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TRIESTE: presidio regionale NO OGM

volantino-noogm-ts-26-06-14

 

 REPORT, FOTO E

RASSEGNA

STAMPA

 

 

BLOG COORDINAMENTO PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’

 

 

NO OGM: report, foto e rassegna stampa del presidio di trieste

TRIESTE NO OGM 26 06 14

 

REPORT DEL COORDINAMENTO PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’

Oggi c’è stato il presidio davanti alla Regione per chiedere
la distruzione dei campi ogm. Eravamo almeno una trentina di
persone in rappresentanza di varie associazioni. Si sono alternati
molti interventi che sostanzialmente ribadivano la contrarietà ad una
agricoltura sempre più industriale, basata sulla monocoltura del mais
che sta devastando, ora anche con l’aiuto del mon810, la
biodiversità dei territori. Non si deve dimenticare inoltre che la
maggior parte del mais prodotto non serve per il consumo alimentare
diretto bensí per l’alimentazione animale, altro settore che si
sta incrementando in modo abnorme diventando il principale artefice
dell’inesorabile distruzione dell’ecosistema. Si è puntato il
dito contro i trattati economici già stipulati ed altri in procinto di
essere firmati che non fanno altro che rafforzare il dominio delle
multinazionali non solo nei confronti dei singoli ma di intere
nazioni. Ancor più grave è il fatto che tutte queste rimangono e
rimarranno segrete. Abbiamo denunciato la pericolosità insita nella
decisione di lasciare libere le multinazionali di brevettare i semi
dando così ulteriori strumenti per monopolizzare la produzione
agricola mondiale. Ovviamente non ci siamo fermati alle denunce poiché
sia il nostro coordinamento tutela biodiversità che il coordinamento
zero ogm partono da un no deciso contro gli ogm per proporre un nuovo
modello di progresso sociale e agricolo, un modello che si avvalga di
un rapporto più stretto tra produttore e consumatore, rivalutando e
rinnovando il ruolo dei mercati cittadini, che supporta una
coltivazione varia e che utilizza le rotazioni colturali, e che si
basa sul libero scambio delle sementi, in speciale modo quelle
autoctone, ma anche che riduce drasticamente l’uso e l’abuso
di proteine animali. Le sfide sono molte e davanti a tutto ciò le
istituzioni sono ferme, vanno avanti a moratorie tenendo un profilo
molto basso, e non avendo un benché minimo straccio di proposte per il
futuro. Non si può andare avanti a moratorie, come dimostra la nuova
ondata di moria delle api. Verso le 12 è uscito Bolzonello, e la
situazione non era ancora ben chiara visto che si trincerava dietro al
solito “abbiamo fatto tutto il possibile!” Alle 14.00 infine
lo stesso Bolzonello ha ricevuto una delegazione di 10 persone, in
tale sede è stato garantito che nel pomeriggio sarebbe arrivata la
comunicazione a Fidenato in cui si intima la distruzione dei campi
entro 5 giorni, con la garanzia che, nel caso non fosse eseguita, il
corpo forestale entro 2 giorni eseguirà comunque l’abbattimento e
la rimozione delle colture. Vittoria? È certamente presto per dirlo.
Si vedrà il da farsi. In ogni caso grazie ai compagni e alle compagne
di Trieste per il supporto dato al coordinamento per la buona riuscita
del presidio. 

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ARTICOLO SUL FATTO QUOTIDIANO

 

Messaggero Veneto online del 27/06/14

Ogm, ora Fidenato sfida Serracchiani

Ordinanza per rimuovere le piante, lui contrattacca: continuerò a seminarle, ci vedremo in tribunale

di Michela Zanutto

 

UDINE. Gli agenti della Forestale hanno notificato ieri pomeriggio a Giorgio Fidenato l’ordinanza di rimozione delle piante Ogm. Per tutta risposta Fidenato non soltanto ha giurato di lasciare intatti i campi di Mereto di Tomba e Colloredo di Monte Albano, ma ha rilanciato: «Nei prossimi giorni seminerò ancora mais transgenico». Questa la sua sfida al presidente Serracchiani e al vice Bolzonello.

 

«Se sono certi di avere agito nei limiti delle norme europee, sono pronto a tagliare tutto anche domani. Ma se il tribunale dirà che avevo ragione, allora dovranno risarcirmi di tasca loro tutti i guadagni mancati. A me e ai 400 agricoltori che hanno firmato la petizione pro Ogm». Perché la battaglia prosegue in tribunale. «Finalmente ho gli atti delle contestazioni in mano» aggiunge Fidenato, raggiunto al telefono dal Messaggero Veneto proprio mentre gli agenti della Forestale gli notificavano l’ordinanza. Ora la palla passa agli avvocati.

 

«Mi dovrebbero conoscere: non esiste che io distrugga tutto: ce la vedremo in tribunale – spiega serafico –. Ora con gli atti in mano, presento ricorso. Chiederò di disattivare la norma, di sicuro non la eseguirò. Arriveranno provvedimenti penali, penso. Perché non ho ubbidito a ordini legittimamente ricevuti. Ma qui stiamo parlando di un provvedimento illegittimo perché manca dei crismi europei. La legge regionale che mi vieta di coltivare Ogm, doveva prima essere notificata in Europa. Passaggio mancato». È certo che la corte europea gli darà ragione Fidenato.

