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Report manifestazione Udine Antifa

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Tutto sommato bene, anzi benissimo. Dopo le annunciate presenze istituzionali che in fin dei conti non si sono neanche viste a parte Honsell che come prevedibile ha avuto anche qui un suo momento da Star (però l’uomo sembra un pò depresso forse non gli tornano i conti il che per un matematico è un po’ grave … ), si è riusciti ad andare fino in Piazzale D’Annunzio e quasi ci scappava la carica, ma in realtà si è trattato solo qualche colpo di scudo, dai dati fin qui raccolti;  i manganelli stavano per partire, ma San Cristian Franzil deve essere riuscito a fermarli.

Solo che, ecco la sorpresa … un corteo spontaneo, senza bisogno di leaders,  si è diretto alla spicciolata in Piazza Libertà ed ha contestato i fasci e praticamente non li ha lasciati parlare, e alla fine si è ripreso la piazza ed è anche salito sul terrapieno.

 

Report dettagliato su Piazza Libertà

Prima dell’arrivo del corteo dei 53 (contati) fasci di fogna nuova in piazza Libertà, poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa avevano creato due cordoni, uno in piazzetta Belloni e uno proprio all’imboccatura di piazza Libertà di contenimento delle e degli antifascisti, che erano un centinaio e forse più tenendo conto anche di chi è arrivato alla spicciolata e di chi si è posizionato sopra la loggia. In piazza Libertà attendevano anche dei simpatizzanti fascisti della buona borghesia udinese, che però si sono spaventati della cattiveria degli antifascisti e hanno lasciato il campo. Poco prima dell’arrivo del corteo una cinquantina di attiviste/i antifa si sono schierate/i ai piedi della loggia, blindati dalla celere e sono iniziati i canti e le urla di contestazione, durate per almeno mezz’ora, che hanno impedito di fatto che si sentisse la voce dei fascisti in tutta la piazza. Alla fine del comizio fallimentare, i fascisti sono stati scortati dagli sbirri giù dal terrapieno e poi ancora sulla strada del ritorno verso piazzale D’Annunzio, sempre accompagnati dalle urla di contestazione. Presenti e attivi nella contestazione moltissimi giovani. Un particolare sinistro ed inquietante: un provocatorio striscione dei fascisti recitava “Giovani comunisti uniamoci”.

Cespuglio

Post Scriptum del 29 settembre. A scanso di equivoci la precisazione sulle manganellate era stata fatta in conseguenza all’articolo del Messaggero online (che era stato anche linkato nel report) che titolava

Sinistra e destra in piazza
scontri con la polizia a Udine

Manganellate e lanci di lattine durante le due manifestazioni che si stavano svolgendo in contemporanea  tra via Aquileia e piazza della Repubblica

 

ma questo non mi risultava, e nessuno lo aveva rilevato,  anche se si sono visti i manganelli roteare ed in effetti è stato quasi un miracolo che gli sbirri non abbiano colpito i compagni più esposti, evidentemente ho pensato che la copertura istituzionale ( la comunicazione alla questura per il presidio credo che l’abbia fatta proprio l’assessore di RC Kristian Franzil) abbia frenato la voglia degli sbirri di manganellare.

 

Qui il report pubblicato su globalproject il 29 settembre

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le foto che seguono si riferiscono solo a Piazzale della Repubblica e Piazzale D’Annunzio

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UDINE ANTIFA/ Rassegna stampa

Cacciata Forza Nuova / Rassegna stampa                            Guarda il numero delle visite a questa pagina

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Fiore di qua Fiore di là …

Antonella Fiore, questa volta, aveva un motivo in più per starsene zitta e cioè che porta lo stesso cognome del famigerato capo fascista di Forza Nuova, Roberto Fiore. In sé la cosa ovviamente non significa assolutamente nulla, e potrebbe anche suonare offensiva,  ma, Antonella, essendo nota per le sue posizioni pateticamente e pesantemente legalitarie, (ne ho esperienza diretta per quanto riguarda la lotta No Tav) poteva lasciare, almeno in questa occasione, a qualcun altro, diciamolo pure, l’ingrato e forcaiolo compito di dissociarsi da violenze che in realtà non ci sono mai state. Antonella non può far finta di non sapere come sono andate le cose, poteva quindi eventualmente limitarsi a protestare per essersi trovata cooptata a firmare un volantino che non le piaceva e non aveva letto, ma aprire la porta alla repressione, questa decisamente è una cosa gravissima; infatti non può non rendersi conto che questa sua posizione, legittima eventuali denunce, non tanto per gli organizzatori del presidio di Piazzale della Repubblica, ma per tutto il resto delle contestazioni che sono avvenute prima in Piazzale D’Annunzio e soprattutto, poi, in Piazza Libertà. E pensare che questa risposta antifascista, così decisa, colorita e soprattutto spontanea, che ha politicamente scavalcato gli organizzatori del presidio, ha in realtà salvato le sorti di una iniziativa che altrimenti sarebbe stata semplicemente fallimentare sia per partecipazione che per organizzazione e contenuti. Quello che è successo ad Udine venerdì 28 settembre dimostra invece una cosa molto positiva e cioè che nel territorio friulano esiste una capacità di antifascismo reale che va assolutamente coltivata e difesa dalla repressione, ma questo ad Antonella Fiore e, a molti altri, probabilmente non va bene.

