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Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
A Ciriani, solito a dividere italiani e stranieri fomentando la guerra tra poveri, rispondiamo all’accusa di fare i “rivoluzionari di professione” che mentre tutti noi, con cittadinanza o senza, tiriamo la carretta a causa della crisi lui si piglia stipendi d’oro reggendo un ente inutile come la provincia che tutti a parole vorrebbero abolire e che poi però salvano puntualmente perché ci sono troppi politicanti bipartisan a cui parare il culo, magari appaltando alle associazioni “amiche” eventi in cui viene invitata gente “autorevole” radiata dall’ordine dei giornalisti e dalla FIGC.
Non manca neppure Loperfido, solito sputare sentenze e chiedere sanzioni, il consigliere che da leader di Azione Giovani assieme al suo amicone presidente della provincia hanno invitato in pompa magna a Pordenone il fustigatore di immigrati Pier Gianni Prosperini presso l’Hotel Moderno, un gran convegno con battutacce folkloristiche e razziste; lo stesso personaggio (ex assessore al turismo e lo sport in Lombardia) che poco tempo dopo è stato arrestato in diretta su Antenna3 per corruzione e tangenti ed indagato per traffico illegale d’armi all’Eritrea. Da questo pulpito verrebbero gli appelli alla legalità e al merito? Invece di chiedersi perché c’erano le bandiere anarchiche in corteo, da sempre a fianco e a sostegno delle lotte degli oppressi e dei più deboli, si chieda come mai non c’erano quelle della Lega e del PDL…forse perché fautori delle peggiori leggi xenofobe degli ultimi anni?
A Pedrotti, che chiede di rivedere le concessioni ai cortei a Pordenone ponendo maggiori limiti, rispondiamo che la cosa sfiora l’assurdo. Quanti cortei ci saranno in un anno? 3, 4 forse 5? Manifestare liberamente fa parte del diritto di critica ed espressione, formula tanto cara a chi sventola la democrazia come massimo sistema, poi appena la protesta infastidisce i piani alti o qualche benpensante riemerge l’opzione di mettersi a fare lo sceriffo inseguendo la destra illiberale.
I lavoratori, i disoccupati, i precari, gli studenti autoctoni e non stanno pagando una crisi provocata da un economia fallimentare che si basa sullo sfruttamento e la gerarchia sociale, la soluzione sta nell’abbattere questo sistema in putrefazione, creando l’alternativa, e non nel perpetuarlo.
Iniziativa Libertaria
Marzo 17th, 2017 — Manifestazioni locali
ANSA
Salvati da Guardia costiera, in corso identificazione
(ANSA) – GRADO (GORIZIA), 21 APR – Trentacinque immigrati nordafricani, probabilmente egiziani, sono stati individuati in mare e tratti in salvo al largo di Grado (Gorizia). I clandestini, che secondo le prime ricostruzioni sarebbero stati rintracciati mentre tentavano di raggiungere a nuoto la costa, sono stati salvati dalle motovedette della Guardia costiera. I Carabinieri di Monfalcone (Gorizia) hanno iniziato le operazioni di identificazione degli immigrati e gli accertamenti delle modalita’ del loro arrivo.
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
Il fascista De Corato non si smentisce
Per una cronaca dai compagni:
http://senzafrontiere.noblogs.org/post/2010/12/02/senza-pieta-dalla-torre-al-cie/
MILANO 2 dicembre Corriere
17:57 CRONACA Il 32 enne marocchino cede per una colica renale. De Corato: ora sia espulso
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2 dicembre: fine della protesta in via Imbonati. I vigili del fuoco soccorrono un 32enne marocchino colpito da una colica renale. Era sulla torre dell’ex «Carlo Erba» dal 5 novembre (Ansa)
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(Ansa)
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(Fotogramma)
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(Fotogramma)
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L’attesa dei familiari (Fotogramma)
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(Fotogramma)
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
Si è svolta questo pomeriggio una nuova iniziativa del Comitato 1 marzo per denunciare la sanatoria-truffa, le leggi razziste, i CIE. Nella centrale piazza della Borsa un’ottantina fra immigrati e solidali si è fatta sentire con un fitto volantinaggio e megafonaggi
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Marzo 17th, 2017 — Manifestazioni locali
Il presidio di oggi (giovedì 17 marzo) a cura del “Comitato Primo Marzo” di Trieste, sui temi dei CIE e delle deportazioni e sulle guerre e migrazioni ha avuto un ottimo riscontro. Dalle 11.00 alle 13.30 varie decine di antirazzisti e immigrati hanno dato vita all’iniziativa all’incrocio fra le centralissime vie S.Nicolo e Dante. I numerosi cartelloni e striscioni hanno attirato l’attenzione di numerosi passanti e sono stati distribuiti tantissimi volantini. Molto frequentato anche il banchetto con libri e dossier sui vari temi. Il tutto è stato accompagnato da musica e interventi. La prossima iniziativa sarà il 1 aprile per un’altra piazza informativa sui temi del lavoro migrante, nuovo schiavismo e lotte.
