Entries from Marzo 2017 ↓

“Contagio” Ogm, sigilli a quattro campi

da Il Piccolo

di Marco Ballico

TRIESTE. Giorgio Fidenato non sarebbe più solo. Altre due aziende, una pordenonese, l’altra udinese, avrebbero utilizzato mais Ogm, il Monsanto Mon 810, lo stesso del presidente degli Agricoltori Federati che nell’aprile dell’anno scorso seminò piante geneticamente modificate nei poderi di Fanna e Vivaro e che è tutt’ora sotto processo. La probabilità della presenza di mais geneticamente modificato è stata accertata in quattro campi, due a Vivaro di proprietà dell’allevamento di maiali La Rizza di Antonio Zolin e due in provincia di Udine, a Coseano e Mereto di Tomba: l’azienda appartiene all’agricoltore Stefano Midun.

Dopo lo screening effettuato su alcuni campioni prelevati dal Corpo forestale regionale, le Procure di Udine con Raffaele Tito e Pordenone con Annita Sorti hanno fatto scattare giovedì perquisizioni e sequestri, di piante e granella, che sono poi proseguiti per tutta la giornata di ieri. Nel Friuli Venezia Giulia che, per legge, non tollera i semi “frankenstein”, il Corpo forestale regionale ha effettuato controlli su 700 campi coltivati a mais. E, sulla base delle prime analisi sospette, la magistratura ha incaricato proprio i forestali di procedere al sequestro in azienda, seguito anche dal direttore centrale dell’Agricoltura Luca Bulfone. Le operazioni procedono in tempi strettissimi vista l’imminente trebbiatura del mais.

A impollinazione già avvenuta ci sarebbe pure il rischio di contaminazione delle colture circostanti. A Vivaro, tra l’altro, il prodotto che si sospetta essere contaminato è destinato all’alimentazione dei maiali allevati da La Rizza. Il rischio di un’altra guerra del mais dopo quella che per mesi mobilitò ambientalisti e cittadini nel Pordenonese? Claudio Violino, l’assessore regionale all’Agricoltura, taglia corto: «La questione riguarda la magistratura, non più la politica. Noi, attraverso l’approvazione di una legge, abbiamo già parlato chiaro».

Quella legge, approvata lo scorso aprile, vieta nel territorio regionale le coltivazioni geneticamente modificate. Tra le novità introdotte nel testo anche un articolo in cui si raccomanda la somministrazione – nella ristorazione collettiva, nelle scuole e nei luoghi di cura della regione, ma anche negli uffici degli enti locali e regionali e in quelli dei privati convenzionati – di prodotti che non contengano Ogm, preferendo quelli biologici, tradizionali, a denominazione protetta o a Indicazione geografica tipica (Igp). Il Palazzo, in mancanza di certezze proveniente dalla letteratura, ha decretato una sorta di divieto “preventivo”. Ma fissato sanzioni certe: chi non osserva il divieto va incontro a multe da 5mila e 50mila euro a ettaro. La Regione, come accaduto proprio in questo giorni, vigila sul rispetto della legge attraverso il Corpo forestale.

San Canzian Supermercato per la TAV?

da Il Piccolo

«Un supermercato serve ai paesi»

Il sindaco Caruso: «A Begliano non sorgerà un maxi centro commerciale»

 

di Laura Blasich

SAN CANZIAN D’ISONZO

Non sarà un maxi-centro commerciale quello di Pieris-Begliano, ma una struttura al servizio di una comunità che è priva anche di un supermercato di medie dimensioni. Il sindaco di San Canzian d’Isonzo Silvia Caruso scende in campo per difendere la scelta della sua amministrazione di aprire le porte prima all’insediamento di sette realtà di media distribuzione, cioé con una superficie tra i 400 e i 1.500 metri quadri, e poi di due realtà della grande distribuzione, di cui la maggiore, 15mila metri quadri di spazi coperti, nella zona dei vivai Mondo Fiorito (l’altra di 4.600 metri quadri nell’attuale zona artigianale di Pieris).