Cespuglio (Paolo De Toni)

 

MV MARTEDÌ, 02 OTTOBRE 2012 Pagina 20 – Cronache

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L’Arci condanna le violenze in piazza

La presidente Fiore sul presidio anti Forza Nuova: «Questi metodi non ci appartengono, discutibile anche il volantino»

 

di Maurizio Cescon «Meglio correre il rischio di una spaccatura all’interno del movimento antifascista piuttosto che dare spazio alla violenza in piazza. Non è così che si fa politica, questi metodi non ci appartengono. E ho trovato discutibili anche i contenuti del volantino distribuito alla gente durante il corteo». Fa rumore la decisa presa di posizione della presidente del Comitato territoriale dell’Arci Antonella Fiore dopo i tafferugli che, venerdì pomeriggio, hanno visto protagonisti proprio diversi manifestanti che gravitano nel mondo della sinistra, durante la contro manifestazione di protesta per il corteo degli estremisti di destra di Forza Nuova. E le parole della presidente Arci mettono in imbarazzo il fronte antifascista, con un ulteriore motivo di polemica. «Quella mail che abbiamo letto – puntualizza Kristian Franzil di Rifondazione comunista – crea un problema al nostro interno, ne dovremo discutere. Non ci sono state violenze, alla Fiore evidentemente sono state riferite cose non veritiere, visto che lei è andata via prima della fine della manifestazione. La sua dichiarazione la ritengo sbagliata, non tutela tanti militanti dell’Arci, che erano lì con noi e possono testimoniare che non ci sono stati scontri tra fazioni». Ma andiamo con ordine. «Il dissenso in democrazia non può mai trasformarsi nella costrizione del silenzio». E’ questo il titolo del comunicato firmato da Antonella Fiore, presidente Arci, sigla che ha partecipato, assieme ad Anpi, Unione sindacale italiana, Federazione della sinistra, Unione delle Comunità e associazioni degli immigrati, Giovani comunisti, Falce e martello, al presidio contro Forza Nuova. «Nei confronti della nostra base associativa e per rispetto allo statuto della nostra associazione – scrive Antonella Fiore – l’Arci non condivide il modo in cui si è svolto il presidio e la conseguente manifestazione, nè condivide il comunicato “unitario” distribuito durante il presidio e di cui non era a conoscenza. Siamo convinti che il diritto di critica non debba mai trasformarsi in occasione per impedire a chiunque, con la violenza verbale e fisica, di manifestare. Riteniamo fosse doveroso dimostrare la nostra contrarietà per l’esistenza stessa di certi partiti evidentemente neo-fascisti-nazisti. Ma siamo convinti che le canzoni partigiane, la nostra presenza numerosa, i comunicati sui giornali e la presa di posizione dell’Anpi come di altre forze politiche, fossero già un chiaro segno di dissenso. Insulti e slogan violenti, desiderare di raggiungere il corteo di Forza Nuova sono un errore che si continua a ripetere, ma di cui non vogliamo più essere complici. Parlare di polizia che ha difeso il corteo di Forza Nuova è un errore. La polizia era lì per impedire problemi di ordine pubblico. Non avrebbe dovuto essere presente? E cosa sarebbe accaduto? Ma da sempre su questo ci sono visioni diverse ed è facile raccontare e girare le ragioni da una parte o dall’altra». A sottolineare ancora la presa di distanza dell’Arci dai fatti avvenuti in piazza venerdì pomeriggio, la presidente Fiore sostiene anche che «l’Arci è un’associazione che lavora sul territorio attraverso i propri circoli che sono l’espressione di un altro modo di fare politica che non è quella della violenza e della provocazione, ma della costruzione, dell’accoglienza, della cultura, della socialità, della condivisione». A stretto giro di posta arriva la presa di distanza, questa volta dalle parole della presidente Arci, di Kristian Franzil, segretario regionale di Rc. «La Fiore è stata irrituale – osserva Franzil – avalla la tesi che ci siano state delle violenze. Ma non è vero: non ci sono stati nè scontri, nè feriti. Tutto si è risolto con un lancio di un paio di lattine di birra, peraltro vuote, e qualche contatto tra i manifestanti della sinistra e le forze dell’ordine. Io stesso, con altri militanti, ho fatto da “cuscinetto” proprio per evitare gli scontri tra polizia e manifestanti. E siamo riusciti a mantenere l’ordine. Pure noi, come la presidente Arci, siamo contro la violenza, se ci fosse stata l’avremmo decisamente e fermamente condannata. Era necessario fare il presidio? Io sono convinto di sì: non dobbiamo sottovalutare l’estrema destra, anche se effettivamente erano in pochissimi a Udine. Ma dobbiamo fargli capire che la loro presenza, in città, non è gradita. Le loro iniziative sono violente, nel nostro dossier, che un paio di anni fa avevamo consegnato alla Questura, avevamo elencato 40 episodi, solo a Udine, di discriminazioni, insulti e intimidazioni a giovani, immigrati e studenti. Ecco perchè abbiamo deciso di andare anche noi in piazza».

 

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OMOFOBIA/ Le schifezze di Forza Nuova

Eppoi dicono che non sono fascisti. Queste sono le premesse ideologiche dei campi di concentramento.

Eccoli qua a “festeggiare” il 90-esimo della marcia su Roma e li lasciano fare, se non è apologia del fascismo questa questa

 

28 ottobre 2012

http://www.huffingtonpost.it/2012/10/28/marcia-su-roma-predappio_n_2034707.html?utm_hp_ref=italy

 

Repubblica 26 ottobre 2012

Forza Nuova anti-gay: curare perversioni foto

Forza Nuova anti-gay: curare perversioni   foto

FOTO. A Bologna, striscione omofobo davanti al centro della comunità Lgbt. Il movimento di estrema destra attacca il sostegno di comune e Regione al festival Gender bender sulle identità sessuali (video).

