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NOTAV: volantino unitario sulle denunce a Trieste

notavtriestedenunce

TRIESTE: nuove denunce

da il piccolo

GIOVEDÌ, 29 NOVEMBRE 2012

Assalto alla Prefettura, 15 indagati

Arrivata in Procura la relazione sugli scontri del 14 novembre tra i più esagitati del corteo studentesco e la polizia

IL PERSONAGGIO

Tornatore già nel mirino degli inquirenti

A Luca Tornatore viene contestato dal pm Federico Frezza di aver organizzato il corteo che il 29 febbraio scorso ha seguito, o meglio “inseguito”, dal Municipio al museo Revoltella l’amministratore delegato di Ferrovie italiane Mauro Moretti. Una manifestazione tragicomica con qualche decina di attivisti No Tav che nella circostanza erano riusciti a mettere sotto scacco polizia, carabinieri e vigili urbani, costringendo gli uomini in divisa a un lungo girotondo attorno al museo in cui erano “assediati” Mauro Moretti, il sindaco Roberto Cosolini e l’assessore regionale ai trasporti Riccardo Riccardi. «Non vogliamo l’isolamento ferroviario di Trieste, sosteniamo che esiste un collegamento tra la truffa della Tav e il depotenziamento drastico della linee locali dedicate ai pendolari», avevano detto nell’occasione. Nei giorni scorsi il ricercatore universitario indagato per aver organizzato una manifestazione non autorizzata è stato perquisito. Al suo posto di lavoro all’interno dell’Osservatorio astronomico si sono presentati gli agenti della Digos e della Polizia postale. Gli agenti hanno clonato il disco rigido della memoria del computer che appartiene al ricercatore per poterlo leggere con calma. Dai cassetti della sua scrivania sono emersi i quaderni: c’erano appunti di lavoro ma anche qualche poesia. Altri investigatori si sono contemporaneamente presentati nell’abitazione in cui Tornatore vive con la moglie e i due suoi bambini, altri ancora a Venezia nella casa di famiglia.

 

di Corrado Barbacini Quindici indagati per i disordini verificatisi nella manifestazione studentesca del 14 novembre che hanno avuto il culmine nel parapiglia davanti alla Prefettura con scontri tra gli studenti e le forze dell’ordine e con il lancio di carote, uova e bottiglie. L’informativa della Digos è stata inviata nei giorni scorsi alla procura. Nelle quattro pagine riassuntive vengono evidenziati gli episodi ritenuti più gravi. Ci sono riferimenti anche ai danneggiamenti e agli imbrattamenti di edifici avvenuti appunto con il lancio di uova. Episodi che sono stati descritti come veri e propri assalti al Palazzo del governo. A causa dei quali un poliziotto è rimasto ferito a una gamba ed è dovuto, quel giorno stesso, ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso. Tra i nomi degli indagati della manifestazione studentesca figurano quelli anche quelli di Alessandro Metz e Luca Tornatore. Il primo ex consigiere regionale dei Verdi, il secondo, ricercatore universitario, per anni portavoce degli studenti. Ambedue erano in prima linea. Allegate all’informativa sono le relazioni di servizio scritte dai responsabili dei vari reparti di polizia e carabinieri presenti quella mattina nell’area tra piazza Unità e l’hotel Savoia. Ma anche un rilevante numero di fotografie che erano state scattate da poliziotti in borghese durante gli scontri. In pratica per identificare le persone ritenute reponsabili degli assalti e delle aggressioni, gli investigatori della Digos sono partiti proprio dalle immagini fotografice e dai filmati. Le quali poi sono state integrate, appunto, sia dalle relazioni di servizio che dalle testimonianze acquisite dagli investigatori nei giorni successivi agli scontri. I circa 1.200 studenti (ma a sfilare c’erano anche insegnanti e genitori) si erano dati appuntamento alle 9.30 del mattino in piazza Goldoni. Unione degli studenti, Autogestito scoordinato studentesco, No Tav, Arcigay, Germinal, Spazi Sociali Venezia Giulia, Casa delle Culture, Cobas, tutti ad alimentare il lungo serpentone che fino alle 14 aveva mandato in tilt il traffico cittadino. Erano stati urlati slogan contro i tagli alla scuola, la precarietà degli edifici scolastici. Ma alcuni partecipanti avevano agganciato caschi da motociclista alla cintura. Un dettaglio, questo, che aveva messo subito in allarme gli agenti della Digos. Poi davanti alla prefettura erano scoppiati gli scontri. Manganelli alzati, urla e botte. Quindi il lancio di carote e uova. E ancora in rapida successione altre scaramucce al ritmo delle note della canzone «The Wall» dei Pink Floyd. Poi circa 250 dei milleduecento manifestanti del mattino, avevano puntato alle Rive dove c’è stato un altro scontro con la polizia davanti al Savoia. Quattro studenti erano rimasti contusi.

