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NOTAV: Ronchi ribadisce il NO

Dal Piccolo del 10/09/13

Ronchi dice no alla Tav: troppi danni all?ambiente

di Luca Perrino RONCHI DEI LEGIONARI Sarà un giudizio del tutto negativo quello che l’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari fornirà domani trattando, in occasione del Consiglio convocato alle 18, la questione dell’alta velocità ferroviaria. Ancora una volta, è la quinta da dieci anni a questa parte, la massima assise cittadina è chiamata a esprimersi nei confronti della Regione sul progetto stesso e sulla valutazione di impatto ambientale che l’opera comporterà se venisse realizzata. «L’indicazione che viene offerta dalla giunta – spiega il sindaco Roberto Fontanot – appare negativa per tutta una serie di motivi. Il primo è che ci troviamo a trattare un argomento senza che ci sia stata messa a disposizione tutta la documentazione richiesta, ma anche per il fatto che ravvisiamo alcune inadempienze su tutto l’iter procedurale. A nostro avviso, poi, riteniamo che l’alta velocità abbia un senso ed un costo se realizzata sino alla stazione di Ronchi dei Legionari sud, o meglio sino all’altezza dell’aeroporto. Pensare di sacrificare poi chilometri e chilometri di Carso per mastodontici scavi in galleria è qualcosa di improponibile e di troppo impegnativo per una nazione che è nelle condizioni in cui si trova la nostra». Dunque la municipalità ronchese pone dei paletti su tutta l’opera e la ritiene utile solo se legata alle possibilità di crescita dello scalo aereo regionale. «Da Ronchi dei Legionari a Trieste – continua il primo cittadino ronchese – dobbiamo pensare a migliorare l’esistente, a ottimizzare le risorse ed i costi, senza buttar via i soldi dalla finestra». In dieci anni, esattamente dal giugno del 2003, come detto, è la quinta volta che si chiede ai soggetti coinvolti di presentare le osservazioni. Quest’ultimo progetto non presenta sostanziali modifiche rispetto a quello depositato nel dicembre 2010 se non nell’unificazione delle quattro tratte di progetto in una sola ovvero la Venezia–Trieste. Il documento elaborato dagli uffici comunali competenti elenca le criticità emerse riguardo all’impianto progettuale della linea ferroviaria, in particolar modo nel transito lungo l’area carsica e l’intollerabile gravità degli impatti segnalati. E domani in aula approdano anche alcune interrogazioni. Come quelle elaborate dal consigliere pidiellino Battista Tarantino che propone di realizzare anche a Ronchi dei Legionari una “casa del latte” e del detersivo e che si aggiunge a quella di Mauro Benvenuto (Insieme per Ronchi) sulla “casa dell’acqua”. E sarà il consigliere di CittàComune, Umberto Miniussi, a chiedete lumi sul sistema di videosorveglianza installato sul territorio cittadino e che, a dir suo, presenta non poche lacune.

 

 DAL pICCOLO DEL 20/09/13

«Costi ingiustificabili, no alla Tav»

RONCHI DEI LEGIONARI Nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Ronchi dei Legionari maggioranza e opposizione si sono espresse quasi all’unanimità contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria, che, così come prospettato, sconvolgerebbe il nostro territorio in maniera definitiva. Il consigliere Fabio Damonte di “Città Comune per Ronchi” è intervenuto nel dibattito in aula mettendo in luce l’assurdità del progetto e snocciolando una serie di dati economici, sociali ed ambientali a sostegno di questa tesi. Un’opera che egli stesso ha reputato faraonica e che presenta una chiara insostenibilità economica, ovvero quasi 8 miliardi di euro per la tratta Mestre-Trieste e che devasterebbe il territorio con cantieri che si prevede durino fino ad oltre il 2040. «Proporre simili opere mentre si richiedono sacrifici ai cittadini e non ci sono soldi neanche per i servizi più basilari – afferma – appare ingiustificabile anche e soprattutto dal punto di vista morale. Lo stesso commissario governativo per la Tav, Bortolo Mainardi, si è chiaramente espresso sull’insostenibilità economica del progetto e ha proposto come alternativa la sistemazione delle linee esistenti, che attualmente sono utilizzate solamente al 50%». In seguito alla disponibilità espressa dalla maggioranza, Damonte ha ritirato il proprio emendamento, che richiedeva di esprimere un no deciso al progetto e non solo alle integrazioni sulla Via, cosa invece richiesta dall’emendamento del consigliere Bon, per trasformarlo in ordine del giorno da approvare in maniera unanime da maggioranza e opposizione in occasione di uno dei prossimi consigli comunali. Il consigliere Umberto Miniussi, sempre per “Città Comune”, ha espresso l’auspicio che tale ordine del giorno venga condiviso dai comuni contermini, per far emergere con forza il no alla Tav da parte di tutto il territorio bisiaco. (lu.pe.)

 

TAV: oggi il nuovo voto in comune a trieste e presidio notav

Il piccolo censura anche oggi il presidio NOTAV . Ma noi ci saremo. 18.30 sotto il comune!

 

Dal Piccolo del 18/09/13

Tav, oggi voto in aula Ma Sel va contro il suo stesso assessore

Il partito sulla delibera del “non parere”: «Serve un no» Laureni: mancano elementi. Bandelli: risibile. Pd schierato