 

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Tanto per ricordare chi è Forza Nuova

 

 

 

E il prete benedì i camerati con il saluto romano. Lui è don Giulio Tam, padre lefebvriano che si definisce “gesuita itinerante”. Sabato scorso il sacerdote ha sfilato, accanto a Roberto Fiore, in testa al corteo di Forza Nuova a Bergamo: più che altro una parata militare, con i militanti forzanovisti che hanno marciato per le vie del centro muniti di caschi e bastoni. Tra saluti romani, “boia chi molla” e qualche “Sieg Heil”, la manifestazione ha accompagnato l’inaugurazione della nuova sede del movimento di estrema destra.

GUARDA Le foto

 

 

FASCISTI CAROGNE/ UDINE: Quello che il Messaggero Veneto non dice

Un altro incredibile articolo della solita Luana de Francisco che anche di fronte ad una sentenza di condanna riesce ad essere tristemente  ambigua.

La verità è che si è trattata di una delle tante aggressioni esplicitamente fasciste e razziste da parte di uno e più, noti personaggi fascisti squadristi, esecutori delle forme più vigliacce di aggressione,  che hanno infestato ed ancora infestano il tessuto cittadino urbano. Questo va detto anche per smascherare tutti quelli che continuano a minimizzare sul ruolo ed il significato delle manifestazioni fasciste come quelle di Forza Nuova del 28 settembre ad Udine. Ma che si vadano a vedere i video della manifestazione di Predappio per i 90 anni della marcia su Roma, dove il prete Giulio Tam, esponente di Forza Nuova, fa continui ed espliciti riferimenti a Mussolini al ventennio e a tutte le porcate possibili immaginabili.

http://www.huffingtonpost.it/2012/10/28/marcia-su-roma-predappio_n_2034707.html?utm_hp_ref=italy

Non sono fascisti quelli di Predappio? Lo dicono anche! Fanno il saluto romano, inneggiano al duce, si vestono perfino con il fez e le camicie nere. Che si vuole di più?

Certo, poi quando devono farsi vedere nei salotti della borghesia sono un pò più moderati in modo che poi i loro difensori tipo Pezzetta, o Salmè possono fare un pò di retorica ambigua per difenderli, ma fa parte del loro gioco di squadra; fascisti sono e fascisti restano tutti quanti. E i giornalisti fanno proprio incazzare. Ma poi non è reato l’apologia del fascismo? O invece è reato contestarli in maniera militante?

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Rissa al Cormôr
nel dopo Sunsplash
Sei mesi a un giovane

Si era azzuffato con un sudamericano che è stato assolto. A innescare la lite sarebbe stata una frase razzista

di Luana de Francisco

UDINE. All’origine della scazzottata, a dire di molti, c’era stata l’epidermica antipatia di un gruppetto di italiani verso i sudamericani in genere. Quale sia stata la scintilla che ha fatto scaldare gli animi e partire i primi pugni, però, non è emerso con chiarezza neppure nel corso del processo che ne era seguito e che ieri è approdato alla condanna di uno dei due litiganti e all’assoluzione dell’altro. Entrambi usciti feriti dalla rissa che, la notte del 4 luglio 2010, aveva fatto da movimentato e spiacevole finale al mini Sunsplash del Cormor. Ed entrambi finiti poi indagati dalla Procura per le ipotesi di reato di lesioni personali aggravate.

Per il giudice monocratico del tribunale di Udine, Carla Missera, a rispondere di quel parapiglia è soltanto uno dei due. La colpa, sentenza alla mano, è stata insomma soltanto di Nicola Boccolini, 22 anni, residente a Tavagnacco. Cioè proprio di colui che, con l’avvocato Giovanni Adami, si era costituito parte civile e chiesto il risarcimento, quantificando il danno in 5 mila euro e pretendendo anche una provvisionale.

Richiesta formalizzata ieri in aula dalla collega di studio, Denaura Bordandini. Con il suo verdetto, invece, il giudice ha condannato il giovane a 3 mesi di reclusione (pena sospesa con il beneficio della condizionale). Assolto “perchè il fatto non costituisce reato”, invece, l’altro imputato: il 33enne Jose Manuel Martinez Vides, originario dell’El Salvador e residente a Udine. Una formula, quella decisa dal giudice, che valorizza l’ipotesi della legittima difesa, sostenuta anche dal suo difensore, avvocato Cesare Tapparo. Il vpo Antonio Cino, invece, aveva concluso la discussione, sollecitando una condanna a due mesi di reclusione l’uno.

Stando alla ricostruzione della pubblica accusa – il fascicolo era stato curato dal pm Marco Panzeri -, infatti, ad alzare le mani e rendersi quindi responsabili del sanguinoso pestaggio, procurandosi lesioni giudicate guaribili in qualche giorno, erano stati entrambi. Martinez Vides, per avere colpito l’altro al capo e al corpo, con pugni e con una catena metallica; Boccolini, per averlo fatto servendosi anche di un occio della bottiglia di birra dalla quale stava bevendo. Sono stati soprattutto i testimoni chiamati a dibattimento a precisare le modalità della rissa.

Qualcosa di molto simile a un regolamento di conti a sfondo razziale, secondo l’avvocato Tapparo, che ha sottolineato come, a differenza di Boccolini, accompagnato da altri tre giovani, il proprio cliente si fosse trovato ad affrontare la situazione completamente da solo. Nel momento in cui l’altro lo aveva incrociato, sbarrandogli la strada, infatti, l’amico con il quale era arrivato alla festa si trovava in bagno.

