Giovedì 15 maggio si è svolta una manifestazione autorganizzata dalle lavoratici e dai lavoratori dei servizi educativi nel Comune di Trieste sotto il Consiglio comunale…
Per la difesa dei servizi educativi pubblici di Trieste
Contro i tagli e la privatizzazione
Un centinaio di persone hanno partecipato, giovedì 15 maggio, alla manifestazione organizzata da un gruppo di educatori ed educatrici precarie del Comune di Trieste per la difesa dei servizi educativi del Comune: ricreatori (per chi non lo sapesse sono strutture dedicate a bambini/e e ragazzi/e dai 6 ai 18 anni in cui può essere praticato gioco libero, attività ludiche e sportive, sostegno nei compiti scolastici, ecc.), asili nido e scuole dell’infanzia. In particolare i ricreatori sono il servizio con più personale precario: quasi la metà infatti di coloro che vi lavorano quotidianamente hanno contratti a scadenza media, breve e brevissima e sono a rischio costante di essere lasciati a casa da un anno all’altro (i più fortunati…).
Quindi è il servizio che ad oggi rischia maggiormente riduzioni e tagli pesanti.
In particolare quest’anno, dopo i roboanti proclami dell’Assessore al personale, che annunciavano l’assunzione di duecento persone nell’area educazione del Comune, la Giunta comunale, alla fine di marzo, si è trovata di fronte ad una sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittimi tutti i contratti stipulati nel pubblico impiego a livello regionale dal 2011 ad oggi. La Regione si è attivata immediatamente… imponendo agli enti locali di bloccare tutti i nuovi contratti per un periodo indefinito. E il Comune non ha fatto altro che adeguarsi, bloccando a sua volta quasi tutti i contratti di supplenza nei ricreatori (continuano ad essere stipulati solo quelli, a brevissima scadenza, necessari affinché i servizi non vengano chiusi del tutto).
Un corto circuito istituzionale, hanno detto. La conseguenza di ciò è che c’è il serio rischio che vengano lasciati a casa, da qui a settembre, centinaia di lavoratori e lavoratrici e che ciò si ripercuota pesantemente su chi usufruisce dei servizi educativi.
La manifestazione di giovedì aveva l’obiettivo di fare pressione sul Consiglio comunale affinché fosse approvata una delibera che valutasse i servizi educativi del Comune come essenziali ed infungibili, in modo da continuare ad assumere a tempo determinato il personale, derogando ai limiti imposti dalla legislazione nazionale. Un primo passaggio questo – infatti il passaggio fondamentale è dato dal cambio dello Statuto del Comune – ma significativo, perché poi non vi sia possibilità di alibi o giustificazioni da parte di coloro che governano questa città.
La mozione è stata approvata all’unanimità grazie alla presenza attiva in aula di una quarantina di lavoratori e lavoratrici e molte altre persone solidali sotto il Comune, ma più della delibera in sè è importante il fatto che attorno all’essenzialità e all’inderogabilità dei servizi educativi vi sia attenzione e solidarietà da parte di una fetta consistente di questa città.
Un grosso sostegno alla manifestazione e all’intera mobilitazione è stato accordato dall’Unione Sindacale di Base, senza il cui apporto sarebbe stato impossibile arrivare a un risultato positivo come questo.
La lotta per la salvaguardia dei servizi educativi, contro la loro privatizzazione e contro i licenziamenti di massa è solo ai primi passi e la strada è ancora molto lunga, ma è iniziata con il piede giusto.
frà precario