REPRESSIONE/ Ancora arresti No Tav+sgombero Chiomonte

www.notav.info

News, top — 29 novembre 2012 at 10:13

SGOMBERO E SIGILLI AL PRESIDIO DI CHIOMONTE

ore 11.27 occupato il comune di Chiomonte per un’ora circa poi sgomberato anche quello dai carabinieri che hanno allontanato di alcuni metri il presidio dei molti no tav accorsi

ore 11.00 il presidio in legno che era stato posizionato su via Avanà è stato spostato all’interno dell’area di cantiere.

ore 10.50 gli accessi verso il l’area campeggio presidio Garavella sono bloccati ma un numeroso gruppo di no tav preme dai due lati, centrale e Chiomonte

ore 10.30 la baita presidio in legno su via avanà è stata abbattuta. Era il presidio dal quale si bloccava il transito dei mezzi di cantiere. Il presidio più grande nell’area del campeggio è stato invece circondato da recinzioni in ferro.

In contemporanea all’operazione della questura torinese con arresti e perquisizioni a Chiomonte i carabinieri hanno posto i sigilli al presidio no tav intimando ai presidianti di abbandonare la struttura. Operai sono inoltre pronti a intervenire coperti dalle forze di polizia con l’evidente intento di bloccarL’inivito è a tutti di raggiungere  Chiomonte dove l’operazione ordinata dalla magistratura è ancora in corso.

PRIMO PIANO

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Da Anarresinfo.noblogs.org

Giovedì 29 dicembre. L’ultima puntata è di questa mattina. Perquisizioni e arresti per 19 attivisti contro la Torino Lyon sono scattate all’alba: a nove sono state imposti i domiciliari, ad altri 4 il divieto di dimora, a sei l’obbligo di firma.
Nel mirino della magistratura due episodi della lotta No Tav degli ultimi mesi. Il primo risale allo scorso 29 marzo, quando i No Tav resistettero per tre giorni sull’autostrada al Vernetto di Chianocco, dopo lo sgombero della baita e la caduta di Luca dal traliccio. In quell’occasione alcuni No Tav contrastarono una “troupe” televisiva che filmava esibendo un lampeggiante blu come quelli della polizia.
Il secondo episodio risale allo scorso agosto, quando venne occupata simbolicamente la sede della Geovalsusa, una delle ditte collaborazioniste nei lavori della Torino Lyon. Fu uno dei tanti momenti della campagna “c’è lavoro e lavoro”
In contemporanea i carabinieri hanno attaccato il presidio di Chiomonte, demolendo la casetta su strada dell’Avanà e ponendo i sigilli alla casetta lungo la Dora, che gruppi di operai della ditta Effedue di Susa difesi dalla polizia hanno chiuso con jersey e sbarre elettrosaldate.

Un’operazione a orologeria nello stile abituale della Procura di Torino. A tre giorni dalla manifestazione di Lyon in occasione del vertice tra Monti e Hollande sulla Torino Lyon. Monti porterà al suo collega francese le foto dei lavori in Clarea e il fascicoli della procura.
Basteranno a cancellare il parere negativo della corte dei conti francese?
Forse sì, forse no. In fondo il disciplinamento dei movimenti contro la devastazione ambientale è interesse comune dei due governi attivamente impegnati a chiudere i conti con chi non ci sta.
I No Tav, sebbene non invitati, hanno deciso che non possono mancare all’appuntamento.
Un’occasione in più per mostrare a Monti e Hollande che il movimento non si arrende alla loro violenza. Anzi!