L’episodio si era verificato tra il palco e il chiosco delle bibite. Apostrofato con una parolaccia riferita alle sue origini sudamericane, Martinez Vides sarebbe stato aggredito prima a mani nude e, poi, con il vetro della bottiglia. Sarebbe stato l’amico, di ritorno dai servizi igienici, a dividerli e, notata una catena spuntare dalle tasche di Boccolini, buttarla via. Nel parapiglia, Martinez Vides avrebbe a sua volta colpito, ma al solo scopo di difendersi. A porre fine alla bagarre, che aveva costretto entrambi i ragazzi a recarsi per le prime cure in Pronto soccorso, erano stati gli addetti alla vigilanza.

VIA FASCISTI E RAZZISTI DA PORDENONE! [comunicato stampa]

reports su facebook

APPELLO AGLI ANTIFASCISTI E ALLE ANTIFASCISTE DI TUTTA LA REGIONE PER

SABATO 10 NOVEMBRE A PORDENONE!!

TUTTI/E IN PIAZZA ELLERO DEI MILLE ALLE ORE 15.00

Sabato 10 novembre Fiamma Tricolore fa appello “a tutti i camerati” per un corteo “contro i parassiti” immigrati a Pordenone con ritrovo alle 16.00 di fronte al ponte di Adamo ed Eva. Alla stessa manifestazione il loro capoccia Salmè ha fatto sapere che ci sarà Lykotrafitis a rappresentanza

del partito neo nazista greco “Alba Dorata”.

Non sappiamo se la questura abbia già concesso o meno la piazza e non ci interessa, da sempre riteniamo che l’antifascismo vada agito tutti i igiorni a partire dalle relazioni tra individui, nei posti di lavoro, di scuola e nei quartieri attraverso rapporti solidali, non gerarchici, antisessisti e antirazzisti.

L’antifascismo parolaio non ci interessa e anche la storia recente nel pordenonese ci ha dato ragione. Quando nel 2001 i postfascisti di Azione Giovani hanno cercato di “occupare” la giornata del 25 aprile col tentativo di equiparare i carnefici alle vittime siamo riusciti a cacciarli nel 2006 con la determinazione delle idee ma anche dei nostri corpi, anno dopo anno nonostante l’attacco mediatico e le denunce. Per questo, sabato, come anarchici e libertari saremo in piazza per cacciare questo rigurgito fascista e razzista dalle strade di una città e di una provincia che ha saputo farsi onore nella storia della resistenza con tanti gesti di coraggio e amore per la libertà.

Chiediamo a tutti i sinceri antifascisti di mobilitarsi assieme e di partecipare ALLA MANIFESTAZIONE MULTIETNICA IN PIAZZA ELLERO DEI MILLE ALLE ORE 15:00 CONTRO LA SFILATA XENOFOBA DI FIAMMA TRICOLORE.

Gli immigrati, tutti,  sono come noi lavoratori, precari, studenti, i loro figli frequentano e giocano con i nostri nelle scuole e nei quartieri, sono per noi cittadini al pari di tutti, l’unica pratica a cui non daremo mai cittadinaza è il razzismo.

 

Iniziativa Libertaria, Pordenone

 

RASSEGNA STAMPA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO

PORDENONE: rassegna stampa antifa (agg.09/11)

Messaggero Veneto del 09/11/12

Via libera ai cortei, domani città blindata

Il dado è tratto: sì al corteo di Fiamma Tricolore, sì al contestuale presidio delle forze politiche di sinistra. Domani città blindata, con polizia e carabinieri chiamati di rinforzo dai rispettivi reparti mobili, e commercianti decisamente stupiti: sarà un sabato pomeriggio di preoccupazione, i clienti se se staranno – è la previsione – bene alla larga dal centro storico. Tanto che il loro presidente invita: «Fate fiaccolate, magari di sera, come noi. Sono decisamente più belle dei confronti». Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si è svolto di prima mattina, ieri. Era presieduto dal prefetto Pierfrancesco Galante. Attorno al tavolo, con i massimi vertici delle forze dell’ordine, il sindaco Claudio Pedrotti e il presidente della Provincia Alessandro Ciriani. Al termine una consegna della politica: parla solo l’istituzione, il prefetto. «Le manifestazioni vengono notificate. Se ci sono motivi di ordine pubblico si vietano. Non abbiamo ritenuto di vietarle», ha comunicato Pierfrancesco Galante. Con una racomandazione indirizzata sia a una parte sia all’altra. I cui sguardi si incroceranno proprio sul ponte di Adamo ed Eva. Il corteo della Fiamma Tricolore partirà dal piazzale della Santissima, attraverserà il ponte, proseguirà per corso Vittorio Emanuele per finire in piazzetta Cavour. Il presidio indetto dall’associazione degli immigrati e da Rc (cui ieri si è aggiunta l’adesione della Fiom) si terrà sul ponte di Adamo ed Eva. Che diventerà il vero sito critico del pomeriggio. «Ho rappresentato agli organizzatori – precisa il prefetto – che la legge va rispettata e quindi non possono essere commessi reati». Niente provocazioni da una parte e nessun richiamo a tristi periodi del passato dall’altra. «Se dovessero esserci tali violazioni coloro che le commetteranno verranno perseguiti». La città sarà «adeguatamente presidiata», con rinforzi di polizia e carabinieri da Padova, Mestre e Gorizia. Oggi in questura ci sarà un vertice di coordinamento e valutazione della situazione. Il presidente dell’Ascom Alberto Marchiori si fa portavoce del malumore dei commercianti: «Se queste cose le facessero con una bella fiaccolata serale, come abbiamo fatto noi, non darebbero fastidio togliendo spazio ai clienti specie in un momento di crisi e beneficerebbero dell’effetto emozionale. In orario di shopping si rischia che qualche stupido cerchi il tafferuglio. Noi vogliamo che Pordenone resti una città tranquilla». EnriLisetto

 

 