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Marzo 17th, 2017 — Manifestazioni locali
A Pordenone, ben oltre un migliaio di migranti hanno manifestato, rumorosi e determinati alla manifestazione indetta dall’Associazione Immigrati a cui ha aderito e partecipato anche Iniziativa Libertaria che da anni segue e incalza il razzismo in città e provincia ad opera della Lega e della destra in genere con l’assordante silenzio della sinistra istituzionale.
Una manifestazione davvero sentita e partecipata oltre ogni aspettativa nonostante qualche settimana fa il presidente della Provincia Ciriani (noto postfascista ora in quota PDL) aveva sostenuto l’illegittimità della protesta invitando a negare l’uso della piazza e l’autorizzazione al corteo, sostenendo che sarebbero comunque stati la solita minoranza di poche centinaia di immigrati. La miglior risposta è arrivata non solo da circa 1500 “indesiderati” ma dai contenuti che hanno riempito i comizi sia all’inizio che alla fine del corteo.
Un corteo che si è snodato per tutta la città paralizzando il traffico cittadino e trovando in alcuni immigrati a rischio espulsione un’improvvisato blocco stradale che per una mezz’ora ha sostato all’incrocio di un’arteria importante di Pordenone, lasciando alla protesta il tempo di farsi sentire.
Il corteo si è quindi spezzato in due tronconi e infine uno spezzone di 300 persone si sono ricongiunte al corteo principale, oramai giunto davanti al municipio, dietro lo striscione “nostra patria è il mondo intero” dei compagni anarchici.
Numerose le bandiere rossonere sventolate anche dai migranti per tutto il corteo, una rabbia in sintonia con i contenuti di solidarietà che Iniziativa Libertaria ha espresso nel volantino “Fianco a Fianco” distribuito al corteo, contenuti ribaditi anche nell’intervento finale di un esponente libertario a cui è andato il fragoroso apprezzamento dei migranti. Continue reading →
Marzo 17th, 2017 — Manifestazioni locali
da Messaggero Veneto di Pordenne
Immigrati in corteo a Pordenone con qualche momento di tensione
di Martina Milia
PORDENONE. Il cuore africano di Pordenone chiama. Chiede diritti e dignità. In centinaia – 1500 per gli organizzatori, più di 500 per la Questura – gli immigrati che hanno sfilato in corteo per denunciare una situazione, dal rinnovo dei permessi di soggiorno al lavoro, invivibile. Non senza momenti di tensione: con l’occupazione del piazzale della questura e il blocco del traffico.
«Se non cambierà, Tunisia ed Egitto anche qua». Recitava così uno dei tanti cartelli e striscioni che i cittadini stranieri residenti in provincia hanno portato in piazza ieri pomeriggio.
Forti del numero, i partecipanti si sono spinti oltre quanto avevano concordato con la polizia: hanno occupato il piazzale della Questura e l’incrocio tra viale Marconi via Matteotti e via XXX aprile. Qualcuno ha tentato di avvicinarsi all’ingresso della Questura, ma senza che il desiderio di occupazione suggerito da pochi prendesse il sopravvento. Altra interruzione del traffico in via Oberdan, dove non sono mancati diverbi con gli automobilisti spazientiti per il protrarsi dell’attesa. Proprio all’incrocio con corso Garibaldi si è fermata la coda del corteo, tra le imprecazioni di chi è rimasto in auto ad aspettare.