Prossimi appuntamenti:
Giovedì 29 novembre
presidio solidale a Torino
ore 18 in piazza Castello

ore 20, 30
presidio in piazza del comune a Chiomonte

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Venerdì 30 novembre
Assemblea contro la repressione
interverranno gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini di Milano e alcuni imputati nei processi No Tav e antirazzisti
ore 21 in corso Palermo 46

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Lunedì 3 dicembre
Manifestazione No Tav a Lyon
in occasione del vertice Monti/Hollande
ore 12 Place Brotteaux

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Repubblica 29 novembre 2012

No Tav, arresti in Val Susa
Nel mirino anche Askatasuna

Rep Tv Perino: “Solite operazioni a orologeria”

No Tav, arresti in Val Susa Nel mirino anche Askatasuna

Per l’aggressione alla troupe di Corriere tv e l’irruzione in uno studio di ingegneri (fotovideo) almeno 19 provvedimenti tra domiciliari, perquisizioni e obbligo di dimora. Colpito il centro sociale
di MEO PONTE / DOSSIER REPUBBLICA TV

 

 

CUDICIO MAURIZIO: va a vore, ma pardabon!!!

 

La lettera del poliziotto  Cudicio Maurizio ai No Tav

 

LA PROTESTA

Val di Susa, oggi nuove azioni
un poliziotto scrive ai manifestanti

Gli attivisti e i simpatizzanti si sono dati appuntamento a Giaglione per una “polentata”. Nel pomeriggio comincerà una “passeggiata” verso la vicina Valle Clarea. Su Facebook: “Ciao manifestante, chi ti parla è quello ‘sbirro’ che odi e che vorresti vedere morto”

ROMA Dopo le manifestazioni di ieri 1è stata una notte tranquilla quella della Valle di Susa, che oggi ospiterà una nuova iniziativa del movimento No Tav. Gli attivisti e i simpatizzanti si sono dati appuntamento a Giaglione per una “polentata”: un’iniziativa a sfondo gastronomico che promette di essere pacifica. Nel pomeriggio dal paese di Giaglione comincerà una “passeggiata” – per usare la definizione dei No Tav – verso la vicina Valle Clarea, dove sorgono le recinzioni che delimitano l’area in cui è previsto lo scavo di un tunnel preparatorio della ferrovia ad alta velocità.

Nel frattempo il Viminale promette linea dura contro i manifestanti 2arrivando ad ipotizzare il reato di associazione a delinquere. Il tutto mentre un poliziotto affida a Facebook il suo personale tentativo di dialogo con chi protesta. “Ciao manifestante, chi ti parla è quello ‘sbirro’ che odi e che vorresti vedere morto” scrive Maurizio Cudicio, sovrintendente della Polizia, in servizio alla Questura di Trieste, rappresentante del sindacato di Polizia Consap.  Molte le risposte che, alla riflessione di fondo del poliziotto (“Un’unica barriera fra di noi: il pregiudizio!), replicano in modi, contenuti

e colori diversi, fino all’amarezza di Marco: “Questa è una guerra fra poveri. Va a finire – scrive Marco a Maurizio – che presto verrò anch’io sull’autostrada, per accompagnare i miei figli. Tre persone in più da prendere di peso. Non esagerare…”.

FOTO: LA LETTERA SU FACEBOOK 3

Infine il fratello di Peppino Impastato racconta la telefonata con il ragazzo No-Tav diventato famoso per la sua provocazione al carabiniere 4. “A Marco Bruno l’ho detto con molta chiarezza: mio fratello Peppino non avrebbe mai fatto una cosa del genere, pur avendo avuto anche lui rapporti difficili con le forze dell’ordine” dice Giovanni Impastato intervistato dalla Stampa. “Mi ha chiamato venerdì per dirmi che gli dispiaceva di aver tirato in mezzo al casino il nome di Peppino. Mi ha chiesto scusa e ha giustificato il suo gesto come uno sbaglio per eccesso d’ammirazione verso la figura di mio fratello”, afferma Impastato. “Io ho cercato di spiegargli chi era veramente Peppino, un ragazzo vissuto in tempi certamente non facili ma capace di non perdere mai il senso della correttezza, della democrazia e della lotta giusta. Altro che provocare le forze dell’ordine. Anche quando si arrivò allo scontro fisico scelse la via della resistenza passiva”.