Dal Messaggero Veneto del 08/11/12

diMartina Milia Non solo nessun passo indietro, ma la richiesta di una nuova manifestazione – le associazioni degli immigrati hanno chiesto ieri al Questore di poter fare un sit-in in piazza XX settembre sabato pomeriggio – con il risultato che, sabato prossimo, Pordenone diventi una città blindata. Una città con forze dell’ordine a ogni metro e costi per la collettività. Nell’esibizione muscolare tra Rc e Fiamma tricolore, si preannunciano “calate” da fuori provincia. Se Rc di Udine ha già annunciato che sabato sarà a Pordenone, su Facebook si annunciano rinforzi alla Fiamma anche da Milano. Mentre le forze politiche da sempre contrapposte rimarcano da una parte il diritto di un partito che si presenta alle elezioni regionali a manifestare (la Fiamma), dall’altra l’inaccettabilità dei temi della controparte (la Fiamma propone la marcia degli italiani “casa nostra o casa loro, riprendiamoci Pordenone”), la palla passa al comitato per l’ordine e la sicurezza in capo alla Prefettura di Pordenone. Oggi la riunione nella quale – alla presenza di sindaco e presidente della Provincia – le forze dell’ordine decideranno il da farsi. Intanto anche le altre forze politiche si schierano. Pio De Angelis, a nome della Federazione provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Pordenone, ha inviato una lettera a prefetto e questore con cui chiede loro di negare la piazza al Movimento sociale. «Ritengo infatti, che chi propugna idee ed agita simboli, aborriti dalla nostra Costituzione democratica, nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo, non possa e non debba, essere autorizzato a manifestare democraticamente, essendo la democrazia un istituto negato da coloro a cui si ispirano i componenti di questo movimento». Nel Pdl, invece, Francesco Ribetti attacca la sinistra. «Personalmente vorrei essere presente al corteo ma per un precedente impegno non so se mi sarà possibile, di sicuro sto con chi chiede di poter manifestare liberamente il proprio pensiero, “anche se italiano”». E Ribetti attacca l’amministrazione Pedrotti: «Sarebbe bello vedere un sindaco che fosse in grado di garantire la libertà di pensiero di tutti e non solo quella degli immigrati, a cui l’anno scorso fu concessa la piazza, quella buona della città – senza che nessuno abbia protestato, per venire a lamentarsi di non essere trattati bene qui da noi. Va da sé che qualsiasi violenza, verbale o di altra natura, ed atteggiamenti razzisti e xenofobi, debbano essere condannati con forza ed in maniera ferma e decisa, e ciò, però – sottolinea il consigliere –, anche quando tali atteggiamenti siano quelli di “razzismo all’incontrario”».

 

 

Dal Messaggero veneto del 07/11/12

Rinforzi da Udine al presidio antifascista

In piazza contro il corteo di Fiamma tricolore, a Pordenone: immigrati e cittadini. «Presidio sul ponte di Adamo ed Eva questo sabato in caso di corteo della Fiamma: daremo una risposta forte al corteo fascista e razzista». Aria tesa, ieri sera a Torre, nella sede dell’Associazione immigrati, con i gruppi di Iniziativa libertaria, Rifondazione comunista, Cobas scuola, Giovani comunisti, Unione sindacale italiana e alcuni studenti del Collettivo Arrigoni. Attesi anche i Centri sociali di Udine e il segretario del Prc Franzil. Fiamma Tricolore ha annunciato il corteo “Casa nostra o casa loro? Riprendiamoci Pordenone” con ritrovo alle 16, sabato, davanti alla Santissima. Sotto tiro gli immigrati («Li chiamano zecche» denunciano i libertari nella rete di Facebook): in città hanno un tasso demografico del 16 per cento, il più alto in regione. «Lo abbiamo detto: questo corteo della Fiamma non s’ha da fare a Pordenone». Lo hanno ribadito, ieri, in questura. «Dopo l’incontro con il questore Sergio Cianchi – hanno preso la parola i leader storici dell’Associazione immigrati che sono andati in questura con la Fiom – aspetteremo la decisione che prenderà con il prefetto Pierfrancesco Galante. In caso di consenso del corteo, organizzeremo una contro-manifestazione». L’appello è stato per tutte le forze antifasciste e antirazziste. Rifondazione comunista con Michele Negro va avanti con la petizione sui referendum. «Il corteo della Fiamma è un grave atto di provocazione in tempi di crisi di lavoro – ha detto la portavoce di Cobas scuola -. Risponderemo per riportare al centro i diritti e dire no al razzismo». Le associazioni immigrati mettono al bando i “camerati” della Fiamma. «Siamo mobilitati in modo pacifico – ha detto Giovanni Maria Tavano del gruppo Original skinhead -. Diamo un segnale di democrazia e rispetto dei diritti umani». (c.b.)

Rinforzi da Udine al presidio antifascista

Ieri sera tensione alla riunione in Assoimmigrati. «Risponderemo alla provocazione della destra»

 