 

di Fabio Dorigo Né sì, né no. Ni. Sulla Tav locale il Comune di Trieste sceglie la terza via. Una delibera “indecisa” è quella che l’amministrazione comunale, per mano dell’assessore all’Ambiente Umberto Laureni, sottoporrà stasera all’esame del Consiglio comunale, al primo appuntamento dopo la pausa estiva. Ma si può votare una delibera che non delibera anche se solo simbolica (visto che non è vincolante né per la Regione né per il governo centrale)? L’amministrazione teorizza la non decisione come scelta politica. Ovvero delibera di “non esprimere parere” sull’Alta velocità ferroviaria Ronchi-Trieste arrivata al progetto preliminare con alcune, ma non tutte, prescrizioni accolte da Rfi-Italferr. Ma Sinistra ecologia e libertà ha già annunciato ieri in una conferenza stampa, preventivamente, che voterà contro la delibera che porta la firma dello stesso assessore Laureni, che sta in giunta in quota Sel. «Noi confermiamo il voto contrario dell’altro anno» dice il capogruppo di Sel Marino Sossi. Una posizione condivisa dalla Federazione di sinistra che ha già annunciato da tempo il parere negativo. «Serve anche un minimo di solidarietà territoriale. Visto che tutti i comuni interessati dalla Tav si sono espressi negativamente, non possiamo far finta di niente» aggiunge Sossi. Una delibera che non è né carne, nè pesce. Anzi, la delibera era nata con parere contrario (visto che le Ferrovie non aveva rispettato tutte le prescrizioni a cui Trieste aveva vincolato il parere favorevole un anno fa), che poi è stato modificato dall’assessore in un “non parere” nel tentativo di una mediazione impossibile. «Il Consiglio comunale non può non esprimersi. O sì, o no. Non siamo mica Don Abbondio» aggiunge Sossi piazzando una citazione scolastica dai “Promessi sposi”. «C’è il dubbio che non esprimendo un parere resti il parere favorevole dello scorso anno» spiega Sossi. Il parere favorevole era stato ottenuto nell’agosto 2012 con il concorso determinante del centrodestra. Per questo Sel chiede alla maggioranza un voto contrario. «Dopo aver ingoiato un rospo dietro l’altro, dalla Tares al Park Audace, ora è giusto che sulla Tav siano gli altri ad allinearsi a Sel. Mi sembra poi che il Pd sia al governo in molti comuni che hanno votato contro» spiega Sossi. Un appello che per ora cade nel vuoto. «Noi siamo per la delibera della giunta che sceglie di “non esprimere parere”» chiude subito Giovanni Maria Coloni, capogruppo del Pd. Ma come la mettiamo con l’assessore Laureni in quota Sel? «A lui piacciano le mediazioni» allarga le braccia Sossi. «La delibera è in contrasto con il parere favorevole di un anno fa, ma propone una pausa di riflessione. Mi spiace che il mio partito non colga questa differenza – spiega Laureni -. Mi rendo conto che la scelta di esprimere un parere che di fatto decide di non decidere è un controsenso. Ma non abbiamo in mano tutti gli elementi per decidere». Difficile fare pronostici sul voto di questa sera. Le maggioranze in Consiglio variano come il tempo. L’opposizione, a differenza di anno fa, sembra pronta a dire no a una delibera che non sceglie. Franco Bandelli (Un’Altra Trieste): «Fa ridere un Consiglio comunale che esprime un non parere». E Paolo Rovis (Pdl): «Così votiamo no». Un appello che arriva anche dal mondo ambientalista, con una nota del Wwf, dopo l’audizione di lunedì scorso e quella di ieri con Italferr: «Ci attendiamo che il Consiglio voti secondo logica e dignità, esprimendo un parere negativo». “Così è se vi pare” direbbe Pirandello. E non si riferiva ad alcuna delibera sulla Tav.

 

TAV: rassegna stampa sulla sconfitta della giunta a Trieste

VERGOGNOSA CENSURA DEL PICCOLO DEL PRESIDIO NOTAV SOTTO IL COMUNE!!!

 

Dal Piccolo

Comune, giunta bocciata sulla tav

VENERDÌ, 20 SETTEMBRE 2013

di Fabio Dorigo Rischiare la crisi su un “non parere”. A Trieste succede. La maggioranza di centrosinistra del Comune finisce sotto per la prima volta dopo oltre due anni su una delibera sulla Tac/Tav che non delibera nulla. Da non credere. Tutto accade a notte fonda in Consiglio comunale con la votazione sul documento equilibrista messo a punto dall’assessore Umberto Laureni: 19 contrari e 17 favorevoli. Maggioranza bocciata proprio a inizio anno scolastico e a ridosso del report di metà mandato. Un corto circuito politico che è riuscito a saldare gli opposti: i No Tav con i pro Tav. A promuovere il “non parere” della giunta il Pd in blocco (il partito del sindaco), i Cittadini e Trieste cambia. L’ala sinistra, con Sel e Federazione di sinistra in prima fila, hanno votato assieme all’opposizione (Forza Italia, Pdl, Un’Altra Trieste, Movimento 5 Stelle, Lista Dipiazza, Lista civica indipendente). Con loro anche Paolo Bassi, ex Idv ora nel gruppo misto. E la sospensione del giudizio sull’Alta velocità ferroviaria diventa una “sospensione” della maggioranza. “Epochè” alla greca. La maggioranza che decide di non decidere. Con il sindaco Roberto Cosolini che in aula, nel cuore della notte, preannuncia “conseguenze politiche”. Fortuna vuole che la Tav (facile immaginarne il motivo) non sta nel programma di coalizione. «Non possiamo fare finta che non sia successo nulla. La sconfitta della giunta c’è stata. Abbiamo subito una battuta di arresto» ammette a malincuore il primo cittadino annunciando un chiarimento («Meglio di verifica che sa di vecchia politica»). Anche perché ormai non si contano le volte che Sel o la Federazione della sinistra si smarcano dalle scelte della giunta. Un anno fa, sempre sulla Tav, venne in soccorso parte dell’opposizione, a far passare il parere favorevole condizionato a una serie di prescrizioni (che Italferr ha accolto solo in parte). «Adesso basta. C’è bisogno di un chiarimento. Dirò le cose che intendo fare nei prossimi due anni e chiederò responsabilità da parte della maggioranza. Voglio sapere chi ci sta. Chi non vuole starci è libero di non starci più. C’è un patto, ma non un obbligo. Nessun appello alla disciplina anche se ogni tanto un po’ di disciplina ci vorrebbe» chiarisce Cosolini che non vuole essere cotto a fuoco lento. E intanto difende la delibera bocciata («Non è vero che non diceva nulla. Anzi ha un precedente illustre: la giunta Illy approvò due libere senza parere sul rigassificatore») e il suo assessore Laureni («Gode della mia stima incondizionata»). «La realtà è che nessuno può cantare vittoria. Il voto contrario ha visto prevalere i sostenitori del no aprioristico e ideologico e quelli del sì senza condizioni della Tav. Un pasticcio» sottolinea Cosolini. Che alla Tav è favorevole. «La mia delibera era un tentativo di mediazione. Si sa: io sono contrario alla Tav e il sindaco è favorevole» ammette con onestà l’assessore Laureni. «Mi dispiace che il mio partito non abbia capito la novità della delibera: è il primo mezzo passo indietro del Comune dopo sei pareri favorevoli espressi in passato». E così la Regione si troverà senza il parere del Comune di Trieste (nella migliore delle ipotesi avrebbe avuto una delibera con un “non parere”). E anche vero che la prima bozza della delibera dell’assessore Laureni esprimeva un parere contrario. «È un buon momento per il movimento No Tav, ma un brutto momento per il centrosinistra al governo della città» sintetizza Marino Andolina, capogruppo della Federazione della sinistra. Marino Sossi, capogruppo di Sel, non presente in aula al momento del voto per problemi di salute, esulta: «Finalmente viene così rispettato il voto contrario dei comuni minori e dei consigli circoscrizionali. Quello che non capisco è il Pd che a Duino e Sgonico vota in un modo e a Trieste all’opposto. Non ha una linea neppure a livello provinciale. Noi, invece, dobbiamo chiarire la posizione ambigua tenuta dal nostro assessore». Il Pd difende la sua “non scelta” comunale. «Il voto contrario in Consiglio – spiegano il capogruppo Giovanni Maria Coloni e Mario Ravalico – è stato il frutto dell’estemporanea saldatura fra posizione opposte. Si potrebbe dire che stavolta è prevalso il partito del “no se pol”: spiace che anche una parte della maggioranza abbia preso questa posizione e non si potrà non trarne motivi di seria riflessione per il futuro». Conseguenze politiche? «Se qualcuno vuole conseguenze politiche da questo voto, se ne assume tutta la responsabilità – dice il saggio presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic -. La Tav non era inserita nel programma amministrativo proprio perché si sapeva che non era possibile trovare accordi». Un “non parere” già scritto prima della delibera