 

E la sua forza deriva anche dalla precedente assoluzione già incassata nel 2013. «Perché il fatto non costituisce reato», sottolinea l’agricoltore. Ora però le leggi sono cambiate. «Ma quelle leggi sono illegittime. Ci sono sentenze della Corte costituzionale e della Corte di giustizia europee che impongono l’applicazione del diritto comunitario ai paesi membri», giura.

 

Mentre le trebbie restano ferme, si accendono le seminatrici. Perché oltre agli appezzamenti di Mereto di Tomba (mille metri) e Colloredo di Monte Albano (6.500), Fidenato è pronto a estendere le coltivazioni geneticamente modificate. «Non dico dove e quando per motivi di ordine pubblico, ma sarà certamente tra poco perché i tempi per le semine ormai sono stretti». Quella di Fidenato non è più una battaglia per la categoria, «lavoro per me stesso» assicura. Salvo poi lanciare un attacco ai politici: «L’Ogm non fa male a nessuno, perché a loro non piace, non posso coltivarlo? Questa ormai è una lotta per aprire gli occhi ai cittadini: i politici non possono decidere per noi».

 

Ed ecco la doppia sfida alla presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani, e al suo vice, Sergio Bolzonello: «Se sono convinti di essere nel giusto e avere osservato tutte norme europee, sono disposto a trinciare il mais anche subito. «Ma devono assicurarmi – si avvia a concludere Fidenato – che se dovessi vincere in tribunale, loro dovranno pagarmi di persona il mancato reddito mio e dei 400 agricoltori che hanno firmato la petizione pro Ogm. Fidenato quando dice le cose le mantiene, ma voglio un loro impegno preciso davanti alla popolazione friulana». Dunque una battaglia che non conosce ancora la parola fine.

 

Dal Piccolo del 27/06/14

AGRICOLTURA Ordinanza di rimozione delle colture Ogm Il vicepresidente regionale con delega all’Agricoltura Sergio Bolzonello, incontrando a Trieste i rappresentanti del coordinamento delle associazioni “No Ogm”, ha confermato che la giunta regionale ha emesso ieri l’ordinanza di rimozione delle colture Ogm presenti in Friuli Venezia Giulia, con l’indicazione del termine di cinque giorni per l’estirpo. 

 

Dal Piccolo

2014-06-26

LA GIUNTA “ESTIRPA” LA SEMINA OGM

TRIESTE La Regione Friuli Venezia Giulia si appresta a emanare ordinanze volte a estirpare le colture di organismi geneticamente modificati sul territorio regionale. Lo ha annunciato ieri a Trieste il vicepresidente regionale e assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello, tanto ai margini di una conferenza stampa quanto nell’aula del consiglio regionale. Premettendo la condanna di chi ha «violato la proprietà privata» per danneggiare quelle coltivazioni, Bolzonello ha spiegato che sono «attualmente in corso di predisposizione gli ordini di rimozione delle condizioni che determinano l’inosservanza» della legge regionale che impedisce quelle coltivazioni. Il vicepresidente ha rimarcato che «queste semine sono illegali – ha chiarito il vicepresidente regionale -, non c’e’ alcun dubbio che la regione Friuli Venezia Giulia sia Ogm-free». Bolzonello ha ricordato che «proprio la settimana scorsa in un incontro con tutti gli assessori regionali d’Italia il ministro Martina ha confermato l’intenzione del governo di andare verso un Italia Ogm-free: questo ci fa molto piacere – ha dichiarato – perché conferma l’impostazione che la giunta Serracchiani e il sottoscritto hanno sempre sostenuto in quest’anno di amministrazione». Il vicepresidente regionale ha aggiunto poi che l’imprenditore Giorgio Fidenato, responsabile delle semine, deve ottemperare alle leggi «della Repubblica italiana e della Regione Friuli Venezia Giulia. Se così non sarà credo che l’autorità giudiziaria emetterà qualche provvedimento». (g.tom.)

NO OGM: tar respinge il ricordo di Fidenato. Estirpare subito i campi rimasti!

Ma ancora non ci sono notizie sull’effettiva distruzione dei campi OGM, sappiamo che nei giorni scorsi c’è e stato un presidio a Colloredo di Montalbano da parte dei soliti accoliti di Fidenato, erano circa una ventina, i quali hanno dichiarato che sorveglieranno il campo notte e giorno dandosi i turni.

coordinamento per la tutela della biodiversità FVG

 

Fvg: Tar respinge richiesta sospensione ordinanze su colture Ogm

02 Luglio 2014 – 20:10

(ASCA) – Trieste, 2 lug 2014 – Il Tribunale Amministrativo del Friuli Venezia Giulia ha respinto la richiesta, avanzata da Giorgio Fidenato, di sospendere le ordinanze di rimozione della coltura di mais Mon 810 in atto sui propri appezzamenti. Per il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Sergio Bolzonello si tratta di ”una vittoria su tutta la linea, frutto di un’applicazione della legge che l’amministrazione regionale ha sempre perseguito, intervenendo con propria iniziativa legislativa laddove si sono trovate lacune normative. Ma non vogliamo pensare a questo episodio come a uno scontro tra parti, quanto piuttosto come a un passo in avanti nella tutela dell’alta qualita’ dell’agricoltura del Friuli Venezia Giulia”. fdm/mau

NO OGM: basta vergognosi attendismi!

BASTA VERGOGNOSI ATTENDISMI! 

