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Primo maggio anarchico, NOTAV e antirazzista

Come sempre numerosi gli appuntamenti in regione per il primo maggio. Di seguito quelli che vedranno la presenza attiva dei compagni e delle compagne anarchiche e dei comitati ambientali.

anarchia

 

 

TRIESTE: presenza anarchica al corteo con diffusione di Germinal e bandiere. Saranno presenti anche il Comitato NOTAV di Trieste e del Carso e il Comitato Primo Marzo. L’USI-AIT sarà in piazza contro il nucleare. A fine corteo banchetto in piazza. Nel pomeriggio banchetto alla festa a Borgo Grotta.

AURISINA: alcuni NOTAV prenderanno parte con le bandiere al corteo che si svolge in carso.

CERVIGNANO: come sempre i Comitati NOTAV e di difesa ambientale saranno al corteo per portare avanti la lotta contro tutte le nocività.

GRADISCA: diffusione del Germinal e volantinaggio per l’USI-AIT da parte del Coordinamento Libertario Isontino. Presenti anche i NOTAV isontini.

VOLANTINO/ No Tav, No Nuke, No Tondo

25 aprile. Volantino No Tav per il 1° Maggio
15 marzo. Volantino “Uno strano vertice”

 

Volantino distribuito a Porpetto giovedì 28 aprile, alla presentazione della lista del candidato Sindaco tavista e nuclearista, Pierino Dri, con il patrocinio e la presenza del Presidente della Regione, Renzo Tondo.

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1° maggio 2011 contro la TAV contemporaneamente

a Cervignano, Gradisca e Trieste

 

Giovedì 28 aprile, a Porpetto, Renzo Tondo aveva appena dichiarato che loro sono “il partito del fare”. Fare cosa ?? Fare ridere! Adesso Tondo, Riccardi ed anche la Serracchiani, strillano contro Moretti, ma non avevano detto niente dopo l’intervista del 16 aprile quando Moretti dichiarava di NON fare investimenti sull’esistente.

 

L’inseguimento del mito della TAV ha fatto deperire anche le linee storiche e di questo hanno responsabilità politici ed industriali che non hanno fatto nulla neanche per valorizzare la Pontebbana. Se siamo tagliati fuori è colpa di Illy, Tondo e degli industriali di minchia che pensano solo a speculare.

 

La TAV Venezia-Trieste è una boiata punto e basta! Anzi è una boiata devastante che va assolutamente impedita a partire dalla progettazione che a sua volta è solo una mangiata di soldi da parte del carrozzone lobbista legato ai partiti. Saremmo contro la TAV anche se collegasse due metropoli, proprio perché come dice Moretti “i treni ad alta velocità sono i treni del mercato”, ma qui siamo solo di fronte ad una follia devastante che non centra nulla neanche con il mercato; è solo a una truffa a danno dei soldi delle tasse dei cittadini e dell’ambiente.

 

I Sindaci che hanno approvato il progetto sono complici di questa schifezza e vanno sputtanati uno per uno.

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1° MAGGIO/ Report da Cervignano del Friuli

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No Tav No Nuke, Acqua Bene di Tutti. Cervignano del Friuli 1° Maggio 2011 (foto info-action)

 

da il Piccolo del 1° maggio «I No Tav hanno preso la palla al balzo annunciando la presenza al corteo: «Moretti – recita la nota del coordinamento regionale – si trova costretto a dire almeno una parte della verità. Non solo la Tav è morta, ma anche il sistema politico amministrativo regionale è fondato sulle bugie. Non si capisce come i cittadini possano fidarsi di sindaci succubi delle lobby delle grandi opere, assessori regionali che sapevano di raccontare fantomatiche invenzioni e un presidente della Regione incompetente, che non si comprende cosa aspetti per tornare a fare l’albergatore »

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1° MAGGIO/ Comunicato contro rai3 da Gradisca + report libertario

Data: 01 maggio 2011 20.31.21 GMT+02.00
A: tgr fvg <tgrfvg@rai.it>
Oggetto: Gradisca
Capisco  che è bene esser ossequiosi con il partito trasversale degli affari, anche i rappresentanti politici di destra e sinistra lo sono,proprio come voi, ne è prova evidente lo starnazzare di costoro dopo che Moretti, ad delle ferrovie, ha definito la TAV in FVG un opera inutile.Da Tondo alla Seracchiani c’è stata una protesta unanime…bella roba!
Oggi a Gradisca erano presenti, assieme a noi che ci battiamo contro la TAV, i rappresentanti dei principali comitati regionali, presenza evidentissima sia attorno al palco che durante il corteo, con numerosi striscioni e bandiere NO TAV. Comitati e gruppi composti da persone che son venute anche dalla Carnia per sostenere la nostra battaglia. Voi non avete mostrato neppure un immagine, proprio voi che dovreste essere al servizio del cittadino al primo maggio vi  rivelate fiancheggiatori dei potenti. Un bel schifo…
Liviana Andreossi

