Entries from Marzo 2017 ↓

NO TAV/ San Giorgio di Nogaro giovedì 15 settembre ore 20.00 Presidio

San Giorgio di Nogaro giovedì 15 settembre ore 20.00 di fronte a Villa Dora
Presidio No Tav a conclusione del Tour di boicottaggio di Debora Serracchiani e del PD (vedi sotto per chi non accede a facebook) per essersi dimostrati i più grandi sostenitori della TAV e della repressione in Valsusa, contro un popolo che resiste alla violenza dello Stato

Solidarietà a Nina e Marianna le due ragazze pretestuosamente arrestate il 9 settembre nella manifestazione contro il non-cantiere della Maddalena
NO TAV   NO MAFIA   NO REPRESSIONE
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Comunichiamo inoltre che sono in preparazione due conferenze con l’Ing. Ivan Cicconi: giovedì 20 ottobre (a Monfalcone o Trieste) e venerdì 21 ottobre a Muzzana del Turgnano.

Segue il volantino per Nina e Marianna Libere subito! + mappa per raggiungere il posto

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FERROVIE: tir sui treni…ma allora si può fare!

E’ interessante sapere da Riccardi che già da oggi è possibile potenziale notevolmente il trasporto merci su rotaia senza fare la TAV, esattamente ciò che da sempre dicono i comitati NOTAV.

 

Da il Piccolo del 14/09/11

Terza corsia tir sui vagoni durante i lavori

TRIESTE Realizzare un’autostrada viaggiante su rotaia trasportando camion completi su speciali vagoni ferroviari. È quanto propone l’Agenzia della Lombardia orientale per i trasporti e la logistica (Alot) per sopperire ai disagi che si creeranno sulla A4 in coincidenza con i lavori per la realizzazione della terza corsia. Lunedì 26 settembre vi sarà in Regione un tavolo di lavoro per discutere del progetto. «Il modello di autostrada viaggiante – ha infatti affermato l’assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi – è già stato attivato con successo da tempo in regione con un servizio che collega il porto di Trieste con Salisburgo e da qui verso Monaco di Baviera e altre importanti città tedesche. Anche per snellire un traffico autostradale di mezzi pesanti in costante incremento (nel 2010 su oltre 43 milioni di veicoli transitati, ben 10,6 milioni erano tir) – ha aggiunto – crediamo che il trasporto cosiddetto RoLa rapprsenti una soluzione da incentivare e da sviluppare al massimo». Alot ha ipotizzato l’autostrada viaggiante su rotaia in particolare dal terminal bresciano di Ospitaletto fino ai confini con l’Austria e con la Slovenia. La soluzione rappresenterebbe una possibilità di bypass sui futuri cantieri, ma anche un servizio di trasporto competitivo con una modalità ecosostenibile.

ELETTRODOTTI: continua la battaglia contro la Terna

Da Il messaggero veneto del 14/09/11

 

Tibaldi sull’elettrodotto:

la Regione ricorra al Tar

 

Il Comitato per la vita del Friuli rurale tre ore davanti alla Quarta commissione: «Ci sono tutti gli elementi per impugnare il decreto di compatibilità ambientale».

 

di Paola Beltrame

 

POZZUOLO. Tre ore di intervento e una settantina di slide per spiegare le ragioni dell’opposizione alla linea aerea dell’elettrodotto Redipuglia-Udine: così Aldevis Tibaldi, referente del Comitato per la vita del Friuli rurale ha relazionato di fronte alla IV commissione regionale, presieduta da Alessandro Colautti. L’incontro è stato preceduto da una polemica su tempi e modalità: per Tibaldi, la tardiva comunicazione non ha consentito di far arrivare per tempo un consulente dagli Usa e si recrimina sul fatto che non sono stati sentiti i Comuni interessati; inoltre, non è stata possibile, come richiesto, la registrazione video. Accuse respinte da Colautti, che assicura di voler ascoltare tutti, amministratori compresi, e di aver calendarizzato correttamente nei tempi tecnici la domanda.