Con il Presidio avvenuto il 26 giugno davanti la sede istituzionale della Regione FVG a Trieste eravamo riusciti a “sbloccare” l’immobilismo dei nostri governanti in merito alla vicenda delle nuove semine ogm avvenute nella nostra regione, di cui abbiamo chiesto con forza la rimozione in applicazione della moratoria regionale sulle coltivazioni transgeniche e del Decreto Interministeriale emanato lo scorso anno dal Governo.

Ora la “palla “ è passata alla magistratura che deve emettere il sequestro dei campi attualmente coltivati ad ogm : si tratta di 2  campi a Colloredo di Montalbano e 1 a Mereto di tomba.

È quasi certo che il campo di Vivaro è già stato riseminato ad ogm da Fidenato che evidentemente si sente ancora le spalle ben coperte ed i fatti lo stanno dimostrando.

Infatti la Procura di Udine è di fatto “arenata” e non procede al sequestro dei campi che permetterebbe alla Forestale di entrarvi ed eseguire la rimozione delle colture transgeniche.

Ora la nostra pazienza è giunta al limite massimo!!

Vogliamo ribadire ed aggiornare la situazione normativa che vieta in Italia e in FVG la coltivazione degli ogm. Attualmente ci sono:

un Decreto Interministeriale del 12/07/2013 denominato “Adozione delle misure d’urgenza si sensi dell’art. 54 del Regolamento CE n.178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810” pubblicato sulla GU Serie Generale n.187 del 10-8-201

2 sentenze, del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato, che si oppongono al ricorso fatto contro il suddetto Decreto

 a questo provvedimento sono state inserite delle specifiche norme sanzionatorie per cui chi semina, coltiva e raccoglie OGM per venderli  rischia dai 6 mesi ai tre anni di condanna penale e una multa da 10 mila a 30mila euro, sancito nel decreto legge del 24/06/2014 n. 91 pubblicato sulla GU del 25/06/2014

una Legge regionale che modifica la LR 5/2011, che definisce la Regione FVG territorio OGM FREE in applicazione  alla normativa comunitaria vigente e che recentemente è stata ratificata dalla CE tramite il silenzio/assenso

una moratoria regionale inserita nella LR 5/2014 che vieta per 12 mesi  la coltivazione degli ogm in FVG e contiene  delle norme sanzionatorie che prevedono multe da 5 a 50000 euro (attualmente Fidenato è stato multato per 10000 euro per ogni campo coltivato) e la distruzione delle colture transgeniche in atto.

Una Ordinanza  di distruzione delle colture ogm emanato della Regione al conduttore dei campi transgenici

Una sentenza del Tar del FVG che rigetta il ricorso contro la suddetta Ordinanza di distruzione

Ci chiediamo dunque cosa altro dobbiamo attendere affinché ci si decida ad applicare le leggi vigenti in materia! Attualmente le coltivazioni stanno andando a seme ed aumenta vertiginosamente il rischio di contaminazione agricola ed ambientale!

Chiediamo alle Procure di sbloccare urgentemente questa situazione affinché venga emanato il sequestro dei campi al fine di permettere l’intervento della Forestale per la rimozione delle colture. Se ciò non dovesse avvenire, per forza di cose, in tempi strettissimi, dovrà pensarci la società civile!!

Coordinamento Tutela Biodiversità FVG

06/07/14

NO OGM: la regione si è decisa?

 

Dal messaggero veneto online del 08/07/14

Ogm, la Regione ordina la rimozione Fidenato fa muro

Dalle 9 di domani gli interventi a Colloredo e Mereto Se i coltivatori si opporranno, probabile ricorso ai giudici

di Martina Milia

PORDENONE. Alla fine è arrivato. Il decreto della Regione con cui viene intimata a Giorgio Fidenato la distruzione delle colture di mais Ogm (a Colloredo di Montalbano e Mereto) è stato notificato all’imprenditore agricolo. Che però annuncia: «A Colloredo faremo resistenza passiva».

L’ordine

«Mercoledì 9 luglio – si legge nell’ordine firmato dal direttore del Servizio regionale, Massimo Stroppa – a partire dalle 9 l’amministrazione regionale, direttamente o tramite terzi, provvederà alla rimozione delle coltivazioni, effettuate in violazione dell’articolo 1 comma 1 della legge regionale 5/2014». L’atto relativo alla coltivazione di Colloredo – circa seimila metri quadri – evidenzia che i sopralluoghi fatti nelle vicinanze dei terreni seminati a mais transgenico «hanno confermato la presenza di campi di mais convenzionale posti a meno di 600 metri dalle coltivazioni Ogm e che si trovano in stadio fenologico compatibile con la possibile impollinazioneincrociata con la coltura Mon 810 in atto per la quale è prevista la fioritura dalla seconda settimana di luglio». Medesimo ordine è arrivato per Mereto di Tomba mentre a Vivaro ci hanno pensato i disobbedienti ad abbattere le piante. Le ultime superstiti sono state già trebbiate secondo le disposizioni della Regione.

Resistenza

Di fronte all’ordine della Regione, Giorgio Fidenato annuncia «resistenza passiva per le colture seminate a Colloredo mentre non mi opporrò sui terreni di Mereto». Colloredo, con tanto di festa e dimostrazione pubblica, è diventato infatto il luogo simbolo degli agricoltori pro biotech. Se la Regione e la Forestale, come è probabile, non volessero arrivare allo scontro, è possibile che domani invece di trebbiare quegli appezzamenti decidano di rivolgersi alla magistratura per chiedere il suo intervento.