Gli organizzatori, dall’Associazione immigrati alle co,munità di stranieri ai sostenitori italiani di Rc e, nell’area anarchica, di Iniziativa Libertaria, non si aspettavano questa partecipazione. L’i nvito ai manifestanti è stato a rimanere calmi e aspettare l’esito degli imminenti incontri in Questura, Prefettura e Comune. «Se non saremo ascoltati – hanno spiegato Mauro Marra e Luigina Perosa (che sfoggiava un cartello con la scritta «immigrati non lasciateci soli con gli italiani») – torneremo in piazza, più numerosi».
Tante le storie. «Possibile che dopo 20 anni che sono qui devo rinnovare ogni anno il permesso di soggiorno e adesso che sono senza lavoro rischio di essere mandato a casa senza un euro, dopo che ho pagato i contributi per 18 anni?» chiedeva Steve, 47 anni, originario del Ghana. «Chi rinnova il permesso deve aspettare un anno e più e quando arriva in questura a ritirarlo si trova con un documento che ha ancora la durata di un mese, poi deve ricominciare». E pensare che prima della Bossi Fini, fino alla metà degli anni ’90, «in due settimane avevi il documento».
E chi oggi è senza lavoro e senza permesso, magari ha tutta la famiglia qua: «Io ho comprato anche casa – racconta un altro cittadino –. E’ giusto che mi mandino via?».
C’è chi si lamenta perché vive con mille euro, 400 euro d’affitto e quattro persone a carico «ma il comune non mi dà niente perché mi ha detto che non può aiutare tutti». C’è chi, come Elizabeth, ha avuto una bambina senza avere il permesso di soggiorno. La bimba, nata in Italia, oggi ha quattro anni ma è ancora “clandestina”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
(06 febbraio 2011)
dal GAZZETTINO di Pordenone
Domenica 6 Febbraio 2011,
C’è chi, dopo anni in Italia, ha perso il lavoro e si è visto recapitare il foglio di via, ma in tasca non ha neanche i soldi per il biglietto di ritorno nel Paese d’origine per sè e la famiglia; chi è in attesa da due anni di un permesso di soggiorno che non arriva; chi lavoro e permesso ce li ha, ma ora deve affrontare lo scoglio dell’esame d’italiano per il permesso di soggiorno di lungo periodo. O chi fa tutti i giorni lo slalom fra i paletti della burocrazia. Oltre millecinquecento (per gli organizzatori) storie di ordinaria immigrazione, che ieri hanno pacificamente, ma rumorosamente invaso la città, nella prima grande manifestazione che ha portato in piazza problemi e denunce di una parte consistente della popolazione pordenonese che paga più ancora degli altri la crisi economica.
Adulti, giovani, ma anche famiglie con bambini e anziani, a dimostrazione di un’immigrazione che ha ormai radici solide. “Senza migranti l’Italia non va avanti” è il motto che hanno declamato più spesso, nel lungo corteo che ha attraversato tutto il centro facendo tappa davanti ad alcuni edifici simbolo dei disagi: Questura, Provincia (con slogan contro il presidente Ciriani) e Comune. Campanacci improvvisati, tamburi, sirene e tanti cartelli e striscioni scritti in un italiano inevitabilmente sgrammaticato: ogni strumento è buono per dare alla protesta, comunque, il volto di una festa. E se a qualcuno, durante il corteo, scappa un gesto di rabbia verso un cassonetto, subito compare qualcun altro a richiamarlo e a rimettere a posto. Sotto gli sguardi curiosi, sorpresi, a volte anche intimoriti e seccati dei pordenonesi («Non dovrebbero essere permesse queste cose», si commenta in Corso Garibaldi), il corteo si è mosso da piazzetta Cavour verso piazza XX Settembre, via Cavallotti, via Marconi, via XX Aprile e poi ancora giù verso il Corso, improvvisando pittoreschi sit in davanti ai (pochi) automobilisti fermi ai semafori. Qualcuno si è steso sulle strisce pedonali, qualcun altro ha sistemato i manifesti sui vetri anteriori di auto e bus, creando difficoltà al traffico. La stragrande maggioranza dei partecipanti è di origine africana: ghanesi, nigeriani, camerunensi, ma non manca chi arriva, per esempio, dal Pakistan. Esigua, invece, la presenza di italiani, a cominciare dai politici; unica eccezione, il consigliere regionale Roberto Antonaz. Nel corteo e nei discorsi al megafono si mescolano inglese, francese e non solo, ma a fare da collante è l’italiano, sia pure incerto, dei manifesti buttati giù lì per lì per far conoscere le richieste: “Dateci i nostri contributi e prendetevi nostri documenti”, “Contro il razzismo dell’85 per cento dei pordenonesi” e, con riferimento ai fatti recenti, «Se non cambierà, Tunisia ed Egitto anche qua».