 

 

 

«È GIUNTA L’ORA DELLE LARGHE INTESE?»

 

La provocazione di Ferrara e de Gioia. M5S: «I cittadini vogliono risposte chiare»

Il “non parere” sulla Tav unisce il “sì” e il “no” all’Alta velocità ferroviaria. Un compromesso che, secondo alcuni, potrebbe addirittura preludere a un cambio di maggioranza. Le grandi intese che stanno tramontando a Roma potrebbero risorgere a Trieste. «Ora dall’abile stratega Cosolini ci aspettiamo un’ulteriore mossa. Quella, cioè, di riportare immediatamente la delibera in Consiglio comunale con il suo parere, quello favorevole. Senza inutili compromessi con Sel e Federazione della Sinistra e con un risultato certo. Maggioranza garantita con i voti di Pdl e Pd. Che si stia preparando la grande coalizione anche a Trieste per evitare i ricatti politici della sinistra?» si interrogano Maurizio Ferrara e Roberto de Gioia, gli ex leghisti che hanno fondato la Lista Civica Indipendente. Fantapolitica? Illazioni? Chissà. Michele Lobianco, consigliere di Fli, parla di «intense sfumature pirandelliane e di un impossibile compromesso che il sindaco ha ricercato con la “sinistra estrema”,creando di fatto un vero “papocchio” sonoramente bocciato. Ora non c’è né delibera né parere e né maggioranza». Tutto sbagliato, tutto da rifare. L’opposizione che l’altra notte ha votato compatta (non capita spesso) assieme alla sinistra non ha una linea comune sulla Tav. Il Movimento 5 Stelle è, per esempio contrario. «Sulla Tav a Trieste tutti i cittadini che si oppongono a questa opera assurda e inutile hanno ottenuto ieri una piccola vittoria» dichiarano i consiglieri comunali Paolo Menis e Stefano Patuanelli. «Per fortuna il Consiglio comunale ha bocciato la “non” delibera – aggiungono i due portavoce del M5S -, un documento che il centrosinistra ha presentato senza prendere posizione univoca sulla Tav. I cittadini chiedono risposte chiare e la politica non può rispondere con non pareri».

 

 da triesteallnews.it

 

 

Bocciata a Trieste la delibera sulla Tav, MoVimento 5 Stelle: «Una vittoria per tutti i cittadini»

  • POLITICA Hanno votato contro, oltre all’intera opposizione, anche Federazione della Sinistra, Sel e Paolo Bassi del gruppo misto
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  • 19.9.2013 | 17.55 – «Sulla Tav a Trieste tutti i cittadini che si oppongono a questa opera assurda e inutile hanno ottenuto ieri una piccola vittoria». Questo il commento dei consiglieri comunali M5S Paolo Menis e Stefano Patuanelli (nella foto) sulla bocciatura della delibera comunale che non esprimeva alcun parere sul tracciato Venezia – Trieste.

    Hanno votato contro la delibera, oltre all’intera opposizione, anche Federazione della Sinistra, Sel e Paolo Bassi del gruppo misto. «Per fortuna il Consiglio comunale ha bocciato la “non” delibera – proseguono i due portavoce del M5S -, un documento che il centrosinistra ha presentato senza prendere posizione univoca sulla Tav. Almeno per lo spazio di una serata è prevalso il buon senso nel Municipio triestino. I cittadini chiedono risposte chiare e la politica non può rispondere con non pareri».

    «Non ci illudiamo che il voto di ieri possa cambiare da solo le sorti della guerra al progetto Tav/Tac – aggiungono Menis e Patuanelli -. Le battaglie continuano e il M5S boccerà sempre progetti di devastazione ambientale e che per di più non stanno in piedi dal punto di vista economico». La proposta del M5S sul trasporto ferroviario è chiara. «Il trasporto su ferro è fondamentale. Piuttosto che impantanarsi in progetti irrealizzabili si proceda a potenziare le linee ferroviarie esistenti e a eliminare i colli bottiglia del sistema regionale quali la tratta Udine – Cervignano e il bivio San Polo a Monfalcone».