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Processione più che corteo il 1° maggio a Gradisca d’Isonzo. Unico spezzone colorato e vociante quello dei comitati (NO TAV isontini, Insieme per il Tagliamento, Per altre strade, il comitato contro l’autostrada Gemona Sequals e il comitato per la difesa del friuli rurale).
Oltre a 300 copie del volantino NO TAV diffuso dai comitati, i compagni del coordinamento libertario isontino e dell’USI-AIT hanno diffuso il nuovo numero di Germinal e un volantino di presentazione del sindacato (fronte, retro).

1° MAGGIO/ foto dal corteo di Trieste e Aurisina

Trieste, foto del settore dei movimenti all’interno del corteo

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Aurisina

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1° MAGGIO/ Torino: aggressione PD allo spezzone antimilitarista

Torino 1 maggio.

Il PD aggredisce lo spezzone contro la guerra.


Il servizio d’ordine del PD ha tentato di fermare lo spezzone contro la guerra e il militarismo, promosso da Federazione Anarchica Torinese, Federazione Anarchica del Monferrato, Perla Nera, Zabriskie Point Novara, Collettivo Anarchico Studentesco Torinese. In piazza Vittorio, alla partenza del corteo, il servizio d’ordine degli squadristi democratici del PD ha assaltato il furgone d’apertura degli anarchici. Hanno frantumato il parabrezza e rubato le chiavi del mezzo. Quando gli antimilitaristi, dopo un lungo scontro con i democratici, sono riusciti a riprendersi le chiavi, le hanno trovate spezzate. Gli stalinisti poi, temendo di essere riconosciuti, hanno aggredito un manifestante che stava fotografando il corteo, spaccandogli a pugni la macchina fotografica. Nonostante la violenza incontrata, nonostante il furgone fuori uso, lo spezzone è partito lo stesso per terminare numeroso in piazza San Carlo. Diffusa la notizia dell’aggressione, lo spezzone del PD è stato duramente contestato, insultato e anche schiaffeggiato dai manifestanti. Poi l’azione intimidatoria e repressiva del PD è continuata fuori dal corteo. Un compagno di Alessandria infatti, tornando alla propria auto, si è ritrovato chiodi e viti intorno alle ruote. Questi sono i mezzi adoperati da un partito ora all’opposizione, ma poco tempo fa al potere, che ha sostenuto e finanziato guerre in Afganistan, Iraq e nella ex Jugoslavia. Metodi già utilizzati a Torino nel 1999, quando era presidente del consiglio Massimo D’Alema, per reprimere il dissenso di chi si opponeva ai bombardamenti. Oggi, 1 maggio 2011, non potendo disporre delle truppe dello Stato, hanno assoldato picchiatori prezzolati in divisa rossa e bianca. Dopo questa giornata, resta solo la miseria politica e morale di chi ha il coraggio di scendere in strada il 1 maggio, quando tutto l’anno difende i profitti dei padroni e le guerre degli stati.


Federazione Anarchica Torinese – FAI, Federazione Anarchica del Monferrato – FAI, laboratorio anarchico Perla Nera di Alessandria, circolo Zabriskie Point Novara, Collettivo Anarchico Studentesco Torinese

 

Repubblica 2 maggio

Torino, anarchici contro Pd: danni in dieci sedi

Torino, anarchici contro Pd: danni in dieci sedi

Scritte sui muri e vetrine rotte: durante il corteo del Primo maggio, uomini del servizio d’ordine del partito avrebbero tentato di fermare gli autonomi. La  rivendicazione della Fai su Indymedia/ FOTO

1° MAGGIO/ Rassegna stampa

Messaggero Veneto del 03/05/11

 