«Abbiamo dimostrato che a Pordenone i migranti ci sono e sono anche incazzati – ha commentato alla fine della manifestazione il presidente dell’Associazione immigrati, Mauro Marra, dedicando la manifestazione al suo vice Kanish Mvudisa, recentemente scomparso – A questo punto fisseremo incontri con la Questura, la Prefettura e il Comune per portare avanti le nostre richieste. Vi richiameremo, state pronti».
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Marzo 17th, 2017 — Manifestazioni locali
COMUNICATO STAMPA SULLE REAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEI MIGRANTI
Esprimiamo profonda indignazione per la settimana di battente campagna
mediatica di denigrazione, mistificazione e aggressione contro i
migranti che hanno manifestato sabato 5 febbraio a Pordenone. E´
sconcertante che a fronte di una richiesta esasperata di attenzione
rispetto alla situazione che questi “invisibili” vivono, ultimo anello
della catena della precarietà che coinvolge anche tanti pordenonesi,
si risponda strumentalizzando un cartello e una scritta, additando una
grande manifestazione e importanti contenuti con termini quali
“violenza” e “aggressione” ribaltando la realtà che li vede vittime di
violenza reale come per la ragazza ghanese quasi morta d´aborto per il
terrore di essere espulsa o i rinchiusi nei CIE di Gradisca a pochi
chilometri da noi che si sono “cuciti la bocca” per denunciare i casi
di pestaggi e intimidazioni, colpevoli solo di avere un permesso di
soggiorno scaduto. Mentre si indica la luna lo stolto guarda l´indice
ed è così che appaiono i politicanti che di volta in volta si sono
espressi in sperticate condanne della protesta dai quotidiani locali.
Come Iniziativa Libertaria esprimiamo ancor più vicinanza e
solidarietà ai migranti in lotta, alle loro sacrosante rivendicazioni
e rimarchiamo quanto da anni andiamo dicendo, avendo conferma con il
presidio che si terrà sabato questo in P.tta Cavour per conto di
leghisti, PDL e postfascisti della Giovane Italia che ci sono due
razzismi da sradicare in città: il primo esplicito della Lega Nord che
mentre si dice “offesa” dall´accusa di razzismo intitola il presidio
“prima gli italiani!” dimostrando non solo che le accuse sono fondate
(cos´è la discriminazione se non quella che divide le persone non
sulla base del merito ma su quella del “sangue e del suolo” di
Hitleriana memoria?) ma anche la demenzialità di chi neppure si
accorge del paradosso; c´è poi un razzismo più strisciante e forse
colpevole che vive nell´indifferenza e nella tacita convinzione che il
riconoscimento dell´altro (in questo caso gli immigrati) debba passare
solo se l´altro sta in silenzio, non disturba e si sottomette ai ruoli
che la società gli riserva. Solo così si capiscono i continui
riferimenti, al limite dell´ossessione, ai “diritti e doveri” con cui
vengono richiamati i migranti, quasi un ricatto mafioso: o ti adegui o
te ne vai! Di quali “doveri” si va parlando? Lavorare, pagare le
tasse, l´affitto, sostenere la propria famiglia, mandare a scuola i
figli e prendersene cura sono i doveri che riguardano tutti, italiani
e non, e i diritti? Non sono quelli che dovrebbero garantire di avere
tutti le stesse possibilità di trovare un altro lavoro se si viene
licenziati o finisce il tempo determinato? Non dovrebbero essere
quelli che garantiscono a tutti, egualmente, di poter accedere ai
servizi sociali? Non dovrebbero esserre quelli di poter essere curati
in quanto persone e non sulla base di un permesso di soggiorno in
regola e non? I doveri, la stragrande maggioranza degli immigrati gli
adempie lavorando, contribuendo al benessere di tutti, pagando le
tasse e occupandosi della propria famiglia mentre sul fronte dei
diritti gli stessi vivono nell´incubo che il ritrovarsi un giorno
senza lavoro, senza poter più pagare il mutuo o l´affitto, senza
riuscire a mantenere la famiglia potrà comportare la cacciata dalla
città in cui hanno vissuto e cercato un futuro per se e i propri cari.
