regioni e Parlamento si sono espressi già tantissime volte». Come? «Completando la procedura di adozione della clausola di salvaguardia».

Bruciato mais Ogm di Fidenato

dal Messaggero Veneto del 22 luglio 2013

 

Bruciato mais Ogm a Tomba

Il terreno di Fidenato, leader di Biotech, preso di mira dai vandali. «La Regione mi paghi i vigilantes»

 

MERETO DI TOMBA. Stavolta sono stati i vandali a tentare di fermare Giorgio Fidenato e le sue coltivazioni Ogm. Ieri mattina l’imprenditore agricolo friulano si è recato sul suo campo di Mereto di Tomba, dove poco più di un mese fa aveva seminato mais biotech su una superficie di un migliaio di metri quadri, e ha trovato la spiacevole sorpresa: 30 metri quadri di terreno devastato da ignoti, che hanno estirpato le piante transgeniche. «Domani – assicura Fidenato –. denuncerò l’accaduto ai carabinieri, dopodiché sottoscriverò un contratto con l’Italpol per la vigilanza notturna dei miei campi seminati.

E naturalmente manderò la fattura da pagare alla Regione, che non fa nulla per garantirmi la sicurezza cui avrei diritto, visto che pago le tasse, vista la legge europea che consente le coltivazioni di Ogm e visto che la legge italiana mi obbliga a comunicare i luoghi in cui semino queste piante».

Se i vandali, che avrebbero agito nella notte tra venerdì e sabato, si sono limitati a distruggere una piccola porzione del campo coltivato a Ogm, probabilmente è perché sono stati disturbati dall’improvviso arrivo di altri agricoltori della zona, che avevano il turno d’irrigazione di notte sui campi adiacenti e che hanno quindi involontariamente messo in fuga gli ignoti devastatori prima che potessero portare a termine lo scempio.

«Ad armare la mano di queste persone – attacca Fidenato – sono le autorità pubbliche, che nonostante l’Europa consenta questo tipo di coltivazioni, fanno di tutto per mettere il bastone tra le ruote al progresso tecnologico. Si battono contro il mais biotech e poi si preparano a diffondere sul territorio regionale 80 mila litri di insetticida. Cosa di cui l’Ogm non ha bisogno, perché si difende resistendo in modo autonomo grazie alla sua struttura genetica, consentendo tra l’altro un notevole risparmio di fondi pubblici».

REGIONE: il Fvg pronto a diventare terra anti-Ogm

da Il Piccolo

 

Approda in aula la discussa legge. Si profila un fronte bipartisan ma non sono escluse sorprese. Polemica tra Fidenato di Agricoltori Federatie i “no global”

 

 

Regione, il Fvg pronto a diventare terra anti-Ogm

Approda in aula la discussa legge. Si profila un fronte bipartisan ma non sono escluse sorprese. Polemica tra Fidenato di Agricoltori Federatie i “no global”

TRIESTE La legge che vieta le coltivazioni Ogm in Friuli Venezia Giulia approda in Consiglio. Domani l’aula è chiamata a votare l’intero articolato che la Commissione competente ha deliberato nelle scorse settimane. Il provvedimento è bipartisan e maggioranza e opposizione sono sostanzialmente d’accordo a chiudere velocemente la partita. Anche perché la stagione di semina è alle porte e la Lega Nord fa pressing per evitare qualsiasi colpo di mano da parte degli agricoltori dissidenti. «Vogliamo proteggere il territorio dalle contaminazioni e continuare a puntare sulla qualità dei nostri prodotti» – è stata la posizione espressa dal Carroccio e condivisa da Pdl e Partito Democratico. Una chiara copertura normativa, peraltro, consentirebbe di alzare un muro contro chi intende sperimentare coltivazioni non naturali. Come Giorgio Fidenato di Agricoltori Federati che, oltre ad aver osteggiato il testo durante l’ultima audizione in Consiglio, ha annunciato di voler ripartire con la coltura di mais transgenico.

Una sfida a viso aperto che ha fatto salire la tensione che da tempo incombe sulla legge. Dopo le dichiarazioni di Fidenato i centri sociali hanno alzato la voce minacciando un bliz analogo a quello messo a segno un anno fa a Vivaro. «Se sarà così gli distruggeremo i campi» è stata la promessa di Luca Tornatore, rappresentante dell’associazione “Ya basta”. La battaglia sugli Ogm, dunque, sembra destinata a consumarsi fuori dal Palazzo. In Consiglio invece la strada è tutto sommato in discesa: le forze politiche hanno già opposto le loro osservazioni attraverso gli emendamenti passati dopo la discussione in commissione. L’unico ostacolo potrebbe presentarsi con l’Udc. Il consigliere Giorgio Venier Romano, assieme al collega del Gruppo Misto Roberto Asquini, è contrario a vietare coltivazioni geneticamente modificate. Il comportamento in Aula dei due consiglieri è ancora un punto interrogativo.

