UDINE/ Rassegna stampa sul 23 marzo

In piazza contro la vivisezione
forte tensione e scontri verbali
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di Michela Zanutto

Gli esponenti di CasaPound protestano a Udine per chiedere la chiusura della multinazionale Harlan. Contromanifestazione del Movimento studentesco. Agenti e carabinieri in azione per evitare incidenti

 

Messaggero Veneto DOMENICA, 24 MARZO 2013 Pagina 27 – Cronache
 
In piazza contro la vivisezione forte tensione e scontri verbali
 
Gli esponenti di CasaPound protestano per chiedere la chiusura della multinazionale Harlan Contromanifestazione del Movimento studentesco. Agenti e carabinieri in azione per evitare incidenti
 
 
CasaPound invade piazza Libertà per manifestare contro la vivisezione e scatena la risposta del Movimento studentesco. Ma ad accendere la miccia dello scontro, ieri pomeriggio, è stato un gruppetto di persone riconducibili all’Unione sindacati italiani che ha eluso il cordone di sicurezza passando da via Cavour fino ad arrivare sotto la loggia del Lionello. Una provocazione e niente più, considerate le forze in campo. Ma il gesto ha creato qualche grattacapo alla sessantina di agenti impegnati ad arginare una situazione potenzialmente esplosiva. Perché, schierate davanti alla loggia di San Giovanni, c’erano almeno 400 persone arrivate anche da Lazio, Piemonte, Lombardia e Veneto. Trincerati dietro allo striscione che chiedeva la chiusura della multinazionale Harlan (la cui sede legale italiana è ad Azzida di San Pietro al Natisone) gli esponenti del gruppo ecologista di CasaPound, “La foresta che avanza”. Sono da poco passate le 15.30 quando davanti alle bandiere sventolanti sfila lo striscione “Specie razzista per razza di scemi”. È un attimo. I ragazzi di CasaPound si avventano sullo sparuto gruppo che lo sorregge. Ma l’intervento di agenti e carabinieri limita lo scontro a una serie di offese reciproche. Il pomeriggio resta teso. Le vie d’accesso a piazza San Giacomo – dove si sta svolgendo la contromanifestazione della cinquantina di ragazzi del Movimento studentesco e dei No Tav – sono presidiate. Gli scudi di plastica sono pronti e pure i manganelli: evitare che le due anime della lotta alla vivisezione si incontrino è fondamentale. Per questo, agenti in borghese battono palmo a palmo la zona, procedendo pure a identificare i volti sospetti. «CasaPound non ha mai discriminato nessuno – assicura Alberto Mereu, responsabile nazionale de “La foresta che avanza” –. Siamo un gruppo variegato, pronto a collaborare con tutti pur di porre fine allo scempio della vivisezione. Non stiamo strumentalizzando la lotta all’Harlan». A dare manforte alla battaglia contro le sperimentazioni sugli animali c’era anche Gianluca Iannone, presidente nazionale di CasaPound. «Il nostro – dice – è un movimento culturale molto vivo che si autofinanzia pur di fare sapere a tutti che la vivisezione è un’inutile sofferenza». Dai cori da stadio contro l’Harlan alla musica punk del Movimento studentesco il passo è breve. Appena qualche decina di metri. «I fascisti stanno strumentalizzando la lotta animalista – spiegano quelli del Movimento –. Perché non sono scesi in piazza a settembre quando tutta Italia si è mobilitata contro l’Harlan?». E in effetti la stessa domanda rimbalza fra gli animalisti della Lav (in San Giacomo per una campagna di sensibilizzazione in vista della Pasqua). «Lo scopo è lo stesso, il fine pure, ma il metodo è diverso – spiega Mavi Pezzarini –. Siamo stupiti perché nessun gruppo di estrema destra aveva aderito prima alle nostre campagne». Michela Zanutto