«L’85% della spesa per generi alimentari i nostri cittadini la effettuano fuori comune» ribatte il sindaco alle bordate del Comitato contro il centro commerciale, sul cui modus operandi il primo cittadino avanza forti perplessità. «Delle 300 firme che il comitato dichiara di aver raccolto contro la struttura non ne ho vista ancora una – afferma – e in ogni caso ho seri dubbi sulle modalità con cui sono state raccolte. E’ facile trovare supporto se si fa intendere che il centro commerciale sarà di dimensioni enormi». Enormi no, ma di poco superiori a quelle dell’Emisfero di Monfalcone, questo sì, anche se, stando al sindaco, quanto potrebbe sorgere a Pieris dovrebbe essere ben diverso. «Viste le esigenze del territorio, crediamo nella struttura possa insediarsi un supermercato fino a 1.500 metri quadri e attività connesse alle peculiarità agricole del comune – spiega Silvia Caruso -. Il Mondo Fiorito vuole crescere, raddoppiando la propria realtà. Quindi possiamo immaginare l’apertura di attività di vendita connesse, come un brico». Il Comune vista la totale, o quasi, liberalizzazione del settore del commercio, non può decidere cosa entrerà eventualmente nella struttura. «L’alternativa nel nostro territorio è il niente e lo ribadisco – prosegue -. Andava e va data la possibilità agli imprenditori locali che vogliono investire di poterlo fare a San Canzian, senza dover emigrare, com’è accaduto finora, a Turriaco. In ogni caso stiamo aprendo una possibilità, stabilendo che per concretizzarla si dovrà realizzare una certa viabilità, certi spazi di sosta e aree verdi, oltre che utilizzare gli accorgimenti utili per ridurre l’impatto ambientale ed estetico della struttura commerciale».

Il sindaco ritiene comunque che non si possa parlare, come fa il comitato, di «cementificazione del territorio», proprio perché gran parte degli 8 ettari individuati come sede della grande distribuzione «saranno sistemati a verde, parcheggi, viabilità accessoria». L’area inoltre, si trova «di fronte all’attuale linea ferroviaria e futuro tracciato del Corridoio V e vicina sia al polo intermodale sia all’aeroporto». Le zone di pregio ambientale presenti nel comune non saranno intaccate.

MUTAMENTI CIMATICI/ Irene: 7 miliardi di dollari di danni

Il clima presenta il conto

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FERROVIE: comunicato NOTAV di solidarietà ai lavoratori delle pulizie in lotta

Per leggere la rassegna stampa sulla lotta vai qui e qui.

 

COMUNICATO

Il Comitato NOTAV di Trieste e del Carso è solidale con i lavoratori delle cooperative di pulizia dei treni il cui diritto al salario ed al lavoro è oggi calpestato dalle scelte di Rete Ferroviaria Italiana. La nostra solidarietà va in particolar modo a quel lavoratore che, per la disperazione di non ricevere lo stipendio da mesi come i suoi colleghi, ha tentato il suicidio pochi giorni fa.

 

Aver scelto di non effettuare la manutenzione dei mezzi con propri dipendenti, ma di esternalizzarla, con gara al massimo ribasso ha portato a questa situazione che definire indecente è riduttivo.

 

Quando si pensa al massimo profitto, da raggiungere a qualunque costo, ovviamente le persone non contano nulla. Oggi siamo tutti solo strumenti da spremere per produrre profitto alle società per azioni che sperano solo di pagarci il meno possibile.

 

Questi lavoratori, privi di diritti e sui quali pesano solo doveri, hanno tutta la nostra solidarietà. Lottare contro le spese immani previste per realizzare la TAV, soldi che vengono ottenuti anche spremendo il sangue da chi lavora, significa anche lottare perchè prima del profitto venga il diritto a lavorare in maniera dignitosa, e che il servizio fornito permetta di viaggiare in modo confortevole e sicuro, comprese le pulizie e la comodità dei vagoni.