Questo hanno cantato, gridato e spiegato durante il corteo e su questo
si dovrebbe rispondere invece di continuare con leggi
“democraticamente” razziali da una parte e il menefreghismo
dall´altra.
Iniziativa Libertaria
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
ORE 16.30
P.tta Cavour PORDENONE
DISUMANITA’
VOGLIONO CHIUDERE GLI AMBULATORI
PER IMMIGRATI IRREGOLARI
CIOE’ VOGLIONO NEGARE LE CURE
E LA POSSIBILITA’ DI AVERE SALVA LA VITA
A PERSONE CHE NON HANNO UN
PERMESSO DI SOGGIORNO OPPURE
PERCHE‘ GIA’ SCADUTO.
QUESTA ABERRAZIONE, FRUTTO DI
UN DISEGNO POLITICO GENERALE
A SFONDO RAZZIALE STA INDUCENDO
MOLTE DONNE, UOMINI E ADDIRITTURA
FAMIGLIE INTERE A NON CURARSI PER
NON RISCHIARE DI ESSERE ESPULSI O
RINCHIUSI NEI C.I.E (LAGER PER IMMIGRATI)
STA ACCADENDO ANCHE A PORDENONE !
POCHI GIORNI FA UNA RAGAZZA DI 22 ANNI
HA RISCHIATO DI MORIRE IN MODO ATROCE
PER LA PAURA DI ESSERE DENUNCIATA IN
QUANTO IRREGOLARE.
SOLO PERSONE ORRENDE POSSONO RESTARE INDIFFIRENTI
ED ESSERE COMPLICI DI TALI LEGGI.
INDIGNATI, PARTECIPA, ATTIVATI:
FERMIAMO LA LEGA
FERMIAMO IL FASCISMO!
Aperto a tutti, microfono libero
Inziativa Libertaria
Marzo 17th, 2017 — General, Manifestazioni locali
senzafrontiere.noblogs.org
Lunedì 8 novembre. La polizia arriva in forze alle 6 del mattino per sgomberare il presidio solidale sotto la gru, sulla quale da sei giorni resistono sei immigrati in lotta contro la sanatoria truffa.
Violentissime cariche si susseguono per l’intera mattinata.
Numerosi i feriti e i fermati. Il centro della città è sotto assedio.
La violenza dello Stato in armi è la risposta di Maroni al grande corteo di sabato scorso.
Ore 16. Una trentina i fermati dalla polizia con l’accusa di resistenza e incitamento alla disobbedienza alle leggi. In via S. Faustino si è riformato un presidio di circa 300 persone. Gli immigrati sulla gru – uno si è legato un cappio al collo ed è seduto sospeso sul vuoto – resistono ma sono sotto assedio.
Ore 19. Il bilancio della giornata è molto pesante: sei arresti – due italiani e quattro immigrati – 12 stranieri senza carte sono stati rinchiusi nei CIE, in attesa di espulsione. Tre a Milano, cinque a Torino, degli altri non si sa: potrebbero persino essere già stati deportati.
Ore 21. Tensione al presidio in via S. Faustino tra i cinquecento immigrati e antirazzisti e la polizia in assetto antisommossa: qualche spintone poi cala una calma tesa. Il presidio prosegue tutta la notte.
Aggiornamenti su Indymedia e su radio Onda d’urto.
Repubblica
IL VIDEO A Brescia, al presidio per gli immigrati che protestano sulla gru, un funzionario di polizia invita i manifestanti ad andare “in qualche locale, ma non qui”. E poi…