La battaglia di Fidenato

L’agricoltore di Arba, pur sapendo di avere le armi spuntate, non rinuncia alla sua battaglia e ad esprimere la propria amarezza di cittadino. «Il giudice del Tar, lo dico assumendomi tutte le resposnabilità, l’ha fatta grossa – commenta Giorgio Fidenato –. Una coltura non è un cantiere, non concedere la sospensiva quando c’è una sentenza della Corte di giustizia europea che dice che i giudici devono applicare la normativa europea e quando abbiamo dato prova che la norma regionale non è stata notificata alla Ue è un fatto grave. Anche perché il cittadino si trova in una posizione di sudditanza. L’unica alternativa che avevo era quella di impugnare la mancata concessione della sospensiva in Cassazione, ma questo con quali costi? Sono anni che affronto tribunali e spese lagali per far valere un diritto che è sancito dalla norma europea, non da fantasie. Ma questa è l’Italia».

Domani

A Colloredo, domani, ci saranno i trattori e gli agricoltori pro biotech ad accogliere i tecnici della Regione. Non ci saranno atti di forza, ma una fiera opposizione a un provvedimento regionale che Fidenato continua a considerare un sopruso.

 

NO OGM/ Fidenato e casapound a libro paga della monsanto

Comunicato dell’11 luglio

 

Comunicato del 10 luglio

FIDENATO SOSTENUTO DAI FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO DI CASA POUND

Minacciato un attivista del coordinamento tutela biodiversità

Mercoledì 09 luglio 2014 la Forestale avrebbe dovuto distruggere le coltivazioni di Mon810 presenti nel territorio friulano, ma per ora solo il campo di Mereto di Tomba è stato bonificato, le colture in essere a Colloredo di Montalbano sono ancora intonse (non tagliate), La Guardia Forestale ha rinunciato all’intervento poichè non era sufficiente il provvedimento amministrativo per accedere ai terreni: si chiederà un mandato alla Procura.

Alcuni di noi erano presenti durante la mattinata e hanno visto giungere il Corpo forestale regionale, la polizia municipale e la Digos, ma a presidiare il campo c’erano circa una sessantina di agricoltori federati e diversi esponenti di Casa Pound, facilmente riconoscibili per le magliette raffiguranti il duce o la tartaruga, logo dell’associazione neofascista. La loro presenza non è casuale né estemporanea: la collaborazione Fidenato-Casa Pound ha già prodotto, nel febbraio scorso, un incontro aperto al pubblico a Basiliano (UD), sempre sulla questione ogm. Questi esponenti hanno minacciato palesemente di percosse fisiche e hanno fatto il gesto del taglio della gola un attivista del Coordinamento, il tutto davanti alle forze dell’ordine le quali non hanno mosso un dito di fronte al grave atto intimidatorio. Quindi qui le questioni sono due.

La prima riguarda Fidenato, il quale è riuscito ad avere la sua solita visibilità mediatica, aiutato anche dalle Forze dell’ordine: come mai così pochi e mal organizzati quando da giorni l’agricoltore pro-ogm dichiara che si sarebbe opposto alla bonifica? Come mai quando invece noi organizziamo manifestazioni pubbliche sono sempre presenti in forze con camioncini della celere e poliziotti in tenuta anti-sommossa? Il 6 di aprile, ad esempio, nonostante il divieto del questore di manifestare, abbiamo fatto il nostro presidio con l’aiuto di un agricoltore che ci ha gentilmente prestato un suo appezzamento; poco lontano da dove si svolgeva l’iniziativa c’erano digossini che fotografavano chiunque passasse, a dimostrazione di una palese disparità nei trattamenti: i pro ogm nonostante l’illegalità sono sempre tutelati, mentre viene preso di mira e vessato chi si dichiara contrario a questo modello agricolo che inquina e devasta il territorio visto che il Mon810 non è solo affar di Fidenato, come attestano le contaminazioni dimostrate dalle analisi effettuate dal Corpo Forestale l’anno scorso http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/collection/rifiuti/2013/11/06/Friuli-contaminazione-campi-Ogm-fino-10-_9579392.html.

L’altro aspetto riguarda Casapound, i cui componenti si autodefiniscono “fascisti del terzo millennio”. Anche se in talune occasioni si spacciano per ambientalisti con associazioni paravento come “la foresta che avanza”, dimostrano poi nei fatti di essere dei sottopancia delle multinazionali, in questo caso la Monsanto, dimostrando la loro vera natura autoritaria e reazionaria. Esponenti che spesso si sono resi protagonisti di violente aggressioni di gruppo verso persone considerate “diverse” o “nemici”. Che la loro coerenza, sostenendo Fidenato, dimostri la loro fittizia e patetica contrarietà alle multinazionali è ora un dato inconfutabile; ma ci chiediamo anche come di fronte a delle palesi minacce le forze dell’ordine non abbiano fatto allontanare quelle persone.

Come Coordinamento tutela biodiversità oggi lo ribadiamo a gran voce, gli OGM non sono che una delle espressioni del DOMINIO FASCISTA SULLA NATURA e dimostrando tutta la nostra solidarietà a coloro che hanno ricevuto simili minacce, denunciamo la complicità ormai palese tra i fascisti e Fidenato.