    Infine Menis e Patuanelli ringraziano coloro che in questi anni hanno fornito analisi, dati e considerazioni su questo aberrante progetto. «Ringraziamo il Wwf con Dario Predonzan, Legambiente con Andrea Wehrenfennig, il comitato No Tav, gli attivisti di tutti i partiti e movimenti che si battono in difesa del nostro territorio. Senza il loro supporto la battaglia di ieri in consiglio comunale sarebbe stata persa».

 

Dal Primorski del 19/09/13

Trst: drevi mnenje o hitri železnici

Tržaški občinski svet bo na današnji seji izdal mnenje glede proge Ronke-Trst

Pred županstvom bo tudi demonstracija Odbora No TAV iz Trsta in s Krasa (KROMA)

Tržaški občinski svet bo na današnji seji izdal mnenje glede preliminarnega projekta za gradnjo visokohitrostne železnice med Trstom in Benetkami in specifično glede odseka med Ronkami in Trstom. O tem so se že izrekle vse pristojne javne uprave v deželi Furlaniji-Julijski krajini, ki so vse oddale negativen glas. Edini, ki tega še ni storil, je tržaški občinski svet.
Sicer se ne bo mestna skupščina izrekla proti hitri železnici, so povedali člani naravovarstvene organizacije WWF in pokrajinske stranke SEL, ki so včeraj opozorili, da ne bo občinski svet dejansko izrekel mnenja. Na ponedeljkovi avdiciji v pristojni občinski komisiji je namreč Dario Predonzan v imenu WWF obsodil predlog o sklepu tržaškega občinskega odbora, češ da ne predvideva v bistvu nobenega mnenja, niti pozitivnega niti negativnega. Skupščina bi morala v bistvu oceniti, ali je družba RFI-Italferr upoštevala pripombe in pogoje, ki jih je postavila tržaška občina lani (ko je tudi izdala pozitivno mnenje). Občinski odbor zdaj ugotavlja, da družba RFI-Italferr ni upoštevala vseh pogojev, kljub temu pa ne namerava izreči negativnega mnenja, je poudaril Predonzan.
Naravovarstvena organizacija WWF in stranka SEL zato pričakujeta, da bodo tržaški občinski svetniki glasovali »na osnovi logike in dostojanstva« in da bodo torej zavrnili projekt družbe RFI-Italferr.
Odbor NO TAV iz Trsta in s Krasa pa je najavil, da bo med razpravo v občinskem svetu (začetek seje je predviden ob 19. uri) priredil demonstracijo pred županstvom in zahteval, da občinski svet zavrne prošnjo družbe RFI-Italferr. Kdor podpira ta projekt, pravi Odbor No TAV iz Trsta in s Krasa, je pajdaš pri pravi goljufiji na račun skupnosti in okolja.

NO TAV: la regione prende posizione?

Traffici in calo sulla rete di Autovie

TRIESTE Dal giugno 2012 al giugno 2013 nella rete autostradale di Autovie Venete si sono percorsi 143 milioni di chilometri in meno rispetto allo stesso periodo precedente. La causa è la crisi economica, con effetti più pesanti sul traffico leggero che su quello pesante. Il giorno dopo l’approvazione in cda del bilancio (15,3 milioni di utile netto, fatturato di 163,6 milioni, margine operativo lordo di 72,7 milioni), la concessionaria rende noto il movimento alla base di quei dati. Il traffico leggero, da un esercizio all’altro, passa da 1.815.321.641 a 1.705.398.533 chilometri percorsi, un calo del 6,1% rispetto al 2011-12. Il traffico pesante (che rappresenta il 29% del totale) scende invece da 730.994.908 a 697.901.693, una perdita del 4,5%. Il totale dei chilometri percorsi nell’ultimo anno è dunque di 2.403.300.226, il 5,6% in meno dei precedenti 2.546.316.549. Sul bilancio di Autovie, che ha segnato un calo dell’utile netto di circa 7 milioni (sono venuti meno i dividendi della partecipazione in Serenissima), interviene intanto Gianfranco Moretton. L’ex consigliere del Pd parla di utile «esiguo», ipotizza «maggiori costi gestionali» e denuncia «nodi fondamentali da sciogliere: i rapporti con Friulia e l’eventuale mancata distribuzione dei dividendi». Secondo Moretton la holding «rischia di vedersi privata di importanti risorse necessarie a fronteggiare la propria mission e la necessità di remunerare le banche che a suo tempo intervennero con 120 milioni nell’aumento di capitale della finanziaria». Tra l’altro, prosegue Moretton, «la concessionaria si è assunta l’impegno di distribuire il 25% degli utili nonostante sia tenuta ad accantonarli interamente per rispettare il piano finanziario». Sempre sul fronte infrastrutture, ieri in Consiglio regionale, Debora Serracchiani ha infine ribadito la contrarietà al tracciato della Tav disegnato nel 2010 da Rfi. Rispondendo a un’interrogazione di Cristian Sergo (M5S), la presidente della Regione, rilanciando l’urgenza di sciogliere i colli di bottiglia, ha spiegato che «la modernizzazione del collegamento ferroviario non passa attraverso un progetto che presenta criticità e incongruenze». (m.b.)