Anche il Pd sta cercando di presentarsi compatto al voto e non solo per dare un segnale di unità: il testo che sarà esaminato ha introdotto varie novità rispetto all’impianto di partenza. Non manca, quindi, materia per possibili divergenze all’interno del gruppo. Gli emendamenti, infatti, hanno stabilito precise sanzioni per chi non osserva il divieto imposto dalla legge; la Regione, che si impegna a svolgere attività di vigilanza sul rispetto del provvedimento attraverso il Corpo forestale, prevede inoltre multe da 5 mila a 50 mila euro a ettaro in caso di violazione. L’altro nodo da sciogliere riguarda la possibilità di sperimentazione di Ogm. Al momento la legge ha sancito che è necessaria un’autorizzazione e un controllo delle autorità preposte.

NO OGM: Legge approvata, vietato coltivarli in Fvg

da Il Piccolo

 

Legge approvata: vietato coltivare Ogm in Fvg

Intesa bipartisan. Ma l’agricoltore ribelle Giorgio Fidenato rilancia: “Io seminerò lo stesso”

di Gianpaolo Sarti

TRIESTE Il Consiglio regionale chiude la partita sugli Ogm. La legge passa liscia, o quasi, e ora in Friuli Venezia Giulia le coltivazioni geneticamente modificate sono vietate. Ma è caos. Perché Giorgio Fidenato, il ribelle, è intenzionato a usare comunque i semi incriminati. Dice in serata il presidente di Agricoltori Federati: «Vado per la mia strada, entro tre settimane userò gli Ogm, il diritto europeo me lo permette». A questo punto potrebbe scattare la rivolta dei centri sociali che meno di un mese fa avevano minacciato di distruggere i campi di Fidenato. L’aria fuori dall’aula è tesa. Dentro, invece, tutto è andato avanti come da copione.

La normativa bipartisan, su cui Futuragra ha preso subito le distanze, è stata votata a larga maggioranza da centrodestra e centrosinistra. Contrari Venier dell’Udc, Ballaman e Asquini del Gruppo misto. Si sono astenuti i triestini del Pdl Tononi e Marini. Questo però non era previsto. Insomma, un segnale che le divergenze di vedute all’interno delle coalizioni restano. Perché la materia è delicata e il vero vincitore ieri pomeriggio è stato un altro: la paura. O, meglio, l’incertezza di tuffarsi in un mondo pieno di ombre. Dalla sfida per l’ambiente, innanzitutto, ai rischi per la salute «anche se ingoiamo tutti i giorni Ogm e non ci voltiamo indietro» si mormorava in aula. Per non parlare di tutti i “se” e tutti i “ma” legati alla vocazione agricola della regione.

Chiusi i lavori la sensazione è che il Palazzo, in mancanza di una letteratura seria e obiettiva, abbia scelto di decretare un divieto “preventivo” per le piante Frankenstein, come oserà qualcuno. Un testo che non riesce a spazzare via i dubbi: fanno male o no le colture tech? Se lo chiedono un po’ tutti i consiglieri prima di cominciare il proprio intervento. «Mancano ricerche scientifiche, utilizziamo il buon senso» dirà Roberto Marin (Pdl). Ritornello trito e ritrito. Anche perché la Lega Nord, con Mara Piccin, era partita come un treno per sentenziare che gli Ogm «vanno bloccati». D’accordo il partito di Berlusconi, Tononi e Marini a parte: «C’è chi pensa che i semi artificiali possa eliminare la fame nel mondo, ma non è così» è l’opinione del capogruppo del Pdl Galasso, che porta i numeri: «Solo 6 Paesi in Europa coltivano Ogm e 13 regioni italiane li hanno interdette».

Dai banchi di Rifondazione Comunista Roberto Antonaz esorta l’assessore all’Agricoltura Violino a prendere posizione. Lui si aggiusta il microfono: «Le colture tech non sono convenienti per noi, meglio percorrere la strada che ci pagherebbe di più, cioè la qualità dei nostri prodotti». Scontata la battuta che si leva dai banchi in fondo: «Sì, tipicamente friulani». L’Italia dei Valori, con Agnola, è critica: «La discussione è stata surreale, nessuno si è interessato delle imprese senza reddito». Moretton, capogruppo del Pd, tira in ballo la Ue: «Ha una posizione ondivaga». Precise invece le regole che la legge ha emanato. A cominciare dalle sanzioni: chi non osserva il divieto va incontro a multe da 5 mila e 50 mila euro a ettaro.

Sarà la Regione, attraverso il Corpo forestale, a vigilare sul rispetto della legge. Sono possibili sperimentazioni, «autorizzate e comunque al chiuso». Il provvedimento ora è pronto. La dichiarazione di guerra anche.