In corteo pure contro gli ogm e il nucleare

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CERVIGNANO Anche quest’anno alla manifestazione organizzata a Cervignano in occasione della Festa del Lavoro non sono mancati i rappresentanti dei comitati che hanno partecipato al corteo aperto dai trattori. Dal nucleare, alla privatizzazione dell’acqua passando per la Tav e gli ogm, centinaia di cittadini e lavoratori hanno portato in piazza le principali problematiche del territorio. Prima della partenza del corteo, il portavoce dei comitati, Paolo De Toni, ha tenuto un comizio sul nucleare ricordando come venticinque anni fa, sempre a Cervignano, in occasione del Primo Maggio, era stata organizzata una protesta contro il nucleare proprio mentre la nube di Chernobyl passava sopra il Friuli Venezia Giulia. «Invito il consiglio regionale – ha detto l’ambientalista De Toni di fronte a centinaia di persone – ad esprimersi molto chiaramente contro l’ipotesi di insediamento di una centrale nucleare nella nostra regione». In merito alla Tav i comitati hanno fatto riferimento in particolare alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, il quale, nei giorni scorsi, aveva spiegato l’interesse del gruppo a realizzare l’alta velocità nella tratta Venezia-Milano escludendo quella a Est di Mestre. «Moretti ha stilato un certificato di morte per la Tav Venezia Trieste – ha spiegato il coordinamento regionale No Tav – ora la sua posizione non può essere smentita». De Toni ha sottolineato che quest’anno i comitati hanno scelto di manifestare in tutta la regione «per contestare il progetto complessivo della linea Venezia Trieste. A Gradisca – ha concluso l’ambientalista – abbiamo manifestato contro l’elettrodotto, le casse di espansione e l’autostrada Carnia-Cadore. A Trieste, oltre alla Tav, il tema caldo è stato il nucleare mentre a Cervignano siamo scesi in piazza contro la Tav, contro gli ogm e per difendere l’acqua che è di tutti. Tanti cittadini hanno anche approfittato per chiedere informazioni sui rimborsi dei canoni di depurazione»

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MARTEDÌ, 03 MAGGIO 2011 Pagina 33 – Provincia

Lavoro, acqua e Tav: la Bassa in piazza

In migliaia alla manifestazione del Primo maggio a Cervignano. L’allarme dei sindacati: la crisi non è ancora finita

CERVIGNANO Migliaia di persone, da tutta la Bassa friulana ma non solo, hanno preso parte alla manifestazione organizzata in piazza Indipendenza in occasione della Festa del Lavoro. Tanti i trattori scesi in piazza, ventinove in tutto, e tante le bandiere italiane, un tributo al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Un evento all’insegna della coesione sociale e della preoccupazione per la grave crisi economica che ha investito il territorio. In primo piano, anche la disoccupazione giovanile. Questi i temi principali della Festa del Primo Maggio, condivisa da numerose amministrazioni comunali della Bassa friulana, dai sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Cia) e dalle associazioni di categoria. Centinaia i rappresentanti dei comitati che hanno partecipato al corteo, aperto dai trattori e partito da via Garibaldi. Una quindicina i sindaci che hanno sfilato per le vie del centro. «La crisi non è passata e crea ancora problemi sociali ed economici pesantissimi – ha detto Ferdinando Ceschia, in rappresentanza dei  sindacati – La ricetta facile per uscire da questa situazione non c’è ma uno degli ingredienti fondamentali è che il popolo friulano ricordi di essere stato unito». Il sindaco di Cervignano ha ricordato che la Festa del Primo maggio è nata come rivendicazione dei diritti dei salariati, del mondo agricolo, dei mezzadri e dei lavoratori della terra. «Il  momento che stiamo attraversando – ha affermato – è difficile non soltanto dal punto di vista economico ma anche etico e morale. L’emergenza economica e sociale denunciata dalle statistiche sulla disoccupazione e precarietà giovanile ci indicano che il percorso di modernizzazione deve investire sul futuro anche dal punto di vista generazionale». Franco Clementin, in rappresentanza della Cia, ha sottolineato invece che gli agricoltori sono i protagonisti del territorio. «Sentiamo la responsabilità di offrire ai cittadini prodotti sani e genuini – ha spiegato – Chiediamo più attenzione per il nostro territorio e meno burocrazia che soffoca l’agricoltura, a partire dalla direttiva nitrati». Oltre al sindaco e al rappresentante della Cia ha preso la parola anche Enrico Panini, segretario nazionale Cgil, che ha parlato anche a nome di Csl e Uil e che ha dedicato la manifestazione ai morti sul lavoro, alle donne e ai giovani. «Nel nostro Paese c’è troppa disoccupazione – ha dichiarato – ci vogliono più investimenti nella ricerca, nello sviluppo economico, nella sicurezza e nella scuola pubblica. Per noi l’articolo 1 della Costituzione non è soltanto un pezzo di carta, è la sostanza dell’unità e la moralità del nostro Paese. Cgil, Cisl e Uil considerano grave che ad alcuni lavoratori del commercio venga impedito di festeggiare la giornata dedicata al lavoro tenendo aperti gli esercizi commerciali». Panini ha ricordato che oggi 2 milioni di persone sono ufficialmente disoccupate mentre un milione e mezzo di lavoratori non cercano nemmeno un’occupazione perché non hanno fiducia nel futuro. A scendere in campo in difesa dei lavoratori è stato anche il segretario regionale dell’Anpi, Luciano Rapotez. Successo di pubblico per l’esibizione della banda mandamentale di Cervignano e per il concerto del gruppo vicentino “Gli idraulici del suono”, organizzato, nell’ambito di “Musica ribelle”, dal circolo Arci Sandro Pertini. Particolarmente apprezzato anche il mercatino dell’usato allestito dalla Pro Loco di Cervignano in via Marcuzzi e in piazza San Girolamo. Elisa Michellut