 

Coordinamento Tutela Biodiversità FVG

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RASSEGNA STAMPA DEL MESSAGGERO VENETO ONLINE DEL 09/07/14

Distrutto uno dei due campi coltivati con gli Ogm

Via mais da Mereto, Fidenato salva il campo di Colloredo, dove ha impedito l’accesso alla Forestale. Ora la vicenda passerà  sul tavolo della Procura

UDINE. Il Corpo forestale regionale del Friuli Venezia Giulia ha distrutto questa mattina il mais Ogm seminato da Giorgio Fidenato in circa 100 metri quadri nel terreno di Mereto di Tomba.

Non è riuscito invece ad eseguire il provvedimento di distruzione imposto su un altro campo a Colloredo di Monte Albano.

Come promesso nei giorni scorsi, il leader di Futuragra ha opposto una resistenza ferma ma pacifica supportato da una sessantina di suoi sostenitori che, di fatto, hanno impedito alla mietitrebbia della Forestale di entrare nel campo. Dopo aver ripetutamente chiesto invano a Fidenato di poter accedere al terreno, i forestali si sono allontanati, formalizzando un verbale dell’accaduto.

La vicenda passerà quindi sul tavolo della Procura. «La legge regionale – ha affermato Fidenato dal “palco” improvvisato sul rimorchio di un trattore – non è conforme alle direttive europee, pertanto è illegittima.

Non vorrei che la Procura sprecasse altro tempo e soldi pubblici per fare un lavoro inutile. Non si può vietare questa coltivazione.

Anzichè reprimere questa sperimentazione unica a livello europeo, vengano a toccare con mano i risultati da cui emerge che non c’è nessun rischio». Il vero timore ora è un intervento improvvisato dei no-global di notte.

«Il campo di Mereto è stato tranciato ma in quelli di Colloredo abbiamo ritenuto di non accrescere inutili tensioni e, con le Forze dell’ ordine, di attendere l’autorizzazione della magistratura».

Così il vice presidente Sergio Bolzonello, sull’ applicazione del decreto di rimozione della coltura di mais MON 810 dai terreni di Giorgio Fidenato, in applicazione della legge reg. 5/2014. La legge dispone una moratoria di un anno nelle coltivazioni Ogm, in attesa della conclusione iter esclusione coltivazioni di OGM in Fvg.

 

Ogm, Fidenato denuncia la Forestale

Una guerra a colpi di denunce. La vicenda Ogm in Friuli Venezia Giulia è sempre meno una questione di agricoltura e sempre più “terreno” di confronto nelle aule di tribunale

UDINE. Una guerra a colpi di denunce. La vicenda Ogm in Friuli Venezia Giulia è sempre meno una questione di agricoltura e sempre più “terreno” di confronto nelle aule di tribunale. L’ultima denuncia – oggi è prevista la distruzione forzata delle colture Ogm nei campi di Giorgio Fidenato a Colloredo di Montalbano e Mereto di Tomba, notificata con decreto della Regione – l’ha presentata proprio l’agricoltore di Arba.

Fidenato, infatti, ha depositato ieri un esposto alla Procura di Udine contro il capo del servizio del Corpo forestale regionale, Massimo Stroppa, che ha firmato i provvedimenti che intimano la distruzione delle colture Ogm. Nell’esposto si chiede di verificare l’ipotesi di reato di abuso di potere: secondo Fidenato, Stroppa avrebbe dovuto disapplicare la legge regionale in quanto mai notificata all’Unione europea.

In Procura è giunta una denuncia anche contro l’agricoltore, per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, per non aver ottemperato alle norme della Regione che lo obbligavano a distruggere il Mon810. In merito alla distruzione delle coltivazioni prevista per oggi, intanto, Fidenato ha annunciato «resistenza passiva e non violenta. Non li lasceremo entrare nel campo di Colloredo – fa sapere –. Lo faremo nel rispetto del diritto europeo. La vicenda è analoga a quella che mi ha coinvolto nel 2010 e per cui i giudici mi hanno dato ragione».

Alla fine di maggio, a muoversi era stato anche il Codacons, con un esposto-denuncia indirizzato a tutte le quattro Procure della regione. Duplice l’obiettivo: portare alla loro attenzione la «gravissima situazione» legata alla messa in coltura degli ogm e, nel contempo, chiedere che fossero predisposti tutti i controlli necessari per accertare se, nei fatti segnalati, potessero ravvisarsi ipotesi di reato quali l’attentato alla vita e alla salute, l’inquinamento ambientale, il danno ambientale, l’alterazione del patrimonio naturale, oltre che la violazione del decreto interministeriale del 12 luglio 2013 e della sentenza del Tar del Lazio. Da qui, l’istanza affinchè si procedesse al sequestro dei campi nei quali Fidenato continua a coltivare mon810.

NO OGM: ogm non è solo un campo!