 

NOTAV: la Serracchiani ribadisce la sua fedeltà alla lobby pro-tav

Messaggero Veneto del 30/09/13

Tariffe e nuovo piano finanziario Scommessa per la terza corsia A4

di Laura Pigani TRIESTE La terza corsia dell’A4 e la Tav sono opere indispensabili e vanno realizzate. Parola della presidente della Regione Debora Serracchiani che, ieri a Trieste, nell’ambito della riunione congiunta della I commissione (investimenti strategici) e IV (infrastrutture), ha riferito sugli interventi strategici riguardanti le infrastrutture del Fvg. La terza corsia dell’A4 La presidente ha confermato che vuole realizzare l’opera («strategica non solo per il Fvg, ma anche per il Nordest, l’Italia e l’Europa»), asserendo di voler «appesantire» Autovie con maggiori obbligazioni contrattuali, in maniera tale che il valore di indennizzo – che sarà a base d’asta della gara alla scadenza della concessione, nel 2017 – risulti il più alto possibile. «Sono d’accordo con quanto detto dalla presidente – ha commentato il consigliere del Pdl Riccardo Riccardi –, finalmente ha preso atto di quello che noi abbiamo detto per ben 5 anni. Questa è l’unica strada da percorrere. L’atto aggiuntivo da noi fatto nel 2012, infatti, diceva che se la gara va deserta, Autovie prosegue la sua attività. E per fare questo bisogna che il livello di indennizzo posto a base d’asta sia il più alto possibile e quindi bisogna caricare la società di tutte le opere». Un intervento, questo, che inciderà anche sul portafoglio degli automobilisti, dal momento che Autovie, per rientrare, dovrà necessariamente ritoccare all’insù i pedaggi. L’intero piano economico-finanziario per la terza corsia dell’A4 sarà aggiornato entro la fine dell’anno. Sul fronte risorse, oltre ai 160 milioni di euro previsti dal Governo nel decreto del “Fare”, è stato firmato un contratto di finanziamento con la Cassa depositi e prestiti per 150 milioni di euro. «Queste due risorse – ha sottolineato Vittorino Boem, consigliere del Pd e presidente della IV commissione –, unitamente a un’eventuale revisione progettuale con abbattimento dei costi rendono la terza corsia un progetto più fattibile». La polemica Critico il commento dell’ex governatore Renzo Tondo (Gruppo misto) : «Sulla terza corsia – commenta – la giunta Serracchiani, dopo tutte le critiche e le accelerazioni promesse in campagna elettorale, sembra essersi fermata nella piazzola di sosta». Il presidente della coalizione di centrodestra in Consiglio ha aggiunto: «Andando oltre il gioco delle parti che la Serracchiani continua a mettere in scena, i fatti dicono che, al momento, le uniche attività che procedono sono quelle avviate dalla mia giunta, inclusa l’attività commissariale che resta l’unico strumento per poter continuare a far progredire l’opera. Fa piacere – ha concluso Tondo – vedere come la Serracchiani si sia ricreduta sulla figura del commissario dato che, da male estremo e inutile, sta diventando lo strumento costante della sua azione». Critiche che non piacciono a Boem, che subito ha replicato: «Altro che fermi alla piazzola di sosta: è solo grazie all’impegno costante della giunta Serracchiani che la terza corsia oggi è più vicina. Se avessimo lasciato la guida a Tondo e Riccardi saremmo rimasti senza benzina». Secondo Boem, infatti, la giunta Serracchiani è «tutt’altro che immobile. Ha lavorato con tenacia per rendere la realizzazione dell’opera una possibilità concreta, coinvolgendo lo Stato nel suo finanziamento e rivedendo l’intero progetto, con l’obiettivo di mantenere tutte le opere previste e ridurne il costo». La Tav Nel corso dell’audizione, è stato affrontato anche il tema della Tav. «La Regione – ha detto la presidente – non ha mai messo in dubbio l’opportunità di realizzare l’opera». Per fare chiarezza sul tracciato, la Regione ha chiesto di convocare un tavolo al ministero delle Infrastrutture, coinvolgendo accanto al Fvg anche il Veneto, il commissario e Rfi (Rete ferroviaria italiana). Si è parlato del progetto del 2010, bocciato da alcuni sindaci, e della prospettiva di raddoppiare la rete ferroviaria esistente. «A questo proposito – ha fatto sapere Riccardi – ho chiesto che mi venga riferito l’impatto che tale potenziamento avrebbe: quante case si devono buttare giù?». Gli altri nodi La Regione punta ad accelerare la soluzione del “nodo” di Udine, di quello del bivio di San Polo a Monfalcone con il collegamento al porto, l’accesso al porto di Trieste (Campo Marzio) e la velocizzazione dell’attuale tracciato Trieste-Venezia, per la quale il Governo ha stanziato 30 milioni. Opere – ha precisato la presidente – che possono essere realizzate «a prescindere dalla linea Alta velocità/Alta capacità, con la quale sono comunque compatibili».

 

 

 

http://www.triesteprima.it/regione/8549-serracchiani-la-tav-e-la-terza-corsia-a4-sono-opere-prioritarie-strategiche-per-la-regione.html

SERRACCHIANI: LA TAV E LA TERZA CORSIA A4 SONO OPERE PRIORITARIE STRATEGICHE PER LA REGIONE

TAV: “La Regione – ha detto la presidente – non ha mai messo in dubbio l’opportunità di realizzare l’opera”.

Sarà aggiornato entro la fine dell’anno il Piano economico-finanziario per la Terza corsia dell’autostrada “A4” Trieste-Venezia, tenendo conto dei 160 milioni che il Governo ha deciso di stanziare e dei 150 milioni attesi dal contratto di finanziamento stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti.
Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo oggi in un’audizione congiunta delle Commissioni I e IV del Consiglio regionale espressamente dedicata al tema delle infrastrutture. “La Terza corsia – ha confermato la presidente – è un’opera che la Regione considera strategica non solo per il Friuli Venezia Giulia, ma anche per il Nord Est, per il Paese e per l’Europa”.

La nuova Amministrazione regionale, ha ricordato Debora Serracchiani, si è adoperata per arrivare a un intervento finanziario dello Stato, ottenendo dal Governo il riconoscimento del carattere strategico della Terza corsia e lo stanziamento di 160 milioni.

Entro la fine dell’anno sarà definito anche l’aggiornamento delle tariffe, un aggiornamento che sarà in linea con quanto già previsto nel Piano Economico Finanziario vigente di Autovie Venete”.

Nel corso dell’audizione, è stato affrontato anche il tema della linea ferroviaria ad Alta velocità /Alta capacità (AV/AC).
“La Regione – ha detto la presidente – non ha mai messo in dubbio l’opportunità di realizzare l’opera”.
Per fare chiarezza sul tracciato, la Regione ha chiesto di convocare un tavolo al ministero delle Infrastrutture, coinvolgendo accanto al Friuli Venezia Giulia anche il Veneto, il commissario e RFI (Rete Ferroviaria Italiana).