 

Il Piccolo 3 maggio 2011

 

In tremila al corteo

per la festa del lavoro

«Uniti contro la crisi»

Alla tradizionale manifestazione provinciale di Cervignano
è mancata la partecipazione della Coldiretti

di Elena Placitelli
CERVIGNANO
Migliaia in corteo, ma il fronte
sindacale scricchiola nonostante
l’appello a restare uniti contro
la crisi. Alla manifestazione del
Primomaggio di Cervignano,un
lungo serpentone si è snodato in
centro dietro ai 29 trattori della
Confederazione italiana agricoltori.
C’erano 3mila persone per
gli organizzatori, metà per le forze
dell’ordine. E le polemiche
non sono mancate. Prima, quando
il corteo doveva ancora partire.
Al segretario di Rc, Kristian
Franzil, non è piaciuto l’atteggiamento
di Cisl e Uil: «Ci hanno
imposto di togliere lo striscione
per lo sciopero generale del 6
maggio appena esposto. L’abbiamo
tolto solo per mantenere
unita la piazza». Ma a far scricchiolare
gli equilibri è stata soprattutto
l’assenza della
Coldiretti, per quanto la presidente
provinciale, Rosanna
Clocchiati, avesse precisato che
la decisione sia dipesa da «problemi
di organizzazione interna
». Se per la prima volta al corteo
hanno preso parte le cooperative,
affiancatesi agli artigiani
dellaCnae di Confartigianato, la
Coldiretti (l’anno scorso era presente)
è stata l’unica a non aver
aderito all’appello lanciato dagli
organizzatori (Cgil, Cisl, Uil, Cia,
Comune di Cervignano). Tra le
cause,unasvista sul documento
di adesione, recapitato negli uffici
della Coldiretti venerdì Santo.
Ma la decisione potrebbe essere
dipesa anche dal mancato coinvolgimento.
«Nella riunione preparatoria
l’avevamo invitata – risponde
Paolo Fantin della Cia –.
E pur a ridosso di Pasqua, il documento
è stato inviato a tutti».
Per la Uil «il caso è sintomatico
di una coesione che tarda ad arrivare.
Credo sia stato un problema
di mancato coinvolgimento
dettato dai tempi e dalle relazioni
– dice il segretario provinciale
Ferdinando Ceschia -. Ci spiace,
manon vi sono motivi di separazione
».Ela Cgil: «L’importante –
dice il segretario provinciale
Alessandro Forabosco – è che rimanga
unito il mondo del lavoro
dipendente. La crisi non è finita
e dalla Regione urgono nuove
politiche industriali».
Capofila dei 16 sindaci della
Bassa, Pietro Paviotti che puntualizza:
«La Coldirettinonè che
non ha aderito, semplicemente
nonha risposto. Lasua presenza
mi avrebbe comunque fatto piacere
visto il tentativo di unire le
forze per rilanciare lo sviluppo».
C’erano anche i NoTav, che hanno
dato per morta la tratta
Venezia–Trieste, dopo le dichiarazioni
di Mauro Moretti, ad di
Ferrovie dello Stato: «Ora occhio
al nucleare – dice il portavoce
Paolo de Toni – che potrebbe essere
realizzato nella Bassa».
Presenti
il senatore Carlo Pegorer, il
consigliere regionale Mauro Travanut
e il sindaco di Udine Furio
Honsell. Il segretario confederale
della Cgil, Enrico Panini, s’è
appellato alle parole del presidente
Napolitano per ribadire il
valore del lavoro.