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Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
Report della seconda passeggiata antirazzista
–> Venerdì si è tenuta la seconda passeggiata antirazzista organizzata dal comitato primo marzo. Circa un’ottantina fra immigrati e solidali hanno attraversato alcune vie del centro volantinando e con varie soste sotto il comune, questura e prefettura. Anche in questa occasione si è denunciata la sanatoria-truffa, le espulsioni che stanno avvenendo, la chiusura degli ambulatori per clandestini, le leggi razziste.
–> Sotto la questura è stata nuovamente ricordata la vicenda di joy.
–> Questa e altre iniziative ci porteranno verso il primo maggio dove il comitato sta organizzando uno spezzone antirazzista al corteo.
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
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Da il Piccolo
GIOVEDÌ, 29 APRILE 2010
Il calvario infinito di Bas, sempre sul filo dell’arresto
Il colf senegalese di Sandi Volk attende l’esito del ricorso al Tar con l’incubo di essere espulso
E’ una sanatoria truffa quella delle colf e badanti. Lo dicono ormai in molti, come il Comitato primo marzo che ieri si è dato appuntamento davanti all’ufficio del Giudice di pace durante l’udienza: Ufficio stranieri della Questura di Trieste contro uno dei tanti cittadini stranieri che hanno fatto richiesta di essere regolarizzati. A farne le spese, ancora una volta, Bas, un giovane senegalese che nel giro di una settimana per due volte ha rischiato di essere espulso. Assunto come colf dallo scrittore Sandi Volk, ha adesso cinque giorni di tempo per lasciare il paese: su di lui pende una condanna per reato di clandestinità. Così proprio la clandestinità che doveva essere sanata con un’assunzione regolare è diventata invece un reato grave come il furto, lo spaccio, l’omicidio. Una storia dell’assurdo. Per l’Ufficio stranieri della questura, diretto da Carlo Biffi, tutto rientra nella regola. Bas è stato convocato in Questura, qualche giorno fa per «mettere in regola» la sua posizione – racconta Sandi Volk. «Dopo essere stato fermato la settimana scorsa è stato mandato al Cpt di Gradisca, una volta rilasciato gli è stato chiesto di presentarsi in Questura. Lui si è presentato in buona fede con il suo avvocato. È stato però messo davanti a due scelte: lasciare il paese entro cinque giorni o essere accompagnato alla frontiera, passando prima dal giudice di pace per la convalida dell’espulsione. Si è dunque presentato davanti al giudice. Che però non ha convalidato l’espulsione, a causa di gravi irregolarità procedurali. «Il rifiuto della domanda di regolarizzazione è stato notificato solo a me in quanto datore di lavoro; per il giudice, invece, la notifica va fatta anche al lavoratore, direttamente interessato dalle conseguenze del procedimento». E così per qualche giorno Bas sembra essere salvo. «Ho fatto anche ricorso al Tar – spiega ancora Volk – perché ho deciso di impugnare la decisione della Prefettura di rigettare la domanda di regolarizzazione. L’udienza è fissata per il 12 maggio e spero che in questo periodo non ci siano altre convocazioni in Questura». Ma come Bas, per tanti c’è il rischio di espulsione, così il Comitato primo marzo ha deciso di dare ancora una volta voce agli stranieri, a chi vive in situazioni di precarietà, di lavoro e diritti negati. L’appuntamento è per il primo maggio con uno spezzone antirazzista che si aggiungerà al corteo cittadino. «Il lavoro è aleatorio per tutti – ha detto Giuliana Zagabria – della segreteria provinciale dei Comunisti italiani. L’emersione del lavoro irregolare è un bene per tutti per gli stranieri e per gli italiani. Gli ostacoli interpretativi alla legge non favoriscono la regolarizzazione. E’ un esempio di pochezza culturale che spaventa». Anche, gli studenti parteciperanno al corteo del primo maggio.
Ivana Gherbaz
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
Messaggero Veneto DOMENICA, 31 GENNAIO 2010 Pagina 2 – Udine
Rifondazione in piazza contro il razzismo
“No al razzismo”. Questo grido che, secondo Rifondazione comunista, è anche un allarme è stato lanciato ieri sera, in via del Lionello, da oltre una cinquantina di manifestanti. Il sit-in è stato organizzato anche dal Pdci, dalla Rete dei diritti, dall’Arci, da “Un ponte per” e dalle “Donne in nero”.
Il segretario provinciale di Rc, Carmelo Seracusa, ha spiegato che «questa iniziativa nasce da un sentimento di profonda indignazione per i fatti di Rosarno, ma scaturisce anche dalla convinzione che quegli episodi sono solo la punta di un iceberg dell’emergere di nuovi fenomeni legati al razzismo». E ha aggiunto: «Parlando di Udine bisogna ribadire come il referendum proposto dalla Lega sul cimitero islamico faccia ben capire come l’intolleranza non si sia fermata nemmeno di fronte ai morti». E’ stato inoltre ricordato come a poca distanza dal giorno della memoria l’espressione “mai più” utilizzata da tutti gli esponenti politici debba avere «un significato concreto onorando la Costituzione che il passato ci consegna».
Durante il sit-in si sono tenuti diversi interventi riguardanti l’immigrazione. Il microfono era libero e molti hanno colto l’occasione per lanciare ancora il messaggio del «rispetto della dignità di ogni essere umano». Sono stati distribuiti anche numerosi volantini. (r.s.)
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
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Messaggero Veneto DOMENICA, 31 GENNAIO 2010 Pagina 2 – Pordenone
Corteo con 250 persone. Il Carroccio: «Troppa violenza, i pordenonesi si riapproprino della città»
Immigrati, fiaccolata leghista tra le invettive degli anarchici
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