OGM: Regione vs Fidenato

Messaggero Veneto del 29 giugno 2013

Mai più casi-Fidenato la Regione chiude alle semine di Ogm

Difficilmente potrà verificarsi un altro “caso Fidenato” in Fvg. Ieri la giunta ha approvato in via preliminare una modifica alla legge regionale 5 del 2011 riguardante la coesistenza tra colture tradizionali e organismi geneticamente modificati, introducendo misure più restrittive che di fatto impediranno il ripetersi di semine ogm come quelle compiute da Giorgio Fidenato a Vivaro e a Mereto di Tomba. «La nuova normativa – afferma il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello – farà sì che gli ogm si potranno seminare ma solo a determinate condizioni, che in questa nostra regione praticamente non ci sono». Una decisione che ha scatenato la reazione di Duilio Campagnolo, presidente di Futuragra: «Questa legge non regolamenta la coltivazione di ogm ma la vieta, rinunciando a introdurre un’agricoltura più sana ed economicamente sostenibile – chiarisce –. Siamo in Europa e ci sono regole che ci siamo impegnati a rispettare. L’Italia ora va incontro a una procedura di infrazione: spetterà alla Regione farsi carico del pagamento della conseguente multa». Sarà il Consiglio regionale, nella seduta di metà luglio, a decidere se approvare o meno il provvedimento, che figura come emendamento all’assestamento di bilancio, il cui obiettivo è evitare la presenza involontaria di ogm nelle colture convenzionali e biologiche. Si è così recepita una raccomandazione della Commissione europea, tenendo conto di fattori quali condizioni naturali, condizioni climatiche che influenzano l’attività degli impollinatori e la dispersione del polline attraverso l’aria, topografia, modelli produttivi, strutture aziendali e sistemi di rotazione delle colture. Con queste disposizioni la Regione anticipa i contenuti di un decreto ministeriale che nei prossimi giorni definirà la questione a livello nazionale. «Una volta rese attive queste norme sulla coesistenza – precisa Bolzonello – sarà praticamente impossibile la semina di ogm in Fvg». L’inosservanza delle nuove regole comporterà una sanzione amministrativa da un minimo di 5 mila a un massimo di 50 mila euro.

 

Messaggero Veneto del 28 giugno 2013

DUELLO LEGALE

“Restituiti” altri due campi Ogm

Bolzonello: li vieteremo. La procura: archiviare il caso Fidenato

Agosto 2011, il corpo forestale della Regione aveva censito a tappeto 700 campi in Friuli Venezia Giulia. Quattro erano risultati positivi ai test compiuti per verificare la presenza di mais geneticamente modificato. Due – di proprietà di un iscritto a Futuragra, l’associazione che da anni rivendica la libertà di coltivare Ogm e che ha tra i suoi fondatori Giorgio Fidenato – vennero sequestrati a Maniago. Appartengono ad Antonio Zolin, 67 anni, titolare dell’azienda agricola La Rizza di Vivaro, indagato per semina illegale di Ogm.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pordenone Alberto Rossi, su richiesta della procura, ha archiviato il procedimento a suo carico e disposto la restituzione di campi e sementi, 350 quintali. Era stato accusato, come Fidenato, di messa a coltura di mais Ogm varietà Mon 810, senza l’autorizzazione italiana.

A luglio è attesa la sentenza per Giorgio Fidenato. Il procuratore Marco Martani ha chiesto il non doversi procedere perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, sulla base del parere della Corte di giustizia europea. «La legislazione comunitaria – ha spiegato il procuratore – prevale su quella nazionale, che ha ceduto parte della sua sovranità. Le autorizzazioni previste dallo Stato membro per tutelare la coesistenza tra mais naturale e mais Ogm devono essere compatibili con le normative comunitarie. Gli Stati membri possono porre dei limiti alla coltivazione, ma devono essere circoscritti, motivati ed eccezionali». La semente Mon 810, peraltro, è inserita nel catalogo europeo tra quelle autorizzate alla semina: «Uno Stato – chiarisce il procuratore – non può chiedere una limitazione generale, bensì un’eccezione motivata».

Dal canto suo l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello dichiara: «La Regione è assolutamente contraria agli Ogm». Ad ascoltarlo, nel quartier generale della Regione di Udine, per l’incontro organizzato da Wwf e Legambiente, c’è una sala stracolma. E Bolzonello detta la linea che porterà «allo stop degli Ogm». Oggi la giunta «licenzierà il regolamento per la coesistenza che sarà adottato con l’assestamento di bilancio, in modo tale che quando arriverà il provvedimento del governo, il Friuli Venezia Giulia potrà essere la prima regione a dire no agli Ogm».

 

Messaggero Veneto del 25 giugno 2013

Via libera alle colture Ogm Opposizione della Regione

L’assessore Bolzonello: la pronuncia europea non modifica il divieto in Fvg Task force contro i semi geneticamente modificati sollecita la chiusura dell’iter

Friuli Venezia Giulia libero da Ogm. Se la Corte di Giustizia europea scagiona Giorgio Fidenato e di fatto riconosce la libertà di seminare mais geneticamente modificato (quello riconosciuto dal catalogo europeo) senza autorizzazione dello Stato, il fronte dei contrari oppone un muro. Lo fa la Regione che, nonostante abbia da poco cambiato la sua guida, non intende modificare la legge approvata dalla giunta Tondo. E lo fanno le associazioni – Coldiretti in testa – che aderiscono alla task force “per un’Italia libera da Ogm”. Peccato però che il tempo per agire introducendo le regole che oggi mancano – i piani di coesistenza previsti dall’Europa non sono stati recepiti dall’Italia – siano stretti. L’udienza conclusiva del processo a Giorgio Fidenato, è fissata l’8 luglio, ma l’imputato, visto che il processo era stato rinviato in attesa dell’ordinanza della Corte, potrebbe chiedere al giudice di anticipare la data. Allo stesso modo potrebbe chiedere nel frattempo un’istanza di dissequestro delle sementi geneticamente modificate. Magari per seminare prima dell’arrivo dell’estate e soprattutto di nuovi limiti.

La Regione «vuole confermare il divieto alla coltivazione degli Organismi geneticamente modificati in tutto il Friuli Venezia Giulia», ribadisce l’assessore all’agricoltura Sergio Bolzonello, che ha dovuto sospendere il regolamento attuativo alla legge 5 del 2011 in forma preventiva: «Si è voluto mettere in sicurezza la normativa regionale rispetto a una possibile apertura di una pericolosa procedura di infrazione da parte dell’Unione europea». Intenzione della giunta è emanare «in tempi brevi delle linee di coesistenza da far valere a livello regionale, garantendo la salvaguardia delle produzioni convenzionali regionali».

Nel frattempo, secondo la Regione, «il divieto alla coltivazione degli Ogm continua a valere sulla base della normativa nazionale, la quale subordina la semina di Ogm a specifica autorizzazione che può venir rilasciata solo se viene verificata caso per caso questa possibilità di coesistenza». Autorizzazione negata però dalla Corte di giustizia europea secondo la quale, il divieto di coltivare Ogm può valere solo se viene provato un danno all’ambiente o alla salute.

Minimizza anche la task force per un’Italia libera da Ogm: «Nulla cambia perché si applica comunque la legge 5 del 2005. La non definitiva risoluzione della vicenda va avanti ormai da troppo tempo e questa deve essere l’occasione per chiudere definitivamente una questione sulla quale cittadini, agricoltori, rappresentanze economiche e sociali, Regioni e Parlamento si sono espressi già tantissime volte». Come? «Completando la procedura di adozione della clausola di salvaguardia».