OGM: NON E’SOLO UN CAMPO


Il 26 giugno scorso c’è stato un presidio davanti alla sede istituzionale della regione Friuli Venezia Giulia, con striscioni colorati, distribuzione di volantini e interventi che hanno ribadito un secco no a questa agricoltura che inquina e devasta il territorio, e di come gli Ogm siano una risposta paradossale delle multinazionali che hanno trasformato l’agricoltura contadina in agroindustria. A seguito del presidio c’è stato un incontro con l’assessore Sergio Bolzonello al quale è stata presentata a più voci l’urgenza di intervenire per l’eliminazione dei campi OGM in Friuli considerando i tempi biologici della fioritura e impollinazione che attualmente si sta verificando, e non aspettando i tempi canonici della Magistratura (30-60 giorni del ricorso e così via). Dopo le prima incertezze e consultando il legale a cui la regione si riferisce, l’Assessore ha promesso l’impegno dell’Amministrazione regionale a far rispettare la normativa vigente:


· Decreto Interministeriale del 12/07/2013 denominato “Adozione delle misure d’urgenza ai sensi dell’art. 54 del Regolamento CE n.178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810” pubblicato sulla GU Serie Generale n.187 del 10-8-2012

 

• 2 sentenze, del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato, che si oppongono al ricorso fatto contro il suddetto Decreto

 

• a questo provvedimento sono state inserite delle specifiche norme sanzionatorie per cui chi semina, coltiva e raccoglie OGM per venderli, rischia dai 6 mesi ai tre anni di condanna penale e una multa da 10 mila a 30mila euro, sancito nel decreto legge del 24/06/2014 n. 91 pubblicato sulla GU del 25/06/2014

 

• Una Legge regionale (LR 5/2014) che modifica la LR 5/2011, che definisce la Regione FVG territorio OGM FREE in applicazione alla normativa comunitaria vigente e che recentemente è stata ratificata dalla CE tramite il silenzio/assenso.

 

• Una moratoria regionale inserita nella LR 5/2014 che vieta per 12 mesi la coltivazione degli ogm in FVG e contiene delle norme sanzionatorie che prevedono multe da 5000 a 50000 euro (attualmente Fidenato è stato multato per 10000 euro per ogni campo coltivato) e la distruzione delle colture transgeniche in atto.

 

Quindi, per tutto il pacchetto di leggi e decreti che definiscono la normativa, il vice Presidente della Regione FVG e Assessore alle attività produttive Bolzonello, ha impegnato la Regione Friuli a procedere con una Ordinanza di distruzione delle colture ogm emessa lo stesso 26 giugno verso il conduttore dei campi transgenici, lasciando che egli stesso possa procedere entro 5 giorni e poi se ciò non si fosse verificato, avvisata la Procura, distruzione immediata da parte della Forestale regionale.

Il 09 luglio, finalmente il Corpo Forestale passa all’azione trinciando tutti i campi coltivati a MON 810, tranne quello di Colloredo di Montalbano ( frazione di Laibacco ) in provincia di Udine, dove si sono trovati a picchetto un gruppo di agricoltori plagiati dalla Monsanto, alcuni di loro simpatizzanti e attivisti di Casa Pound, i quali hanno impedito la bonifica di quell’area trincerando con i trattori l’entrata del campo. Durante la mattinata sono arrivate le dichiarazioni di Bolzonello il quale sostiene la necessità di far rispettare la normativa e pertanto, nel giro di qualche giorno anche quel campo sarà estirpato. Il responsabile della forestale, a Colloredo ha confermato che stanno procedendo a norma di legge in un’operazione a carattere ovviamente riservato.

Il Coordinamento tutela biodiversità fvg e il Coordinamento zeroogm del Veneto non pensano comunque che la battaglia sia finita, anzi per noi è solo l’inizio di una lunga stagione di lotte, ricordiamo infatti che la legislatura vigente sanzionatoria ha carattere temporaneo, la moratoria del FVG scade la prossima primavera e il Dlgs del 10 agosto 2013 scadrà a febbraio 2015. Ovviamente c’è comunque anche la legge regionale che dovrebbe bloccare definitivamente le coltivazioni friulane, ( ma su questo si hanno comunque delle riserve ). Si attende la decisione della Comunità Europea, la quale si esprimerà al mese di settembre per approvare le modifiche alla legge comunitarie 18/2001, secondo la quale ogni Stato membro avrà la facoltà di decidere di legiferare affinché il proprio territorio rimanga Ogm-free. Anche su queste modifiche esistono comunque molti dubbi, nostri e dei vari movimenti no ogm nazionali (Task force, associazione noogm) dal momento che potrebbero non portare ad un’effettiva libertà di scelta, mancando, sembra, la possibilità che prima esisteva, di agire con clausola di salvaguardia e quindi anche per fini ambientali e di salute. Per di più siamo prossimi alla stipula degli accordi del TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) e con questi della perdita della sovranità agricola, alimentare e commerciale dei Paesi che firmeranno. Si tratta dell’accordo fra Ue e Stati Uniti per il libero scambio: creazione di un mercato unico per merci, investimenti e servizi tra Stati Uniti e Unione Europea attraverso l’abolizione dei dazi e l’uniformazione di leggi e regolamenti internazionali. Ma con la possibilità di commerciare maggiori quantità di merci, entrano però obblighi a cui sottostare, regole dettate dalle multinazionali e da un mercato Statunitense in cui tra l’altro, sono presenti ormoni, additivi e transgeni in qualità e quantità non accettate fino ad ora dalla popolazione Europea. Se gli Stati firmatari, una volta stipulato l’accordo, non si comporteranno adeguatamente (direttamente valutati dai sistemi commerciali multinazionali), saranno obbligati a pagare pesanti sanzioni. Un accordo che rischia di cambiare completamente le nostre vite da qui a breve. Qui di libertà e sovranità degli Stati non si parla.