Nel frattempo, la Regione punta ad accelerare la soluzione di alcuni “colli di bottiglia”: il “nodo” di Udine, il bivio di San Polo a Monfalcone con il collegamento al porto, l’accesso al porto di Trieste (Campo Marzio) e la velocizzazione dell’attuale tracciato Trieste-Venezia, per la quale il Governo ha stanziato 30 milioni.
“Si tratta di opere – ha precisato la presidente – che possono essere realizzate a prescindere dalla linea AV/AC, con la quale sono comunque compatibili”.

 

 

NOTAV: anche S.Canzian boccia Italferr

da Il Piccolo del 2 ottore 2013

«No alla Tav senza una tutela per le case”

 SAN CANZIAN D’ISONZO Pur ritenendo il progetto dell’Alta velocità-Alta capacità ferroviaria necessario per lo sviluppo futuro del Paese, amministrazione comunale e maggioranza al governo di San Canzian d’Isonzo preannuncia parere negativo nel caso in cui non siano accolte le osservazioni già presentate nel 2011. «E di cui non c’è alcuna traccia nelle integrazioni apportate da Italferr su richiesta della commissione di Via», ha sottolineato nell’ultima seduta del Consiglio comunale il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Luciano Dreos. Tant’è che questa volta l’amministrazione comunale è stata impegnata dal Consiglio a inviare il giudizio non solo alla Regione, ma anche, direttamente, ai ministeri coinvolti e agli esponenti politici del territorio. Il documento ribadisce quindi come imprescindibile l’allargamento della fascia di rispetto a 30 metri dalla linea. In questo modo le abitazioni da abbattere sarebbero 30, ma si eliminerebbero i pesantissimi disagi per chi si troverebbe a ridosso dei 10 metri di distanza dal tracciato. In ambito residenziale si chiede di nuovo la formazione di una fascia boscata di mascheramento delle barriere antirumore e che nelle zone extraurbane, dove non ci saranno pannelli fonoassorbenti, sia eseguito un terrapieno di mitigazione visiva. Vengono riproposte tutte le perplessità espresse a inizio 2011 sulle fasi di cantiere. A iniziare dalla richiesta di mantenere il cavalcaferrovia esistente di Pieris fino a quando non venisse costruito quello nuovo, prospettato dal progetto di Italferr. «In caso contrario una mole enorme di traffico attraversebbe Begliano», ha ricordato Dreos. Nel documento si richiede anche un’analisi costi-benefici dell’opera e la precisazione degli scenari dal punto di vista dei volumi di traffico, rilevando, inoltre, che il progetto preliminare non contiene alcuna previsione di raccordo tra la nuova linea e il porto di Monfalcone. Pur condividendo l’esigenza di tutelare la comunità, i quattro consiglieri presenti del Centrosinistra per San Canzian futura si sono astenuti, confermando la scelta di non ritenere “necessaria” la Tav, a differenza dell’amministrazione comunale. «Il gruppo di minoranza astenendosi ha scelto di non scegliere – attacca il gruppo di maggioranza Centrosinistra democratico -, accettando però così supinamente tutto quello che ci vene proposto da Italferr. Astenersi dal presentare osservazioni significa non richiedere compensazione per i cittadini, non avere nessuna opera di compensazione viaria a seguito dell’insediamento dei cantieri e accettare la chiusura della regionale 14 a Begliano». Significa, ancora secondo la maggioranza, «considerare indispensabile la costruzione del nuovo raccordo tra il Bivio D’Aurisina e Trieste, benché non sia supportato da analisi tecniche e trasportistiche» e «accettare che il porto di Monfalcone non sia collegato alla linea di alta capacità, limitandone l’operatività futura». Laura Blasich

 

Le vie della TAV sono infinite

 

Basta 

basta-tav

con la TAV-novela

Ma quale “terza via”, se il Ministero ha appena chiesto ad RFI le integrazioni anche sulla tratta veneta e su quella friulana, del progetto 2010?

 Ma quale “terza via” se da Latisana a Torviscosa non ci stanno altri binari in affiancamento alla ferrovia esistente?

L’unica possibilità è SOLO quella dell’ammodernamento dell’esistente, senza aggiungere altri binari, ma questo significa semplicemente dire NO alla TAV, il che per la Regione e i Comuni è ovviamente impossibile in quanto sottomessi al ricatto della mafia politica.

Di conseguenza si continuano a inventare sciocchezze (” …individuare con precisione il punto di contatto della linea tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia”  e ancora   ” … per quanto riguarda il Bivio San Polo, richiede di valutare la possibilità di una semplificazione progettuale…”) per tirare avanti la TAV novela, soprattutto per tenere in piedi l’ex-corridoio 5, altrimenti salta anche la Torino-Lione, il che ovviamente non può essere. Infine, si deve ripetere ancora che la vera partita della TAV-TAC-Corridoio 5 si giocava in questa Regione, ma pochi purtroppo lo hanno capito.

 

Roma No Tav

roma-notav

 

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La Delibera della Giunta Serracchiani del 17 ottobre sulla TAV

La delibera della Giunta Regionale sulla TAV

un pò penosa come se fosse opera di principianti e/o volutamente (?) imbranati

 

Delibera n 1920-2013 del 17 ottobre 2013

Oggetto: Indirizzi concernenti i progetti preliminari ‘nuova linea ferroviaria av/ac venezia – trieste, tratta portogruaro- ronchi dei legionari’ e ‘nuova linea ferroviaria av/ac venezia – trieste, tratta ronchi dei legionari- trieste’.

