PORDENONE: A misura di pettorina “I facilitatori” di sfruttamento e razzismo

A MISURA DI PETTORINA: I “FACILITATORI” DI SFRUTTAMENTO E RAZZISMO

GrrrrrizzoDall’elezione della nuova giunta è passato un mese, ma il sindaco Ciriani si è già distinto per diversi interventi spot e repressivi nei confronti dei richiedenti asilo e degli “ultimi” in generale.

Si passa dal potenziamento dell’apparato repressivo dei vigili urbani, che fanno riferimento all’assessore Loperfido (FDI), all’interno dei parchi e degli spazi pubblici, alla criminalizzazione dei mendicanti, chiamati in modo dispregiativo “accattoni” (tranquilli, in questi 5 anni la figura di Pasolini sarà sfruttata lo stesso economicamente…), con il sequestro dell’elemosina giornaliera, fino al famoso, anche a livello nazionale, spegnimento del wi-fi e della rete libera per tutti i cittadini per evitare i “capannelli” di profughi nelle piazze cittadine.

La “ricetta” Ciriani e della sua giunta fascio-leghista è semplice e non dissimile da quella delle altre destre populiste e xenofobe europee: creare il mostro a livello mediatico, gettare in pasto alla “pancia” del proprio elettorato, qualche mossetta politica a spot e nel frattempo continuare a fare i propri porci comodi : che siano la spartizione delle poltrone ; la sottrazione e il furto di soldi pubblici, come il caso di Danilo Narduzzi, ex consigliere della Lega Nord regionale, di recente condannato per aver sottratto 400.000 € di rimborsi spese a tutti noi ; infine la freschissima approvazione da parte del Consiglio Regionale dellamodifica della legge sull’integrazione al reddito, Misura Attiva di Sostegno al Reddito, che da oggi escluderà tutti i residenti in Italia da meno di cinque anni, invece che due, calpestando ulteriormente quei presunti residui di stato sociale che dovrebbero garantire che tutti possano vivere degnamente.

Ma è con la ricetta del “lavoro gratuito” ad opera dell’assessore alle politiche sociali Eligio Grizzo (Lega Nord) che si raggiunge lo zenith della schifezza, almeno per ora. Seguendo l’ideologia bipartisan del “lavoro volontario”, che questa volta getta la maschera e diventa direttamente gratuito, Grizzo vuole impiegare circa 50 richiedenti asilo in lavori di manutenzione e pulizia.

La motivazione della gratuità delle azioni sarebbe che “già vengono elargiti 31 euro per l’accoglienza di ciascuno di loro”(NdR soldi elargiti per di più dalla UE  e diretti alle cooperative e caritas che si occupano di accoglienza), giustificazione ridicola e discriminatoria.

L’adesione al progetto sarebbe teoricamente volontaria, ma anche qui le dichiarazioni di Grizzo fanno rabbrividire: “i profughi non sono obbligati a lavorare, ma si potrebbe definire, per chi non collaborerà, un demerito”. Insomma un ricatto in piena regola!

A completare la porcheria discriminatoria saranno le pettorine che indosseranno i “lavoratori”: rossa con su scritto “io lavoro gratis” per i richiedenti asilo, gialla con scritto “facilitatore” e tricolore italiano per gli accompagnatori.

A partire dalle pettorine, fino alla retribuzione gratuita per i richiedenti asilo e sotto forma di voucher e borse lavoro per italiani, emerge quella che è linea decisa dai vari governanti di come devono essere i lavoratori: ricattabili, sfruttati, pagati il minimo se non zero, discriminati e divisi su base etnica o nazionale.

Abbiamo sempre affermato che il nostro impegno sulla questione dei rifugiati, non è mosso “solamente” da umanità ed empatia, ma soprattutto dalla consapevolezza che ci troviamo, con le dovute differenze, nella stessa condizione di precarietà e ricattabilità.

Bisogna prendere coscienza della guerra di classe scatenata a tutti i livelli all’interno della società e costruire un unione tra tutti gli sfruttati.

E’ indispensabile opporre una lotta comune per arrestare questa guerra tra poveri, che eleva il migrante a sommo capro espiatorio dei disastri neoliberisti che strozzano le fasce più deboli e contrastare ogni atto discriminatorio e di sfruttamento, portando negli stessi spazi che stanno cercando di sottrarci ( le piazze e i parchi) esempi reali di solidarietà e conflitto sociale.

PN REBEL