Altro aspetto di rilievo su cui lavorare è la questione della mangimistica: infatti, se la normativa vigente vieta la coltivazione di colture transgeniche, dal 2004 non è vietata l’importazione di soia e mais Ogm proveniente dal continente americano, destinate alla produzione di mangimi che vanno ad alimentare animali allevati normalmente in modo intensivo.

Una delle tante bugie che riguardano gli OGM è legata alle micotossine, i pro OGM affermano che essi risolverebbero tale problematica. Una falsità! Infatti negli Usa, dove il mais coltivato è quasi tutto OGM, i limiti massimi di aflatossine sono di gran lunga pià alti che in Italia e UE. Un problema legato invece alla mancata rotazione, all’alta densità delle coltivazioni, agli stress e climatici Per quello che riguarda la soia poi, esistono anche altri aspetti che riguardano l’uso indiscriminato di diserbanti, sempre dominio delle Multinazionali.

Siamo consapevoli delle difficoltà che il settore primario si trova ad affrontare ma invitiamo tutti i produttori a non farsi illudere dalle facili promesse che propongono una soluzione che è in realtà un paradosso a dei problemi creati dallo stesso sistema produttivo, come un cane che si morde la coda. Invitiamo tutti gli agricoltori a riscoprire i saperi contadini e ad emanciparsi dal dominio delle multinazionali.


COORDINAMENTO TUTELA BIODIVERSITA’ FVG


COORDINAMENTO ZEROOGM VENETO

NO OGM: la procura non sequestra il campo

Dal messaggero veneto online del 15/07/14

 

Ogm, la Procura non sequestra il campo di mais

Nessun tipo di intervento per il campo di Colloredo di Monte Albano in cui Gioregio Fidenato ha piantato mais Mon810

UDINE. La Procura di Udine ha deciso di non fare alcun sequestro o altro tipo di intervento sul terreno di Colloredo di Monte Albano in cui Giorgio Fidenato, leader di Futuragra, ha piantato mais Mon810.

Lo stesso agricoltore non ha ottemperato all’ordine di distruzione forzata delle colture notificata decisa dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Lo scorso 9 luglio Fidenato, assieme a una sessantina di agricoltori, ha impedito in maniera pacifica agli agenti della forestale di entrare nel terreno con la mietitrebbia e distruggere il raccolto. Negli scorsi giorni, in Procura si è tenuto un vertice sul caso, a cui hanno preso parte anche i funzionari del corpo forestale statale e regionale.

La Procura, secondo quanto si è appreso, sta verificando se il caso possa rientrare tra le inosservanze dei provvedimenti dell’autorità sanzionati dal codice penale. La norma sanziona infatti solo il mancato rispetto dei provvedimenti dati per ragioni di giustizia, sicurezza o ordine pubblico o di igiene. La Procura sta comunque valutando anche altri profili della vicenda.

NO OGM: ogm in FVG. Déjà vu!

Ogm in Friuli Venezia Giulia: Déjà vu

Il 9 luglio scorso il Corpo forestale della regione FVG avrebbe dovuto bonificare il campo coltivato a Mon 810 a Colloredo di Montalbano, come annunciato il 26 giugno dal vice-presidente della regione e assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello, durante un incontro avvenuto dopo un presidio sotto la sede istituzionale dell’amministrazione del FVG.

E invece, la forestale si è trovata di fronte trattori e un nutrito gruppo di persone che ne hanno impedito la bonifica. Addirittura con la notizia del 14 luglio apprendiamo che la Procura di Udine ha deciso di non sequestrare quel campo, né di fare alcun tipo di intervento, e sta valutando il da farsi e nel frattempo quel mais sta fiorendo e il suo polline si sta propagando nell’ambiente.

Questa tragica situazione é il risultato di un quadro legislativo contraddittorio e carente che, pur dichiarando fuorilegge le coltivazioni transgeniche (abbiamo un decreto interministeriale il 187 del 2013 e una legge regionale la 5 del 2104 con una moratoria), non é in grado di fermare le azioni provocatorie di chi coltiva Mon 810.

La farsa della Procura di Udine é l’ennesima dimostrazione che le leggi valgono solo per difendere gli interessi dei potentati economici, mentre il singolo cittadino si vede calpestare quotidianamente i più elementari diritti: per chi protesta e lotta contro gli Ogm ci sono i divieti a manifestare, mentre per chi fa il gioco delle multinazionali come la Monsanto é permesso qualsiasi deroga legislativa.

E non poteva mancare, infine, l’atteggiamento pilatesco dell’amministrazione comunale di Colloredo di Montalbano che non degna la minima attenzione all’iniziativa di alcune persone che, di fronte alla fioritura delle piante di mais transgenico e al baraccone dei pro-ogm, hanno provato ad organizzare una raccolta di firme, cercando l’appoggio del consiglio comunale.

Il nostro scetticismo verso le “leggi imbroglione” e le dichiarazioni di facciata di qualche politico locale non può che aumentare dopo quanto deciso dalla Procura di Udine, mentre si rafforza in noi l’idea che ė finito il tempo delle parole e che solo l’azione diretta potrà fermare gli interessi criminali di chi minaccia la nostra autodeterminazione alimentare, come ci insegnano i movimenti contadini d’oltralpe.