 

http://mtom.regione.fvg.it/storage//2013_1920/Testo%20integrale%20della%20Delibera%20n%201920-2013.pdf

 

 

VISTA la legge 21 dicembre 2001 n. 443, recante Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti  produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive, che ha conferito al Governo la delega  ad emanare la disciplina per la realizzazione nel territorio nazionale di infrastrutture ed altre tipologie d’intervento 
ivi richiamate; 
VISTO il decreto legislativo 20 agosto 2002 n. 190, recante Attuazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443, per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e d’interesse nazionale e successive  modifiche ed integrazioni; 
VISTO il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante Norme in materia ambientale e in particolare gli articoli 24 e 25; 
VISTA la legge regionale 7 settembre 1990 n. 43 recante Ordinamento nella Regione Friuli Venezia Giulia della valutazione di impatto ambientale in materia di valutazione d’impatto ambientale e in particolare l’art. 3; 
VISTO il regolamento di esecuzione della legge regionale 7 settembre 1990 n. 43, approvato con decreto del Presidente della Giunta Regionale 8 luglio 1996 n. 0245/Pres.; 
VISTA la delibera CIPE 21.12.2001 n°121, avente ad oggetto Legge obiettivo: 1° programma delle infrastrutture  strategiche riguardante, fra l’altro, il programma degli interventi trasportistici ed il piano degli interventi nel  comparto energetico anche per la Regione Friuli Venezia Giulia; 
VISTA l’Intesa Generale Quadro tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e la Regione Friuli Venezia Giulia  del 20 settembre 2002, con la quale le parti suddette hanno convenuto che le opere interessanti il territorio del  Friuli Venezia Giulia comprese nel Programma approvato dal CIPE rivestono il carattere di preminente interesse  nazionale; 
VISTA la DECISIONE N. 884/2004/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 che  modifica la decisione n. 1692/96/CE sugli orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea dei  trasporti; 
VISTA la nota prot. n.DT 0069773.10.u dd. 17 dicembre 2010 con la quale ITALFERR SpA ha trasmesso al  Ministero dell’ambiente e della tutela del mare, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Regione Friuli  Venezia Giulia e alle Soprintendenze competenti per territorio, il progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria  AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”, per la valutazione di impatto ambientale e verifica  preventiva dell’interesse archeologico ai sensi del DLGS 163/2006, corredato dallo Studio di impatto ambientale; 
VISTA la nota prot. n. DT 0070925.10.u dd. 23 dicembre 2010 con la quale ITALFERR SpA ha trasmesso al  Ministero dell’ambiente e della tutela del mare, al Ministero per i beni e le attività culturali, alla Regione Friuli  Venezia Giulia e alla Regione Veneto e alle Soprintendenze competenti per territorio, il progetto preliminare  “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Portogruaro – Ronchi dei Legionari” per la valutazione di 
impatto ambientale e verifica preventiva dell’interesse archeologico ai sensi del DLGS 163/2006, corredato dallo  Studio di impatto ambientale; 
VISTA la propria generalità n. 128 dd. 27 gennaio 2011; 
VISTA la deliberazione della Giunta regionale della Regione Veneto n. 1808 dd. 3 ottobre 2013, con la quale la  Giunta medesima ha deliberato un atto di indirizzo per lo sviluppo e la progettazione della linea ferroviaria AV/AC 
Venezia – Trieste, richiedendo a RFI SpA, nell’ambito della procedura di VIA in corso, di procedere con l’alternativa  progettuale in affiancamento alla linea ferroviaria esistente Venezia –Trieste, ponendo particolare attenzione  sotto il profilo ambientale all’attraversamento dei centri abitati; 
CONSIDERATO, per quanto attiene il progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia –  Trieste,tratta AC/AV Portogruaro – Ronchi dei Legionari “ che anche per il territorio del Friuli Venezia Giulia,  risulta particolarmente significativo l’impatto ambientale derivante dall’attraversamento dei centri abitati  interessati; 
CONSIDERATA altresì, l’eventualità di effetti che l’alternativa progettuale richiesta dalla Regione Veneto  potrebbe comportare anche per il progetto “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Portogruaro –  Ronchi”, in particolare per il punto di contatto della linea ferroviaria fra il territorio della Regione Veneto e quello  della Regione Friuli Venezia Giulia; 
CONSIDERATO che nell’ambito del progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”, si ritengono strategici alcuni interventi previsti nelle prime fasi funzionali del progetto medesimo, in quanto fondamentali per un più funzionale collegamento con i porti di Trieste e  Monfalcone;

 

RITENUTO necessario, pertanto, alla luce delle considerazioni sopra effettuate in relazione ai due progetti in  questione:  – per quanto riguarda il Progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta  Portogruaro – Ronchi dei Legionari”, disporre di una integrazione progettuale concernente una soluzione di 
tracciato alternativa a quella di progetto da svilupparsi in affiancamento alla linea ferroviaria esistente nel tratto  Cervignano – Fiume Tagliamento, con particolare attenzione all’attraversamento dei centri abitati, avente le  caratteristiche tecniche e approfondimenti rapportabili a quelli presenti nel progetto in valutazione e che individui con precisione il punto di contatto della linea ferroviaria fra il territorio della regione Veneto e quello  della Regione Friuli Venezia Giulia; 
– per quanto riguarda il Progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei  Legionari – Trieste”, definire le priorità degli interventi dal punto di vista temporale, coerentemente con le strategie di sviluppo trasportistico della Regione, e fornire conseguentemente indirizzi operativi agli uffici  regionali incaricati dell’istruttoria del parere regionale da esprimere all’interno del procedimento di VIA nazionale; 
Su proposta dell’Assessore regionale all’ambiente e energia 
La Giunta regionale all’unanimità 

DELIBERA 

1. Di richiedere, nell’ambito della procedura statale di Valutazione di impatto ambientale in corso concernente il  progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Portogruaro – Ronchi dei Legionari”,  una integrazione progettuale finalizzata alla produzione di una soluzione di tracciato alternativa a quella di  progetto, da svilupparsi in affiancamento alla linea ferroviaria esistente nel tratto Cervignano – Fiume  Tagliamento, con particolare attenzione all’attraversamento dei centri abitati, che abbia le caratteristiche
tecniche e approfondimenti rapportabili a quelli presenti nel progetto in valutazione, che consenta di apprezzare  la sostenibilità socio-ambientale sulla base di una apposita relazione ambientale e di una dettagliata analisi  costi-benefici e che individui con precisione il punto di contatto della linea ferroviaria fra il territorio della regione Veneto e quello della Regione Friuli Venezia Giulia. 