 

La lunga requisitoria del presidente del comitato ha riguardato «le assurdità della procedura seguita da Terna – riferisce l’interessato – per imporre alle amministrazioni locali l’elettrodotto, avvalendosi della debolezza degli esecutivi regionali, da Illy in poi. Il progetto non rispetta la volontà e la dignità dei cittadini, in quanto non tiene conto dei problemi della salute in primis e dello sviluppo economico della zona attraversata. Sono stati visionati sia lo scopo dell’opera, che non serve alla regione, ma per portare energia a basso costo al resto del nord Italia, sia i costi dell’interramento, molto minori di quanto millantato da Terna». L’impressione di Tibaldi dopo la maratona verbale a difesa della linea interrata: «L’iniziativa si è dimostrata necessaria – spiega -, ma non deve restare un aspetto rituale: la Regione ha tutti gli elementi per intervenire al Tar contro il decreto di compatibilità ambientale. Le ragioni che ci hanno portati a combattere questa battaglia sono state sostenute a chiare note anche dai consiglieri Travanut, Colussi, Corazza, Pustetto e Picco, che sono intervenuti in appoggio, oltre al componente del comitato Daniele Marangone, imprenditore agricolo. Uno che sotto i cavi ci lavora, e ha fatto capire la paura e il rischio con una linea ben più potente».

 

Colautti afferma che farà «tesoro di quanto ascoltato e di quanto presenteranno i sindaci in una successiva audizione, se vorranno richiederla». Ma «la risposta migliore – conclude il consigliere presidente – sarà la sintesi che emergerà dal tavolo tecnico, che l’assessore Ciriani costituirà in rappresentanza della Regione, dei Comuni e con la consulenza di un soggetto terzo al di sopra delle parti».

CIE DI GRADISCA: scende in campo anche il Codacons

Da Il messaggero veneto del 14/09/11

Il Codacons si allea con gli immigrati

 

GRADISCA Ingresso ai Cie blindato e riecco che sala la protesta. A far sentire il proprio dissenso, stavolta, è il Codacons del Friuli Venezia Giulia, che da un paio di mesi ha avviato un’azione per entrare nei Centri d’identificazione ed espulsione dello Stivale per verificare le condizioni degli stranieri e spiegare i loro diritti, salvo ottenere una serie di dinieghi. Il Codacons regionale ha inoltrato a tutti i Cie italiani una comunicazione, indirizzata anche alle relative Prefetture e al Ministero dell’interno, in cui si sollecita la possibilità di trascorrere un periodo in uno dei centri, e verificare così se il trattamento riservato agli ospiti sia appropriato e se vengono fornite adeguate informazioni sui propri diritti. «Dalle notizie emerse dalla stampa locale e nazionale – spiega in una nota il presidente regionale del Codacons Fvg Vitto Claut – risulta sempre più evidente l’emergenza immigrazione e l’insufficienza delle strutture esistenti. Oltre che di locali idonei c’è anche carenza di informazione: cosa sanno gli stranieri della loro permanenza in Italia e di cosa hanno diritto?». Ecco, quindi, che l’avvocato Claut, avvalendosi anche della conoscenza di ben sei lingue, ha chiesto al Cie di Gradisca e agli altri Centri d’Italia di poter alloggiare con gli ospiti per un arco di tempo minimo di una settimana «per illustrare i loro diritti con riferimento sia al soggiorno nel nostro paese, sia al loro trattenimento nei Cie, al fine di poter effettuare opportune osservazioni e istanze alle autorità competenti». Sono trascorsi due mesi dalla domanda inoltrata e i riscontri del Codacons sono tutti negativi: gli enti interpellati fanno riferimento a circolari ministeriali che limitano l’ingresso solo a determinati soggetti e associazioni accreditate. Il Codacons, però, non demorde e rilancia: il presidente regionale Vitto Claut intende fare ricorso a Strasburgo, ritenendo illegittime le circolari. Dell’ingresso blindato ai Cie presenti sul territorio italiano si era parlato anche a fine luglio in occasione di “LasciateCIEntrare”, manifestazione promossa contro il divieto di ingresso nei centri immigrati ai rappresentanti della stampa e delle associazioni. Nell’occasione il permesso di visitare la struttura governativa fu concessa solo al deputato Carlo Monai, che al termine della visita denunciò «condizioni di vita peggiori di un carcere». (g.p.)