 

Comitato NOTAV di Trieste e del Carso

notavtriestecarso@gmail.com

CRISI/ Tremonti ad Udine, si prepara presidio

Tremonti è ad Udine per la Vita Cattolica venerdì 21 ottobre alle ore 15.30 presso la Facoltà di Economia e Commercio in Via Tomadini 30/a

si sta preparando un presido a partire dalle ore 15.00. Probabilmente il luogo concesso è nell’incrocio fra Via Treppo e via Tomadini

 

CERVIGNANO/ Paviotti e i corridoi

Il Gazzettino Mercoledì 19 Ottobre 2011,

«Corridoio Baltico? Passa da qui»

Interporto di Cervignano al centro degli assi ferroviari est-ovest (Tav) e nord-sud
«È una notizia importante – le parole del sindaco Paviotti – che conferma la posizione strategica della nostra città riguardo agli assi ferroviari europei, sia nella direzione est-ovest, riguardante la Tav che nella direzione perpendicolare, inerente al corridoio baltico». La notizia importante è il via libera, da parte della commissione europea, alla direttrice ovest dell’asse ferroviario, che dal mar Baltico arriverà all’Adriatico, direttrice che, dall’alto, giungerà a Tarvisio e da qui a Udine ed all’interporto di Cervignano. «C’è la fondata possibilità – la previsione del sindaco – che l’interporto si possa connettere con i porti di Monfalcone, Trieste e Nogaro e si concretizzi quello che da anni auspichiamo e sosteniamo: il definitivo decollo della struttura interportuale con tutti i benefici conseguenti e relativi». Anche se la Tav sembra aver rallentato il suo cammino ma, pur sempre, se non un tracciato nuovo, sarà potenziato, come chiedono anche i comitati No Tav, quello storico. A tal proposito venerdì sera, alle 20.30 nella Villa Muciani in piazza San Marco, a Muzzana del Turgnano, sarà presentato «Il libro nero dell’alta velocità» di Ivan Cicconi, uno spaccato «sulle scelte tecniche e finanziarie note e occulte, le bugie consapevoli e inconsapevoli, la clamorosa bugia del finanziamento privato». In breve «la storia dell’Alta Velocità».

CRISI? Il lusso non la conosce

I ricchi ridono

Niente crisi per il lusso

CLIMA & STATO/ A Roma c’è scappato il morto

Roma in tilt. Altro che Black Bloc. Un morto.

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Sallusti assetato di sangue

E se qualcuno pensasse la stessa cosa su di lui?

sallusti

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NO TAV: news sulla tratta Venezia-Trieste

Da Il Piccolo del 21/10/11

 

Paoletti mediatore lancia lo spot sulla Transpadana

La Camera di Commercio di Trieste si candida a fare da “mediatore” nel processo che porterà alla realizzazione della Tav nel Nord Est. L’ipotesi è emersa nel corso della presentazione dello studio “Infrastrutture, Informazione e Consenso” realizzato dall’ente camerale triestino con il supporto di Uniontrasporti. Lo studio, oltre a indicare le caratteristiche del territorio triestino dove andrebbe a realizzarsi il corridoio infrastrutturale, propone anche un modello concertativo per evitare di calare dall’alto un progetto di queste dimensioni, cercando invece la condivisione di istituzioni locali e cittadinanza. «A Trieste abbiamo dei comitati contro la Tav – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio, Antonio Paoletti – a dimostrazione che il tema è delicato anche da noi, nonostante le proteste si siano sopite dopo la scelta del tracciato ‘alto’ rispetto a quello che tagliava la Val Rosandra». Lo scopo, aggiunge Paoletti che ricopre anche il ruolo di presidente della Transpadana, «è informare i cittadini che la realizzazione di quest’opera è importante e positiva ma che l’obiettivo va perseguito in maniera concertata». A questo scopo, da ieri su Rai 3, a ridosso dei tg locali, e su Rai News, va in onda uno spot promosso da Transpadana che spiega le ragioni della Tav per sensibilizza l’opinione pubblica: «I corridoi europei sono una risorsa per l’Italia ed è fondamentale che questa sfida, culturale prima ancora che economica, si diffonda anche sui mezzi di comunicazione più popolari». (r.u.)

