PORDENONE: azione solidale coi profughi

retesolidale1A pordenone continua l’azione quotidiana di sostegno concreto ai profughi e di denucia della situazione da parte della Rete solidale. Questo il comunicato su un’azione simbolica di ieri sera.

Dopo lo sgombero del 30 settembre della sede dell’Associazione Immigrati in via Piave e lo sgombero del Refugees’ Camp del 15 novembre da parte del Comune, con le ridicole accuse che saremmo noi a far giungere i richiedenti asilo a Pordenone, quando continuiamo ad essere ben lontani dal numero che le altre città del Friuli hanno, con l’inerzia totale dell’amministrazione comunale e il colpevole ritardo della Prefettura, per dare una soluzione dignitosa in tempi brevi alla prima accoglienza, come Rete Solidale Pordenone abbiamo deciso di fare un’azione pacifica e dimostrativa.

Visto il proseguirsi della retorica “le soluzioni non ci sono”, abbiamo evidenziato all’amministrazione e alla cittadinanza di come ci siano numerosissimi spazi pubblici e privati, completamente abbandonati, sia da breve che da lunghissimo tempo. 
Si parla, solo nella città di Pordenone, di circa 5000 luoghi sfitti tra case, appartamenti, capannoni e strutture pubbliche; spazi lasciati al degrado quando potrebbero essere riutilizzati dalla popolazione tutta.

Le nostre azioni simboliche vogliono segnalare così alcuni luoghi nevralgici, su cui chiediamo risposta alla politica e alla Prefettura.
La crisi economica e i flussi migratori sono realtà; le amministrazioni e la nostra comunità cittadina devono essere in grado di dare una risposta.
Chiediamo che venga immediatamente predisposto un luogo adibito all’accoglienza di chi, senza casa, richiedente asilo, persona in difficoltà economica ecc… possa trovare temporanemente un tetto, un pasto caldo e assistenza; senza alcuna distinzione politica, etnica e religiosa.

Rete Solidale Pordenone

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