(04 marzo 2012)

su goolgle cudicio maurizio

  1. Il poliziotto scrive agli studenti: “Non siamo contro nessuno” – Italia

    blog.panorama.it/…/il-poliziotto-scrive-agli-studenti-non-siamo-contr…

    21 dic 2010 – Maurizio Cudicio, poliziotto in servizio alla questura di Trieste e fondatore del gruppo su facebook “Movimento poliziotti”, punto d’incontro fra

  2. Risposta alla lettera di Maurizio Cudicio (questura di Trieste

    www.senzasoste.it/…/risposta-alla-lettera-di-mauriziocudicio-questur…

    21 dic 2010 – Caro Cudicio può capitare nel nostro paese di andare ad un corteo, scendere da un treno ed essere offeso e ricevere sputi dalla Guardia di

  3. Maurizio Cudicio, poliziotto in serivizio alla Questura di Trieste

    domani.arcoiris.tv/author/mauriziocudicio/

    Articoli di Maurizio Cudicio, poliziotto in serivizio alla Questura di Trieste: Cari studenti, io poliziotto sto dalla vostra parte del 22-12-2010 in C’è posta per noi

  4. La lettera del poliziotto Maurizio Cudicio…Leggete.. | Facebook

    it-it.facebook.com/note.php?note_id=176217435733129

    Studenti del Pareto ha scritto una nota intitolata La lettera del poliziotto Maurizio Cudicio…Leggete.. Leggi il testo intero qui.

  5. Maurizio Cudicio – Italia | LinkedIn

    it.linkedin.com/pub/mauriziocudicio/30/14b/54a
    Venezia, Italia – Team Leader impianti presso Ditta personale

    Visualizza il profilo professionale di Maurizio Cudicio (Italia) su LinkedIn. LinkedIn è la rete professionale più grande al mondo utilizzata dai professionisti come

  6. Maurizio Cudicio

    www.posd.it/organigramma/53-friuli…/147-mauriziocudicio.html

    Il dott. Cudicio ricopre anche la carica ad interim di Capo dipartimento regionale per la Polizia di Stato. Spot PSD. miniatura-clip. SpreadFirefox. Menu Principale

  7. CUDICIO MAURIZIO BORGORICCO 3, V. UGO FOSCOLO

    eltel.elenchitelefonici.it/…/mappe.asp?…CUDICIO%20MAURIZIO

    CUDICIO MAURIZIO 3, V. UGO FOSCOLO 35010 BORGORICCO (PD) Tel. 0499336470. Utenti connessi: 4405 I contenuti dei servizi sono copyright Elenchi

  8. In risposta a Maurizio Cudicio, del Movimento Poliziotti | LA VALLE

    www.lavallecheresiste.info/?p=3530

    In risposta a Maurizio Cudicio, del Movimento Poliziotti. marzo 04, 2012 Tony. polizia_vsnotav. Nel rispondere a Maurizio Cudicio del Movimento Poliziotti

  1. Maurizio Cudicio | Facebook

    it-it.facebook.com/people/MaurizioCudicio/100001277045166

    Iscriviti a Facebook per connetterti con Maurizio Cudicio e altre persone che potresti conoscere. Grazie a Facebook puoi mantenere i contatti col mondo e avere

  2. Articoli di Maurizio Cudicio

    www.grnet.it/articoli-di-mauriziocudicio

    20 lug 2011 – cudicio-piccolo Roma, 20 lug – (di Maurizio Cudicio) Sono un poliziotto e mi è veramente difficile, anche a dieci anni di distanza, scrivere in

Movimento Poliziotti – Info | Facebook

it-it.facebook.com/pages/Movimento-Poliziotti/146865372025455?…

CUDICIO MAURIZIO – Description: Lottiamo insieme per dare sicurezza serenita’ e tranquillita’ alla gente! siamo e vogliamo restare poliziotti degli Italiani!.