Messaggero veneto del 07/11/12

Pronti a un confronto pubblico, con la mediazione dello stesso Alberto Garlini, ma non disponibili a rinunciare a una manifestazione. Almeno in questo Stefano Salmé (Fiamma tricolore) e Michele Negro(Rifondazione comunista) sono d’accordo. Non sono disponibili a fare un passo indietro. La Fiamma. Il leader del partito di estrema destra si dice «pronto a un confronto pubblico, anche con Michele Negro. Non posso invece rinunciare alla manifestazione di sabato perché mi candido alla presidenza della Regione e quella manifestazione è per me occasione di illustrare parte del mio programma – ricorda Salmé –. Come dovrei svolgere la mia campagna elettorale?». Quanto alle motivazioni di Rc, «Appare evidente la totale mancanza di argomenti nella richiesta di annullare una manifestazione politica di un partito che, dal lontano 1995, partecipa a tutte le elezioni democratiche ai diversi livelli istituzionali, amministrative, regionali, politiche ed europee. La sinistra, oggi come ieri, pensa ancora che con le minacce e la violenza possa conculcare la libertà di una forza politica come la nostra. In riferimento all’affermazione fatta da tale” Vito Savinelli”, appare chiaro, ad ogni persona intelligente che trattasi del solito “agente provocatore infiltrato” che, quotidianamente i sinistri ci inoculano nelle nostre amicizie virtuali di Facebook». Rifondazione comunista. Michele Negro afferma «la volontà di non lasciare scorrere altra violenza, denunciando ogni proposito di rigurgito fascista e/o proposta razzista. Non ho mai concepito di “mettere gruppi di…uomini a contatto” né troverà – scrive rispondendo a Garlini – dichiarazioni di odio o violenza specie armata solo il legittimo tentativo di fermare la vera violenza con impegno e passione politica, e ciò in piena sintonia con quanto afferma anche l’Anpi di Pordenone. E se ci fosse, o lei volesse organizzarlo, signor Garlini un confronto con più voci sulle cause della sofferenza sociale in atto io sarei felice di parteciparvi, convinto che il confronto e la discussione siano il sale di ogni democrazia concepita come partecipazione di cittadine e cittadini». Per l’esponente di Rc «Siamo in una fase storica di grande sofferenza sociale. Essa si abbatte sulle classi più deboli, su lavoratrici e lavoratori, soprattutto sui giovani a cui consegniamo un futuro buio. Per evitare allora i fuochi dei vari gesti “violenti” (occupazioni di palazzi e torri, manifestazioni continue o peggio suicidi clamorosi anche davanti al Parlamento) occorre rimuovere le cause prime di questa sofferenza: non basta o non serve a nulla un generico appello alla politica. Se questa non sa dare risposte vere e concrete ai bisogni delle cittadine e dei cittadini è condannata alla sconfitta e ad essere abbandonata (vedi Sicilia)». Mobilitazione. All’appello di Rc a contrastare l’iniziativa della Fiamma, risponderà anche Udine (atteso sabato anche il segretario Kristian Franzil). Ma anche la destra si sta ricompattando e sono attesi “rinforzi” extra provincia. Anche gli Animalisti Friuli Venezia Giulia scrivono contro la manifestazione della destra vista come un corteo anti-immigrati e rilanciano: «Riprendiamoci una società libera dall’odio». Pro e contro. La proposta di Gralini – lo scrittore ha invitato entrambi i movimenti a fare un passo indietro – trova invece d’accordo il direttore della Casa dello studente, monsignor Luciano Padovese. «Non entro nel merito dei contenuti, ma, la metodologia di questa contrapposizione è anacronistica. I giovani, a cui i partiti dicono di voler guardare, non la comprendono e semmai si allontanano ancor più dalla politica». La Fiamma ha diritto di manifestare, invece, per Mario Puiatti: «Sono convinto che in una democrazia moderna vada tutelato il diritto di tutti a manifestare, anche di quelli che non ci piacciono»

 

Messaggero Veneto del 06/11/12

Presidio antifascista, in massa da Udine

di Cristian Rigo Destra e sinistra in piazza: era capitato venerdì 28 settembre a Udine ed è finita con scontri tra i poliziotti in assetto anti-sommossa e alcuni militanti di sinistra, ma in realtà non è veramente finita qui perché sabato a Pordenone rischia di ripetersi lo stesso scenario. Con gli stessi protagonisti o quasi. La Fiamma Tricolore ha infatti in programma la manifestazione “Casa nostra o casa loro? Riprendiamoci Pordenone” per rivendicare i diritti degli italiani, ma Rc ha già chiesto l’autorizzazione a una raccolta di firme sull’altro versante del ponte di Adamo ed Eva e anche le associazioni di immigrati stanno valutando la possibilità di organizzare delle contromanifestazioni. E verso Pordenone sono pronti a “marciare” anche buona parte dei protagonisti del presidio antifascista organizzato a Udine. «Non possiamo accettare che vengano autorizzate manifestazioni che si rifanno chiaramente a posizioni politiche reazionarie e razziste – spiega il segretario regionale di Rc, nonché assessore comunale, Kristian Franzil, pure lui sotto indagine da parte della Procura di Udine che ha aperto un fascicolo a carico di 30 manifestanti con l’accusa di corteo non autorizzato e resistenza a pubblico ufficiale -. Anche l’Associazione nazionale partigiani d’Italia ha preso posizione in questo senso. La Costituzione non può essere calpestata con la scusa della democrazia. Per quanto ci riguarda organizzeremo un presidio assolutamente pacifico». Quel venerdì 28 settembre gli esponenti dell’estrema sinistra avevano giudicato inaccettabile la presenza in città del corteo di Forza Nuova tanto da decidere di provare a interromperlo o, per lo meno, a “zittirlo” cantando a squarcia gola Bella ciao. Una sessantina di partecipanti al presidio antifascista (che si era svolto regolarmente in piazza Repubblica dove si era radunato un centinaio di persone) ha infatti forzato il cordone di polizia percorrendo viale Leopardi allo scopo di raggiungere il corteo (quello sì autorizzato dalla Questura) di Forza Nuova che da via Aquileia doveva raggiungere piazza Libertà. Polizia e carabinieri in quella circostanza sono riusciti a evitare che le due “fazioni” venissero a contatto, ma non sono mancati attimi di tensione e alcuni scontri risolti a colpi di manganello tra le forze dell’ordine e gli antifascisti. A Pordenone per il momento gli scontri sono solo verbali con il segretario della Fiamma Stefano Salmé che rivendica il diritto a manifestare e a esprimere liberamente il proprio pensiero politico e il segretario provinciale di Rc Michele Negro che ha invece chiesto alla Questura di non autorizzare il corteo contro gli immigrati. Per tutta risposta Salmé ha annunciato querele e il presidente della Provincia Alessandro Ciriani ha giudicato la campagna di Negro «irresponsabilie. È gravisso – ha detto – che a chiunque sia impedito, anche solo con minacce verbali, di manifestare». Il prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, ha convocato per giovedì il comitato per l’ordine e la sicurezza.