 

Il commissario boccia la Tav “balneare”

 

di Marco Ballico TRIESTE «È un’analisi tecnica, non una bocciatura preventiva». È il commissario per la Tav Venezia-Trieste, Bortolo Mainardi, e lascia alla politica quel che è della politica. Ma, diplomazia a parte, la relazione che l’architetto di Belluno presenterà lunedì a Regione Veneto, Rfi, Italferr e Save, sa di stroncatura dell’ipotesi del tracciato costiero dell’alta velocità in Veneto. Questione di velocità, appunto, ma anche di costi, tutela ambientale e parere degli enti locali. Criticità che, a detta del commissario, dovrebbero far propendere per la quadruplicazione della linea ferroviaria esistente tra Mestre e Portogruaro piuttosto che per una discesa direzione spiagge. Non sarà contento Renato Chisso, assessore ai Trasporti del Veneto, ma la lettera scritta da Mainardi per convocare il vertice del 24 ottobre lascia pochi dubbi: il tracciato sulla costa presenta più di una controindicazione. A partire dallo stesso principale obiettivo della Tav, l’alta velocità. Passare nella zona delle spiagge significherebbe allungare i tempi, il contrario della missione del progetto. Il commissario non entra nel merito, ribadisce che il suo ruolo «è solo quello di proporre ai committenti valutazioni tecniche», e che dunque, eventualmente, toccherà a loro mettere una pietra sopra l’ipotesi del tracciato balneare, ma conferma anche di aver scritto numeri ben precisi nel testo inviato alla Regione e agli altri soggetti interessati. Problemi di velocità a parte, c’è innanzitutto il nodo dei sindaci, da sempre contrari a vedere i propri comuni attraversati dalla linea. Il rischio è quello di una Val di Susa del Nordest, Mainardi ricorderà anche questo. E poi, ecco i numeri della relazione, c’è il fattore risorse. Per l’intero tracciato fino a Trieste (186 chilometri di cui 154 fino a Ronchi) la Tav costa secondo la valutazione attuale 7,4 miliardi, dei quali 3,45 servono per andare da Mestre a Portogruaro con tappa unica a Tessera per servire l’aeroporto Marco Polo. Il solo tratto Mestre-Tessera (10 chilometri, 8 in galleria) costerebbe 772 milioni (77,2 a chilometro), mentre quello da Tessera a Portogruaro, e qui entra in campo il tracciato costiero, viene valutato in 2,68 miliardi per 61,5 chilometri (44 milioni circa a chilometro). Cifre da confrontare con la media dei costi europei per la ferrovia ad alta capacità che oscilla tra i 15 e i 18 milioni a chilometro, mentre in Italia si viaggia tra i 40 e i 45. Secondo Mainardi, quadruplicare la linea esistente sarebbe la soluzione più economica e fattibile, anche per motivi ambientali. Sul piatto ci sono infatti pure le indicazioni della Commissione Via del ministero dell’Ambiente, che chiede di unificare la progettazione previa comparazione delle opzioni in campo, compresa quella di valorizzare il tracciato storico. Tutta una serie di stop, dunque, a una Tav lungo il litorale. Il Veneto dovrà fare un nuovo dietrofront e tornare al tragitto parallelo all’autostrada? Lo si comincerà a capire da lunedì. Il Friuli Venezia Giulia (è previsto la prossima settimana un incontro Tondo-Zaia, anche se in agenda sinora c’è solo il tema Finest) resta intanto in attesa. «Non entro nel merito di vicende che interessano un’altra Regione – osserva l’assessore ai Trasporti Fvg Riccardo Riccardi –. Noi andiamo avanti con la nostra tratta, aspettando che i sindaci individuino il tecnico di loro fiducia per le osservazioni sul progetto».