  1. Lettera del poliziotto Cudicio di Trieste – YouReporter.it

    www.youreporter.it/foto_Lettera_del_poliziotto_Cudicio_di_Trieste_1

    14 dic 2010 – È la «lettera aperta» del poliziotto Maurizio Cudicio della questura di Trieste agli studenti che andranno in piazza. L’ha scritta aprendo il grup…

  2. Maurizio Cudicio – ultime notizie su Maurizio Cudicio – Il Sole 24 Ore

    argomenti.ilsole24ore.com/mauriziocudicio.html

    20 dic 2010 – La lettera del poliziotto agli studenti Rimbalza su blog e social network la «lettera aperta» che un poliziotto, Maurizio Cudicio, della questura di

  3. Maurizio Cudicio — Blogs, Immagini, e altro in WordPress

    it.wordpress.com/tag/mauriziocudicio/

    DI SEGUITO, LA LETTERA APERTA SCRITTA DA UN POLIZIOTTO DI TRIESTE, MAURIZIO CUDICIO, RIVOLTA A TUTTI GLI STUDENTI IN LOTTA. Sento il

REPRESSIONE/ L’analisi e la strategia del Viminale

Repubblica 4 marzo
IL RETROSCENA

E il Viminale studia le contromosse associazione a delinquere per i ribelli

Nei dossier del ministero la paura per gli anarcoinsurrezionalisti  Il governo teme un patto tra centri sociali e autonomi per limitare la parte pacifista di LIANA MILELLA

ROMA – Quando sono le otto di sera il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e il capo della polizia Antonio Manganelli possono tirare il fiato. Proteste in tutt’Italia sì, ma contenute sia nei numeri che nelle forme. Lo spauracchio di chi ipotizzava, dopo le parole di Monti a palazzo Chigi, una risposta volutamente violenta si è dissolto. Un sabato che però non fa calare di un grado il livello di allarme ai massimi livelli che c’è sulla Tav e sul rischio di “reazioni violente a sorpresa”. Una preoccupazione che resta in capo all’agenda di Monti e Cancellieri.

Dalle manifestazioni esce confermata la documentata fotografia scattata in questi mesi dalla task force anti-terrorismo del Viminale e raccolta nei numerosi dossier sul movimento No-Tav, via via aggiornati, che in queste ore fanno bella mostra sulla scrivania dell’ex prefetto oggi al vertice dell’Interno che è una divoratrice di “carte”. Fogli in cui si spiega come gli avvenimenti in Val di Susa siano “uno snodo fondamentale” per il futuro dei nemici giurati dell’alta velocità e come le mosse dello Stato vadano calibrate “con grande attenzione per evitare che la componente più aggressiva del movimento possa prendere il definitivo sopravvento”. Rapporti in cui si ipotizzano nuove misure legislative: una lettura estensiva dell’associazione a delinquere, per poterla applicare anche agli anarchici, l’arresto differito, il reato di blocco stradale ferroviario.

VINCONO I DURI

In quei fogli è documentato un fatto. Il seguente: “Tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 la componente più aggressiva della galassia No-Tav ha preso il sopravvento, ma il pericolo è che essa, con i suoi exploit, possa far perdere più ampi consensi alla causa”. Nasce da qui la strategia di contrasto dello Stato decisa venerdì a palazzo Chigi e illustrata dal premier Monti. Consiste in un mix tra dissuasione e repressione che non assecondi la definitiva vittoria delle frange più barricadiere del movimento.