NO TAV/ Il Messaggero sul presidio di San Giorgio

il MV Ha dedicato l’on-line e la locandina locale

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MV 15 settembre 2011

 

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No-Tav in piazza
contro la Serracchiani

di Francesca Artico

San Giorgio,  mobilitazione stasera a Villa Dora al vertice sulla viabilità. Gli ambientalisti contestano il documento sulla Val Susa inviato a Barroso.

 

di Francesca Artico

 

SAN GIORGIO DI NOGARO. Mobilitazione questa sera davanti a Villa Dora dei comitati No Tav, guidati capitanati da Paolo De Toni, per contestare l’europarlamentare Pd, Debora Serrachiani, ospite al convegno sulle “Politiche di sviluppo per la Bassa Friulana”, per le recenti affermazioni sui cantieri Tav in Val di Susa. Debora Serrachiani, in qualità di componente della commissione trasporti dell’Ue, assieme agli eurodeputati Antonio Cancan, e Carlo Fidenza, aveva infatti inviato il 13 luglio scorso un documento al presidente della Commissione Europea Barroso e al Commissario ai Trasporti Kallas, nel quale si affermava che i cantieri in Valsusa erano stati aperti entro il termine previsto del 30 giugno (i cantieri riguardano il progetto numero 6 della Ten-T fra Torino e Lione in Piemonte). Tutto ciò era stato poi smentito dall’ispezione ai cantieri della delegazione composta dall’eurodeputato Gianni Vattimo. Una situazione inverosimile, secondo i comitati No Tav, che non hanno perdonato alle rappresentanze istituzionali di essere «disinformate o in malafede, dichiarando il falso alle massime autorità europee per ottenere spiccioli di finanziamenti e alimentando negli italiani l’illusione che la Tav è finanziata dall’Europa.

Certamente – dicono – non si può criticare chi è favorevole all’opera (nel documento gli eurodeputati affermano di essere “completamente convinti che questo progetto debba essere realizzato”, ndr) ma è intollerabile che rappresentanti istituzionali usino simili scorrettezze. Troppo facile fare del moralismo sugli altri e poi comportarsi in modo esattamente contrario».

La Tav, opera infrastrutturale fortemente contestata nel Nord Italia, vede anche la Regione Fvg direttamente coinvolta nel progetto Av/Ac, i cui Comitati questa sera vogliono ribadire direttamente all’interessata queste loro precise “accuse”. In merito al convegno di questa sera sullo sviluppo viario, portuale, industriale e ambientale nella Bassa, organizzato dalla locale segreteria del Pd, al quale parteciperanno anche Andrea Simone Lerussi, e coordinato da Davide Bonetto, si discuterà dell’ordine del giorno predisposto dal Circolo sangiorgino, presentato in Regione e bocciato dalla Regione. «Un odg- sottolinea Bonetto- che poteva essere condiviso dall’intero consiglio regionale, invece è stato bocciato dal presidente Tondo, dall’assessore ai Trasporti Riccardi, e da tutta la maggioranza di centro destra, Cargnelutti compreso».

NO TAV/ Serracchiani a San Giorgio di Nogaro report, foto e video

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San Giorgio di Nogaro 15 settembre 2011. Foto CSA
 
Precedenti contestazioni a “miss frangetta: Selz (21 luglio) | Tavagnacco (1 agosto) | Villa Opicina (19 agosto) | Udine (10 settembre)
 
 
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Report (Superate le 2000 visite) | Video
 
Oltre 60 persone hanno partecipato al Presidio di Giovedì sera. E’ stato lo stesso PD locale ad offrire l’intervento facendo ammenda del comportamento tenuto nelle precedenti situazioni. La Serracchiani come al solito non ha risposto alle domande, ma nel batti e ribatti in fase di risposta ha fornito la notizia clamorosa: (segue)

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GRANDI OPERE/ La mafia del Ponte