2. Di assumere come prioritaria dal punto di vista temporale, in quanto coerente con le strategie di sviluppo  trasportistico della Regione, la realizzazione delle interconnessioni in località Bivio San Polo, della fermata  ferroviaria prospiciente il polo intermodale di Ronchi del Legionari, le interconnessioni in località Bivio di Aurisina  e il raddoppio della tratta Palmanova – Udine. 

3. Di fornire i seguenti indirizzi operativi ai competenti uffici regionali incaricati dell’istruttoria del parere regionale  nell’ambito della procedura statale di Valutazione di impatto ambientale in corso concernente il progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia – Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”: 
a) tenere in considerazione le priorità strategiche di cui al precedente punto 2, con il fine di evidenziare gli  elementi di sostenibilità ambientale, in particolare delle opere previste nelle prime fasi funzionali, pur nell’ambito  della generale e complessiva valutazione del progetto preliminare “Nuova linea ferroviaria AV/AC Venezia –  Trieste, tratta Ronchi dei Legionari- Trieste”; 
b) valutare all’interno della fase funzionale 1 del sopraccitato progetto, nello specifico in relazione alle  interconnessioni in località Bivio San Polo, la possibilità di una semplificazione progettuale che consenta una  riduzione degli impatti con una contestuale ottimizzazione della rete anche in funzione del collegamento con il Porto di Monfalcone, mediante una soluzione a scavalco. 

 

IL PRESIDENTE

IL SEGRETARIO GENERALE

NOTAV: anche il wwf ribadisce il suo secco NO

Dal messaggero veneto del 27/10/13

Il Wwf stoppa il progetto dell’Alta velocità

 

UDINE Il Wwf stoppa il progetto Tav e lo ribadisce nelle osservazioni presentate ai Ministeri Ambiente, Beni culturali e Infrastrutture e alla Regione Fvg, inerenti le integrazioni degli studi ambientali depositate questa estate da RFI-Italferr. «Anche queste ultime integrazioni – si osserva – presentano le medesime gravissime lacune e carenze già riscontrate nelle precedenti versioni degli studi, consegnate alla fine del 2010 e nell’estate 2012, sia di contenuti che di metodi legate sostanzialmente ad un’incompleta conoscenza del contesto ambientale in cui la mega opera verrebbe a calarsi, oltre ad una consapevole sottovalutazione degli impatti dell’opera stessa». Il Wwf osserva ad esempio che RFI-Italferr trascura di valutare le conseguenze dell’impatto delle gallerie previste (22 km nel sottosuolo carsico) sulle acque sotterranee e sugli ecosistemi che da queste dipendono. «Si aggiunge un evidente scollamento tra le scelte progettuali e le previsioni di traffico contenute nelle integrazioni. Previsioni che – continua il Wwf – non giustificano affatto la necessità di una nuova linea Av/Ac, bensì semmai interventi graduali di miglioramento della rete esistente (tutt’altro che satura) e di eliminazione di alcuni “colli di bottiglia”: raddoppio Udine-Cervignano, nodo di bivio San Polo, ect. Anche l’analisi costi-benefici (prodotta con quasi tre anni di ritardo) denuncia un grave errore metodologico, che porta a sovrastimare i benefici per quanto concerne il traffico merci. A tale proposito va pur sempre ricordato, tra l’altro, che sulla rete TAV esistente in Italia non è transitato un solo treno merci». Francesca Artico

NOTAV: i grillini in regione battono un colpo

dal Piccolo del 30/10/13

Una mozione grillina per affondare la Tav

 
TRIESTE Il Movimento 5 Stelle torna a ribadire il suo fermo no alla Tav e chiede alla giunta di lavorare a soluzioni alternative. Lo fa con una mozione, presentata in Consiglio regionale. «La linea ferroviaria Alta Velocità-Alta Capacità Venezia-Trieste è insostenibile dal punto di vista economico e pericolosa per l’ambiente. Vanno ascoltati i Comuni», è la posizione espressa dai consiglieri regionali Cristian Sergo e Andrea Ussai, oltre che da i consiglieri comunali di Trieste Paolo Menis e Stefano Patuanelli. Con la mozione M5S punta, in particolare, a impegnare l’esecutivo a percorrere strade diverse, potenziando e valorizzando le infrastrutture esistenti. Una soluzione che deve riguardare l’intera tratta Portogruaro-Ronchi, e non solo quella tra il fiume Tagliamento e il Comune di Cervignano e che porti alla cancellazione definitiva di nuove gallerie o l’ampliamento di quelle esistenti in Carso. «Viste le continue modifiche e integrazioni progettuali, a questo punto chiediamo con forza che si faccia una nuova analisi dei costi benefici del progetto – ha ribadito Sergo – e che per la valutazione del progetto preliminare venga convocata la Conferenza dei Servizi, anche nella fase preliminare proprio per tutelare maggiormente i territori interessati». «È incongruente sostenere come fa qualcuno – precisa ancora il movimento – che questo progetto deve essere portato avanti per sostenere l’attività del Porto di Trieste. Gli stessi tecnici di Rfi hanno confermato che la linea attuale potrebbe sostenere un traffico fino a quattro volte superiore. Quindi il Porto può e deve esser sviluppato ma non ha alcun bisogno di una nuova ferrovia». M5S, prosegue il consigliere comunale Patuanelli, «dice no a opere di questo tipo perché le risposte date dallo Stato sono quasi sempre inaccettabili. È vero che il Porto di Trieste ha bisogno di infrastrutture ma il progetto preliminare non risponde affatto alle esigenze dello scalo. Bisogna invece intervenire sui punti di interconnessione con la rete ferroviaria, veri nodi critici del trasporto. Con un decimo delle risorse previste per questo progetto potremmo risolvere tutti i problemi. C’è poi la questione delle gallerie sotterranee che avrebbero un impatto insostenibile per il Carso e che finirebbero per inquinare le acque di falda». (g.s.)