LE ANIME
È molto composita, ma numericamente contenuta, la galassia No-Tav. Dopo gli scontri del 27 giugno e del 3 luglio 2001 nel cantiere di Chiomonte la polizia ha lavorato per mesi. Ci sono stati i 26 arresti di Torino e ci sono i dossier destinati alla politica. Raccontano di un anima “politica e non violenta” del movimento in cui si ritrovano partiti come Rifondazione, Sel (Vendola), Idv e Verdi, la Fiom, il sindacalismo di base, Grillo e il popolo viola. Poi ecco l’anima locale e valligiana, quella dei sindaci e degli amministratori, che per motivi atavici rifiutano l’impatto, considerato violento, della Tav. Poi c’è la terza anima, quanto mai composita, in cui c’è una dinamica forte sulle modalità di lotta. È l’area che nei dossier viene definita “obiettivamente la più pericolosa”. Si divide tra gli autonomi e gli anarcoinsurrezionalisti che “hanno stipulato un’alleanza tattica con momenti di fortissima contrapposizione interna”. Da una parte Askatasuna, il famoso centro sociale torinese, cui fanno capo analoghi gruppi, dalla Panetteria di Milano ad Acrobax di Roma, da Gramigna di Padova a Crash di Bologna. Dall’altra gli anarchici torinesi che, in una scala di pericolosità, si collocano al livello più alto.

I NUMERI
È la terza anima, autonomi ed anarchici, quella che “ha conquistato la leadership della protesta con una grande capacità di attrazione e con solidi contatti anche all’estero”. Collegamenti stabili con gruppi analoghi in Francia, in Germania, in Spagna e tra i baschi. Ma i numeri restano bassi. A Torino la polizia stima che la cosiddetta “capacità di mobilitazione” oscilli tra le 300 e le 500 persone, con notevoli variazioni tra manifestazioni tenute nei giorni feriali oppure nei fine settimana. A livello nazionale la sfera di influenza del movimento va da 1.500 a 2mila persone.

LA DIALETTICA
Tutto si gioca adesso, con la riapertura del cantiere. Ora si vedrà il comportamento di chi, per ostacolare gli espropri, ha comprato anche uno o due metri di terra. Ma il futuro dipende anche dall’abilità dello Stato nel “dialogare” con il movimento. “Dividere i buoni dai cattivi” hanno detto a palazzo Chigi. In proposito, viene letto come “un segnale positivo” quello del caso Abbà, il No-Tav precipitato dal traliccio dell’alta tensione, dove la polizia ribadisce di “non avere alcuna responsabilità”, ma che avrebbe potuto essere utilizzato dal movimento come una sorta di vessillo, mentre non così non è stato.

LE NORME
L’eventualità di nuove norme penali è all’ultimo posto nei dossier. Per il rischio che ciò accentui una lettura solo in chiave di ordine pubblico della Tav. Però le richieste delle forze di polizia sono ben precise. Innanzitutto un’interpretazione più ampia del 416, l’associazione a delinquere finalizzata al terrorismo, applicabile anche agli anarchici che pure rifiutano l’etichetta di gruppo associativo. Poi l’arresto differito per chi commette reati in piazza. Infine un ritorno al reato di blocco stradale e ferroviario. Un capitolo sul quale, almeno per adesso, s’è deciso di soprassedere.

(04 marzo 2012)

REPRESSIONE/ Prima assoluzione anche per il processo CIE

Oggi a Gorizia: assolti per non aver commesso il fatto,

 

per le manifestazioni davanti al CPT (ora CIE)

 

di Gradisca d’Isonzo del 29 settembre 2007.


Il carico giudiziario accumulato negli ultimi anni


incomincia ad alleggerirsi …

 

Segue rassegna stampa

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Repressione/ Napoli Manifestazione + comunicato Comidad

Rassegna Stampa

Anarchici in piazza a Napoli – video
vetrine danneggiate, chiuso il metrò

foto

Anarchici in piazza a Napoli -  video  vetrine danneggiate, chiuso il metrò -  foto

Tensione in centro per il corteo partito da piazza Mancini. Sassate contro banche, serrata dei commercianti. Chiusa la stazione della Linea 1 in piazza Dante, meta della manifestazione

LA MANIFESTAZIONE

Corteo anarchici, sassi contro banche
chiusa una stazione del metrò

Oltre 1500 manifestanti in corteo da piazza Mancini a piazza Dante.

Lancio di pietre contro le vetrine degli istituti di credito, tagliati i fili delle telecamere

Anarchici e appartenenti ai centri sociali in corteo nel centro di Napoli per la manifestazione nazionale “contro la repressione” indetta dalla Federazione anarchica, con l’adesione di numerose sigle dell’estrema sinistra. Il corteo (1500 persone, secondo le forze dell’ ordine, 3 mila secondo gli organizzatori) è partito da Piazza Mancini, nei pressi della Stazione centrale diretto in piazza Dante, dove si è sciolto in serata.