Repubblica/ Espresso 15 settembre 2011

Il ponte di carta: clientele e milioni
sullo Stretto un pozzo senza fondo

Video Messina, una macchina da soldi

Il ponte di carta: clientele e milioni  sullo Stretto un pozzo senza fondo

Della grande opera si parla dal 1969. Ma finora non è stata messa neanche una pietra. Secondo la Corte dei Conti tra il 1986 e il 2008 è costata poco più di 200 milioni di euro. E si continua a spendere senza risultati

 

Intervista

FERROVIE: ancora linee soppresse in regione

Da Il piccolo del 16/09/11

 

Nuovo blitz di Trenitalia, Trieste-Napoli soppresso

 

Cancellato «a causa dell’incendio alla stazione Tiburtina di Roma». Gli utenti non sono stati avvisati: ora devono fare uno o due cambi e pagare di più

 

TRIESTE È evaporato anche il diretto notturno Trieste-Napoli. Al momento, secondo le scarne informazioni di Trenitalia, a causa delle conseguenze dell’incendio a Roma Tiburtina. Ma, vista la costante riduzione dell’offerta da e per il Friuli Venezia Giulia, non è escluso che il taglio sia definitivo.

 

Era il treno dei pendolari del fine settimana, dei muratori, degli insegnanti, degli avvocati. Anche il treno del ritorno a casa per le vacanze. Adesso, non c’è più. L’Intercity 772 partiva da Trieste alle 21.54 e arrivava a Napoli centrale alle 10.05 dopo 12 ore e 11 minuti di viaggio. Al ritorno da Napoli la partenza del 774 era fissata alle 19.57, l’arrivo nel capoluogo regionale alle 7.28. La novità, ben poco gradita dai viaggiatori, è che il diretto notturno è stato cancellato.

 

La soluzione obbligatoria è quella del cambio. Si parte da Trieste sempre alle 21.54 ma si è costretti a scendere a Roma alle 6.20 per salire su un Eurostar e arrivare a Napoli alle 8.26. Si sta di meno ma si spende di più: 96,50 in prima classe, 83,50 in seconda. Al ritorno si sale a Napoli alle 19.27, si cambia a Roma alle 21.30 e si arriva a Trieste alle 7.28. I costi sono leggermente inferiori rispetto all’andata: 76,50 euro in prima classe, 69,50 in seconda.

 

Orari che si presume definitivi, guardando il sito. Ma solo pochi giorni fa c’erano soluzioni diverse. Chi è partito da Napoli direzione Trieste a fine agosto ha preso un espresso in partenza alle 19.46, ha cambiato a Roma alle 22.21 ed è ripartito in Intercity per giungere nel capoluogo Fvg alle 7.28. Il viaggio all’incontrario? Partenza da Trieste alle 21.54 per scendere in piena notte a Bologna e arrivare a Roma poco prima delle 7.

 

Insomma, cambi di orari “work in progress”. E passeggeri sconcertati. Trenitalia del Nordest dice di non saperne troppo. Dall’ufficio stampa si ricorda invece l’incendio alla stazione Tiburtina: «Dipende da quello». Nessuna notizia, però, su un eventuale ripristino del diretto. Tanto meno sui tempi. Come già in passato, accade che la compagnia presieduta da Mauro Moretti modifichi l’offerta senza informare l’utenza. Che se ne accorge solo al momento della prenotazione. Un po’ com’era successo con un altro diretto, il Trieste-Napoli del mattino, quello che partiva alle 7.04 dalla stazione di Trieste e arrivava alle 17.50 nella città campana. Con l’orario invernale, tagliato il collegamento diretto, sulla stessa tratta è stato introdotto il cambio a Bologna, oppure il doppio cambio, prima a Mestre e poi a Roma. Con conseguente aumento delle tariffe: dagli 85,50 euro in prima classe e 62 in seconda del “vecchio” Intercity si è passati, con un solo cambio, a 143 e 103,50 e, con un due cambi, a 172,50 e 129.

 

Con l’orario estivo, altro ritocco all’insù: 3 euro in più sia in prima che in seconda classe se si opta per il cambio a Bologna; 7 euro in prima e 5 in seconda se si cambia a Mestre e a Roma. Fatti i conti, andare da Trieste a Napoli di giorno arriva a costare, rispetto a un anno fa, fino al 110% in più.