 

 

Dal Messaggero veneto del 06/11/12

S’allarga la sfida dei cortei Minacce e accuse in rete

 

di Martina Milia Anche gli immigrati si mobilitano. L’appello di Michele Negro (Rc), a boicottare la marcia promossa dalla Fiamma Tricolare (sabato alle 16) per rivendicare i diritti degli italiani, fa proseliti. In una nota l’associazione immigrati, l’associazione Ivoriani, Ghana Nationals Association, associazione Burkinabé, Nigeriani e Woman of Substance, annunciano un’assemblea per questa sera a Torre (nella sede di via Piave alle 20.30), insieme a Iniziativa libertaria, per decidere eventuali contromanifestazioni. La tensione sale. Il prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, ha convocato per giovedì il comitato per l’ordine e la sicurezza. Tra i partecipanti alla riunione (insieme al sindaco e ai vertici delle forze dell’ordine) anche il presidente della Provincia Alessandro Ciriani che giudica la campagna di Michele Negro «irresponsabilie. E’ gravisso che a chiunque sia impedito – anche solo con minacce verbali – di manifestare. La Fiamma è un partito come gli altri, Negro è un nostalgico dei tempi. Deve capire che non viviamo più negli anni ’70, ma siamo nel 2012. Se il problema è impedire che ci siano facinorosi, lascino fare alle forze dell’ordine». Ma Negro non molla. «Ho la sensazione che non ci sia la volontà di farci raccogliere le firme sul ponte di Adamo ed Eva. Domani (oggi ndr) incontrerò il questore. A lui porterò anche il profilo Facebook di Stefano Salmè dove tale Vito Savinelli scrive: “Io ci sarò armato, vedremo la differenza tra gay comunisti e i veri uomini che danno la vita per un’idea”. Non è forse gravissimo? Chiediamo al sindaco di Pordenone di prendere una posizione netta». Le associazioni immigrati intanto contestano duramente il linguaggio usato dalla Fiamma e dai simpatizzanti. «Il governo del Friuli Venezia Giulia incassa 600 milioni di euro dai migranti e ne spende per loro meno di 4 milioni: altro che parassiti!» rivendicano i migrantiche «non sono disposti a essere definiti parassiti nè a essere considerati lavoratori usa e getta. Chi autorizza manifestazioni come queste – è l’avviso –, il cui unico obiettivo è espressamente fomentare l’odio verso una parte importante della popolazione, si assume tutte le responsabilità per le eventuali conseguenze».

 

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Destra e Sinistra in piazza
S’allarga la sfida dei cortei:
minacce e accuse in rete

di Martina Milia

Pordenone, collettivi, sodalizi e immigrati preparano per sabato un presidio anti-Fiamma. Negro: su Facebook scrivono che verranno armati. Ciriani: Rc irresponsabile. La violenza annunciata

ANTIFA/ Il volantino di Pordenone

ORA COME ALLORA, CONTRO IL FASCISMO: RESISTENZA! – CAfAr-PN

pubblicata da Iniziativa Libertaria – Pordenone il giorno Venerdì 9 novembre 2012 alle ore 0.05 ·

Fiamma Tricolore, partito dichiaratamente fascista, si arroga il diritto di scendere in piazza in nome di una democrazia e di una libertà di espressione da sempre aborriti e disprezzati dal fascismo, denotando anche l’ipocrisia di chi in barba alle leggi Scelba e Mancino pretende di manifestare con toni violenti e contenuti razzisti.

Riteniamo altresì ipocrita che le stesse istituzioni democratiche concedano di manifestare agli eredi di chi portò l’Italia in guerra in nome della dittatura, della repressione e della supremazia razziale, e per questo fu strenuamente combattuto!

Accettare che questi rigurgiti fascisti manifestino significa considerare vano il sacrificio di tutti gli uomini e le donne impegnate nella battaglia partigiana per la libertà, significa rendere inservibile la Costituzione della Repubblica fondata sull’antifascismo, significa diffondere la demagogia di chi incolpa i lavoratori immigrati della crisi, affermando lo stesso odio che nel Ventennio ha portato alle leggi razziali e distogliendo l’attenzione dai veri responsabili: la finanza, i padroni, un sistema politico marcio e asservito ad un sistema economico sempre più fallimentare!

A rendere ancora più intollerabile il corteo è la preannunciata presenza di un esponente di ALBA DORATA: il partito NEO-NAZISTA GRECO balzato alle cronache per le continue e violentissime aggressioni verso gli immigrati!

 

CONTRO IL RAZZISMO, CONTRO LA XENOFOBIA: PORDENONE ANTIFASCISTA!

Pordenone può essere un esempio estremamente positivo: una società multietnica dove l’immigrazione è già ora una risorsa fondamentale!

Non facciamoci abbindolare dalla demagogia e dal populismo di chi sfrutta il malcontento della gente in un periodo di crisi per accanirsi sui ceti più fragili della società! Costruiamo, piuttosto, una società sempre più aperta, orizzontale e che allarghi i diritti a tutti indiscriminatamente!