 

15 luglio 2014

 

COORDINAMENTO TUTELA BIODIVERSITA’

NO OGM: distrutto anche il terzo campo di Fidenato

Dal messaggero veneto online del 19/07/14

 

Distrutte le coltivazioni di mais Ogm

Prima i campi sono stati posti sotto sequestro. L’opera di distruzione è stata più lunga del previsto per gli ostacoli messi in atto da Fidenato

di Domenico Pecile

 

COLLOREDO DI MONTE ALBANO. Un’operazione di stampo militare con polizia, carabinieri e guardie forestali. Mancavano i vigili urbani perché nessuno – dichiara stizzito il sindaco di Colloredo di Monte Albano, Luca Ovan – ha avvertito il Comune di quanto sarebbe accaduto. «Non sono – commenta – né pro né contro gli Ogm, ma una telefonata al primo cittadino…».

 

Così, su ordine della Procura della Repubblica di Udine – in ottemperanza alla normativa nazionale relativa al divieto di coltivazione di colture transgeniche – il Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con la forestale regionale, ha prima posto sotto sequestro i terreni nel comune di Colloredo di Monte Albano dove erano state piantumate coltivazioni di mais Mon 810 transgenico su una superficie di 6.500 metri quadrati e in tarda mattinata li ha fatti distruggere con mezzi meccanici.

 

 

E’ stata più lunga e complicata del previsto la distruzione del mais Ogm nei campi di Fidenato in quanto erano stati messi in atto una serie di accorgimenti tra cui un masso per impedire l’ingresso della mietitrebbiatrice della Forestale (video Petrussi Turco)

Il tutto di fronte alla protesta compatta di decine e decine di agricoltori favorevoli a quello che hanno definito «un esperimento a cielo aperto, in nome della ricerca e dell’innovazione». Nell’ambito dell’inchiesta tuttora in corso risultano indagati il proprietario dei campi, il biologo Leandro Taboga e suo fratello (favoreggiamento) e il coltivatore, Giorgio Fidenato, leader nazionale del movimento pro-Ogm.

 

A Colloredo di Monte Albano, si è consumata l’ennesima battaglia ideologica di un Paese che non riesce a scrollarsi di dosso le stimmate del manicheismo. Ci sono stati diversi momenti di grande tensione che le forze dell’ordine (sul posto era presente anche il questore di Udine, Antonio Tozzi) hanno saputo ammortizzare con molta professionalità. Alla fine, il campo è stato completamente distrutto.

 

«Oggi – è stato il commento di un giovane agricoltore – è il funerale dell’agricoltura friulana. Chi ci combatte fa finta di difendere la salute e invece è soltanto al soldo delle multinazionali che vendono pesticidi e veleni. Questa è la verità. Vedere distruggere un campo è una cosa che fa male, rabbia».

 

 

Rimossi gli ostacoli messi da Fidenato, leader di Futuragra e proprietario dei campi, l’operazione di distruzione del mais Ogm a Colloredo di Monte Albano è stata esaguita (video Petrussi Turco)

“La ricerca è l’anima del progresso”, era il testo di uno dei cartelli esposti dagli agricoltori di Colloredo. Che a fianco del campo trangenico avevano adagiato una serie di vasi per dimostrare che dentro quelle piante vivevano tranquillamente gli insetti a dimostrazione che la biodiversità non era messa in discussione. Gli agricoltori se la sono resa soprattutto con il corpo forestale, a lungo insultato («Vergogna, andate a lavorare, siamo noi che vi manteniamo») la cui massiccia presenza è stata giudicata uno spreco di denaro pubblico.

 

 

Dal Piccolo del 20/07/14

CAMPO DI MAIS OGM DISTRUTTO DAI FORESTALI

PORDENONE Il Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con la Forestale friulana, su delega della Procura della Repubblica di Udine, ha posto ieri sotto sequestro i terreni del comune di Colloredo di Monte Albano (Uine) dove sono state piantumate coltivazioni di mais transgenico MON 810 transgenico su una superficie di 6.500 metri quadrati. Contesualmente è partita l’opera di distruzione con mezzi meccanici di tutte le piante ogm seminate resa complicato dal fatto che i forestali hanno rinvenuto numerosi chiodi metallici infissi all’interno delle piante in grado di danneggiare i mezzi stessi. Sono stati indagati il coltivatore e i proprietari dei campi. A riferirlo una nota del comando nazonale del Corpo forestale dello Stato che ha ricordato «le importanti attività operative avviate già dal 2013 e mirate a monitorare i campi seminati in Friuli Venezia Giulia, ad accertare le contaminazioni di polline ogm sulle colture convenzionali e ad applicare la normativa nazionale relativa al divieto di coltivazione, attraverso attività di iniziativa e su delega della Procura di Udine». Proprio la Procura, con lo stesso Corpo forestale, ha applicato la specifica norma sanzionatoria di tipo penale stabilita dal decreto legge n. 91 del 24 giugno 2014 che prevede che chiunque violi i divieti di coltivazione di ogm rischi la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 10mila a 30mila euro. È stato accertato nei precedenti interventi di analisi che, a causa dell’inquinamento irreversibile prodotti in tutte le aree agricole, chi ha introdotto sul proprio territorio la coltivazione degli ogm non riesce poi in modo efficace a produrre vegetali che ne siano privi. Di recente il Consiglio europeo dei ministri ha deliberato circa la possibilità per ogni Paese dell’Unione europea di potere scegliere la coltivazione o meno sul proprio territorio della coltura di organismi ogm. Soddisfazione per la distruzione del campo di Colloredo di Monte Albano è stata espressa dalle tante voci che in questi mesi si sono levate contro gli ogm, da Legambiente a Coldiretti, passando per Sel.