NOTAV: Trieste. Volantino per Nina e Marianna

Questo è il testo del volantino che verrà diffuso in questi giorni a Trieste.

 

 

CHI CERCA IL

 

MORTO?

 

“…QUESTI HANNO INTENZIONE DI UCCIDERE: IO TEMO SIA COSÌ…”.

Questa è la frase del ministro Maroni, pronunciata dopo la giornata di lotta di venerdì scorso in Val susa, che ricalca il comunicato del sindacato di polizia Sap.

Le accuse il movimento NOTAV le rimanda al mittente dato che sono i suoi “uomini” che continuano a sparare lacrimogeni ad altezza uomo, che usano dosi esagerate di lacrimogeni al CS altamente tossico, che lanciano pietre contro i manifestanti dalle reti o dal cavalcavia autostradale.

Durante una delle cariche di quella giornata sono state fermate due NOTAV, Nina e Marianna, il cui arresto è stato convalidato dal tribunale di Torino con sospetta celerità.

Quel giorno c’era tantissima gente della valle, il gioco di dividere i buoni dai cattivi non funziona più. Tanta tanta gente, chi con elmetti chi con maschera antigas per difendersi dai CS e dalle pietre lanciate dagli agenti, tanta gente con tenaglie e tronchesine determinata a liberare quell’angolo di valle dal filo spinato e dalla devastazione del non-cantiere (svariati metri di filo spinato a concertina sono stati rimossi e alcune reti sono state tagliate).
Lorsignori e i loro pennivendoli possono dire ciò che vogliono per mascherare il palese imbarazzo di fronte a una popolazione che non si piega da vent’anni e non smette di lottare in difesa della propria terra e dei beni comuni di tutti noi.

Come in Val Susa anche nei nostri territori la linea ad alta velocità provocherebbe danni ambientali irreparabili all’ecosistema e in particolare sul Carso. Anche qui da noi la costruzione di una nuova -costosissima- linea ferroviaria non ha ragion d’essere visto il sottoutilizzo delle linee esistenti sia per il trasporto merci che passeggeri. E mentre si continuano a buttare soldi pubblici per questi mega progetti (solo il fortino in val susa costa 90.000 euro al giorno) i servizi per i pendolari peggiorano e rincarano giorno per giorno (la nuova manovra economica del governo taglia pesantemente fra gli altri i contributi per il trasporto locale).

E’ necessario agire in prima persona per fermare questi folli progetti e le lobby politico-affaristiche che li sostengono.

Comitato NOTAV di Trieste e del Carso

notavtriestecarso@gmail.com

Nina! Marianna! Vi vogliamo libere subito!

Per scrivere messaggi di solidarietà:

GARBERI ELENA VALENTI MARIANNA
Casa circondariale Casa circondariale
Lorusso Cotugno Lorusso Cotugno
Via Pianezza 300 Via Pianezza 300
10151 Torino 10151 Torino

NO TAV/ Rassegna stampa del Messaggero sul presidio di San Giorgio

Superate le 100 visite

 

Messaggero Veneto SABATO, 17 SETTEMBRE 2011 Pagina 43 – Provincia

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La Regione cambia il progettista per l’alta velocità