Esprimiamo inoltre la nostra solidarietà ai 30 manifestanti antifascisti denunciati a Udine durante la manifestazione di Forza Nuova.

 

Coordinamento Antifascista Antirazzista – Pordenone

ANTIFA PORDENONE/ Rassegna stampa

Messaggero Veneto SABATO, 10 NOVEMBRE 2012   Pordenone

 

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Centro blindato, pomeriggio di tensione

Più di 100 tra poliziotti e carabinieri nel cuore di Pordenone. Da una parte Fiamma Tricolore, dall’altra Rc, Fiom e stranieri

DESTRA CONTRO SINISTRA »I CORTEI SULL’IMMIGRAZIONE

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IL CORTEO DELLA DESTRA Intende denunciare le discriminazioni di cui sarebbero vittime gli italiani nei confronti degli “ipertutelati” immigrati
IL PRESIDIO DELLA SINISTRA Sarà antifascista e antirazzista. Ieri ha incassato il sostegno dell’Arcigay, ma anche i distinguo di Sel

di Martina Milia Più di cento tra poliziotti e carabinieri. Il cuore della città sotto assedio per paura che la manifestazione di due minoranze si trasformi in tafferugli. Prenderanno il via oggi pomeriggio le manifestazioni della Fiamma tricolore e delle forze – politiche e non – riconducibili alla Sinistra, Rc in testa, e dei sindacati (Fiom). I cortei. Da una parte il corteo della destra che attraverserà corso Vittorio Emanuele e terminerà per il comizio in piazza Cavour. Dall’altra un presidio in piazzale Ellero delle forze di sinistra. Rc, che aveva richiesto un banchetto di raccolta firme sul ponte di Adamo ed Eva ha rinucniato. Gli immigrati avevano richiesto l’uso di piazza XX settembre: la manifestazione degli oppositori del Movimento sociale sarà concentrata, invece, in pizza Ellero dei mille. E quel che più preoccupa è il richiamo fatto “ai camerati” di tutto il nord da una parte e “ai compagni” friulani dall’altra. La Fiamma. La manifestazione della destra «intende sensibilizzare la cittadinanza pordenonese e regionale sulle gravi discriminazioni che i cittadini italiani devono subire, particolarmente pesanti in questo difficilissimo periodo di crisi economica e sociale. Le case popolari, a Pordenone, come in Friuli, in attesa del prossimo bando, sembra, dalle prime simulazioni, che finiranno appannaggio di cittadini extracomunitari». Al corteo sarà presente Athanasios Lykotrafitis, rappresentante italiano del partito greco Alba dorata, oltre agli esponenti regionali della Fiamma: il segretario provinciale di Pordenone, Carmine Mucciolo, quello regionale Luca Bego e il responsabile Nord Italia, nonché candidato alla presidenza della Regione, Stefano Salmè. La sinistra. «Prendiamo atto con amarezza che sarebbe stato autorizzato (anche se non sappiamo con quali limitazioni) – scriveva ieri Michele Negro – il corteo e il comizio di Fiamma Tricolore, organizzazione ostentatamente fascista, contro gli immigrati definiti parassiti e e zecche. Sicuramente verranno schierati in pieno centro (con inevitabili disagii al commercio e al passeggio) centinaia di poliziotti (provenienti da fuori provincia) in assetto da combattimento: così mentre si tagliano stipendi,salari,pensioni, posti letto e riscaldamento alle scuole o manifestazioni culturali, con i soldi delle tasse pagate al centesimo da lavoratori dipendenti e pensionati (quelli italiani e stranieri) si garantirà (come chiesto anche da esponenti locali del Pdl) questa “libera” espressione razzista e fascista». Rc, che rinuncia alla banchetto firme, aderirà «alla manifestazione unitaria, antirazzista e antifascista» in piazzale Ellero. Anche i Comunisti italiani saranno in piazza e si augurano che: «le stesse Autorità, dopo aver spostato il presidio antifascista, da piazza XX settembre a piazza Ellero, si facciano parte attiva, affinchè sia preteso il rispetto delle leggi dello Stato democratico, che prevedono il reato di razzismo, perseguendo quindi coloro che chiamano “zecche” gli immigrati». Sel. Il coordinamento provinciale di Sel esprime sdegno, ma puntualizza: «Avremmo auspicato un corale disappunto civile a questa manifestazione con il coinvolgimento di tutte le forze politiche e della società civile piuttosto che un presidio contro, che risponde alla provocazione mostrando i muscoli e alimentando la pochezza di tale manifestazione». Contro l’intolleranza. Solidarietà agli immigrati anche da Arcigay Nuovi passi di Udine e Pordenone. Il presidente Giacomo Deperu sottolinea che «Pordenone è città europea, accogliente, civile. Gli unici a non sembrare pordenonesi sono proprio i manifestanti della Fiamma». Viabilità. Per questioni di sicurezza e logistica, dalle 14 alle 20 saranno sospesi i permessi in Corso Vittorio e sotto la loggia dove sarà vietata la circolazione. Sarà istituito divieto di sosta con rimozione da via Mazzini (tratto della Ztl) fino a via San Marco.

ANTIFA PORDENONE/ Un pò di foto (Piazzale Ellero + corteo)

Pordenone foto in Piazzale Ellero

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Interventi antifascisti degli immigrati

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Pordenone Foto Corteo da Piazzale Ellero a Piazzetta Cavour

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Anche le bandiere No Tav al corteo

 

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Lo spezzone libertario, anarchico e anarcosindacalista, del corteo con tre striscioni e le bandiere nere, rossonere e poi  dell’USI-AIT e della CNT

 

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Piazza Cavour