Alla testa, dietro uno striscione sul quale è scritto “Le lotte non si processano”, si sono collocati diverse decine di manifestanti vestiti di nero e con il volto coperto da caschi. Diversi i manifestanti mascherati con fumogeni tra le mani. In corso Umberto un sasso lanciato da un manifestante ha infranto una vetrina dell’agenzia “Unicredit”, altri hanno preso di mira il “Monte dei Paschi di Siena”. Anche qui, una vetrina è stata infranta e la telecamera esterna è stata messa fuori uso.

I commercianti di Corso Umberto hanno abbassato le saracinesche per paura. Tra i gruppi presenti il “Sindacato lavoratori in lotta” ed i “Carc”, “Comitati di appoggio alla resistenza comunista”. Lungo il percorso del corteo, in piazza Borsa, alcuni manifestanti hanno tagliato i fili delle telecamere incontrate per non farsi riprendere. Contro l’agenzia di Unicredit sono stati lanciati sanpietrini, che hanno infranto l’insegna luminosa. La stazione di Piazza Dante della linea 1 della Metropolitana.

In serata il corteo è giunto in Piazza Dante. Qui la manifestazione si è sciolta senza ulteriori incidenti, ma gruppi di manifestanti, provenienti da Pistoia ed altri centri della Toscana, Torino e Roma, sono rimasti ancora in piazza.
Tre le banche prese di mira lungo il percorso, con danni ad insegne luminose e vetrine, una decina le telecamera di vigilanza di istituti di credito ed edifici messe fuori uso recidendone i fili elettrici, ma i manifestanti più minacciosi, vestiti di nero e con i caschi, che avevano fumogeni tra le mani, si sono limitati ad una dimostrazione di forza senza attacchi alle forze dell’ ordine.

Nel centro di Napoli, dal corso Umberto a piazza Dante è scattato il coprifuoco. Dalle 18, con un rapido passa parola, tutti i negozi hanno abbassato le saracinesche e spento le insegne luminose. Da un furgone attrezzato con altoparlanti, uno dei manifestanti ha accusato le forze dell’ ordine di aver diffuso la paura tra i commercianti.

Nel corteo, aperto dallo striscione “Le lotte non si processano”, tante bandiere nere dell’ anarchia, e la presenza dei disoccupati. Quelli dei “Banchi nuovi”, hanno sfilato con cinque gabbie. Su ciascuna una scritta: “operaio”, “precario”, “disoccupato”,”immigrato” “studente”.Uno striscione chiedeva libertà per “Tonino”, Antonio Mescia, arrestato il 26 luglio per il ferimento di un giovane aderente a “Casa Pound” durante il corteo per il primo maggio a Napoli.

(06 novembre 2010

 

COMUNICATO COMIDAD

TONINO LIBERO, LIBERI TUTTI

In riferimento alle notizie di stampa apparse
 sui giornali di domenica 7 novembre,
si precisa che la manifestazione per
 la liberazione di Antonio Mescia che si è
svolta a Napoli il pomeriggio di sabato 6 novembre,
 non è stata indetta dalla FAI,
ma compagni e gruppi della FAI ne hanno condiviso
 gli obiettivi e vi hanno
partecipato.

Alla manifestazione hanno partecipato
 non solo anarchici, ma anche compagni
di varie aree politiche, a testimonianza
 del fatto che il caso di Tonino viene
avvertito come un momento di una generale
 politica repressiva che vuole
criminalizzare e soffocare ogni espressione
 di dissenso.

La manifestazione si è svolta senza incidenti,
 e le tendenziose esagerazioni
della stampa circa le "tensioni" che vi
 sarebbero state, risultano in linea
con le esigenze della propaganda allarmistica
 e vittimistica del governo.

Comidad
www.comidad.org

AUTODETERMINAZIONE dei Popoli/ Sabato 20 Manifestazione a Milano

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