I comitati No Tav denunciano: «Costi dell’opera triplicati L’ingegnere esautorato perché ha detto troppe verità»
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SAN GIORGIO DI NOGARO L’ingegner Carlo Comin non è più il progettista della tratta Trieste- Venezia per l’Alta velocità/Alta capacità in Friuli Venezia Giulia: secondo i No Tav, sarebbe stato «esautorato per aver detto troppe verità!». Questa è la novità più significativa, oltre a quella dell’aumento dei costi dell’opera, che passano dai 2,3 miliardi di euro agli attuali 8 miliardi, del botta e risposta avutosi giovedì sera a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro tra il portavoce dei Comitati No Tav Paolo De Toni e l’europarlamentare del Pd Debora Serrachiani sulla realizzazione della contestatissima opera infrastrutturale in Fvg. Lo “scontro” è stato possibile grazie all’offerta fatta dal segretario locale del Pd, Davide Bonetto, ai No Tav, che avevano indetto un presidio davanti a Villa Dora, al quale hanno partecipato una sessantina di manifestanti, per dar loro modo di chiarire alcune tensioni in merito ai cantieri della Val di Susa e sul tracciato Trieste- Venezia della Tav. La Serrachiani, pur rispondendo alle domande di De Toni, non ha comunque convinto i No Tav, i quali sostengono che in realtà le sue sono state delle «non risposte». L’europarlamentare del Pd, per quanto riguarda il Fvg, ribadendo che quest’opera «è un’opportunità per il Paese e soprattutto per la Regione Fvg, pena il declino che come abbiamo sempre detto, bisogna contrastare con progetti sostenibili», ha evidenziato che dai tempi dell’assessore Sonego il progetto è molto cambiato «sia per quanto riguarda l’attraversamento del Carso sia per la  velocità nella Bassa». «Ma allora- si chiedono i No Tav-, questo è un progetto tecnico neutrale o dipende dal politico di turno? E se in Regione ci fosse ancora Illy, sarebbero ancora previsti i tunnel sotto la città e la Trieste-Divaccia in galleria? Inoltre, ammettendo che i costi sono saliti, uno pensa: perché allora non fermarla subito». La Serrachiani ha inoltre ribadito che il progetto della tratta Trieste-Venezia non risponde a ciò che è stato firmato dai sindaci, «allora – sostiene De Toni – vuol dire che questi sono privi di volontà politica e che quindi sono in mano a Regione e Governo». Rispondendo poi alle domande del volantino delle “Dumbles” inerente l’arresto di Nina e Marianna in Valsusa, l’europarlamentare friulana si è detta contraria, in quanto l’arresto è assurdo, «ma perché non si è dissociata dalle squallide dichiarazioni dell’esponente del Pd, tale Esposito?».

Francesca Artico

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L’articolo del MV di venerdì 16 settembre

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VENERDÌ, 16 SETTEMBRE 2011 Pagina 44 – Provincia

«Senza Tav si andrà verso il declino»

L’eurodeputato Serracchiani a San Giorgio: ma il progetto non rispetta gli accordi coi Comuni

SAN GIORGIO DI NOGARO Arriva e passa oltre, davanti a quelle che dovevano essere le “forche caudine” dei comitati No Tav di Paolo De Toni. Debora Serracchiani non si fa intimorire e nonostante gli ironici applausi resta sorridente ed entra in Villa Dora per il convegno sullo sviluppo dell’Aussa Corno, non senza però aver detto la sua verità sulla Valsusa. «Non è accettabile che qualcuno divulghi opinioni senza fondamento per screditare il mio buon nome e con esso la credibilità del Pd – dice l’europarlamentare – ognuno è libero di considerare oro colato le parole dell’onorevole Vattimo e farsene quel che vuole, ma non di usarle come metro con cui misurare la mia coerenza e tantomeno la mia moralità. Ancora più intollerabile è l’accusa che mi sia a qualsiasi titolo prestata a dichiarare il falso alle massime autorità europee. Se per Vattimo i cantieri non erano stati aperti in tempo, per tutti gli altri compreso il commissario Kallas invece erano stati aperti». La Serracchiani sottolinea che «l’attenzione esclusiva che mi dedicano da qualche mese i comitati No Tav merita invece qualche riflessione: non mi sembra che eguale solerzia si muova nei confronti della Regione né di alcun esponente del centrodestra, cioè chi operativamente dovrebbe lavorare proprio per la Tav. Né una parola sulla terza corsia della A4. Ribadisco che l’alta capacità è un’opportunità per il Paese e  soprattutto per il Fvg e che senza un forte sviluppo del sistema infrastrutturale, soprattutto porti e ferrovie, il destino della comunità regionale è di declino che però bisogna contrastare con progetti sostenibili. A fine 2010 – dice – è stato presentato il nuovo progetto che produce rettifiche rispetto ai progetti originari sia sull’attraversamento del Carso sia per le velocità nella Bassa. Questo nuovo progetto non rispetta gli accordi presi coi Comuni». Francesca Artico